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Costantinopoli

5 luglio 2010

Questo post volevo intitolarlo : “Minchia! 3 anni!” che è la frase dell’ aviatore che atterra sulla spiaggia  in “Mediterraneo” quando Abatantuono gli fa notare che la guerra è finita appunto da 3 anni!
I 3 anni in questione sono quelli fra me e Sant’Attilio.
Curioso ed inquietante è constatare come le cose evolvano (se vogliamo usare un eufemismo).
Il primo anno siamo ritornati nel luogo del nostro primo bacio con una bottiglia di Berlucchi e due bicchieri di carta, (45 gradi in macchina) e abbiamo poi cenato nello stesso ristorante che nel frattempo costava il doppio, l’anno dopo ho detto ad Atti: “invece di farci il regalo,perchè non ci scriviamo una lettera?”  così il 5, tutta contenta, gli consegno la mia e lui “oh, scusa mi sono scordato!”…
Stamattina  l’unica cosa che ci siamo detti è stata “Ammazza che caldo!”.
Ma veniamo a noi e ai miei 4 giorni a Istanbul.
Un mesetto fa il mio editore mi chiese se avevo voglia di partecipare a questo viaggio di gruppo organizzato dalla De Agostini che ogni anno porta i suoi venditori da qualche parte.
“Tu vieni?”
“E tu?”
“L’ho chiesto prima io”
E siamo andati avanti così per una mezzoretta buona.
Notare che “il mio editore” ha 6 mesi giusti giusti più di me.
E quelle di voi che lo hanno conosciuto se lo ricordano molto bene (vero Lella?)
Ecco che partiamo da Roma io, Attilio e Giusi (la mia prima editor che mi incoraggiava con la più spietata delle erre moscie dicendomi  “Bosco ricordati che non sei Victor Hugo!”) con cui condivido,oltre al segno zodiacale, anche la tendenza alla fatalità, e quando abbiamo visto un ebreo integralista leggere il Talmud con la faccia al muro nella sala d’aspetto, ci siamo guardate e ci siamo  dette: “Che peccato, salteremo in aria prima di vedere Istanbul”.
Da lì in poi ogni faccia sospetta o banale è diventata sinonimo di attentato e abbiamo cominciato a vedere i titoli  dei giornali:
“Tragedia nei cieli…la Newton Compton si stringe nel dolore dei parenti”
“Ce l’avevano quasi fatta…” “Fatalità annunciata..”  “Avevano un presentimento…” “La figlia l’aveva salutata dicendo ‘quando torni’…!”  “Il sogno premonitore l’aveva messa in guardia” e così via per due ore.
Ovviamente Attilio si sarebbe salvato all’ultimo minuto,grazie a una telefonata del portiere, per dirgli che si era allagata la casa.
Ad ogni turbolenza tiravamo un sospiro, alzavamo la testa dal giornale e guardandoci negli occhi dicevamo: ” Peccato…”
Perdonatemi se mi dilungo tanto sul volo, ma per me è sempre la parte più schoccante e che assorbe gran parte della mia già compromessa  memoria.
E’ più probabile che  non mi ricordi un posto dove sono stata, ma se mi chiedete il nome del pilota o com’erano vestite le hostess me lo ricordo!
Fra l’altro da notare che Giusi ha portato con sè nel bagaglio a mano un paio di forbici da sarto…
E poi si dice la sicurezza.
La partenza era prevista per le 10.15, ma dopo un’ora eravamo ancora sedute, finchè il pilota ci avverte che a causa di “un problema di origine aviaria di un volo prima del nostro, la pista dev’essere controllata e ci troviamo in coda di circa 30 decolli”
Immaginate me e Giusi che ci guardiamo e diciamo “Ecco…è finita”
Guardate cosa ho trovato su Wikipedia a proposito di uccelli: ” il 25 settembre 2007 un velivolo militare italiano precipitò proprio in seguito alla collisione con uno stormo di uccelli; illesi i piloti, lanciatisi con il paracadute”
Il 25 settembre è il mio compleanno….
