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Big Freeeeeze!

11 gennaio 2010

Il 2 Novembre scorso Attilio mi disse: “Allora prendo le ferie a Gennaio va bene? fra il 31 e il 10 così cominciamo a cercare qualcosa con calma”.
Io,al solito, lo ascoltavo con mezzo orecchio (chiuso) e buttai lì: “Fico! Andiamo in Africa !”
(”Fico” è l’esclamazione che recentemente usiamo di più, ma va pronunciato come Homer Simpson! Fiiiico!).
Ecco che mi metto a cercare soggiorni per il Kruger Park.
Due giorni prima avevamo visto un documentario  sul suricato: una specie di furetto,famoso per fare da vedetta e proteggere gli altri del branco mentre dormono, mangiano o fanno il sudoku.
Solo che lo sfigato che sta di turno (che ancora non ho capito se viene estratto a sorte o con il metodo del legnetto più corto) sta tutto il giorno in cima a un ramo sotto il sole cocente a controllare che non arrivino nemici , finchè collassa dal caldo (e già qui era abbastanza spassoso), ma la cosa più comica è che  per segnalare che tutto va bene,  fa un verso tipo giochino di gomma per i cani, quando invece avvista un pericolo sta zitto!
Gli altri,quando avvertono il silenzio, mollano le carte, il giornale, il telecomando e se la danno a gambe.
Quando lo abbiamo visto su Discovery Channel abbiamo riso un’ora,insomma ormai c’eravamo gasati tantissimo e già ci vedevamo in tenuta da safari finchè ho dato un’occhiatina ai prezzi e ho visto che ,in quel periodo, la settimana tirata per i capelli ci veniva sui 2500 euri a cranio ( senza neanche comprare una bottiglia d’acqua!), mentre già la settimana dopo (dove Attilio non aveva le ferie) la metà.
Finita la ricerca, con la placida sensazione di aver fatto il mio dovere ho pensato che ci avrei pensato domani e poi domani e poi domani….
Il 1 Gennaio Atti mi dice: ” ecco io da oggi  sarei in ferie,non so se ti ricordi, che dici andiamo da qualche parte?”
“COME SEI IN FERIE! Me lo potevi dire prima che cercavamo qualcosa?”
“Tesoro…te l’ho detto 2 mesi fa”
Così, digitiamo le magiche parole “last minute” e leggendo le offerte ci viene il dubbio atroce che al mondo esistano  solo 3 destinazioni: Parigi, Londra e Sharm el  Sheik.
Cominciamo a fare i soliti discorsi da bar sport: certo sarebbe bello andare a New York, si ma fa un freddo pazzesco, se poi ci annullano il volo (!!),eh in effetti.. certo sarebbe bello andare in Sud America, sì ma non abbiamo abbastanza tempo,e le  Maldive? Che palle mi rompo dopo 3 giorni. La montagna? Mi fa cagare! Anche a me! Parigi? Che palle, Amsterdam? E’ piccola, Berlino? Non parlo il tedesco. Ma nemmeno l’olandese. Si ma il tedesco è peggio, avevo 4 e così via fino al 3 Gennaio, quando ci guardiamo negli occhi e diciamo, a mezza voce..Lndr?
Come dici? Hai detto Londra? Ma sì dai ci piace tanto, ci troviamo tanto bene, che ce ne frega anche se siamo lo zimbello di tutti gli amici, perchè siamo capaci di andare solo in Grecia e a Londra.
Se avessi una casa in montagna e non mi facesse cagare la montagna ci andrei  tutti gli anni no? Se avessi una casa a Parigi e non mi rompessi ad andare Parigi ci andrei tutti i fine settimana no? Per cui battiamo un cinque simbolico e prendiamo il last minute Londra più “fico” che troviamo: 420€ per 5 notti d’albergo volo incluso con la British.
Non vi dico con che goduria facciamo  la transazione, ci scegliamo il volo comodo, l’albergo con google streetview, facciamo il check in on line, scegliamo il posto a sedere, obbligo Attilio a cliccare su “pasto vegetariano indorientale” , stampiamo la carta d’imbarco,cerchiamo le attrazioni più “fiche”, stampo la lista di tutti i ristoranti veg a Londra (16 fogli!) le scuole di yoga che voglio visitare, i film in uscita , i musical,pensiamo addirittura di fare un giro fuori o magari riusciamo andare in Irlanda, preparo la valigia  più leggera che per un week end a Firenze, così non dobbiamo nemmeno imbarcare il bagaglio, siamo così felici che facciamo come il geco dei Sofficini che batte il cinque a rallentatore con la pancia!
Ormai è fatta, siamo pronti, siamo stati bravissimi, ci mancano solo le sterline e poi via come due inglesi veri.
E cosa fanno gli inglesi veri? Guardano sempre le previsioni del tempo!
Vabbè tanto si sa che a Londra fa sempre un pò schifo, ma giusto per sapere, poi tanto non ci azzeccano mai,e la pioggerella è così fine…
Clicco sul meteo.com e vado a vedere i nostri giorni: neve, vento temperatura massima 0 e minima -12.
Guardo Attilio che ammutolisce.
Non è possibile…Apriamo il Daily Mail e le foto delle inglesi in miniabito senza calze ,che camminano ubriache nella neve ci fanno immediatamente rimpiangere  Sharm el Sheik.
Cazzo….
Ma l’ottimismo di Attilio al solito ha prevalso: “Vabbè dai sarà un’avventura, potremo dire di esserci stati!” così
ho fatto l’unica cosa sensata che ci fosse da fare: comprare una maglietta termica e un chullo: acquisti che si sono dimostrati assolutamente fondamentali.
Stai caldo, ma non sudi ( e non puzzi di sudore  sintetico!)
Siamo arrivati là e ,in effetti, faceva un freddo porco, ma sembrava una cosa che preoccupava solo i turisti.
Gli inglesi non avevano più di una giacchetta, al massimo una sciarpina, io invece ero così:

