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Archivio per la categoria ‘Blog’

Buona Pasqua

22 aprile 2011

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Per gli affezionati del blog questa foto è un evergreen, quindi aspettatevela per i prossimi 20 anni!
Fra l’ altro per chi fosse in zona Lucca dal 22 al 25 Aprile ,c’è l’ incredibile e imperdibile  Festival Vegan che si terrà nella splendida cornice  del  parco di Villa Le Pianore a Camaiore ci  saranno stand, concerti, degustazioni, workshop, ristoranti e chi più ne ha più ne metta per una 3 giorni vegan col botto!
Ieri sera sono stata testimone della nascita di un amore sotto i miei occhi e mi sono emozionata come non mai.
Lui,pazzo d’amore, è sceso in un negozietto di gioielli antichi,ha indicato un anello delicatissimo e ha detto: “voglio quello!”
E’ tornato su in casa da lei, si è inginocchiato e le ha chiesto “Mi vuoi sposare?”
Ho i brividi solo a raccontarlo!! Altro che William e Kate!
Io invece ho fatto la cazzata del secolo a  chiedere ad Attilio  ( poco prima che addentasse  il suo “Katzudon” leggerissimo piatto giapponese composto da un chilo di riso con sopra cotoletta di maiale fritta e un uovo!) : “Atti qual è il mio difetto peggiore?”
Sta ancora scrivendo la lista…..

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E ora si ride…

17 aprile 2011

Dove vi vedete fra 5 anni?

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Human nature

12 aprile 2011

Inutile che mi nasconda dietro a un dito, ho l’energia di un bastoncino Findus scongelato.
Ora ho la certezza che nottetempo Attilio mi gonfi di botte con un sacchetto di manghi acerbi,quindi sono io a chiedervi consiglio per uscire da questa massa gelatinosa in cui mi muovo!
Ieri sera ho visto una cosa agghiacciante alla tele. No non Jersey Shore (anche se confesso che non vedo l’ora che vengano in Italia, dove li accoglierò all’aeroporto con la maglietta Free Snooky!) la storia di una ragazza inglese con una malattia rarissima, la stessa di Elephant Man: le gambe non le smettono mai di crescere, per cui dalla testa alla vita è minutissima e poi partono queste cose informi del peso di più di 100 chili, due tronchi di carne totalmente inutili.
Finchè era piccolina poteva ancora camminare e andare in bici, ma dall’adolescenza in poi queste “cose” sono diventate ingestibili per cui si trascinava con le stampelle l’equivalente di due mortadelle intere appese alle anche.
A un certo punto gliene hanno tagliata una per un’infezione, e lei era felicissima perchè poteva finalmente muoversi sulla sedia a rotelle da sola. Bè la cosa più allucinante di tutte è che questa ragazza non smetteva di sorridere un minuto! La persona più ottimista e gioiosa del mondo che non si lamentava mai ed era di conforto a familiari e medici che disperavano di trovare una soluzione che, di fatto, non c’è.
Quando le provano la protesi ,una specie di gambale enorme con una scarpetta da ginnastica minuscola in cima, dove è riuscita a fare qualche passo aiutata da 3 persone e un corrimano dato che il peso da trascinare è pari a quello di un bilancere di 120 chili, arrivata in fondo distrutta ha detto: “sono così felice perchè finalmente avrò un livello di autosufficienza che non ho mai avuto prima!” E lo diceva con un sorriso immenso!
Ero senza parole, nonostante tutto guidava la macchina con un’auto modificata, aveva un sacco di amici e voleva essere solo indipendente, e anche se i medici  si arrampicavano sugli specchi parlando di cellule impazzite sui bei diagrammi in 3 D, lei era ottimista pensando che almeno avrebbe potuto aiutare qualcun altro nel suo stato.
L’avrei abbracciata! La natura a volte è davvero bastarda e sadica!
Pensate che domenica sera al senso della vita,Insinna si faceva un punto di vanto a dire di abitare con mamma e papà a 46 (quarantasei!) anni suonati.
Sapete cosa ha risposto Attilio?
“Vabbè…tanto non ci starà mai a casa…”
No…Non è questo il punto..

