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Archivio per la categoria ‘oggetti smarriti’

Benvenuti nel blog meno aggiornato del mondo!

25 agosto 2012

Se penso (e le veterane lo sanno) che anni fa non ci dormivo la notte se non aggiornavo il blog tutti i giorni e che mi connettevo anche in vacanza, che ogni volta che mi finiva la carta igienica o mi andava una cosa in un occhio pensavo: devo postarlo adesso…
Ero giovane allora e non lavoravo come una matta come quest anno: in sei mesi ho scritto 2 libri e un film (di cui vi parlerò diffusamente più in là, adesso lasciate che me la tiri un pò!) e mai come questa volta posso dire di essermi meritata una vacanza.
Il 28 Luglio ho chiuso il computer dopo un tour de force di 1 mese intero e sono crollata miseramente e (questa foto ne è la prova) fe
Il 29 luglio in completo stato confusionale (mal di testa, ciclo, vertigini, vuoti di memoria e secchezza delle fauci!) salgo con Attilio su un volo Ryanair destinazione Oslo per un tour dei fiordi di una settimana.
Non occorre che vi ricordi la mia passione per gli aerei, che ultimamente ero riuscita a tenere sotto controllo grazie a un’infilata di voli felici e diverse birre, ma volando alle 6 di mattina l’unico modo per intontirmi era con un’ endovena di Propofol. Dunque, metteteci la stanchezza, lo stress micidiale, il freddo cane in quel cazzo di aereo che mi ha fatto venire le labbra blu e una turbolenza che nemmeno su un dirigibile, ho veramente creduto che non ce l’avrei fatta (anche a causa di quel programma su Sky “indagini ad alta quota”…).
L’unica consolazione era che avevo finito la trilogia e nessuno sarebbe andato a ficcare il naso nel mio computer per cercare gli appunti senza capirci un cazzo. Ecco vedete? Questo genere di pensieri prima non ce li avevo, adesso comincio a preoccuparmi all’idea di morire prima di finire un libro e poi dall’aldilà vedere che me lo sta scrivendo qualcun altro che legge le mie scalette e dice: “ma che intendeva con “qui e qui  succedono cose?”.
La Ryanair continua ,per me, ad essere la peggiore compagnia del mondo, credo che  un dirottamento aereo sia più piacevole della tortura che ti infliggono i “camerieri di bordo” che rispondono male (”scusi, è un pò freddo…” -mentre tutti si coprivano con i giornali-  ”avrà freddo lei, io non ho freddo!”) e tentano ossessivamente urlando nel microfono in 2 lingue (di cui una sembra italiano) di venderti qualunque cosa ogni 10 minuti :panino e caffè a “soli” 7 euro, biglietti della lotteria, sigarette elettroniche, duty free, braccialetti di gomma, ancora panini a 7 euro, profumi e via così…come se lavorassero a percentuale.
Quando siamo atterrati ho pianto!
La Norvegia è splendida, una natura pazzesca, un posto civile, gente carina, un sacco di camminate da fare, e poi i fiordi, e i piumini bianchi sul letto, pinguini e foche, ho adorato ogni singolo minuto di quel giro: Oslo, Geilo, Leikanger ,la Flamsbana fino a Bergen,e  non credo di avere mai camminato, scalato e pedalato così tanto in vita mia, è un posto magico e in inverno deve esserlo ancora di più, ci sono solo un paio di pecche : non è mai buio completamente, (alle 10 di sera c’è ancora il nostro sole delle 6), mangiano troppa balena, non puoi comprare una birra in un supermercato dopo le 9 di sera e tutto costa un botto.
Dove per un botto intendo: 1/2 litro d’acqua 4 euro, un pacchetto di sigarette 15 euro, 2 pizze e 2 birre 60.
Ma se poi penso ai tassisti abusivi che ,per 10 minuti di strada per andare a Ciampino ti prendono 35 euro a nero ecco…lì mi incazzo ancora di più.
Dopo la magica, ma impegnativa Norvegia, siamo andati come tutti gli anni in Grecia per farci un pò di mare vero dove il paniere Istat si è immediatamente  riequilibrato: 1/2 litro d’acqua 50 cent., un lettino 3 euro e una cena completa 20. Paese meraviglioso che amo alla follia e dove spero di andare in pensione, anche se mai come quest anno preso d’assalto da burini bandanati muniti di racchettoni che si fotografavano col mojito in mano al tramonto…
Non si può avere tutto dalla vita.
Ma anche Paros ha subito la furia di Caronte, Ulisse, Minosse, e Cacamucazz’  niente vento, un caldo torrido e una strana calma piatta, ma quando siamo sbarcati a Roma ci siamo chiesti se non avessimo fatto scalo ad Abu Dabi. E il resto è storia…
Non credevo che lo avrei mai detto, ma comincio a odiare quell’ implacabile palla infuocata che sembra volerci arrostire come Marshmallows.
Passo ore interminabili nei supermercati a parlare con anziani gentilissimi con cui ci scambiamo ricette e ricordi di guerra, e la mia abbronzatura è già un lontano ricordo, ma sono qui, ottimista e moderatamente felice, anche senza aver letto 50 sfumature di grigio!
Prometto di cercare di aggiornare più spesso.

