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Se niente importa

22 marzo 2010

ATTENZIONE!
IN QUESTO POST SI PARLA IN MANIERA ESPLICITA DI CRUDELTA’ COMMESSE VERSO GLI ANIMALI

Appena è uscito mi sono fatta regalare il libro di Jonathan Safran Foer: “Se niente importa, perchè mangiamo gli animali?”.
Non perchè ci fosse qualcosa che non sapevo, che non avevo letto,o che non mi avesse già fatto inorridire, piangere, o indignare, ma perchè mi interessava il punto di vista di un grande scrittore,per giunta ebreo,che fino a 3 anni fa era onnivoro e che dopo una lunga e sofferta inchiesta in giro per allevamenti, è riuscito a documentare l’orrore con numeri, statistiche e testimonianze.
E diventare vegetariano.
Mi interessavano soprattutto le sue risposte a chi gli chiedeva “perchè sei diventato vegetariano?”, cosa che a me ormai suona come: “perchè respiri?”, ma che,alle orecchie di quasi tutti spesso suona come una provocazione, una minaccia, una moda di qualche nostalgico utopista, o peggio ancora, una scelta contro natura!
Non che io non l’ abbia  mai pensato, sono stata onnivora per quasi tutta la mia vita e,come tutti, ho voltato la testa dall’altra parte convincendomi che le mucche, i polli,i maiali e i tacchini, vivessero liberi in una splendida e assolata prateria, coccolati dal contadino che dà loro il cibo migliore, li protegge dal caldo e dal freddo, li chiama per nome e li spazzola una volta a settimana e solo  dopo molti, moltissimi anni di vita felice, la morte per vecchiaia avrebbe permesso al contadino di rinsaldare quel legame fra lui e la terra in maniera quasi simbolica, come se l’animale, si offrisse spontaneamente per sdebitarsi delle cure ricevute.
Bella stronzata lo so! Ma ditemi voi se, pensando ad un allevamento industriale, non vi viene in mente una bella muccona con il campanaccio legato al collo che bruca l’erba fresca!
Peccato che una mucca non veda mai neanche un filo d’erba durante tutta la sua vita, per non parlare dei maiali e dei polli.
E il fingere che tutto questo non esista, il voler negare un olocausto, non fa altro che renderci complici di un massacro quotidiano reiterato legalmente.
So che la maggior parte di voi ,arrivata fin qui, comincerà a provare un certo disagio e a muoversi sulla sedia; il vostro cervello sta cercando giustificazioni e scuse alle mie parole,c’è una parte di voi che malgrado tutto si sente in colpa e  state pensando che mangiare carne è naturale, che gli animali sono fatti per essere mangiati, che è giusto, che la carne  fa bene, che non sapreste dove prendere le proteine e che non vi immaginate una vita senza rosticciana e così via…
Lo so perfettamente, me lo sono raccontato anch’io tante di quelle volte e ,anche se una voce interiore, in qualche modo, mi diceva che fosse sbagliato nutrire la mia carne con altra carne, di fatto questa voce  l’ho ascoltata raramente.
Sono stata vegetariana molte volte a tempi alterni in vita mia, un pò per una questione di dieta (tolgo tutto così voglio vedere se non dimagrisco!) e molto per la mia ipersensibilità nei confronti degli animali, ma sono scelte che ,se fatte in giovane età e senza alcun supporto, fanno fatica a rimanere salde, quando tutto il mondo intorno ti rema contro.
I miei nonni hanno sofferto la fame , mio nonno materno ha fatto la guerra d’Albania, l’altro è stato in Africa, tutti  hanno perso la famiglia sotto i bombardamenti,hanno sofferto la malnutrizione, hanno perso di denti prematuramente,hanno fatto e visto cose che un essere umano non dovrebbe mai vedere, hanno scavato con le mani sotto terra per mangiare una patata con la buccia (mio nonno per tutta la vita ha mangiato patate ad ogni pasto in segno di gratitudine) e hanno sofferto di grave disturbo da stress post traumatico, sebbene all’epoca non se ne parlasse ancora.
Gli stessi miei genitori hanno sofferto delle ristrettezze indicibili negli anni 50, fatte di cappotti riciclati e suole di cartone, per cui, un bollito una volta alla settimana era una vera benedizione, quando c’erano i soldi.
La povertà, la disperazione, la sopravvivenza, ci fanno attingere a risorse che crederemmo impensabili.
