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Archivio per la categoria ‘Blog’

Buon San Valentino…

14 febbraio 2010

lucysnoopykissinglove

E buon compleanno blog con 2 giorni di ritardo!
Me lo ha segnalato Nino  citando le mie parole dell’anno scorso:” Facile ricordarselo! San Valentino - 2!”
e infatti ….
Sono partita giovedì per Firenze e al mio arrivo nevicava.
Ho pensato al titolo del nuovo libro: “la neve mi perseguita”.
La sera Attilio al telefono mi raccontava dell’apocalisse che si era verificata a Roma per la nevicata e fra me e me  pensavo “Seee!  il solito esagerato, lui non l’ha mai neanche vista la neve!”, poi al telegiornale hanno passato le immagini della tempesta di neve del secolo e, mentre aspettavo la didascalia “Washington”, ho visto il Colosseo…
Ho smesso di lamentarmi.
Vi dirò di più: ho preso 3 treni, e sono sempre arrivati puntuali, non al minuto, ma con soli 5-10 minuti di ritardo.
Una festa. Gente incredula che piangeva e si dava pacche sulle spalle di incoraggiamento.
A proposito, su  Repubblica c’era un articolo che appoggiava la mia tesi che i 37 minuti Firenze - Bologna sono pura utopia e che  si realizzano solo sulla carta,come  le formule magiche!
Al mio ritorno,ieri sera,spezzata da ore di yoga, Attilio mi ha annunciato di aver prenotato al ristorante per festeggiare San Valentino, ho tremato un attimo pensando che mi riportasse al libanese della scorsa settimana per cimentarsi di nuovo nella danza del ventre con bacchetta, invece mi ha portato da Margutta.
Amo quest uomo!
A volte penso di non meritarmelo.
Poi penso a tutti gli imbecilli con cui sono stata e penso: “Cazzo, me lo merito eccome!”
Passando invece a notizie meno belle, sono rimasta malissimo per la morte di Alexander Mc Queen.
Ti immagini che uno così:  giovane,figo, pieno di talento e soldi sia felice, invece si impicca.
Sono cose che fanno riflettere: accumulare miliardi di dollari non aiuta a crearti una corazza se non ce l’hai mai avuta.
Ma tornando alla festa degli innamorati, oggi lo passerò a scartare Baci Perugina e buttare via il biglietto….
No dai scherzo…
(’..Nsomma)

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Mi ri-piaci da morire

11 febbraio 2010

E per la serie “chi non muore si rivede” ecco a voi per S. Valentino l’edizione pocket dell’ormai mitico…..