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Mentre ci incamminiamo verso l’albergo, noto su un palo della luce questo cartello:

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“Il vicinato ti osserva” (travestito manco a dirlo da Suricato! Eroe nazionale)
E per restare in tema, in camera,ci ha accolto il caldo del Kruger Park  e  se tutti gli alberghi del  Regno Unito tengono tutte le camere a 50 gradi per 24 ore al giorno, alla fine di Febbraio gli orsi polari verranno a spaccare la faccia al Primo Ministro.
Al telegiornale ,nel frattempo, hanno cominciato a diramare bollettini di guerra: “la Gran Bretagna è sepolta dalla neve,durerà almeno dieci giorni, non succedeva dal 74″ ma noi memori dell’esperienza ateniese ,dove sembrava che stesse bruciando l’acropoli, ci siamo detti:  vuoi vedere che esagerano?
E l’indomani  Hide Park era così:
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Parchi a parte, in città tutto funzionava alla perfezione, qualche rallentamento in un paio di linee metropolitane che non ha preoccupato nessuno e tantomeno noi.
In metro la gente si fa tranquillamente i cazzi suoi, spippolando con il Blackberry e leggendo un libro, se poi annunciano un ritardo, nessuno fa una piega, la gente esce e prende un autobus.
Amo gli inglesi: nessuno si lamenta mai!
A proposito del Blackberry, ovviamente ero orgogliosissima che tutti avessero lo stesso modello che ho io,peccato che, prima di partire, mi sia venuta l’idea di chiamare la 3 per chiedere le tariffe internazionali e un bambino di 7 anni, balbettando mi ha detto che non era certo che la navigazione wi-fi fosse gratuita.
Ora, io non sono ferratissima sull’argomento, ma mi pare di aver capito che wi-fi significa che non dovresti pagare una gran mazza! Ma lui mi raccontava di leggende di cavalieri che nella notte dei tempi avevano pagato fino a 9 euro l’ora…. e nel dubbio ho disabilitato tutto!
Ringrazio perciò di cuore Marika, Pika e Cate che mi hanno scritto preoccupate per avere notizie della grande glaciazione!
Una volta termoregolati non abbiamo sentito neanche troppo freddo. Quando le dita diventavano blu ci prendevamo un tè (ne avremmo presi 180) e, passato il rush dei saldi, non c’erano più neanche gli italiani beceri a litigarsi l’ultima All star a 20 sterline, e la città era bella,vivace e vivibilissima.

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L'hot dog

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Carnaby Street

Per cui in 5 giorni abbiamo camminato che sembravamo pagati e abbiamo visto veramente di tutto: dalla Tate, al British Museum, dalla Saatchi, al London Dungeon (dove un tizio mi ha fatto accarezzare dei ratti!), abbiamo visitato ogni quartiere, rivisto Camden, Portobello, South Kensington, abbiamo capito perchè solo Briatore e Cavalli possono permettersi di comprare una casa, abbiamo visto  It’s complicated con Meryl Streep e Alec Baldwin, siamo andati a teatro, abbiamo mangiato coreano, vietnamita, greco,libanese e marocchino….e pensa se era bel tempo!