Io stessa,non posso dire che se mi trovassi su un’ isola deserta o in cima alle ande non mangerei il cadavere di un mio amico, non  so cosa farei in una situazione estrema, la testa mi dice di no e inorridisce, ma sono sicura che se lo aveste chiesto anche a quelli che si sono mangiati fra loro, prima di precipitare, vi avrebbero detto la stessa cosa.
Di fatto Carlos Perez ,uno dei sopravvissuti a quella tragedia dice: “Nutrirci delle vittime del disastro era la nostra unica possibilità di sopravvivere, e tutto ciò che noi volevamo era sopravvivere, sopravvivere a qualsiasi costo”.
D’altro canto,la nonna di Foer, nascondendosi dai tedeschi e  ridotta all’osso dalla fame,  rifiutò del maiale che le era stato offerto,perchè la sua religione non glielo permetteva.
Con questo la nonna di Foer non era vegetariana proprio per niente,anzi, ma era rimasta salda nei suoi principi e il suo messagio era: “se niente importa, allora non c’è niente da salvare”.
Questo fa riflettere.
Chi ha ragione? Chi ha torto?
Ci troviamo in un’epoca storica dove da una parte trabocchiamo di opulenza in maniera disgustosa e dall’altra la gente beve l’acqua delle pozzanghere.
Si dice che ogni 7 secondi muoia un bambino di fame, ma non si sa ogni quanti secondi a qualcuno prenda un infarto perchè ha le arterie intasate dal colesterolo: più di 300 milioni di persone al mondo sono obese, di cui 4 milioni in Italia.
I nostri supermercati esplodono dalla quantità di cibo che viene sistematicamente buttato, senza che questo possa in qualche modo contribuire a salvare l’altra metà del mondo.
Questo dimostra ,in maniera lampante, non solo la nostra  ignoranza in fatto di alimentazione, ma soprattutto l’interesse dell’ industria del cibo  ad intossicarci di zuccheri e grassi facendoci credere che ci fanno bene.
Non ditemi che non vi ha dato fastidio la pubblicità dell Coca Cola in cui “la mamma di Roma scopre che è fantastica per pasteggiare e la porta a tavola per il pranzo coi bimbi e i nonni!”
Da che mondo è mondo i nostri genitori inorridiscono all’idea della Coca Cola a tavola perchè FA MALE, fa venire il diabete, gonfia, caria i denti ed è piena di caffeina ed è una cosa che abbiamo sempre considerato “da americani” (cioè un pò da selvaggi) .
La Coca va bene per digerire, per sturare i lavandini e per sballarsi alle feste delle medie con l’aspirina , su questo sarete d’accordo con me, ma se adesso la televisione dice “che bisogna pasteggiarci” bè….siamo fottuti.
Vuol dire che va bene, è giusto, è sano così.
Ora, io capisco che possiamo farci lavare il cervello per quanto riguarda la moda, la musica, la televisione e anche la politica, perchè quando non siamo d’accordo possiamo spegnere la tele e rifiutarci di comprare, ma su quello che riguarda la nostra salute, abbiamo il sacrosanto diritto di scegliere quello che ci dobbiamo (e non dobbiamo) mettere in bocca.
Nessuno di noi ,sano di mente, raccoglierebbe cicche ed escrementi di cane raccolti per strada per metterseli in bocca, ma di fatto quello che troviamo nei cibi industriali è di gran lunga peggiore.
Sono veleni, sono sostanze dal nome misterioso, sono additivi  che creano dipendenza, alimenti spacciati per sani ed indispensabili come il bifidus acti regularis che non esiste in natura, prodotti spacciati per freschi in realtà  pieni di conservanti di cui non conosciamo l’effetto  (ho in cucina un pacco di pan carrè del Mulino Bianco aperto da un anno intero e non ha fatto la muffa!!!) e questo solo per rimanere sul generico.
Vi prego, prendete l’abitudine di leggere le etichette e quando c’è qualcosa che non capite non compratelo: il vostro corpo ha bisogno di cibi semplici,preferibilmente reperibili in natura e se lo ascoltate ve lo dirà.
In tutto questo, vi comincia ad apparire chiaro l’interesse dell’industria a tenerci il più possibile soggiogati, dipendenti dai  jingle pubblicitari, e drogati dagli zuccheri e dalle bugie.
E ve lo dice una che per anni ha vissuto esclusivamente di prodotti light, conservati, e surgelati.
E non vivevo bene!