978-88-541-1688-7

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Le mille e una botte

8 febbraio 2010

Sabato sera ci viene  voglia di ristorante libanese.
Sapete,preparano quelle cose mediterranee  tipo hummus, pita, melanzane, falafel….sì le stesse cose che fanno al greco, al siriano,al  marocchino, al turco,all’egiziano e all’ indiano….ma vaglielo a dire!.
Fra l’altro ci potevamo arrivare in metro cosa che A fa tanto londinese e B permette alle coppie di evitare di mandarsi affanculo con scene tipo: “non trovi mai un cazzo di parcheggio” “se non ci mettessi 3 ore a prepararti” ma soprattutto permette a tutti e 2 di  bere come spugne!
L’attrazione principale del locale sta nell’affabilità della proprietaria che, quando entri,  “non te s’encula” manco se inciampi in un tappeto e le cadi addosso (anche perchè è larga come una roulotte) :
lei  continua a giocare a Backgammon e tu puoi crepare.
Il cameriere ci accoglie col sorriso e ci dice che possiamo scegliere fra i tavoli più centrali perchè “più vicini alla danza”
Danza? Quale danza?
Attilio a denti stretti mi sussurra “cazzo lo sapevo, ci sarà la danza del ventre di sabato”
La danza del?
“Va bene laggiù!” dico indicando un punto non ben definito  oltre la cucina.
Un tavolo con un enorme specchio davanti a me che mi permetteva di vedere perfettamente quello che succedeva dietro, tenere d’occhio tutti gli altri tavoli, ma soprattutto vedere i 2 televisori al plasma con video arabi  dove le donne sembrano tutte Beyoncè e gli uomini tutti Jay Z ( ma la musica è sempre la solita nenia straziante accompagnata dagli stessi tamburi che senti in Turchia, in Grecia, in Egitto, in Marocco…ma vaglielo a dire).
Il video più bello era quello di una bella “ciaciona” vestita di giallo che creava dei vasi con la creta e il tornio e poi li dipingeva di blu e verde tipo regalo per la festa della mamma.
Cominciamo a rimpizarci come tacchini di cus cus e tutto quello che ho già citato sopra,e il vinello ci fa dimenticare la danza del ventre e ci mettiamo a ridere come cretini, commentando tutti i video e rammaricandoci di non prendere quel canale.
Ma ecco che alle 10.30 in punto, introdotta da musica a manetta,tamburi e sonagli, compare la ballerina vestita da odalisca che comincia  ad ancheggiare abilmente davanti a un tavolo di ragazzi  stranieri gay al 99%  ,con cui aveva appena cenato.
La nostra posizione defilata e scomodissima da raggiungere ci permetteva un osservatorio privilegiato della sala.
Oltre a noi e ai ragazzy gay ,un tavolo con una coppia di anziani e un altro occupato da 2 signore dichiaratamente libanesi presenti in tutte le foto del locale fin dall’inaugurazione.
Presuminilmente la madre e la nonna della proprietaria.
Ed ecco il temuto momento:la ballerina incita uno dei suoi amici ad alzarsi per ballare con lei, mentre il cameriere batte le mani vigorosamente, obbligandoci a fare altrettanto.
“Atti adesso sono cazzi tuoi” gli grido battendo le mani fuori tempo, cercando di superare la barriera del suono.
“Manco morto” leggo sulle sue labbra e per essere sicuro che io abbia capito,mima un rapido braccio a ombrello.
“Vedrai, ora  chiama te” rispondo, ricordando me stessa vestita da pandoro-zingara-pinguino che scelgo gente a caso nel pubblico in qualche villaggio, in particolare chi mi dice “io no”.