Acc…l’ho detto!

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Lamento di una notte di mezza estate

7 luglio 2012

Vabbè direi che ormai lo sapete tutti che il libro esce a Ottobre, quindi è ora che scriva qualcosa di nuovo, anche perchè questo blog sembra il deserto di un film di Sergio Leone con tanto di balle di fieno che rotolano!
Non so voi, ma a me il caldo fa un effetto drammatico, mi vasodilata i capillari e le balle e mi fa entrare in uno stato di insofferenza tale che non sopporto nemmeno me stessa.
E convivere con qualcuno che non sopporti, ma che non puoi cacciare è un pò come stare attaccati a un gemello siamese per una chiappa.
Lavoro un sacco e pago un sacco di tasse, questa in sintesi la mia vita attuale e ogni volta penso: ma perchè cacchio non ho fatto la dentista?
Anche se a sentire il mio dentista sta messo peggio di me!
Sono stata a Londra 10 giorni, per ricordarmi che fuori dall’ Italia c’è un mondo di gente che non è necessariamente depressa e nonostante la situazione sorride e non infila  ”ormai” e “crisi” ogni 2 parole e alla fine non si perde un ristorante e un centro commerciale.
Polemica…sono stanca e polemica vi avevo avvertito!
Se anche voi, come me, rimarrete tutto Luglio insieme a Minosse, Deucalione, Pasifae e tutta la mitologia Greca, vi prego di farmi compagnia, perchè ho veramente bisogno di supporto ora come non mai. Fate finta che io sia un gatto lasciato a pensione da voi, che ha bisogno di coccole e croccantini. Non molte, ma giusto un pò.
Vi abbraccio.

Fede

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Un amore di angelo..a Ottobre…

10 maggio 2012

Ce l’ho fatta!
Stanotte alle 3 ho dato alla luce il DECIMO libro! Ci ho lavorato ininterrottamente per 24 ore, quando ho alzato la testa alla fine mi sembrava di essere nella stiva di una barca a vela e manca poco mi vomito sulla maglietta!
Sono fierissima ,no, fierissima è poco, ci ho pianto rileggendolo, quindi SO che è il finale perfetto e spero che piaccia anche a voi!
Purtroppo l’uscita è slitta a Ottobre, ma sinceramente preferisco così. A Giugno con l’estate in arrivo i libri si sperdono!

Sono carica a pallettoni!!