Ma lo scopo di questa lunga divagazione era solo quello di farvi riflettere sull’ impatto  che il cibo che ingeriamo ha sulla nostra salute e il nostro benessere psicofisico.
Purtroppo crediamo a tutto quello che ci dicono e non abbiamo possibilità di confutare.
I prodotti dietetici per esempio, non esistono, non c’è nessun farmaco in grado di bruciare i grassi, la cellulite non va via con la crema eppure….alzi la mano chi non ha lasciato diversi stipendi in farmacia.
Se pensate agli spinaci cosa vi viene in mente? La musichetta pa papa pa pa pa paaaa di Braccio di ferro no? Certo questo perchè da bambini ci hanno rotto le palle col fatto che gli spinaci ci facevano diventare forti.
Ma non è mica ver0! Sì, contengono ferro, ma come tutte le verdure,e nel nostro immaginario collettivo l’immagine di Popeye che strizza la lattina e spalanca la bocca è rimasta lì, vivida, così come la frase tormentone: bevete più latte il latte fa bene.
Si spendono miliardi per convincere la gente che bisogna bere il latte, anche chi è intollerante!
Ma se sei intollerante, perchè cazzo lo devi bere il latte?
Tutti siamo intolleranti  una volta svezzati, avete mai visto un vitello bere latte di capra o un agnello bere latte di asina?
E perchè noi dobbiamo bere latte di mucca?
Per il calcio?
Sapete quanto calcio ci vuole al giorno di media? Circa 800 mg e dove si trova?
In una bottiglia d’acqua, un etto di rucola e soprattutto una bella corsa!
Se non volete avere l’osteoporosi fate sport tutta la vita.
Il latte e il formaggio sono sì fonti richissime di calcio, ma soprattutto ricchi di grassi e colesterolo indigeribili, che mettono a dura prova il nostro organismo che si trova ogni giorno intossicato.
Poi voi mi direte che il formaggio è tanto buono e su questo non posso dire nulla, comunque io fumavo 2 pacchetti di sigarette al giorno e  mi piaceva un sacco e non era mica illegale!!
L’industria mondiale più forte in assoluto è proprio quella che vive sullo sfruttamento degli animali.
Gli animali non hanno diritti, non ne hanno nessuno, non ci sono vere e proprie leggi che regolamentano il loro trattamento, e comunque non ci sono punizioni esemplari per chi contravviene insomma, non frega veramente un cazzo a nessuno, troppi interessi, troppa politica eppure, nessuno di noi mangerebbe il proprio cane e comunque non lo picchierebbe, torturerebbe e massacrerebbe per procurargli una morte lunga, lenta e dolorosa, perchè così è.
Vi prego non voltate la faccia adesso, non pretendo che cambiate la vostra dieta, ma solo che prendiate in considerazione come vanno le cose, poi la scelta è la vostra,io non sono certo migliore di voi,ma vi prego non fate più finta di non sapere, non pensate alle verdi praterie, perchè non è così, da nessuna parte è così, forse qualche contadino vecchio stampo ancora difende le sue bestie col fucile dalle lusinghe dell’industria, ma si contano sulla punta delle dita.
Gli animali che vengono macellati, i milioni di animali che vengono barbaramente fatti a pezzi ogni giorno,non sono altro che oggetti, articoli, numeri.
Vivono una vita breve, atroce che termina con  una fine lenta e sadica.
No, i polli,i maiali, i tacchini, le mucche non si riproducono in natura come ci piacerebbe pensare,sono tutti concepiti artificialmente, dato che tutti i maschi di tutte le specie vengono castrati (senza anestesia) appena nati.
Le femmine vengono  ingravidate a ciclo continuo finchè non servono più a nulla, le scrofe  rimangono lì stese in una gabbia minuscola in mezzo ai propri escrementi senza potersi muovere, legate per terra perchè non schiaccino i piccoli a cui vengono anche troncati i denti.
Le mucche costrette a produrre una quantità di latte impossibile che crea loro infezioni e mastiti , sono costantemente imbottite di ormoni perchè il loro latte non sia infetto e perchè la bestia non muoia.
Il cibo che mangiano è un composto di ogm, antibiotici, avanzi di altri animali, cani e gatti, sangue, segatura, cose di cui non abbiamo nemmeno idea.
Non è cibo sano,non lo digeriscono a dovere e spesso non hanno neanche l’acqua pulita, ma tanto non importa perchè non sono fatti per campare, devono vivere poco e produrre molto, quindi chi se ne frega come vivono?