Dopo due brani da 38 minuti , svariate piroette e terminati ormai i partner maschili, finalmente  la musica cessa e tiriamo un sospiro di sollievo, congratulandoci con noi stessi per aver resistito e cerchiamo di intercettare lo sguardo del cameriere per chiedere il conto.
Poveri illusi!
La musica ricomincia più fragorosa di prima in un medley ispanico-arabo e la ballerina rientra dopo il primo cambio d’abito :un sobrio pantalone di velo stretto in più punti tipo salame.
Non sentiamo più un cazzo.
Io urlo ad Attilio: “Gi-psy Ki-ng! Gi-psy Ki-ng!”
Ma lui ha le orecchie fuori gioco e  allora comincio a mimarglielo come un’ossessa, fingendo di rubare un portafoglio con una corona in testa e lo scettro in mano.
Lui ,di rimando, continua ad imitare Massimo Ceccherini nel “Ciclone” nella scena in cui dice: “Dos los ramatos”
Mentre ci agitiamo come sordomuti non mi accorgo,nonostante lo specchio, che la ballerina (che ho guardato troppo spesso negli occhi per non sapere dove cazzo altro guardarla)  sta venendo a cercare proprio me.
“No..no grazie…mangiato troppo” dico indicandomi la pancia strapiena di cus cus che niente aveva da invidiare al culo della proprietaria.
“Dai, aiuta digerire..” mi risponde con una dolcezza infinita e un sorriso un pò disperato  dato che ero l’ultima donna rimasta sotto i 97 anni.
Attilio ridacchia.
“Non hai un cazzo da ridere ,bello mio,adesso vieni con me! Vero?”
Dico alla mia nuova amica mentre mi alzo
“Certo certo” risponde rivolta al codardo  che sta facendo la sua migliore faccia da sciatica.
“Vieni nini vieni! Nella buona e nella cattiva sorte” ma non finisco la frase che mi trovo in mano un bastoncino lungo e ricurvo uguale uguale a quello che ha Tutankamon sul feretro, che lei mi raccomanda di tenere fra le mani mentre mi incita ad imitarla.
Ecco che le parole del mio vecchio capo villaggio: “il ridicolo non ha mai ucciso nessuno” mi riecheggiano nella testa fra i tamburi.
Ma porca miseria…preferivo stare seduta a ridere degli altri!
Ora, se c’è una cosa che mi viene facile è muovere il culo, sono tuttora convinta di avere un’ anima afro, e se ho bevuto parecchio posso  tranquillamente duettare con Beyoncè (dietro compenso analogo a quello che ha preso lei per ballare per Gheddafi!) ma quello che proprio non sopportavo era vedere quel fesso ridere seduto al tavolo!
Ormai io e la ballerina eravamo unite da un  filo di solidarietà indissolubile e ci bastava uno sguardo per capirci.
Lei parte alla carica e lo agguanta con il bastoncino ricurvo al bavero.
Lui non può più rifiutarsi  e ,ancheggiando spavaldo, mi viene vicino come se non avesse fatto altro in tutta la vita.
Ci guardiamo sperando di non ritrovarci su you tube l’indomani.
L’odalisca appoggia le estremità del bastoncino fra le nostre pance piene di cus cus, e incita gli altri a passarci sotto come a un concorso di limbo!
Siamo in trappola, se ridiamo troppo ci buchiamo la pancia e se non giriamo insieme rischiamo di trafiggere qualcuno.
E’ l’inferno.
La proprietaria filma tutto con la telecamera, i tamburi impazzano, le pance scoppiano  e il cameriere continua battere le mani come un invasato: sembra un film di Kustirica!
Finchè il bastone cade, liberandoci dall’incantesimo,  permettendoci di correre via nella notte a bordo di un tappeto volante inseguiti dai 40 ladroni.
Settimana prossima… pizzino!