Un bacio mega

Fede

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Titanic 3D(ecadi dopo) ovvero del perché d’ora in poi andrò solo al cinema allo spettacolo delle quattro e mezzo

6 aprile 2012

E’ un venerdì come un altro per me, se non fosse che c’è la luna piena, è il primo giorno del ciclo ed è pure venerdì Santo.
Sono sul divano che stringo i denti fino a consumarmi 4 molari, con lo sguardo perso  nel vuoto, mentre mi chiedo  perché cazzo non funzionino quelle 2 aspirine all’exedrina che ho preso in Inghilterra e che promettono “fast relief”, quando alle 14.15 sento aprire la porta e mi vedo Attilio entrare con un anticipo di 6 ore.
“Facevo mezza giornata oggi non ti ricordi?”
“No” rispondo senza nemmeno voltarmi.
Quando Attilio è a casa, non so perché, ma mi sento sempre in dovere di doverlo intrattenere, manco gli facessi da baby sitter. Il punto è che ,per me, stare a casa significa lavorare, mentre per lui stare a casa significa riposarsi, di conseguenza considero la sua una specie di invasione di campo, come se fosse venuto a giocare in camera mia e dovessi fargli vedere tutti i miei giocattoli perché l’ha detto la mamma.
Solo che  mi ha colto di sorpresa e quindi non ho giochi nuovi da fargli vedere, allora mi è venuta in mente l’ ideona: “Andiamo a vedere Titanic”
Se c’è una cosa che Attilio odia è proprio Titanic. E di solito ti risponde dicendo semplicemente “mi fa cacare”, solo che oggi evidentemente era troppo stanco ed è rimasto spiazzato, così ha mugolato qualcosa che poteva essere un ’sì’, un ‘no’, o un ‘preferisco mangiare la merda’.
Mi metto a guardare gli orari e vedo che le scelte sono piuttosto limitate a causa delle 3 ore di durata del film, per cui, il primo spettacolo è alle 16.30 e il secondo alle 20.00.
Da anni fatico a reggere il primo spettacolo perché mi fa perdere “un posto al sole” e mi scombina la cena e non prendo nemmeno in considerazione il secondo perché dormo  già da ore, ecco perché vedo i film sempre 6 mesi dopo (confesso che non ho ancora visto The artist, ma fingo sempre di averlo visto 3 volte e di trovarlo straordinario..soprattutto i dialoghi!!).
Ho visto Titanic a 26 anni e mi ricordo di aver pianto come una pazza per la tragedia umana. Era appena uscito il sistema “Surround” e  ricordo di aver trovato sconvolgenti i rumori della nave intorno a me, così ho pensato che vederlo in  3D sarebbe stata un’ esperienza irripetibile, come essere lì con Jack e Rose, perciò ho buttato là, “dai se andiamo allo spettacolo delle 16.30  alle 8 siamo a casa” e prima che Attilio rispondesse, ho fatto quello che nel 97 non avrei nemmeno potuto immaginare: comprare i biglietti online, scegliendo addirittura i posti.
Alle 16.30 siamo davanti al cinema Atlantic sulla Tuscolana insieme a 18.000 ragazzine e ci diciamo con lo sguardo: “non avrei mai pensato di venire in questo cinema di venerdì pomeriggio”.
Appena entriamo e ci facciamo largo fra la folla vediamo il bigliettaio appendere un foglio A4 con scritto “BIGLIETTI TITANIC ESAURITI”.
Guardo Attilio con un sopracciglio alzato come a intendere “Visto? Se non c’ero io…” e lui di rimando mi guarda come a dire “…eh..che culo!”.
Entriamo, ci consegnano gli occhiali 3D e il disinfettante e una volta seduti  ci accorgiamo di essere gli UNICI DUE MAGGIORENNI. Lo giuro  non c’era nessun altro, nemmeno un genitore che accompagnava i figli. Del resto di venerdì alle quattro e mezzo al cinema chi vuoi che ci sia se non ragazzini in vacanza, pensionati e scrittori?. Infatti alla biglietteria un signore di 70 anni ci ha detto “ma perchè nun andate direttamente in crociera?”
Si spengono le luci e mandano i trailer dei film di prossima programmazione e appena appare Robert Pattinson in Bel Ami, tutte le ragazzine cominciano a urlare.