Non vi ricorda paurosamente la logica di un campo di concentramento?
Il dna dei polli  viene via via modificato,per migliorarne le “funzionalità” tanto che non sopravviverebbero in natura, sono delle specie di Frankenstein con le ossa in briciole e pieni di deformazioni: i polli allevati in batteria hanno petti abnormi, e non sono quasi in grado di camminare e perché dovrebbero? Vivono la loro breve vita (più o meno un anno) in una gabbia grande quanto un foglio A4!
Gli si cambia il ciclo sonno veglia, si tengono in ambienti climatizzati con la luce al neon giorno e notte, impilati fino al soffitto,con il becco mutilato e le unghie attorcigliate intorno alle gabbie,ricoperti di guano, impazziti, feriti, malati
Già perchè quello che ci sfugge in tutto questo è che gli animali sono tutti malati,e  non potrebbe essere diversamente in condizioni di sovraffollamento, imbottiti di ormoni e immersi in una quantità allucinante di merda acida che non si sa dove buttare.
L’industria dell’allevamento intensivo ,secondo l’ONU, è responsabile del 18 % delle emissioni di gas serra, che è una cifra enorme.
Le influenze aviarie, le pandemie, sono solo la punta dell’iceberg di quello che purtroppo ci aspetta nei prossimi anni.
Chi incidentalmente vive nelle vicinanze di un allevamento soffre di una serie di patologie innumerevoli, e chi non ci vive se li beve nell’acqua o se li respira.
Gli standard del benessere animale sono vaghi e mai veramente controllati: non c’è modo di entrare in un allevamento, lo fanno solo quelli della PeTA nottetempo per documentare gli abusi.
Non fa comodo a nessuno che escano fuori certe scomode verità.
La percentuale di animali morti durante la prigionia o il trasporto ai mattatoi è altissimo, ma fa parte del gioco,è già calcolato in partenza, per questo se ne “producono” tanti ( è folle parlare di produzione di animali come di produzione di abbigliamento, ma di fatto è così: se ne creano un tot e se avanzano si distuggono, in natura non si riprodurrebbero mai in quella quantità).
Quando è il loro momento,i polli vengono presi “a mazzi” per le zampe, appesi a testa in giù,tuffati in un bagno elettrificante che li stordisce, ma non li anestetizza e poi passano alla macchina che taglia loro la testa, ma di fatto essendo fatti di carne, li mancano di continuo, per cui passano al livello successivo (quello in cui vengono squartati) che sono ancora vivi, per non parlare di quando finiscono vivi nell’acqua bollente.
I maialini “inutili” ,quelli deformi o troppo malati vengono sbattuti a testa all’ingiù sul cemento e no, non muoiono sul colpo.
Per maiali e le mucche è peggio, sono grandi e ci vuole un sacco di tempo a finirli e poi sono molto intelligenti e sensibili e   sanno che quell’ultimo viaggio ,stipati su un camion e presi a calci e a martellate non li porterà a niente di buono.
E non devono morire troppo perchè si dissanguerebbero troppo lentamente e chi ci lavora sa che non c’è tempo da perdere.
Un mattatoio è un inferno in cui, chi ci lavora, sa di fare un lavoro di merda e il fatto che sia  pagato per uccidere intacca irrimediabilmente la sua coscienza con cui dovrà fare i conti per il resto della sua vita. La paga è misera, lo stress altissimo, le condizioni aberranti e ,alla lamentela, spesso segue il licenziamento.
Chi lavora nei mattatoi sa che deve fare in fretta perchè così vogliono i tempi della catena di montaggio e non ha tempo per pensare a quello che sta facendo o diventerebbe pazzo, così giorno dopo giorno comincia a scendere a compromessi con sè stesso e a diventare insensibile e indifferente, finchè non se ne accorge nemmeno più, non sente le urla, non vede l’agonia, non avverte l’odore della morte ed è una forma di difesa necessaria, che li getta in uno stato di frustrazione tale che li fa infierire ulteriormente sugli animali, in una specie di follia collettiva autorizzata.
Persone normali diventano sadiche a forza di dover uccidere in continuazione.
Ci sono delle testimonianze di torture volontarie perpetrate da gente che non è matta , e che di fatto la sera va a casa e legge le fiabe ai suoi bambini.
Siamo malvagi alla fine.
Continuamente (e i dati statistici parlano chiaro),gli animali arrivano ancora vivi alla fine del percorso della macellazione per negligenza!