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Prigionieri di una gabbia aperta

5 aprile 2011

Ci sono momenti (troppi) in cui non ci rendiamo davvero conto di quanto dovremmo essere grati e facciamo girare le nostre vite attorno a falsi problemi quali “non riesco a trovare un fidanzato” “lui mi ha lasciata per sms e non me ne faccio una ragione” “se avessi questo o quello sarei molto più felice”…
Ieri mattina ho visto la docufiction ” e poi venne il silenzio” di Irish Braschi,  sapevo perfettamentre che avrei pianto e per questa ragione stavo volontariamente ritardando la visione anche se lui mi aveva già chiesto due o tre volte se l’avessi visto.
Il documentario è una ricostruzione della strage di Sant’Anna di Stazzema attraverso le testimonianze dei superstiti che raccontano cosa successe il 12 Agosto del 44 e posso garantirvi che è cosa una talmente allucinante, vile  e assurda che non puoi far altro che chiederti coon indignazione e schifo come sia possibile che, con la scusa della guerra, in un continente o l’altro ci siano momenti storici in cui persone apparentemente normali, commettano le più crudeli e atroci torture su donne e bambini e tornino serenamente alla loro vita di tutti i giorni, alle loro famiglie e ai loro figli, come se niente fosse successo.
Non mi risulta che nessun ex comandante delle SS abbia mai commesso suicidio.
La mente umana  è una scatola oscura e pericolosa.
Tutto questo mi ha fatto ricordare i racconti di mia nonna che perse tutta la famiglia  nei bombardamenti a Pisa e rimase completamente sola da un momento all’altro, così Puf: cade un grappolo di bombe e perdi tutto  e tutti: la casa, i tuoi genitori, i tuoi fratelli, i tuoi amici.
Quando mi raccontava questa storia erano passati non più di 40 anni e ai miei occhi di adolescente sembrava qualcosa di totalmente distante e anche estremante noioso,considerato che  me la raccontava spesso e che non riuscivo ad immaginare un’Italia fatta di bombe, fame e disperazione per cui confinavo i suoi ricordi nelle stesse caselle destinate alle favole e alle storie di fantasmi: come qualcosa che non appartiene a questo mondo.
Per tutta la vita il 31 Agosto è stato per lei il giorno maledetto, quello in cui gli “ameriani” bombardarono casa sua e la sua famiglia, e per noi nipoti era soltanto: “che palle nonna”.
Ora che mia nonna non c’è più e sono adulta e di lacrima facile (forse anche  per la pre menopausa!) , vorrei che mia nonna fosse ancora viva per farmi raccontare ancora e ancora tutte le sue storie, per non dimenticarle mai e per trasmetterle agli altri ed evitare che, come temo, con la prossima generazione tutto questo vada perduto.
Non è successo chissà quando, e chissà dove, ma è successo qui una manciata di anni fa ed è solo grazie al coraggio e alla forza della disperazione dei nostri nonni che hanno scavato nelle macerie con le mani e hanno mangiato patate con la terra se siamo qui oggi a lamentarci perchè non troviamo un fidanzato o perchè non abbiamo il lavoro dei nostri sogni.
Prigionieri di una gabbia aperta da cui non ci rendiamo conto di poter uscire quando vogliamo!
Ogni tanto dovremmo fermare il “loop” nella nostra testa e guardarci intorno attentamente e ricordarci di essere grati, grati per esserci, grati per ogni singolo oggetto che abbiamo, grati della salute, grati della ricchezza e della pace, grati delle persone che ci amano e che amiamo, e renderci conto della fortuna immensa che abbiamo a non dover emigrare con un barcone,a non dover nascondere i nostri figli in un sottoscala, a non dover scappare quando arriva un aereo, a non dover convivere con la paura di non arrivare a domani.
Ogni tanto dovremmo paragonare i nostri “problemi” a quelli dei  3 quarti del resto del mondo ossia la fame,la sete, la guerra, la violenza e  le malattie e fare un passo indietro con umiltà e ripetere a voce alta quanto siamo fortunati a non essere nati in Rwanda, in Bangladesh, in una favela brasiliana o in un sobborgo di Nuova Dehli.
Ogni tanto varrebbe la pena di riflettere su tutto questo e ricordarci delle infinite fortune che abbiamo e quando pensiamo “non ce la faccio” ricordiamoci del debito che abbiamo nei confronti dei nostri nonni che hanno lottato perchè potessimo essere liberi e felici. Ispiriamoci alla loro forza per uscire da quella gabbia che è solo nella nostra testa,aprendo le ali per volare veramente alto perchè gli unici che sono in grado di fermarci siamo noi .
E alla fine quando analizziamo per davvero la paura che ci blocca, chiediamoci con un sorriso: “Ma…paura di che?”