Attilio mi guarda con gli occhiali 3D e mi dice “non t’azzardare”.
“No, figurati, manco mi piace Pattinson, (e il naso mi si allunga…),pensa te poveraccio come avrà fatto a girare le scene d’amore con Uma Thurman e Christine Scott Thomas che potrebbero essere sua zia e sua madre…”.
Silenzio, buio in sala, comincia il film….e appena si vedono le prime immagini sfocate del relitto sommerso, tutto il cinema esplode in urla e applausi.
Ora, io nel 97 quando è uscito Titanic avevo già 26 anni, mentre tutte le ragazzine in sala non erano neanche nate, per cui era come se io oggi mi mettessi a urlare vedendo James Dean in Gioventù Bruciata!
Ma ecco i primi problemi con sti cazzo di occhiali. Un mio amico regista, mi ha spiegato che i macchinisti delle sale italiane, hanno paura che ,alzando le lampade del proiettore queste si consumino prima e magari consumino di più ,mentre sono semplicemente fatte apposta, per cui, dato che gli occhiali sono tremendamente scuri, se lo schermo non è più luminoso del normale non vedi una mazza e quel che è peggio è che i colori si spengono, tanto che Kate Winslet per me era mora!
Ma siccome il 3D costa 11 euro, te lo fai andare bene (e comunque l’unica alternativa era quella di sgattaiolare fuori e andare nella sala accanto a vedere Buona Giornata…).
Vi ricorderete tutti la trama no? Un ricercatore con la voce di Tonino Accolla che per 3 anni si è sfondato i timpani per cercare i tesori del Titanic, finalmente riesuma la cassaforte dove spera di trovare il famoso “Coeur de la mer” cioè un diamante grande come un supplì  di valore inestimabile, ma una volta trovata la cassaforte, non ne ricava altro che fango, poltiglia e un pidocchioso disegno di una tipa a poppe al vento che ,destino vuole, sia la nostra Kate Winslet attualmente centoduenne che vive con una nipote con dei jeans a vita alta, che sentendo l’intervista a una televisione col tubo catodico senza telecomando, decide di raccontare la sua storia d’amore con Di Caprio.
Insomma, per farvela breve, quando è apparsa la nave la sala è esplosa in un applauso, quando è apparsa la Winslet è partito un urlo e quando è comparso Di Caprio (che ripeto, per queste ragazzine è come per me adesso Clint Eastwood) è venuta giù la sala e a quel punto, io mi sono messa a urlare con loro beccandomi una gomitata nelle costole da parte di Attilio.
Bene, al contrario di quello che si dice dei  giovani che vivono su Facebook e non sanno cosa voglia dire amare e relazionarsi, vi giuro che  è stato un susseguirsi di urla e applausi a scena aperta ogni volta che la Winslet (che non è propriamente  il canone di bellezza di oggi) ha sputato a quello stronzo di Gazebo (David Zane con le sopracciglia  tatuate) quando Di Caprio la bacia, quando ballano ubriachi, quando lui le insegna a sputare, quando lei si fa ritrarre a poppe al vento, quando gli taglia le manette con l’ ascia, quando fanno all’amore in macchina,  quando lui le dice “salto io salti tu”, quando lei ormai al sicuro sulla scialuppa salta giù per raggiungerlo, quando lui congelato nell’acqua le dice: giurami che non ti arrenderai… insomma,ogni volta che c’era un buon motivo per credere che nella vita reale tutto ciò sarebbe potuto succedere, tutte noi gridavamo: uhuhuhuhuhuhuhu!!!
E nonostante abbia passato le 3 ore ad alzare e abbassare gli inutili occhialetti ,che se non restituiti comportavano un’ammenda di 40 euro, mi sono commossa esattamente come tutte le altre 79 volte  e ,comunque, nessuno mi toglie dalla testa che, se quella culona di Kate Winslet si fosse spostata di 15 centimetri da quella tavola da surf, il povero Jack Di Caprio, ce l’avrebbe fatta!
Ma soprattutto, nessuno mi toglie dalla testa che ,a piazzare quel cazzo di Iceberg davanti al Titanic, siano stati quei 2 stronzi di delfini che, si sa, adorano fare degli scherzi idioti!