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L’ultimo giorno, quello dedicato allo shopping, ha nevicato un’altra volta, e ci faceva così fatica andare per negozi che ho ripiegato su Boots dove ho fatto incetta  di vitamine, approfittando di un’imperdibile offerta 3×2 e ,non contenta, ho comprato mezzo chilo di tacchino vegano, sottilette di soia e una polvere addensante in tutto e per tutto uguale alla cocaina.
Mentre andavamo all’aeroporto, mi sono ricordata che,l’anno scorso, cercando di esportare clandestinamente un tubo di patè di tofu da 150ml, ero stata perquisita da capo a piedi e nella mia testa mi creavo dialoghi immaginari con un ipotetico doganiere :”Well, no Sir, it’s  not cocaine..it’s just…well nevermind”  e poi “perchè viaggio con mezzo chilo di tacchino finto? Quale tacchino…”
Ma una volta arrivati là, la sorpresa è stata ben diversa.
Pur essendo una mattinata veramente calda, (ci sarà stato almeno un grado!) e nonostante la pista fosse sgombra e gli aerei partissero, il nostro volo per Roma è stato cancellato.
Quello che mi ha veramente sorpresa però  è stata l’assoluta assenza di vaffanculo, nessuno ha detto niente, ci siamo rimessi in fila per essere riprenotati, mentre il buon Attilio diceva “dai sarà un’altra avventura” mentre cercavo di tramortirlo a colpi di sottilette.
“Figurati se non c’è un altro volo oggi” è stata la sua ultima frase prima che la hostess dicesse “non c’è nessun volo fino a domani”.
Avevano soppresso dei voli a cazzo di cane e ne avevano tenuti altri, per esempio c’era posto su un volo per Malpensa, ma gli altri per Roma erano pieni, e abbiamo pensato che li avessero tolti per rendere la situazione più drammatica!
Fatti due conti abbiamo preferito l’organizzazione in terra straniera, al casino in cui ci saremmo infilati arrivando alle 9 di sera a Malpensa dovendo poi tornare a Roma.
A quel punto dobbiamo aver fatto le faccine più tristi e desolate dai tempi di Oliver Twist perchè la ragazza ci ha prenotato un albergo, il transfert e dei buoni pasto.
Eccoci così catapultati in una nuova “fantastica” avventura: l’albergo di Shining a Heathrow dove insieme ad altri pellegrini un pò spaesati siamo rimasti quasi un giorno intero a bere birra al bar, correre per i corridoi ,leggere testi sacri e guardare il Big Brother cercando di capire che cazzo dice Ivana Trump quando parla.
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La notte la situazione dalla finestra era questa:
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E non c’era un cazzo da ridere…
Svegli alle 4 e un quarto, dove la sofferenza maggiore è stata quella di lasciare il letto più comodo della mia  vita, siamo tornati a Heathrow, dove, strada facendo ho cominciato a pensare che oltre al cibo e le pillole, avevo in borsa anche un enorme termos di metallo di Starbucks e un piatto che mi sono fatta dare in un ristorante greco.
Tutti oggetti ugualmente contundenti e mortali…
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Non avrei potuto separarmi da nessuno di quegli oggetti.
Se mi avessero chiesto di scegliere avrei risposto: “Tenetevi Attilio!”
Si vede che la tensione è stata tale da crearmi intorno un alone protettivo che ha offuscato lo scanner, complice sicuramente l’alba.
E siamo riusciti a partire stamattina su un volo praticamente vuoto dopo che, quello per Malpensa, era stato appena cancellato.
E sembra che…stia arrivando una perturbazione!

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Tema: il mio capodanno.Svolgimento…

3 gennaio 2010

Sottotitolo: L’anno prossimo parto.
Quest anno, come l’anno scorso,  avevamo proposto al solito gruppo di amici di festeggiare a casa nostra.
Tanto chi se ne frega dell’ultimo dell’anno… è giusto per stare insieme…i locali mi fanno cagare… si stava meglio quando si stava peggio e via così…
La sicurezza che si facesse da noi, mi veniva dal fatto che avevo detto chiaramente circa 3 settimane fa: “allora si fa da noi” e la risposta era stata un “eventualmente si può fare anche da noi” detto da altre due coppie, che avevo interpretato più come un gesto di cortesia nei nostri confronti che come l’inizio di una gara d’appalto senza esclusione di colpi!
Motivo per cui ,fino a 48 ore prima, ero beatamente ed ingenuamente convinta di ospitare gli amici qua.
Vi dico sinceramente che fino a più o meno 6 anni fa ero ancora abbastanza flessibile:potevano portarmi sotto la pioggia in una qualunque fumosa bettola di periferia e ci avrei trovato del fascino, avrei ballato  sui tavoli, accettato caramelle dagli sconosciuti e bevuto da tutti i bicchieri (questo lo faccio ancora),mentre  adesso comincio a preoccuparmi della distanza da casa, se fa freddo, chi c’è, chi non c’è…ve bene sì sono diventata ancora più rompicoglioni se questo  è umanamente possibile!
E come dicevo, fino a 48 ore prima dell’evento, sdraiata sul mio divano pensavo a quanto cotechino vegano avrei dovuto preparare.
Finchè arriva la telefonata che decreta la vittoria dell’appalto: “allora il 31 siamo da Silvietta e Davide”
“DASILVIETTAEDAVIDEEEEEEEEMANONSIFACEVADANOIIIIIIIIIIIIIII?”
Lancio un grido che fa cadere 64.000 aguglioli dall’albero di Natale morto.
“Sì,ma loro ci tenevano tanto è il primo anno con la casa nuova..”
“Anch’io ci tenevo tanto è il secondo anno con la casa nuova e poi non potevate dirlo prima?”
“E’ che voi non avete detto più niente”
“Ma lo davo per scontato”
Insomma  a niente sono valse le mie proteste, mi sono dovuta rassegnare ad uscire di casa l’ultimo dell’anno.
Cosa che mi è costata un sacrificio disumano un pò per i botti che qui sembra Beirut, un pò perchè come sto a casa mia non sto da nessuna parte, ma soprattutto per  un attacco di sciatica micidiale che non mi dava tregua da giorni.
Così, l’eccentrica e rompicoglioni signora del settimo piano di nero vestita,sotto il diluvio universale, sale in macchina insieme ad Attilio e l’amica Isa, mette il culo sul sedile del passeggero, appoggia i piedi sul tappetino e sente fare “Splash!”.
Ho girato la testa di 900 gradi: “La fai riparare questa cazzo di macchina?”
“Sì” dice lui con la tipica flemma che sottintende “ti do ragione così non mi rompi più i coglioni”.
“Una data voglio una data, questa macchina è così da due anni , ho anche le scarpe nuove, ma porcaputtana..”
mentre Isa cerca di distrarmi facendo il gioco dei mimi.
Lui per tutta risposta prende il volantino degli sconti dello Sma da una cassetta delle lettere e me lo mette sotto i piedi.
In un decimo di secondo diventa poltiglia.
Non dico nemmeno una parola, il mio disprezzo è palpabile.
Piove a dirotto, c’è una coda impossibile e non si trova il briciolo di un parcheggio.
Scendiamo e mi accorgo che non ho mani abbastanza per tenere l’ombrello, il cotechino finto con le lenticchie che pesa8 chili, lo sformato di zucca porri e miglio che ne pesa altri 6, il Blackberry che ne pesa 2, il sacchetto di pane da un chilo più un litro d’olio e vaffanculo piove e non so qual’è il campanello.
“Puoi per favore chiamarli e farci aprire il cancello?”
“Ma no, non ti preoccupare, vado a parcheggiare”
“Che cazzo di risposta è: non ti preoccupare? Non ti ho mica detto vado a parcheggiare io!  Ti ho chiesto di telefonargli e farti aprire il cancello ,così parcheggiamo dentro il cortile e non ci bagniamo, lo farei io,ma non ho il numero e non ho altre cazzo di mani!”
Questa piacevole conversazione avveniva sotto la pioggia.
Lui va a parcheggiare e sparisce nella via.
Io avevo le vene nel collo blu che se mi vedeva quello di Twilight, mi faceva la festa prima di mezzanotte e una sciatica che potrei descrivervi come un palo appuntito e incandescente infilato nel culo che arrivava fino al cervelletto.
Sì, direi che rende quasi perfettamente l’idea.
Appoggiandomi a Isa che sembravo Liz Taylor che entra in clinica entriamo dagli amici intorno alle 9.30.
Alle 10 qualcuno di cui non faccio nomi (ma lei sa!) attacca la Wii che si era portata da casa.
Anzi meglio, un attrezzo del diavolo chiamato Guitar Hero, una chitarra finta dove suoni tasti finti riproducendo brani che scorrono alla tele.
Questa cosa va avanti fino alle 23.45.
Timidamente chiediamo di accendere la tele e mettere qualunque cosa conti alla rovescia.
La richiesta è accettata con riluttanza e parte il conto alla rovescia con i ragazzi del GF (che secondo me è stata registrata dagli autori  giorni fa in versione per famiglie e nella realtà si stavano ammucchiando!)
Ore 00.01 la proprietaria della Wii toglie gli stivali,infila calzini antiscivolo e attacca un altro attrezzo del diavolo: un tappeto con dei sensori su cui salti copiando quello che un omino fa alla televisione, solo che l’omino va sulle rapide con una canoa, o salta i tronchi e chi lo imita sta a gambe incrociate e batte le mani per terra.
Cosa che vista da un marziano credo che risulterebbe quantomeno stravagante.
All’una e 1 la sciatica ha voluto essere portata a casa d’urgenza e proprio mentre stavano per cominciare un altro fantastico gioco interattivo con i lupi mannari, ahimè mi sono congedata  col mio deambulatore leopardato.
Ecco che, mentre entravo in ascensore, la risposta alla mia domanda “Ma perchè non venite da noi?” si è materializzata a caratteri cubitali sottoforma di tasselli del domino: Perchè  da me la Wii sarebbe volata dal settimo piano insieme alla  chitarra, il tappeto e (anche se l’adoro) alla proprietaria!
Ed ecco perchè l’anno prossimo parto!