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Libri Come

1 aprile 2011

Per i romani….

Domenica 3 Aprile alle ore 16,00
sarò all’ Auditorium spazio Garage Officina 3.

Vi aspetto!!

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Primavera

22 marzo 2011

Ho festeggiato l’arrivo della primavera con un attacco di sciatica da manuale.
Primavera che, come il saccente Attilio mi insegna, cade il 20 marzo alle 23.00 secondo il calendario druidico di non so chi.
E’ anche l’unico uomo che conosco a sapere che il tredicesimo segno dello zodiaco è l’Ofiuco! Vedete poi perchè non mi sposo? Perchè sono tutti validissimi motivi per chiedere il divorzio!
Dunque,vado a letto sentendo quella tipica fitta che parte dal piede e si incunea nel cervelletto e fin lì poco male se non fosse che non ho MAI chiuso occhio un minuto, ma ho continuato a girarmi come una crepe per tutta la notte,fino a che sono arrivate le 8.
Attilio mi trova in cucina che mi massaggio le reni con il balsamo di tigre la cui unica funzione è quella di tenere lontane le tarme e mi dice “Vuoi una mano?”
“Sì ti prego finiscimi come un cavallo zoppo al Palio di Siena!”
“Ma hai mal di schiena?”
“No, figurati, mi sono girata tutta la notte solo per testare il materasso!”
“Ah sì? Mica mi sono accorto!”
“No eh? Sonno pesante!”
“Ma povera….ti chiamerà Sciaticova”
“Divorzio, giuro che ti sposo e poi divorzio!”
Ovviamente non coglie la gravità nè del mio dolore nè della mia crescente incazzatura e continua bellamente le sue abluzioni mentre io cerco di sdraiarmi a letto ancora un secondo muovendo le gambe come Sandra Mondaini, perchè chi ne soffre lo sa: non esiste una posizione, UNA che ti faccia star meglio, ma puoi solo camminare senza sosta!
Passo la giornata con la sensazione di essere stata impalata di fresco e stramaledico il divano dell’Ikea che sicuramente ha la sua parte di responsabilità.
Poi mi rivolgo ai rimedi naturali che vado ad elencarvi perchè dato che al momento mi sento meglio voglio condividere con voi questa scoperta:
Rimedio contro la sciatica della Bosco :
Cerotto No Dol ( l’unico che funzioni e che non contienga droghe sintetiche!)
400 gocce di Artiglio del diavolo e 400 di Ribes Nigrum gemmoderivato (potentissimo antidolorifico l’uno e antiinfiammatorio e anallergico l’altro) suddivise nell’arco della giornata.
Non contenta impacco di sale grosso saltato in padella e messo poi in un asciugamano applicato sulla parte dolente ( mi ricordava il cataplasma della madre di Fracchia quando lo ustiona col panno bollente : Cicciuzzo beddu!)
Mi sono sdraiata a letto e dopo un paio d’ore mi sono alzata che sembravo un grillo!
Magari è il canto del cigno, ma sono riuscita almeno a riposare un pò con le gambe piegate.
Non mancherò di aggiornarvi su altri rimedi della nonna.
Mi sa che d’ora in poi farò come Piperno: scriverò in piedi!