Tutti pensano che qualcuno gli spari in mezzo agli occhi e sia finita così, in realtà quello è solo l’inizio:la catena di montaggio prevede che l’animale venga letteralmente “smontato” e per far questo c’è un addetto responsabile di ogni parte del percorso: chi scuoia la testa, chi taglia le zampe, chi li apre, chi li butta nell’acqua bollente e continuamente le bestie arrivano vive là dove non era previsto che  lo fossero, e gli addetti non possono fare altro che continuare a fare il loro lavoro,perchè non c’è tempo per aspettare l’ addetto con la pistola.
Non vi ricorda ancora una volta quello che è successo durante il nazismo?
Persone normali a cui era stato ordinato di infierire sugli ebrei e sulle minoranze.
Foer racconta che il tasso di suicidio è altissimo negli addetti ai mattatoi il cui turnover è comunque elevatissimo, molti di loro sono clandestini senza permesso di soggiorno il cui unico interesse è sopravvivere.
Gli animali soffrono che ci piaccia o no, soffrono come noi, hanno paura, urlano, vogliono fuggire, vogliono sopravvivere, vedono intorno a loro pezzi dei loro simili, sangue dappertutto, urla, vengono picchiati, mutilati, accecati, sventrati, sodomizzati con bastoni appuntiti, tutto per sfogare la rabbia, e abbassare il livello di frustrazione intollerabile.
Provate a immaginarvi nudi incatenati a quattro zampe in un enorme allevamento lurido e  senza finestre, con un fetore stomachevole, insieme ad altri uomini e donne incatenati,coperti di escrementi e sangue, pieni di piaghe purulente e deformità.
Spaventati, terrorizzati, affamati, impazziti dal dolore e dalla paura, pungolati, profanati, con i denti strappati per non potersi mordere i polsi, mutilati e percossi senza motivo.
Immaginate donne costrette a partorire in condizioni inumane ,ingravidate  ancora e ancora e costrette a partorire fino alla fine della vita senza vedere mai i figli, munte fino allo stremo con le mammelle gonfie e infette.
Uomini chiusi in gabbie così piccole da non potersi allungare, coperti della merda di chi sta nella gabbia sopra di lui, che nonostante tutto non possono morire, perchè sono tenuti al limite della sopravvivenza, ma non al di sotto.
Poi presi e spinti tutti insieme, oltre quella porta, dove qualcuno ti cava un occhio e ride, un altro ti trafigge con un punteruolo, un altro ancora ti spezza una gamba e qualcuno ti butta in una vasca di acqua bollente.
E nessuno fa niente.
Perchè è legale.
Lo so che è crudo tutto questo,che non è il post che intendevate leggere oggi, ma è così, è la verità, questo succede quando comprate carne industriale, dietro a quel bel pacchettino rosa, dietro al sorriso del maialino che ti chiede di comprare la sua carne, c’è questo: c’è sfruttamento, violenza, orrore, lager, inquinamento, pandemie e pubblicità ingannevole.
Qualcuno di voi obbietterà dicendo che non è dappertutto così, che l’Italia è l’isola felice, che ci sono un sacco di contadini che vivono da sempre della terra,che la amano e nutrono i propri animali con cibo sano e poi li abbattono personalmente.
Anch’io mi ricordo di intere estati passate in campagna dallo zio contadino e mi ricordo il giorno in cui mi fece vedere come si ammazzava il coniglio e giuro che me lo ricordo ancora come fosse ieri.
Fu cruento e tristissimo,mi ricordo ancora il rumore del piccolo collo fare crack, fu rapido e orrendo, ma faceva parte dell’educazione, si insegnava ai bambini in maniera molto pratica cos’ era la morte.
Quel coniglio non si è accorto di nulla (spero) ma di fatto era un coniglio di famiglia che accarezzavamo fino al giorno prima.
E in un secondo gli ha spezzato il collo.
E il gatto? Il cane? Anche loro li accarezzavamo!
Per cui mi chiedo: c’è  ancora bisogno di mangiare gli animali? Anche se non c’è la guerra?
La carne che mangiate equivale a quella di un uomo in termini di sofferenza e valore nutrizionale!
Perchè non ci mangiamo fra noi allora?
E’ una provocazione ovvio, ma pensate che fino a un paio di secoli fa in America e in Inghilterra c’erano gli schiavi!