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Settembre

5 settembre 2011

Sto passando uno dei periodi più zen della mia vita.
Sarà che il compleanno incombe e con lui una sensazione di leggerezza  per niente sgradevole, (che poi magari è solo rassegnazione  o menopausa che avanza al galoppo) però ci metterei la firma a starmene così serena e tranquilla come una pensionata!
Lavoro, leggo, medito, vado in bici, immaginatemi con una vestina lunga a pois verdi e il carrello per la spesa con le ruote e avrete il quadro completo!
Basta veramente poco per stare bene, veramente poco.
L’avessi saputo a 20 anni….
A Ottobre esce il seguito di “Innamorata di un angelo” dal titolo “Il mio angelo segreto”.

il-mio-angelo-segreto
La risposta a tutte le vostre domande, a tutte le vostre mail e  a tutte le vostre lacrime!
Grazie ancora per essere così meravigliose.
Vi  voglio bene!!

Fede

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Effetti secondari del ritorno dalle ferie

30 agosto 2011

In breve, sto vivendo in un’ atmosfera fatta di sudore e afa.
La cosa più interessante che ho scoperto al momento è che  non si può vivere senza cuoci riso e che se ci metto dentro di tutto viene fuori una zuppa coi fiocchi senza che io mi debba neanche alzare a girarla.
Ho letto dei bei libri e dei brutti libri, quello che consiglio a tutti è: “Un calcio in bocca fa miracoli” del mitico Marco Presta,
quello che non consiglio a nessuno, anche se tutto il resto faceva presumere il contrario è “L’enigma di Finkler” di Jacobson, mentre il suo precedente “un amore perfetto” mi era piaciuto molto.
Mi è piaciuto molto anche “La cena” di Herman Koch mentre ho odiato con tutta me stessa “Le affinità elettive” di Goethe.
Ho riletto “Mangia prega ama” e mi è piaciuto meno della prima volta anche se mi ha messo addosso una voglia di partire assurda, ho letto “Siddartha” che mi ero persa a 16 anni e sto leggendo “l’Allieva” di Alessia Gazzola, “un regalo da Tiffany” di Melissa Hill (me l’hanno regalato però!) “3 uomini in braca” .
Alla fine avrò in testa la storia di una trentenne di nome Tiffany che va in India per risolvere un caso di omicidio di 3  buddisti.
Ho visto 2 volte “le amiche della sposa” e me lo rivedrei una terza, adoro The Big C su Fox Life mentre detesto Dottor Botox e fortunatamente è ricominciato Un posto al sole.
Sto vivendo la vita di un eremita (l’unica parola che mi ricordo di tedesco: Einsiedler!) e avverto il bisogno di andare a vivere in campagna.
Se non è la crisi della mezza età questa….
Aggiornatemi su cosa succede nel mondo vi prego.

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Back home…..