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Milan l’è un gran Milan

14 marzo 2011

Grazie a chi è venuto alla presentazione di Milano, sono stata benissimo, eravate tanti e, cosa più straordinaria di tutte, c’era il sole.
In prima fila Fefè, Cate, Marika,Paoletta, Smemo,Ilaria e Roberto (ormai alla 900 esima presentazione!) e a seguito le mamme di Paoletta e Marika, e poi Miriam con dei pasticcini vegani strepitosi, insomma come a casa!
Cena in un ristorante cino giapponese di quelli “mangia finchè non schianti” dove per 16,95 € potevi fare tutti i giri del buffet che volevi a patto di non fermarti mai!
Considerando che la mia nuova dipendenza è quella da riso bianco, stavo per mettere la sedia direttamente davanti alla pentola!
Mio fratello,un giorno,vedendomi con  occhi  al cielo tipo estasi di Santa Teresa davanti a una pentolina di riso bianco colloso e freddo, commentò dicendo: “Tu hai deciso di aborrire il senso del gusto!”.
Che ne so, forse ha ragione lui, fatto sta che non c’è cosa che mi faccia star meglio del vecchio riso bianco appiccicoso  e freddo e magari 2 lenticchie!
L’attrazione della serata ,un galeone dorato grande come un autobus dove Marika ha voluto fare 400 foto (un pò come quel giorno da Harrod’s davanti alla lapide della compianta Lady D).
Appena entrati mi ha subito intimato: non uscirai di qui senza aver fatto un servizio lì davanti…
Ma il top assoluto, è stato il momento in cui ho scartato i regali, totalmente insapettati e stupendi a partire dal biglietto che quando lo apri canta “Ceeeelebrate good time com’on” con la versione originale che Attilio ha continuato ad aprire e chiudere con effetto dj “Ce..Ce..Ce..lebrate good..good…good…” finchè non gliel’ho strappato di mano minacciando di metterlo nell’acqua!
Ilaria e Paoletta hanno superato se stesse nel trovare il massimo del merchandising, dopo la maglietta di Sos Amore,ecco la tazza, le spillette, ma soprattutto il perizoma di “innamorata di un angelo!!”

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Volevo tanto pubblicare anche le nostre foto, ma scopro adesso che non puoi più salvarle da Facebook, quindi se me le mandate le metto (in particolare quella col galeone è ovvio).
Dopo cena mi raggiungono mia cugina Francesca e il suo amico Matteo e, come ogni volta, assisto allo stesso teatrino ,per altro, nemmeno premeditato:
Lei: “Hai letto l’ultimo di Volo?”
Lui : “Certo bellissimo!”
Lei: “Fede non ti offendere poi compro anche il tuo”
Lui: “No, non ti offendere, uno dei tuoi l’ho anche letto, era carino, ma Volo…”
E chi si offende più ormai?
L’indomani mattina faccio colazione in albergo e mi mangio una papaya intera, giuro saranno stati 7 etti, credevo di morire, ma mi dispiaceva lasciarla!
Approfittando dello sciopero dei Cobas (”tranquilla Fede non lo fa nessuno, è come a scuola, poi entravano tutti” diceva Cate la sera prima)  decido di andare a piedi fino in centro sperando che il famigerato effetto lassativo non si manifestasse a breve.
Mi incammino per Corso Sempione con un sorriso ebete in faccia, dato dagli zuccheri e gli antiossidanti della papaya, quando, a un certo punto vedo un ragazzo con la barba entrare in un bar.
Lo fermo  e gli dico: “Fabio?”
Lui si volta e mi fa “Uè ciao ciao!”  pensando che fossi una groupie che gli vuole  strappare  un capello o un pezzo di maglietta per ricordo.
Io: “Ciao, io sono Federica Bosco…ehm, magari non ti dice niente…ma” (se anche lui mi rispondeva “ma chi Giulia Boschi” mi avreste letto sui giornali…)
Lui: “Ah sì! Tu scrivi libri …quelli con i biscotti in copertina, quelli sull’ amore….”    (Sì un mix fra la Parodi e Lyala ma ci siamo quasi!)
Poi guarda la mia valigia e fa “Eri alla Rai?”
Io: “No, esco ora dall’albergo, c’è sciopero, vado verso la stazione e…”
“Ah! sei stata a ciulare in albego a Milano e ora te ne torni a casa! Lo sai che in America la chiamano “the walk of shame?”
Ecco fatto!
2 minuti di conversazione con Fabio Volo e anzichè proporgli che ne so, il libro del secolo, rispondo, “Oddio no! A 40 anni, non ce la potrei più fare, troppa fatica!”
In realtà questa cosa dei 40 anni la dico di continuo perchè mi aspetto che mi rispondano che non li dimostro, poi però se non mi dicono niente ci rimango di merda!
Ho chiamato all’istante Matteo.
“Indovina chi ho appena conosciuto!”
“Fabio Volo?”
E vabbè…