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-5…4…3…

31 dicembre 2009

Auguri a tutti da me e Atti!!

Che il 2010 sia un anno pieno di cose belle e totalmente nuove, svolte definitive, sorprese e nuovi amori, che sia un anno senza  imbecilli,  stronzi e invidiosi, che sia un anno pieno di risate e leggerezza, ma soprattutto vi auguro un anno pieno di S (Salute, Soldi e Salsicce!)
Tranne la sciatica…

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"Atti dai facciamo finta che è mezzanotte" ..che pazienza...

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Natale e cinghiale

29 dicembre 2009

Sottotitolo:
E anche sto Natale se lo semo levato dalle balle!
Ho chiamato l’ora del decesso del mio albero alle 10.07 del 9 Dicembre.
L’avevamo comprato l’8 Dicembre alle 20.30.
Attilio ha fatto di tutto per ricreare il suo habitat, ma niente lo ha tirato su di morale.
Penso che gli abeti siano  molto sensibili al ridicolo e che si sentano così cretini da preferire la morte al vestirsi come pagliacci!
Per cui le palle adesso gli stanno toccando terra, altra cosa ben poco dignitosa per un abete.
L’anno prossimo ne adotto uno direttamente in Lapponia.
La cena di Natale l’abbiamo fatta da mia mamma ,fresca di intervento al tunnel carpale, si rallegrava di non essere un millepiedi, altrimenti le sarebbero mancati altri 998 interventi.
Era in forma come non mai e ha regalato ad Attilio un libro intitolato “il vohabolario”, un libro delizioso che spiega tutto il vernacolo fiorentino e che Attilio ha studiato diligentemente e adesso mi parla soltanto come un giocatore di calcio in costume  e per dire che è pronto in tavola se ne esce con: “Bucaioli c’ è le paste!”
Il tempo è stato assurdo, dopo i -7 di 4 giorni prima, eravamo quasi in maglietta, e Gurb credendosi in primavera ha cambiato il pelo prima di cena.
Mia madre si è di nuovo superata :
“Ti ho preparato una capesanta senza parmigiano”
“Grazie mamma, ma non mangio pesce”
“Non è pesce, è una capesanta!”
Poi punta sul vivo ha proseguito con “…E comunque è Natale!”
Il povero Attilio ha mangiato 4 capesante, spaghetti alle vongole, 6 gamberoni, polpo, cotechino, e tutto quello che avevo preparato io: lenticchie, seitan coi peperoni, riso, bietola e dolce.
Ma sicuramente ho dimenticato qualcosa!
L’indomani a pranzo dai suoi.
Lo zio di Atti è un ottimo cuoco,specializzato in cacciagione,  per cui il pranzo era a base di cinghiale dalle pappardelle al pandoro.
Col fatto che non mangiavo  il cinghiale ,ho dovuto mangiare 5 contorni per non fare torto a nessuno e siamo tornati a casa rotolandoci a vicenda giù per il Campidoglio e la sera eravamo gonfi come zampogne.
Ci è andata bene, abbiamo amici con famiglie talmente allargate che cominciano col pranzo del 24 e finiscono il 27.
Ma come dicevo,anche quest anno…
E ora il conto alla rovescia per il 31…
10…9….8….