19 agosto 2011

Lo sapevo non dovevo tornare.
Dovevo rimanere lì, farmi assumere in qualche taverna, magari guidare un traghetto, una cosa qualunque insomma.
10 giorni in Grecia volati come un soffio.
Quest anno poi bella come non mai, intensa, travolgente, splendida, blu, bianca, divina, tanto che ho avuto dei veri e propri attacchi da Sindrome di Stendhal specialmente la notte, tornando in motorino, (senza casco come i quindicenni) guardando questo cielo pazzesco tempestato di stelle  mi veniva da piangere.
Soprattutto all’idea di tornare qui a Roma…
Sifnos, straordinaria, piccola e semplice dove abbiamo passato i primi 3 giorni gironzolando in lungo e in largo fra le spiaggette e bevendoci una birretta (o 3!) al tramonto all’ Old Captain  bar.
Unica nota stonata, quella stronza del Minimarket del porto (l’ultimo sulla sinistra).
Una vera merda di donna che odia i turisti non ti saluta, non ti guarda in faccia, ti dà solo lo scontrino e intanto si ammazza dalle risate coi suoi amici greci.
Qualcuno spieghi alla signora (in greco) che l’unica fonte di guadagno sono i turisti…
Poi una settimana a Paros, seconda casa.
Quando arrivo lì non ho più bisogno di niente, mi basta guardare il mare e respirare.
Ci siamo portati una montagna di libri e non ho fatto altro che portare il mio culo su un lettino (2 lettini e un ombrellone 8 euro….) e riportarlo in camera 8 ore dopo.
Doccia, birretta al tramonto e cena in uno dei ristoranti che Attilio segnava sulla lista via via che li incontravamo sul nostro cammino , a un certo punto ci siamo resi conto che avremmo dovuto mangiare fuori 5 volte al giorno per finirli tutti in tempo.
Ho scoperto un posto fichissimo il Tao’s center, in cima alla collina che domina il mare da ogni parte, dove puoi andare a mangiare (ottimo ristorante con cuoco Thai) bere, leggerti un libro, o fare meditazione, yoga, Qi kung o anche niente.
Aperto niente di meno che tutto l’anno, giuro che mi piacerebbe farci un salto in Gennaio!
L’ultimo giorno qualcuno lassù deve aver inavvertitamente premuto il bottone del VENTO perchè credevo mi si strappasero i capelli dalla testa!
A parte questo una vacanza spettacolare, solo troppo corta, dovevo starci 6 mesi.
Ho deciso che ogni giorno avrei fatto qualcosa di nuovo, o qualcosa che mi faceva paura (come nel testo di “accetta il consiglio” tratto da Big Kahuna’s che mi ha letteralmente perseguitato ultimamente e ho pensato fosse un segno!) così ho deciso di imparare il greco ( anzi se qualcuno a Roma si offre per insegnarmi greco moderno in cambio di lezioni di yoga me lo faccia sapere).
Attilio padroneggia solo il greco antico per cui era incapace di dirmi parole come cane, forchetta e lampadina, ma grazie al suo senso dell’ intuizione è riuscito a tradurre le istruzioni del Corega con cui un giorno sì e uno pure mi sono incollata la capsula che saltava via! (ma questa è un’altra storia!).
Leggevo tutti i cartelli, tutti, come i bambini che imparano a leggere col ditino: Faaaaaar…maaaa….keeeee….ion, Farmakeion! E battevo le mani!
Pensate che roba.
Un giorno mi sono comprata una targa da mettere in casa, c’è scritto in greco “Attenzione! 40 e sexy”.
(ΠΡΟΣΟΧΗ 40 & ΣΕΞΙ!)
La mattina dopo mi sono alzata, sono andata in bagno, mi si è staccata la capsula e mi è caduta per terra, l’ho raccolta mi sono alzata di scatto e ho sbattuto la testa nel lavandino, Attilio ha preso la targa e ha detto “Attenzione 40 e a pezzi….!”
Che tristezza.
Allora per dimostrargli che ancora l’anziana ed eccentrica signora regge bene il colpo, tutti i giorni ho fatto verticali e capriole sulle braccia.
Non ho foto che lo possano testimoniare non so perchè, ma in compenso tutti quelli che erano in tutte le spiagge potranno dire che “c’era una che sembrava un bambino pazzo e continuava a fare verticali e capriole senza sosta per ore ed ore”.
Volevo imparare prima dei 40 e ce l’ho fatta!
Poi ho fatto visita alla valle delle farfalle, altra cosa che mi fa un’impressione tremenda. Non le farfalle nostrane, ma quelle grosse come una 4 stagioni che sembrano pipistrelli. Ho anche pagato 2 euro per entare col collo ben incassato nelle spalle per poi scoprire che non erano altro che falene a righe anche se messe tutte insieme facevano un bello schifo (giudicate voi!)
dscn1319L’ultima cosa di cui mi vanto di aver superato la fobia è l’aereo.
Ho capito che un aereo ha la possibilità di cadere quanto quella che uno ha di vincere 5 lotterie nazionali tutte insieme, significa che c’ è stata una concomitanza di sfighe talmente incredibili da indurre a pensare che qualcuno l’ha fatto apppsta (ecco se il pilota è un malato terminale e decide di chiudere la carriera in bellezza ecco…in quel caso sono cazzi!).
Cosa che mi ha fatto guardare con altezzoso disprezzo quelli che applaudivano in fondo. (Sciocchi non sapete che ci si siede sempre in corrispondenza dell’ala??).
E mentre gli anni scorsi da Ferragosto in poi ricominciava l’inverno, qui a Roma sembra di essere in Namibia, il caldo atroce, l’abbronzatura che si scolla e il compleanno che si avvicina non fanno altro che accrescere il mio già vorticoso giramento di palle.
Vi lascio con una ricetta greca al volo da farsi solo se non avete intenzione di uscire:

Salsa all’aglio:
Dosi a occhio:
Mollica di pane bagnata e strizzata
olio
aceto
sale
pepe
aglio spremuto
un cucchiaio di yogurt facoltativo o una patata lessa facoltativa.
Frullare il tutto, deve risultare una crema omogenea e densa.

S’agapo

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Chiuso per ferie.

28 luglio 2011

Anche ai meno attenti di voi non sarà sfuggito che, ultimamente, vuoi la depressione post partum da libro, vuoi il lavoro, vuoi una generalizzata sensazione di fiacca, non sto più scrivendo una mazza.
E molti di voi a questo punto (e con ragione) potrebbero chiedermi: ma se non ci scrivi che lo tieni a fare un blog?
Non lo so, vostro onore, non lo so, so solo che o mi prendete così: saltuaria, incostante e intermittente o niente!
Non ho più l’età da un post al giorno, i neuroni si dimezzano a ogni suono della sveglia e se faccio tanto di bere un paio di prosecchi, i pochi rimasti me la fanno pagare cara.
Ho davvero scritto un paio di prosecchi? Un tempo mi bastavano appena per lavarmici i denti!
“Bei i miei tempi!” diceva la mì nonna!
Per cui largo ai giovani!
Fra un paio di mesi compio quarantanni, e sono in quel delicato momento della vita in cui da una parte  gigioneggio dicendomi che non li dimostro, e dall’altra mi informo sugli infiniti benefici dell’ acido jaluronico e tecniche non invasive per risollevare la faccia.
Sto cercando di non aggrottare la fronte se non quando è strettamente necessario,che in fondo è lo scopo del botulino, solo che il botulino ti impedisce certi movimenti ,che tu credi di continuare a fare, mentre se invece  non aggrotti volontariamente puoi
risparmiare un sacco di soldi!
Per esempio, l’espressione collegata a “Che cazzo dici?” dovrebbe essere effettuata con un rapidissimo aggrottamento della fronte, seguito da un’ espressione di incredibile sorpresa sollevando le sopracciglia, così hai detto quello che volevi dire, ma con minimo impatto e nessuno ti potrà mai dire che manchi di espressività.
Geniale no?
Potrei chiamarlo Botox Yoga e allora sì che svolterei!
Sabato vado in Grecia, ho talmente voglia di partire che ho fatto la valigia lunedì scorso!
Siccome, al solito, parto all’alba e non posso bere, ho deciso di affrontare il toro per le corna comprando un libretto dal titolo accattivante: Mai più paura di volare.
Sono arrivata a pagina114 e per il momento ho scoperto di far parte del gruppo “giallo” (quelli che pensano che l’aereo probabilmente non cadrà, ma sticazzi!) che ci sono fobie che ignoravo totalmente e che adesso ho fatto mie  (tipo e se finisce l’ossigeno?) e che la cabina di pilotaggio si chiama Cockpit che a colpo d’occhio mi sembra voglia dire “cappella” ma potrei sbagliarmi.
Addoloratissima per la morte di Amy Winehouse, anche se ero strasicura che  Withney Houston ci avrebbe lasciati ben prima.
Il fegato è uno e più di tanto non gliela fa, vediamo di ricordarcelo.
Peccato davvero, si allunga la lista dei miti che ci lasciano, il paradiso non è mai stato tanto pieno di talenti.
Piccola sorpresa per voi:  il 16 Agosto in allegato a Io Donna o il 18 Agosto in allegato a Sette del Corriere della sera (non ho ancora capito!)  c’è  un mio racconto inedito dal titolo L’Artista, così da non lasciarvi soli per le vacanze.
Che altro dirvi, che vi abbraccio forte, che spero smetta di tremarmi l’occhio (ormai è un anno preciso….) e che vi auguro di trascorrere un’estate pazzesca!