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Pensieri e parole

8 marzo 2011

Ciao stelle!
Anche la presentazione di Firenze è stata grandiosa, tantissimi amici, tantissimi sorrisi, tantissimo affetto, occhi lucidi, risate e un pò di magia. E poi che mi presentasse Carlotta Agostini,amica e giornalista,con cui 20 anni fa stavamo chiuse nel bagno di scuola a fumare e interrogarci sui massimi sistemi e sul perchè Filippo e Simone non ci cagassero, è una bella soddisfazione!
Non vi faccio volontariamente gli auguri per oggi perchè la Festa della donna è la festa più sfigata dell’universo e il primo che mi si avvicina con una mimosa prende due pizze!
Invece copio incollo un bellissimo commento di Thuy dell’altro post perchè sono parole davvero sincere  e dette col cuore e possono  essere veramente di grande conforto a chiunque:
“Un due di picche è un’opportunità, è stare male nell’immediato per stare bene dopo. E’ inutile e soprattutto dannoso cercare di tenere in vita storie che non funzionano o che stavano in piedi perché erano attaccate ad un respiratore. Alla fine se non va, non va, non ci sono né santi né madonne, non esistono riti voodoo o magie (altrimenti li avrei provati tutti), non esistono trucchi o manuali di seduzione dell’ultima ora perché l’altra persona si possa innamorare di noi o si possa accorgere di aver sbagliato. E’ dura, fa un male cane, è vero, ma bisogna accettare con dignità il rifiuto e mettersi il cuore in pace. L’unica cura possibile è il tempo, perché il tempo guarisce tutto e può far ricrescere un fiore dove prima c’erano solo vuoto e macerie.
E quando arriverà la persona giusta, non dico per tutta la vita, ma almeno quella con la quale condividerne una parte, non serviranno tante parole, basterà un semplice sguardo, il feeling sarà istantaneo, una specie di scossa adrenalinica, quel brivido lungo la schiena, quella specie di scintilla e quel coinvolgimento (che non è solo preludio al sesso) quando ti baci la prima volta, quel non so che di magico che se non c’è non c’è, basta, stop, fine, inutili e vani gli sforzi per creare fuochi d’artificio inesistenti, che non è nemmeno da chiamare “colpo di fulmine”, no, è quel qualcosa di indefinito, quella sensazione di pancia e spirito che ti dice “OK, è LEI!”, non quella per una notte di sesso post-alcolico, quella di “una scopata e via e poi sparisci alla velocità della luce che non voglio nemmeno sapere che esisti”, ma quella con il quale farti vedere nella tua forma migliore e più smagliante, o mentre vomiti con la testa infilata nella tazza del cesso dopo aver esagerato con la caipiroska alla fragola, quella con il quale condividere i crampi del ciclo o le peggiori conseguenze dell’influenza intestinale del secolo.”
Brava Thuy!!

Mi raccomando Giovedì 10 Marzo alle 18,00  alla Fnac di Milano in Via Torino!

Vi aspetto!