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Russo di sera… dormire si spera

4 febbraio 2010

Sono sempre stata una a cui piace dormire.
Non ho limiti di tempo, posso dormire fino all’una,andare a letto alle nove di sera e dormire ancora come un angelo senza nessunissimo problema,cosa che ,in casa mia, è sempre stata vista malissimo solo perchè i miei se dormivano un minuto di più delle 8 ore canoniche dovevano farsi pere di Optalidon!
Così,da che ho finito la scuola dell’obbligo mi sento in colpa se dormo la mattina quando non ho un cazzo da fare!
Sì anche la Domenica.
Poi uno dice i condizionamenti….
Per tutta la vita adulta poi, salvo eccezioni, ho sempre dormito da sola o ho fatto di tutto pur di dormire da sola, perchè se non mi posso rilassare neanche mentre dormo perchè  qualcuno accanto potrebbe risentirsi dei miei calci-furti di coperte-fughe di gas allora… uccidetemi!
E a questo proposito ho sempre stimato gli anglosassoni per la civilissima abitudine dei letti separati.
Scusate,ma che storia è quella di dover dividere il luogo più intimo che abbiamo (molto più intimo del bagno) per tutta la vita? Quello spazio magico  in cui, indifesi come gatti a pancia all’aria,  parliamo, sogniamo e sbaviamo sul cuscino?
No davvero! Non mi avrete, non in questa vita!
Lo so che sarete lì ad indignarvi dicendo: “ma come! Non c’è niente di più bello che dormire abbracciati alla persona che ami!”
Certo! Nei film!
Ma poi (leggi con enfasi) stai lì tutta la notte con il fiato pesante sul collo, le braccia incastrate e i piedi congelati addosso… non c’è Patrick Dempsey che tenga.
Poi è arrivato Attilio e ho constatato che, in fondo, in fondo così male non era.
Non mi fraintendete, non ho affatto cambiato idea sul dormire da soli,ma apprezzavo il fatto che Attilio fosse  immobile come un cuscino.
Finchè ,notte dopo notte rilassandosi,  cominciò ad emettere un suono molto flebile simile a un “ZZZZZZ”.
All’inizio,  con rispetto e tatto, avevo provato a risolvere la questione con un “TSK,TSK” (quel verso che si fa ai cavalli), pensando ingenuamente che dovessimo ancora  abituarci alla reciproca presenza,ma in seguito, ho cancellato quei 2 sostantivi dal mio vocabolario.
Notte dopo notte  il “flebile suono” aumentava in maniera esasperante e a niente serviva fargli versi o lanciargli carrube.
Finchè una sera ho preso a puntargli la luce del cellulare negli occhi per capire in quale cazzo di posizione rotolasse per fare un casino tale.
E ho cominciato a documentare  la sua modaltà autistica.
Una volta a letto  ,come sempre,  rimanevamo a pancia in su una decina di minuti poi, come se ci dessero il via, ognuno si girava dal suo lato incollando le chiappe a quelle dell’altro.
Quella che io chiamo “la posizione di sicurezza” , un pò per la minacciosità che i deretani  si comunicano un pò perchè, a meno che uno non sia fresco di tracheotomia, non c’è modo di russare.
Ebbene,dopo 20 minuti ecco il concerto grosso,  a cui io, chiusa nel mio silenzio, potevo reagire solo colpendolo random con il piede ,ora al fianco, ora al ginocchio.
Ma niente, ricominciava dopo 3 secondi come uno spot brutto della Telecom.
Finchè, esasperata, girandomi di scatto e accecandolo col Nokia vecchio modello, mi accorsi che era  a pancia in su, con un gomito piegato dietro la testa tipo pupazzo!
Ti credo che russava  l’infame!
Allora ho preso a spingerlo puntandogli i piedi nelle reni con tutta la forza per farlo rotolare su un fianco ( provate voi a spingere un corpo morto poi me lo dite!) ma dopo 20 minuti TAC! Ecco di nuovo pupazzo.
E io di nuovo tipo ariete con la testa o i gomiti o un’asse di legno per fare leva farlo girare…
Da quando ho capito lo schema, ogni notte è lo stesso, adesso non devo neanche più prenderlo a calci, basta toccarlo e lui automaticamente si gira su un fianco e dopo 20 minuti, come avesse una molla nel culo, si rimette a pancia in su con il gominto piegato e non c’è niente da fare.
Io mi sveglio 40 volte per notte e mi incazzo,e poi la mattina ho un sonno cane e anche quando non c’ho un cazzo da fare le voci della mia infanzia non mi permettono di dormire!
Per cui in quelle fredde notti in cui desiderate tanto un corpo accanto al vostro, prendetevi una borsa dell’acqua calda!