Ciao

Vostra

Fede

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Innamorata di un angelo…the sequel

11 luglio 2011

Venerdì scorso alle 18 e 06 in punto, con un caldo demenziale da farmi rimpiangere la neve di quest inverno, ho ufficialmente finito di scrivere il seguito di Innamorata di un angelo.
Per l’ennesima volta sono rimasta incantata dalla magia che si verifica puntualmente: quella voce che sembra mi sussurri nell’ orecchio tutte le parole che servono e queste parole diventano pagine e poi ancora  pagine e la storia si dipana e in una serie infinita di fili sottolissimi che non sai esattamente dove ti porteranno finchè di nuovo per magia tutti i fili convergono in uno solo e ti trovi con la tua storia.
Sono stafelice e non vedo l’ora sia Ottobre!
STRAFELICE!!
Sono catatonica, come sempre,  dopo un parto e oltretutto questa casa (che certamente è stata costruita sopra un cimitero indiano) mi sta uccidendo lentamente come nella trama di un film dell’ orrore di serie B.  Ha cominciato facendo saltare tutti gli elettrodomestici uno a uno (nell’ ordine aspirapolvere, condizionatore, lavastoviglie e videoregistratore) e ora  alza la temperatura interna come se fosse un forno, in modo da farmi lessare senza accorgermene come la rana nell’acqua bollente.
Non mi dilungo perchè non ne ho la forza, raccontatemi voi delle vostre ferie o delle vostre non ferie o di quello che vi pare.
Il blog è vostro!

Vi abbraccio e vi adoro

Fede

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05/07/2011

5 luglio 2011

Ci siamo guardati in faccia, io e Attilio, e ci siamo detti….minchia 4 anni!? Sembra ieri!
E’ passato in un soffio e devo dire che al momento siamo ancora soddisfatti (anche perchè la garanzia è scaduta…)
Vorrei ringraziare pubblicamente il mio grande amore Atti, per la pazienza che mi dimostra  tutti i giorni, specialmente in periodi di consegna come questo quando è più facile stare insieme a Naomi Campbell con la sindrome premestruale  e per il rispetto che ha per i miei necessari momenti di solitudine.
E’ un privilegio  starti accanto ogni giorno dell’anno!

Con amore

F

P.s

Domani invece pubblicherò la lista dei difetti per cui un giorno sì e uno no ti dico “basta ti lascio”!

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