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Buon Natale!!!

24 dicembre 2009

Tesori miei, mie piccole renne e piccoli gatti delle nevi.
Ci siamo, fra poche ore il vecchio Babbo farà visita nelle vostre case per consegnarvi i doni.
Per quello che mi riguarda, spero vivamente di trovarci 10 anni di meno e un paio di milioni di euro (tanto siamo a chiedere!).
Vi auguro dal profondo del  cuore un Natale stupendo e di sentirvi come quando avevate 10 anni: pieni di aspettative, gioia e ottimismo.
Checchè se ne dica, alla fine il Natale  ci rende davvero più disponibili e grati e ,anche se non abbiamo voglia di ammetterlo, ci fa davvero pensare agli altri,anche a chi non sopportiamo.
In fondo, il tempo che impieghiamo a pensare a un regalo, a sceglierlo e andarlo a comprare, i milioni di sms e di mail che mandiamo, i pranzi e  le cene  che offriamo, sono tutti piccoli e grandi gesti d’amore, che non possono fare altro che farci stare meglio, almeno una volta l’anno.
Stanotte a mezzanotte, abbracciate forte  le persone che amate di più e dite loro quanto gli volete bene, e sentite il vostro cuore traboccare d’amore e riconoscenza, per la fortuna che avete ad essere lì con loro.
Vi mancherà il fiato da come sarà intensa quest’ondata di emozione e cercate di tenerla stretta in modo da ricordarla ogni volta che ce ne sarà bisogno.
Gotedevi a lungo questo momento e poi, andate alla finestra, ed esprimete un desiderio gigantesco guardando il cielo.
Io dico che si avvera!