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Ma famosi de che?

2 febbraio 2010

Ho letto or ora il cast dell’Isola dei famosi:
Sandra Milo (OOOOLEEEEE’!)
Aldo Busi (che vuol far mettere nel regolamento la bestemmia libera)
Loredana Lecciso (per farci rimpiangere il simpatico Al)
Luca Ward (perchè anche i doppiatori hanno un’anima)
Clarissa Burt (perchè quel telefono non squilla più)
E poi, rullo di tamburi…
Nina Seniclar (?)
Claudia Galanti (?)
Denis Dallan (?)
Daniele Battaglia (?)
Ronerto Fiacchini (?)
Federico Mastrostefano (?)
Simone Rugiati (?)

Qualcuno mi illumini…

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Goodbye catcher in the rye

29 gennaio 2010

Ieri sera al TG 5 il buon Giuseppe de Filippi ha annunciato la morte del grande JD Salinger  e, come tutti, si è inceppato sulla pronuncia, motivo per cui, dando di spalle alla tele mentre cucinavo la verza, non ho capito subito.
Per fugare ogni dubbio cliccate qui !
Quando mi sono girata per vedere chi fosse morto ho riconosciuto subito la foto images1e non ho potuto fare a meno di pensare a Monica come, ho saputo dopo, avete fatto tutti voi.
La cosa pazzesca è che stamattina il mio cellulare era pieno di messaggi che dicevano :”E’ morto Salinger” ,e  siccome nell’anteprima leggevo solo: “è morto”, ogni volta mi saltava il cuore in gola!
Già che non mi sono ancora ripresa dalla morte di Michael Jackson.
Il buon Jerome è morto serenamente a 91 anni per cause naturali, nella sua casa di Cornish, ma visto che era sparito già da 50 anni, non cambia poi molto le cose.
Quando ho letto il Giovane Holden per la prima volta a circa 28 anni, in un momento della mia vita in cui niente andava come doveva e dove mi sentivo su una zattera alla deriva per la maggior parte del tempo, mi specchiai totalmente nel piccolo Holden: un ragazzino terribilmente  sensibile,totalmente incompreso e disperatamente solo “dimenticato” in un college prestigioso dove tutti lo consideravano strano a cominciare dalla famiglia distratta e inesistente, mentre lui sperava in un abbraccio e un pò di calore umano.
Avrei voluto stringerlo e proteggerlo , salvarlo dalla follia del mondo e dall’indifferenza degli adulti che ti mettono al mondo senza libretto d’istruzioni e ti lasciano lì solo ad arrangiarti.
Dirgli che prima o poi le cose sarebbero andate meglio, che non sarebbe stato sempre così e che ce l’avrebbe fatta a trovare il suo posto nel mondo.
Avevo pianto un sacco e poi mi ero andata a leggere tutto il possibile su Salinger e la sua misantropia.
In realtà, quello che ne veniva fuori era ben lontano dal dolce e vulnerabile Holden Caulfield, il ritratto dello scrittore era piuttosto quello di un uomo disturbato, difficile, anaffettivo,incapace di rapporti umani, intrappolato dal proprio talento che gli impediva  di stare al di sotto della perfezione, diviso fra l’essere ebreo o cattolico, padre dispotico e pessimo marito.
Stando alle biografie più e meno autorizzate.
Quel che è certo è che durante la sua lunga vita,nonostante non si sia più mostrato in giro, è comunque riuscito a far causa a chiunque tentasse di scrivere qualcosa su di lui o girare un film anche solo liberamente ispirato alle sue opere.
Quando lessi la biografia della figlia Margaret  (”l’acchiappasogni”) mi si drizzarono i capelli in testa.
Che ci fosse andata giù pesante era cosa ovvia, così come fosse necessaria una notevole scrematura in quanto persona troppo emotivamente coivolta (e, credo, leggermente bipolare), ma quello che ne veniva fuori era, ancora una volta, il bambino mai cresciuto a cui hanno portato via il lecca lecca,colui con cui la vita è stata ingiusta, l’uomo irraggiungibile e freddo che fuggiva la gente per la sua incapacità di comunicare, il capriccioso, il despota  che soffriva dell’ essere metà ebreo e metà cattolico,portatore sano di disturbo da stress post traumatico, che praticava l’ urinoterapia e seguiva i dettami di Scientology.
Ecco che l’uomo Salinger aveva smesso di piacermi,  colui che aveva  fatto dire al Giovane Holden:

“Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che, quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue, vorresti che l’autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira”