Si andava nelle colonie e si compravano UOMINI E DONNE e si tenevano legati a una catena e si potevano torturare a piacimento e uccidere tanto non fregava niente a nessuno!
Si frustavano, si umiliavano, non gli si concedeva il diritto di parola, di pensiero, si emarginavano, e loro dovevano pure ringraziare.
Poi finalmente un giorno arrivò la mitica Rosa Parks che si rifiutò di cedere il suo posto in autobus a un bianco e fu l’inizio della rivoluzione.
Non era tanto tempo fa se ci pensate bene.
E nessuno fino ad allora avrebbe pensato che le cose avrebbero potuto cambiare.
Provate, magari una settimana a vivere senza prodotti animali, vedrete com’è facile!
Voi mi direte e le proteine? E il gusto?
Le proteine si trovano nei legumi , nel tofu, nel tempeh, nel seitan e credetemi non abbiamo bisogno di tutte quelle proteine che ci vogliono far credere.
Non siamo carnivori, abbiamo dei denti ridicoli, non abbiamo unghie, contro un qualunque vero carnivoro perderemmo di sicuro!
Non  credete a questa cosa,siamo animali politici e  possiamo scegliere, questo sì, possiamo scegliere di mangiare gli animali,oppure no,e se lo facciamo è perchè ci va, ma non perchè ne abbiamo bisogno.
Altrimenti i vegetariani e i vegani morirebbero e invece siamo davvero più sani.
Ci sono meno tumori fra i vegetariani, e Veronesi lo ripete tutto il tempo.
Veniamo al gusto.
Vogliamo veramente essere schiavi del più rozzo dei 5 sensi ?
I nostri occhi vorrebbero veramente vedere quell’orrore? Le nostre orecchie vorrebbero veramente sentire quelle urla? Le nostre mani vorrebbero uccidere? E il nostro naso vorrebbe annusare l’odore della morte ?
Tutto questo sacrificio per gratificare il gusto?
Ci pensate che se non ci fosse il gusto non mangeremmo neanche?
Il gusto si educa! Personalmente  ho scoperto tanti di quei sapori nuovi che tutti quelli di cui mi nutrivo esclusivamente prima non me li ricordo nemmeno più! (nello specifico prosciutto cotto, salmone e tacchino) e questo perchè mi sono disintossicata dai sapori finti e ho scoperto cose nuove molto più soddisfacenti.
Il pollo,il maiale e il manzo industriali, non hanno il loro sapore originale,come potrebbero? La carne si decompone subito, va disinfettata, purificata,è piena di feci,il sapore ,quello, glielo danno dopo, si fanno un sacco di indagini di mercato e si lancia il prodotto e poi… e poi si sa …ci si abitua a tutto.
Le spinacine, i medaglioni, il pollo fritto,gli hamburger di Mac Donald, sono cadaveri anche se è brutto dirlo.
E il pesce….quello è anche peggio.
Ma ne parlerò un’altra volta.
Sono conscia che con questo post rischio di perdere dei lettori, ma questa è la mia scelta di vita, questo è quello in cui credo, è quello che mi indigna, che mi fa schifo, è quello che non vorrei mangiassero i miei figli, è quello che sono e ci tenevo a prendere una posizione chiara e netta su questo argomento che va oltre allo “spray ecologico” e alle carote bio!
Fra poco è Pasqua.
Tutti voi avete in mente un agnellino é piccolo, indifeso e impaurito e voi non lo uccidereste mai con le vostre mani, anzi,passando in autostrada direste ai vostri bimbi : “guarda gli agnellini con la loro mamma!”.
Come glielo spieghereste poi che è lo stesso che gli mettete nel piatto?
Far fare il lavoro sporco a qualcun altro non cambia lo stato delle cose, ma se provate a non mangiarlo (e vi giuro non sarà un sacrificio!)  farete un favore a voi stessi e  alla vostra anima e soprattutto impedirete una crudele quanto inutile mattanza.
In fondo quello che conta è stare tutti insieme con le persone che si amano e poco importa quello che si mangia quando è sano e saporito.
Non vi chiedo di diventare vegetariani, vi chiedo di rifletterci, di leggere le etichette, di informarvi, di usare il vostro  spirito critico e, se proprio dovete mangiare carne,non mangiate quella degli allevamenti.
Se volete saperne di più andate sul sito della Peta e se non credete alle mie parole vi prego di guardare Meet your meat sarà un brutto colpo, ma è giusto che sappiate cosa c’è nel vostro piatto.

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