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Quel treno per Treviso…

2 marzo 2011

Sabato mattina parto per Treviso, il viaggio è così suddiviso: quasi 4 ore fino a Mestre e regionale fino a destinazione.
Quando prenoti on line, il sistema ,che se ne fotte delle tue esigenze, cerca di stiparti nei posti a 4 fregandosene allegramente dei posti a due e men che meno di quelli a uno.
Però mi domando, quante possibilità ci saranno di capitare seduta davanti a un odioso bambino iperattivo in crisi d’astinenza da farmaci e da Wii, con una madre (lasciatemelo dire) cretina  che approfittava per raccontare  i cazzacci suoi a voce altissima rendendo partecipe tutto il vagone?
Eh quante??
Ve lo dico io una!
Il peggior viaggio di tutta la mia vita se si esclude una traversata in traghetto per la Sardegna con mare forza 12 e quel volo di ritorno da Atene dove stavamo per morire tutti!
Lo stronzetto ha continuato per tutto il viaggio a lanciare oggetti, urlare, dare calci mentre la madre fingeva di essere disturbata, ma sotto sotto si vedeva benissimo che era orgogliosa del piccolo demonio e sorrideva alle signore accanto dicendo: “Meglio se sono un pò vivaci che quando stanno sempre lì a leggere!”
Col cazzo!
E l’egocentrica fingeva di minacciarlo di punizioni del tipo: “guarda che adesso che arriviamo a Cortina dico alle 3 tate di non portarti sulle piste nere!” e poi continuava (mentre cercavi di leggere o fingevi di dormire) “la prossima volta viaggiamo in prima classe o in aereo…mio marito che viaggia sempre me l’aveva detto….come sono scomodi questi treni, senta lei mi aiuta a mettere su la valigia? E lei mi può prendere il bauli di Vuitton? Lei si sieda qui che lì c’è mio figlio….”
Giuro, l’inferno!
Anche perchè gli altri scendevano tutti dopo una fermata di massimo 37 minuti, mentre io me la sono fatta tutta con questa voce trapanante nella testa e le ginocchia livide, cercando di praticare vari tipi di meditazione zen che mi permettessero di  uscire dal mio corpo, inutilmente, finchè alla fine ho sbottato e ho detto al mostro: “Senti per piacere, puoi sederti bene e smettere di pestarmi gli stivali?” e poi rivolta alla madre “Nuovi!”.
Lei,(passivo aggressiva come da DSM IV),colpita e affondata,ha detto a voce alta al signore davanti a me : “Alziamoci guarda, che non ho voglia di discutere!”
Ah no? Peccato perchè io sono qui solo per questo!
Il tratto regionale me lo sono fatto con i bambini vestiti in maschera, le trombette e i coriandoli,seduta in uno scompartimento caldissimo con davanti una signora cinese che continuava a starnutire e tossire come una pazza in preda a un attacco di influenza suina.
Fortuna che a Treviso alloggiavo al mio Hotel preferito in assoluto,il BHR, quello con i letti di panna montata!
E questo mi ha ripagata del viaggio della speranza.
L’incontro  è andato benissimo, Laura Pastrello che mi presentava ,deliziosa come sempre, tante belle persone luminose e sorridenti, e poi le Bosco’s Angels: Cate, Fefè, Thuy e  la Matta (una new entry degna di Zelig!).
Cena alla Vera Terra ottimo ristorante bio vegetariano e dopo cena al bar dell’albergo,dato  che dormivamo tutte lì, dove abbiamo continuato a bere e dire cazzate fino alle 3!
Ci mancava il pianista di “suonala ancora sam” e potevamo tranquillamente credere di essere in un film anni 50!
Col barista che ci dice: “Il solito?”
E dopo aver fatto delle foto veramente stupide con il manichino all’ingresso,aver perso il mio golfino preferito e riso fino alle lacrime per l’ imitazione di Belen della Matta, ci siamo ritirate nelle nostre stanze dove ho cercato di stipare nella valigia il regalo di Thuy (7 birre da un litro…lei sì che mi conosce!).
Giuro pagherei per poter vedere l’isola con loro stasera!! dscn0087
Isola di cui non farò la cronaca visto che l’altra settimana non ve n’è fregata una beata mazza!!
L’indomani in treno, mentre cerco il mio posto, non credo ai miei occhi quando davanti a me vedo seduto un bambino….
Ora, quante possibilità ci saranno di sedersi davanti a un odioso bambino iperattivo….
DUE CAZZO DUE!!
Questo non era maleducato,anzi, ma era così perso dal combattimento dei suoi GI Joe che non si rendeva conto che mentre li uccideva,sparava anche dei calci incontrollati contro le mie ginocchia che  hanno fatto schizzare le rotule contro il finestrino un paio di volte!

Comunque grandissima serata davvero, grazie di cuore a tutte!!
E non dimenticate la presentazione a Firenze
Venerdì 4 marzo
Ore 18,00
Libreria Edison Piazza della Repubblica

E a Milano
Giovedì 10 Marzo
Ore 18,00
Fnac Via Torino 45

Un bacioooo!!

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Finale!

25 febbraio 2011

Ma secondo voi vi lasciavo appese così per 400 pagine senza un seguito??
Va bene un finale aperto, ma così è un pò troppo no? Già che sto ancora cercando di capire come finisce Black Swan (a proposito se qualcuno gentilmente me lo sa spiegare…)
Però sono strafelice di vedere che la storia vi ha appassionato.
Strafelice!
Anche se me ne state dicendo di tutti i colori!
Adesso vi chiedo un pò di pazienza…stiamo lavorando per voi.

Vostra sequel Bosco

Ah e non dimenticate la presentazione di domani a
Treviso
Sabato 26  Febbraio

Ore 18,00

SUPERMERCATO DEL LIBRO

Via Castellana  , 37/L-M

Vi aspetto ciaoooo!!

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