Con infinito affetto e gratitudine

Vostra Fede

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L’era Glaciale 3…

19 dicembre 2009

Sto recuperando l’uso dei pollici opponibili, gli indici, invece, li ho perduti per sempre stamani nell’attesa di un treno qualunque a Santa Maria Novella.
Uno dei fine settimana più intensi di tutta la mia vita, cominciato con la riunione di condominio giovedì e terminato oggi col viaggio della speranza!
Ma andiamo per ordine: dopo 2 riunioni benedette dal Signore in cui tutti condividevamo gli stessi ideali e ci abbracciavamo e auguravamo ogni bene ,come in un meeting di parenti di alcolisti , questa settimana il Signore era decisamente in settimana bianca, perchè la comunicazione è passata come fra romanisti e laziali.
Per “show and tell” il nostro compito a casa era portare  o il nostro animaletto domestico o il nostro geometra di fiducia con un preventivo delle visure catastali.
Mi sono munita del mio tecnico di fiducia (la Bene) buttandole lì  un distratto:  “potrebbe essere una riunione interessante, ma neanch’io mi immaginavo una situazione così felliniana!
Non essendo tutti muniti di un preventivo (anche perchè non s’è ancora capito se sia più economico rifare il tetto o buttare giù tutto il caseggiato)  chi se l’era fatto fare, anzichè condividerlo con gli altri, lo nascondeva gelosamente come  al gioco dei Pacchi.
Tutti parlavano a voce altissima e sopra gli altri, sembrava di essere a Buona Domenica fra Sgarbi e Platinette, mi aspettavo da un momento all’altro di vedere entrare la d’Urso a mandare la pubblicità.
Dopo 25 minuti di cori da stadio,il mio vicino mi dice scuotendo la testa : “Ma se il mondo finisce nel 2012, che cazzo lo rifacciamo a fare  il tetto?”
Fra cifre sparate e cifre immaginate, i preventivi spaziavano dai 2000 ai 20000 euro.
Inutile dire che nessuno ci ha capito una mazza, ma quando siamo usciti di lì la pace regnava di nuovo sovrana e di nuovo ci siamo abbracciati e baciati augurandoci ogni bene.
Chiederò a Babbo Natale un bel tetto nuovo. Tiè!
Il mio vicino di casa prima di andarsene mi ha detto: “Sai un mio amico agente immobiliare mi ha detto che agli inizi del secolo c’è strato un fatto di sangue lì dove abitiamo io e te e che verso mezzanotte si sentono i campanelli”.
Improvvisamente mi torna in mente la voce di Flaminia (fidanzata di mio fratello) che mi dice: “Fede a casa tua ci deve essere qualcosa, la notte non riesco a dormire e  sento dei sonagli”
Glub!
“Bene!” dico rivolta al mio tecnico di fiducia che ancora tentava di riprendersi dalla riunione  “che fai stasera fino a mezzanotte e mezzo?”
“Andiamo al Crespino a trovare la Flaminia che  lavora, e poi è anche serata Mr. Why è ganzissimo!!”
Traduzione:
“Andiamo al Crespino”:
Il Crespino, (meglio conosciuto come Ray Banana) è un locale storico di Firenze dove si sta come sul divano di casa    se non meglio, ci andiamo da anni, mangi,bevi, giochi, e guardi le partite.
“La Flaminia che  lavora”
La Flaminia non ha bisogno di lavorare, potrebbe facilmente comprare me e la maggior parte di voi, ma è cazzuta e nella sua breve vita ha fatto scelte del tipo: Accademia Amerigo Vespucci, fidanzata di un Bosco e cameriera al Crespino  e vi garantisco che spazzare un ponte con la lingua in confronto è una passeggiata.
“Serata Mr.Why”
L’unico gioco per cui è utile conoscere definizioni del tipo “di che colore era il cavallo bianco di Napoleone”  e “i sette re di Roma al contrario”, un gioco che attira ormai milioni di persone ,specialmente nel basso Lazio, da dove arrivano pericolosi squadroni di ultrà a sfidare i residenti.
Per la modica cifra di 8 euro con consumazione devi  rispondere alle domande , digitando su una tastiera alla velocità del suono.
Odio  i giochi, ma non mi sono mai galvanizzata tanto come giovedì sera.
In squadra  con mio fratello, Bene e Giacomo, capitanati dal buon Checco, abbiamo fatto fuoco e fiamme.
E dopo una dura lotta fatta di suggerimenti sbagliati e pizze in faccia siamo arrivati in finale,qualificandoci ahimé al secondo posto, per aver scazzato due domande la cui risposta era Monet e Colonnello invece di Van Gogh e Tenente.
Puntigliosi!
La notte non ho sentito sonagli, ma mi è sembrato di dormire in un portacenere pieno.
L’indomani mi sveglio con un bel sole  e l’aria  gelida del Nebraska e vado alla posta a ritirare una raccomandata (con troppi numeri per non essere una multa) per poi andare a  trovare mia madre,e alla fine fare un giro in centro per cominciare a fare i regali (cominciare….).
Alla posta mi danno una cartella esattoriale e la mia mente torna a due giorni prima in cui, rimettendo a posto le carte,mi sono tornate in mano due multe del motorino prese nel 2006.
Mi ero trasferita a Bagno a Ripoli da 7-8 minuti e avevo preso subito una multa per divieto di sosta (!) e una per la pulizia della strada(???) nel giro di 2 giorni ,prima di capire  che questo era un metodo educativo del Comune: dopo vediamo se ti ricordi o no che il lunedì c’è pulizia!!
In effetti non l’ho mai più dimenticato, ma all’epoca, stizzita, pensai “Stronzi! Non la pago!” che è la forma di protesta più idiota che esista perchè le multe ti seguono sempre fino all’aldilà.
Quando mi è arrivato il primo richiamo ,ho avuto la faccia tosta di dire :”Mm sì prima o poi la pagherò” e così ,dopo quasi 4 anni, mi chiedevo se non si fossero arresi.
Non solo non si erano arresi, ma mi hanno presentato il conto a Natale pensando di rivalersi su un’ipotetica tredicesima…
Spero che i vigili bevano alla mia salute champagne per 231 euro…
Al mio arrivo da mia madre mi accoglie un Gurb sempre più simile a Forrest Gump per andatura e rapidità di esecuzione,ma con un invidiabile manto invernale degno di un orso della luna.
Unico dettaglio quel “graffietto vicino all’orecchio ” di cui mi aveva accennato Daniel: praticamente gli manca mezza testa!
Ma lui pareva non preoccuparsene e mi ha subito mostrato la sua collezione di lucertole nuove.
Blanche invece sfoggiava un Moncler bianco con applicazioni d’argento e non si è mai mossa dal cuscino.
Dopo un’oretta, minacciose nubi hano cominciato ad incombere, cosa che mi ha fatto preferire al giretto in centro un  te bollente  sul divano di  casa.
Dopo due ore i morbidi fiocchetti sono diventati tempesta, ma una voce in me diceva “non preoccuparti, domattina andrà tutto bene, ti alzerai  alle 5 come previsto per prendere l’autobus delle 5.30 per andare alla stazione a prendere il treno per Bologna e da lì essere  a San Lazzaro di Savena  alle 9 per il corso di yoga, vedrai sarà finito tutto per quell’ora!”
Alle 10 di sera dopo “un posto al sole” e l’inizio di “mi manda Rai 3″ mi affaccio in terrazza:

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Alle 5 del mattino …

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E alle 8

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Per cui è facile immaginare che non sono andata a Bologna…
Ho raggiunto la fermata del 33  moccolando come il Ceccherini all’Isola dei famosi, perchè sono fermamente convinta che la neve debba stare solo in montagna.
Un freddo spaventoso, i bagagli, il ghiaccio e l’autobus che non passava, il taxi che  non rispondeva mi hanno convinta  a fare l’autostop fino alla civiltà.
Arrivo a Santa Maria Novella alle 11.30 e lì mi accorgo di aver perso la sensibilità degli arti.
Il principio di congelamento mi da stati di allucinazione, mi fisso che voglio comprarmi un chullo, mi credo sulle ande.
Alle 12.45 arriva il treno delle 10.30, lo prendo insieme ad altri pellegrini che come me non avevano più prenotazione nè temperatura corporea.
Ho creduto di atttraversare la Lapponia per almeno due ore, solo ai confini col Lazio non c’era più neve.
E finalmente alle 15.30 sono arrivata a Termini.
Per fortuna nonostante le peripezie e le ardue prove degne di giochi senza frontiere, non sono mai stata veramente sola.
Devo ringaziare di vero cuore colui grazie al quale la mia vita, adesso, è veramente completa:
il Blackberry.
Senza di lui non ce l’avrei mai fatta.
Ho continuato a caricare foto su Facebook e ad aggiornare il mio status come un’adolescente allo spring break.
E’ sempre stato vigile, veloce,performante e presente.
Prima di buttarvi in una relazione infelice date  retta a me: compratevi un Blackberry…
L’apocalisse non è stata però priva di note positive assolutamente inaspettate, prima fra tutte l’intervista a Laura Chiatti su Gioia che ha dichiarato che vorrebbe fare una bella commedia tratta dai miei libri con Brizzi alla regia e nel cast :Capotondi, Crescentini, Lodovini,Scamarcio, Germano e Muccino.
Per cui Laura, quando vuoi sono qui.
E poi alla Coop di Bagno a Ripoli vendevano S.o.s Amore , che,  insieme alla propria foto sulla settimana enigmistica, è da considerarsi un vero punto d’arrivo!
Naturalmente tutta la Coop ignora che l’eccentrica signora col salvatempo sia l’autrice.
Dopo un papiro del genere ci rivediamo verso Aprile!!

Vostra la neve non fa per me Bosco

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Auguri amore!!!

15 dicembre 2009

Oggi è il compleanno di Sant’Attilio.
Ovviamente non poteva che nascere lo stesso giorno di Zamenhof, l’inventore dell’esperanto….
Ti auguro tutto il meglio che puoi desiderare, ti auguro una vita piena di amore, di soddisfazioni,di felicità (e di salcicce).
Questo è il regalo che ho trovato su ebay e che troverai a casa stasera:
Uno splendido centrino con l’effige del Santo.
Con amore



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Jiva Forever

13 dicembre 2009

Venerdì e sabato ho partecipato al workshop di Jivamukti Yoga con Sharon Gannon e David Life i due guru fondatori di questo metodo ispirato all’Ashtanga Yoga  di cui ebbi illuminazione in quel di New York 5 anni or sono quando,per puro caso (ma non è mai un caso), andai a fare lezione nel loro Centro vicino a Union Square e decisi che quello era il mio yoga.
Non li avevo mai incontrati, anche se avevo letto molto su di loro dato che il loro metodo è seguito da molte star, cosa che ovviamente  non mi era sfuggita!
Sharon ballerina, musicista, cantante,scrittrice, David artista e performer politicamente attivo nella New York degli anni 80 sono stati entrambi devoti seguaci dei più grandi maestri di yoga del mondo (Saraswati,Patthabi Jois)  hanno studiato lo yoga a fondo e hanno fuso gli insegnamenti appresi in anni di viaggi in India, insieme all’arte e all’espressione personale. Due personaggi carismatici e magnetici che insomma sono nati nel posto giusto al momento giusto e che insieme hanno poi fondato questo “franchising dello spirito” che ha scuole ormai in tutto il mondo.
Inutile dire che se passate da New York dovreste veramente fare una lezione lì o almeno un giro nel centro che merita davvero una sosta.
Dire che sia stato illuminante è  poco, è una fortuna poter incontrare persone così spiritualmente ed emotivamente elevate e ricche.
Il loro stile è tosto, si lavora sodo con un sottofondo di musica ( un paio di volte per sciogliere l’ambiente hanno sparato un pezzo hip hop e io con la mia anima nera ho potuto felicemente dimenare il mio sedere!)  si medita, si cantano alcuni mantra,si studiano i chakra e le varie posizioni, si cerca di coltivare la compassione verso gli altri, soprattutto verso coloro con cui abbiamo attriti, si cerca di vivere lo yoga come una vera unione fra corpo e spirito rispettando innanzitutto sè stessi e il proprio corpo e di conseguenza il prossimo, l’ambiente e la natura.
Sono stata felicissima di apprendere che sono vegani sfegatati e attivisti della Peta e quando vi dirò quanti anni hanno  spero che questo vi faccia riflettere sulla frase “siamo quello che mangiamo”.
Il workshop è durato 3 ore venerdì e 6 ore sabato e credo di aver ovulato per la stanchezza (per dirne una, ti fanno stare in candela per 75 respiri..dei loro!) e vi giuro che non è stata una passeggiata, ma ne è veramente valsa la pena.
Quello che ammiro in modo particolare in chi riesce a fare una vita così fuori dagli schemi è la coerenza, il riuscire a trovare  strade che ti portino al successo e al benessere in maniera armoniosa e naturale, rimanendo fedeli a se stessi e alle proprie convinzioni, scendendo al minor numero di compremessi possibile.
E se coltivi il più a lungo possibile il benessere tuo e di chi ti sta intorno, se vivi yoga insomma, non potrai che vivere in salute, a lungo e in pace.
Quando hanno chiesto a Sharon qualche consiglio pratico, lei con la sua voce melodiosa ha risposto: “fai yoga, tieni la tua casa pulita, il tuo “tempio” immacolato, impara a cucinare sano e naturale (vegan!!) e prenditi cura di qualcuno che da solo non possa farlo (un animale o una pianta) e crescilo con amore e devozione, vedrai che la tua vita fiorirà rigogliosa”
Abbiamo quel grande dono che è la consapevolezza e che ci permette di fare scelte giuste e  salutari per noi stessi e per l’ambiente che abbiamo il dovere  di proteggere, per cui, è fondamentale vivere il più possibile a contatto con la nostra vera natura, conoscere profondamente noi stessi, amarci,amare gli altri, amare la terra che ci ospita senza massacrarla e senza massacrare gli animali.
Uccidere un animale e cibarsene non è  una cosa giusta, etica o sana.
Uccidereste con le vostre mani un maiale? Un agnello? Un coniglio?
Il dolore di un gatto equivale a quello di un agnello o un maiale: soffrono,urlano, piangono, sono terrorizzati, muoiono con  dolori atroci e non si può far finta di niente  o credere che muoiano di vecchiaia: non mangereste il vostro cane dopo averlo torturato e far fare a qualcun altro il lavoro sporco non è meglio.
Provate almeno a pensarci, almeno a Natale, pensate alla vostra salute, agli altri e all’ambiente, è un grande regalo che farete a voi stessi e al mondo.