Col cavolo avrei voluto chiamarlo, mi avrebbe fatto causa!
Però ne ero rimasta così colpita e affascinata che ,quando ho creato il personaggio di Monica, non ho potuto fare a meno di immaginare un incontro fra il Gigante e la bambina, fra l’eroina e l’eroe, nell’intento di  riuscire a restituirgli una dimensione umana, una dignità che, a quanto pare, la vita gli aveva tolto o non gli aveva mai dato.
Così Monica riusciva a consegnargli il suo portafortuna: ” una busta azzurra che contiene un cartoncino dello stesso colore dove ho scritto un proverbio irlandese :“Possa Dio tenerti nel palmo della sua mano fino al nostro prossimo incontro” seguito da un “grazie” in italiano”
E il vecchio leone la vedeva dalla porta di casa  e, inclinando la testa da un lato, pronunciava le parole  :”Grazie a te” in italiano.
E ancora l’anno dopo,Monica, andava sotto la pioggia a consegnargli un pane di segale che lui accettava un pò riluttante, ma non insensibile alla vista di una pazza incinta di 7 mesi bagnata fradicia!
Mi sembrava  una cosa pazzesca, e in quel momento, mentre scrivevo, ero io che andavo a smascherare il Mago di Oz, e gridare al mondo, “Ragazzi lui non è il fottuto eremita che vuol farci credere, vuole solo che nessuno gli rompa le balle, ma è un uomo fantastico e non ha tentato di spararmi a vista”, come in realtà aveva fatto in più di un occasione.
Il fatto che si fosse chiuso in casa per sempre la diceva lunga: non riusciva a reggere il confronto, le critiche e le continue domande su una prossima pubblicazione che difficilmente avrebbe eguagliato le vendite della prima.
Non pensate che abbia avuto il terrore sacro di finire in pasto ai media che non aspettavano altro che sbranarlo per non aver saputo doppiare il successo del Giovane Holden? Cosa matematicamente impossibile dato che ha venduto qualcosa come sessanta milioni di copie….
O che forse non avesse nient altro da dire? O che non gli interessasse proprio dirla ad altri se non a se stesso?
E mi sono ricordata improvvisamente che non puoi essere genio ed essere umano, non puoi essere una rockstar e andare a letto alle 9 con latte e biscotti, non  puoi essere il più grande scrittore di tutti i tempi e un adorabile nonno, è impossibile, la genialità toglie spazio ad altre qualità umane, o almeno, a quelle che vorremmo vedere per forza.
Un autore non è il suo personaggio e non lo si può biasimare per questo.
Ecco che ho cominciato ad accorgermi, negli anni, che avevo più in comune con l’uomo che non con il protagonista: lo yoga,la macrobiotica, l’amore morboso per i programmi spazzatura, il fastidio nei confronti della stupidità, la tendenza a stare per i fatti propri,il trovarsi a disagio nelle situazioni mondane, l’introspezione, l’ironia e il sarcasmo.
E ho capito che in fondo, forse, il suo è stato un atto di salvezza, l’unico compromesso di sopravvivenza in un mondo  che sapeva sarebbe impazzito, ed è riuscito a mantenere l’integrità della sua opera proteggendola dalla banalizzazione, dal merchandising, dalle lusinghe di Hollywood, e dalle ospitate da Letterman!
E questa è la vera lezione dell’uomo Salinger: proteggere la sua privacy in un mondo di telecamere e solo per questo ha tutto il mio rispetto.
Spero che la sua morte non sdogani l’ennesimo Blockbuster, che i figli siano abbastanza forti da resistere alle tentazioni  e che sia rispettato il suo desiderio alla discrezione.

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“May God hold you in the palm of His hand until we meet again”
(1919-2010)

“Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzi che fanno una partita in quell’immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e intorno non c’è nessun altro, nessun grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull’orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere nel dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltar fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Sarei soltanto l’acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l’unica cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia.”

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Scherza con gli elefanti,ma lascia stare i santi!

28 gennaio 2010

Lunedì ho visto un pezzo del Grande Fratello.
Sì okay lo so,ho detto che non lo guardo, che mi fa schifo, che è pietoso  eccetera eccetera, ma che vi devo dire…siamo tutti attratti dal vuoto!
Ho cominciato a guardare da quando Sarah ,vestita come un mignottone, era in attesa del verdetto della nomination insieme a Veronica,quest’ultima, con una faccia talmente gonfia da non entrare nei 16:9.
Sarah (che mi pare di capire sia di Napoli) riceve  dal padre francese, che parla male l’italiano, una lettera scritta  in francese ,che ha poi tentato  di tradurre  in italiano (?) di cui ho memorizzato 2 frasi: ti amo e stai attenta alla linea.
Ma sono cose  da dirsi a una figliola in diretta tv?
Poco dopo, la madre di Veronica appariva come un ologramma di là da un vetro, e le due si gridavano isteriche: “ti amo ti amo!”
Se c’è una cosa (fra gli altri 9 miliardi) che detesto, sono i genitori e i figli che si baciano in bocca e si dicono ti amo.
Che fastidio!
Mentre l’attesa  del ballottaggio ci stava consumando lentamente, ecco passare una minacciosa scritta in sovraimpressione dove si annunciava la prossima punizione di “Massimo 2 neuroni e una capanna” , reo di aver bestemmiato.
Luci abbassate , atmosfera da tribunale della Santa Inquisizione, gelo in sala e la Marcuzzi  con tono grave che informa Massimo che il Grande Fratello, nella persona del Moige e di Sos Tata, si è fortemente irritato a causa di una  bestemmia che ha lanciato en passant giorni prima.
Sono sicura che ,se non avessero ripassato a rallentatore il  filmato ,consentendo a tutta l’Italia di leggere il labiale, nessuno se ne sarebbe mai accorto, anche perchè, il contesto, era totalmente scanzonato e l’intento del nostro amico minus habens assolutamente encomiabile: “Andrei a prendere mia sorella anche in capo al mondo” avrebbe voluto dire in uno slancio di amore fraterno Magilla gorilla,sostituendo però quel ” in capo al mondo” con un’espressione un pò più colorita che alludeva ad un divino sfintere.
Be? Scegli un analfabeta che comunica con i grugniti e poi ti lamenti se bestemmia?
La prossima volta vai alla Normale  a selezionarli no?
Ma a quel punto il dilemma era irresistibile: a quale sfintere alludeva?
Inutile dire che io e Attilio,come due bambini  a cui è stato proibito di mangiare il gelato, siamo volati su you tube (previa scommessa di 10 euro!) ad ascoltatare la frase incriminata.
Ha vinto Attilio e Magilla è stato buttato fuori.
Okay non si dice, è brutto e antipatico e il regolamento parla chiaro, però….come la mettiamo con tutti i buddisti che sono in Italia? Loro non si offendono quando uno dice cazzo di Budda?
E poi…volete dirmi che è giusto passare in prima serata Veronica e Sarah che si mettono la lingua in bocca?
O l’uomo di Cromagnon che cerca di accoppiarsi  con gli sgabelli? (scusate, ma di nomi ne conosco 3 e mi fa una gran fatica andarli a cercare!) o l’altro ancora, il disonore dei gay del mondo intero, che deve per forza parlare come Marge Simpson che ha aspirato l’elio!
E qui mi fermo perchè ahimè è sterile polemica, ma visto che siamo a parlare di vuoto spinto, mi volevo soffermare sulla trovata di un altro genio di un’edizione passata del GF (tale Francesca) una biondina scialba e già tettona, che si è fatta intervistare dal letto di ospedale dopo essersi fatta impiantare una settima misura!!
“Perchè sennò non lavoro” ha commentato la cretina.
Questo non si censura però….