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David Life,io e Sharon Gannon

P.s

Hanno quasi 60 anni!
P.p.s.s
Sulla mia maglietta c’è Michael Jackson!

Blog, Yoga

My Wishlist

11 dicembre 2009

Ho bisogno di consigli per i regali di Natale perchè tanto alla fine uno si fa prendere dai sensi di colpa e spende un botto di soldi in cagate e allora  anzichè il 24 pomeriggio vorrei provare, per una volta, a fare regali minimamente intelligenti per tempo.
I miei desideri invece sono tutti altrettanto  irrealizzabili tipo alzarmi la mattina e affacciarmi alla finestra e vedere gente civile che al rosso si ferma, nessuno che sputa in terra o si manda affanculo, verde ovunque, biciclette, parchi… vabbè diciamo la Svezia ma con 25 gradi!
Poi vorrei che improvvisamente la gente smettesse di essere politicamente corretta e dicesse quello che pensa senza dover mimare le virgolette con le dita.
Poi vorrei che partecipare al GF diventasse un reato: se ti piace tanto stare chiuso allora ti arresto per 5 mesi e quando esci nessuno ti paga per fare le serate.
Poi vorrei che questo paese diventasse civile e non la barzelletta di qualunque quotidiano  ( e qui non c’è destra o sinistra che tenga, siamo da sempre la barzelletta di qualunque quotidiano!)
Poi vorrei che gli affitti (come in paesi civili tipo la  Germania o l’ Inghilterra)  non fossero più alti del tuo stipendio in modo che così non ti puoi permettere nemmeno la pizza! Ma bloccherei i 60 mq a 500 euro in modo che con il resto dello stipendio anzichè strozzarti di rate per comprarti un televisore perchè tanto non puoi uscire ti godi la vita.
Poi vorrei che con la metà dello stipendio dei calciatori italiani sanassero l’economia dell’Africa.
Poi vorrei che tutto il mondo diventasse vegano.

Poi vorrei….
…continuate voi!

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Graaaazie Romaaaa

9 dicembre 2009

….Presentazione fantastica quella di ieri alla Fiera del libro!
Un sacco di amiche e amici vecchi e nuovi e, come si dice in questi casi, un pubblico stupendo!!
Andrea Lucatello di Radio Capital ,anche quest anno, ha gentilissimamente accettato di presentare un libro con la copertina rosa confetto!
Ho dovuto promettere per l’anno prossimo protagonista maschile e copertina blu!
C’erano Miriam e Martina con tutta la famiglia, Serena (senza il Dottor Bollore ahimè!!) , amici che mi hanno scritto in questi anni come Antonio, un sacco di nuove amiche di nome Monica, Chiara e Federica, e poi Roberta con tutti e 7 i libri, Lucia, la mamma di Giulia e un sacco di altre ragazze che prego mi perdonino se non ricordo il loro nome, ma sapete com’è…l’età!
La sala ,per chi non la conosce, è la tipica sala da congressi (forse perchè è un Palazzo dei congressi!) e non è proprio la situazione più intima che si possa desiderare per parlare di libri: con il tavolone con i microfoni a giraffa, le luci al neon,4 metri fra noi e la prima fila e 82 metri fra noi e l’ultima, è perfetta per presentare il grafico in power point del bilancio di un azienda, per presentare un farmaco anti calvizie o vedere una proiezione della corazzata Potemkin in ginocchio sui ceci.
Ma ieri, siamo riusciti comunque  a creare una bell’atmosfera calda, amichevole e divertente e sicuramente i 40 gradi della sala hanno aiutato non poco!
Grazie di cuore a tutti i presenti, soprattutto al signore che ha proposto un titolo di sicuro successo al botteghino: Santo Graal alle Bahamas!
Ho fatto l’albero di Natale vegano appendendo delle mele finte  ai rami al posto delle salsicce di renna come insisteva Attilio….
Se  lo uccido anche quest anno riceverò senz’altro la scomunica dal supremo ordine della Carboneria Vegana, per cui farò di tutto per ricreare in salotto il suo habitat naturale cospargendo il pavimento di neve fresca.
Dopodichè metto a loop il cd con le nenie natalizie da Mariah Carey a Bing Crosby fino al 6 Gennaio!

Vostra It’s Christmas time Bosco

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