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Tremitalia

21 gennaio 2010

Ieri sono partita da Roma con la tanto decantata Frecciarossa, che prometteva l’arrivo  a Milano in sole 3 ore….
HAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!
Troppo simpatici, altro che Zelig! Avrei dovuto capire che era un scherzo!
Un tempo, solo la tratta Firenze - Milano  durava 3 ore e 45: un’eternità.
Col mio deficit dell’attenzione ,che dopo un’ora seduta al cinema comincio a guardare l’orologio ad intervalli di 2 minuti, arrivavo a Milano  con le gambe atrofizzate, uno sdoppiamento di personalità e la bava alla bocca tipo Labrador  che vede dei piccioni.
Per cui, l’idea che improvvisamente ci volessero solo 3 da Roma mi sembrava un miracolo, (un pò come il Concorde che faceva Parigi - New York- Parigi lo stesso giorno ,prima di schiantarsi su delle case innocenti) e in effetti avevo ragione: ci vuole  un miracolo per farlo arrivare a Milano in 3 ore,dato che è fisicamente e matematicamente impossibile.
Per farlo, dovrebbe partire da Termini a manetta senza rallentare nè fermarsi nemmeno una volta e arrivare in Centrale con un testacoda.
Secondo voi è mai possibile? Mai una frenata? Un semaforo in mezzo alla campagna?  Un guasterello? Una mandria di mucche al pascolo? O anche solo una rallentatina per passare dalla stazione di Bologna senza sverniciare i muri!
No, infatti non è possibile.
Ma questo non sarebbe un grosso problema,siamo un paese di gente nata per sopportare, alla fine ci va bene tutto, il problema è che Roma-Milano costa 89 EURO.
OTTO-NOVE.
L’ ‘andata e ritorno in seconda classe mi è costata 178 euro,(UNO-SETTE-OTTO) che un tempo, quando il denaro aveva ancora un valore, erano quasi 345.ooo lire, cioè un botto!
Ci vai a Londra 4 volte!
O ad Atene….
Siamo partiti alle 9 e, anzichè arrivare alle 12, siamo arrivati alle 12.30,perchè c’erano dei dinosauri sui binari e siamo ripartiti alle 17 e arrivati alle 20.40 (anzichè alle 20) perchè c’era la sfilata dei carri allegorici sui binari.
L’unica cosa puntuale è stato il discorsetto della capotreno (a volume 10) per annunciare l’offerta di Prosecco Carpenè Malvolti e Succhi di frutta Santal in prima classe.
Ma che cazzo me ne frega che fanno quei 2 in prima classe che hanno speso 109 EURO!!
E poi lo vomito il prosecco alle 7 di mattina!
Bene, direte voi, uno si fa rimborsare no?
HAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
Anche voi comici di Zelig?
Ecco cosa dicono sul loro sito:
Potete richiedere un’ indennizzo per ritardo pari al :
- 25% del prezzo del biglietto per un ritardo compreso tra 60 e 119 minuti;
- 50% del prezzo del biglietto per un ritardo di almeno 120 minuti.
Chiamali fessi eh?
Ma perchè lo fanno? Perchè ci prendono TUTTI per il culo ,dalle compagnie telefoniche ,alle banche, alle palestre?
Perchè qui in Italia ,quando hai pagato,  sono cazzi tuoi!
E’ finita non hai più diritti, hai solo fatto il tuo dovere e questo ci fa vivere in modo mediocre, timoroso, a testa bassa, con un’ unica parola come mantra: “eh…ormai…”
Così,la commessa stronza non ti cambia il golfino (di 2 stagioni prima!) perchè “non si può”, i treni aumentano del 100%, gli affitti costano più degli stipendi (a nero ovviamente).
E non è la destra o la sinistra, è che siamo un paese ingovernabile e  l’unica cosa che sappiamo  fare veramente bene  è sdrammatizzare.
E allora….ridiamoci su

Vostra meglio a piedi Bosco

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And the winner is…Elisabetta

19 gennaio 2010

Ieri sera stavo dando un’occhiata ai Golden Globes.
C’erano TUTTI.
Dite un nome e c’era: Meryl Streep, Glenn Close, Drew Barrimore, Kevin Bacon, Robert Downey Jr.,Penelope, Mariah, Sofia,Paul Mc Cartney, Di Caprio, De Niro, Sandra Bullock, Jennifer Aniston,  Tina Fey, Alec Baldwin…mancava solo Lady Gaga e poi eravamo al completo.
Le star ,sedute  attorno a  splendide tavole rotonde, fingevano amicizia e divertimento sorseggiando Moet con la destra mentre, con la sinistra, nascondevano coltelli dietro la schiena.
Ho tentato di fare un rapido calcolo del riscatto che un rapitore avrebbe potuto chiedere sequestrando il teatro, ma è una cifra che nemmeno Odifreddi saprebbe quantificare.
Mentre la telecamera sostava qua e là, giusto il tempo di intravedere l’espressione sorpresa dei nominati, ecco che vedo qualcosa che mi stona enormemente.
In mezzo al Gotha dello show biz internazionale, dove il più sfigato ha almeno 4 Oscar sul caminetto, ecco inquadrata lei, tanto bella quanto assolutamente inutile (al contesto).
Elisabetta Canalis.
E ho cominciato a rosicare come una matta.
Mica tanto per George (che non è il mio tipo), ma perchè lei era là e non se lo meritava eccoooo!!
Così, ho immaginato Meryl Streep che, salutando George, si rivolge a lei con la  voce di Miranda Priestly e le dice: “Allora…carina… tu, cosa fai…esattamente?” e lei “Sono anch’io un’attrice! Forse avrai visto: la seconda volta non si scorda mai e Puttano in saldo”.
Ma questa….ve l’ho detto è tutta invidia…

george_eli_bella

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E’ nata Serena!!

17 gennaio 2010

Primo fiocco rosa nel Bosco blog!!
E’ nata Serena la bimba di Sonia!
Sono felicissima ti auguriamo tutti un mondo di bene.
bimba-tra-i-fiori

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