Il mio primo pensiero è stato: “birra!”
Il secondo è stato “Sono solo le 11″
E il terzo: “Ma sticazzi!”
In quel momento ho sentito lo steward che preparava il carrello dire al collega: “Che faccio metto gli alcolici?”
E l’altro: “Ma no è presto”
Mi giro, leggo il suo nome sul badge e dico: “Alessio, metti gli alcolici in quel cazzo di carrello”
Vabbè non ho detto cazzo.
Ero già stata in Turchia nel 98,quando lavoravo al Club Med,ma ero rimasta 4 mesi a Kemer senza mai mettere il naso fuori.
Nella mia immaginazione,sempre sopra le righe,credevo che Istanbul fosse una città tutta fatta di case di mattonelline turchesi, intervallate qua e là da Moschee e hammam, dove le odalische danzavano mostrando l’ombelico incastonato con preziosi rubini, i mercanti vendevano tappeti di finissima fattura a prezzi stracciati e il tramonto sul Corno d’oro ti accecava l’anima con le sue  mille lame di luce percorse dai tappeti volanti che intasavano i cieli nell’ora di punta.
Devo smettere di bere.
Istanbul è,per usare un eufemismo, l’anticamera dell’inferno!
Credo sia seconda solo a Città del Messico per inquinamento, casino e sporcizia.
14 MILIONI di persone che vanno tutte in macchina insieme e che abitano palazzoni che cadono a pezzi.
p1070312In mare un miliardo di navi cargo che trasportano container,3 navi da crociera al giorni cariche di turisti turisti e ancora turisti.
Già questo basterebbe.
La parte moderna è un casino bestiale, quella antica è molto più calma ed elegante, ma i turisti li piazzano tutti in quella moderna. Chissà come mai.
Il nostro albergo in pieno centro di Taksim,era modernissimo e davvero molto bello, di quelli a 9 piani con la vista assoluta e con ogni inutile confort tipo vuoi un cuscino “ergonomico e duro” ” anallergico e  morbido” o “o anatomico in lattice”.
Ero tentata di chiederne uno  ergonomico, anallergico e in lattice
Il gruppo arrivava da Novara la sera,così noi 3  abbiamo avuto tutto il giorno a nostra disposizione per quello che,speravamo, fosse un pomeriggio di shopping compulsivo ed indimenticabile, dove trovi quei pezzi unici a 2 lire (turche) di cui ti vanti tutta la vita.
Brigitte,la nostra guida, una ragazza deliziosa di cui vi darò volentieri il numero se mai ne avrete bisogno,ci aveva consigliato di andare in una via centrale dove avremmo trovato qualunque cosa,così dopati di adrenalina per non essere (ancora) morti in un attentato ed eccitati per la novità, ci siamo buttati nella bolgia immaginandoci di comprare altre valige per il ritorno cariche di vestiti e piatti.
Salvo renderci conto dopo 2 minuti del danno  della globalizzazione: la via del decantato shopping potevaessere Via del Corso a Roma, Via Calzaioli a Firenze, Viale Corsica a Milano.
Un fiume di gente che affollava H&M, Intimissimi, Benetton, Camper, Zara….
Il tutto accompagnato dall’onnipresente fetore del Kebab.
Le strade intorno erano sicuramente più caratteristiche, ma incredibilmente incasinate.
p1070495E con ancora le decorazioni di Natale appese!
p1070271La nostra delusione è stata immediata. Sembravamo Julia Roberts in Pretty Woman che va da Hector Elizondo con le mani piene di dollari e dice piangendo: “Ho tutti questi soldi e nessuno mi vuole aiutare!”
Non c’era nulla che valesse la pena, sembravano i saldi di 3 anni fa.
Quindi con la coda fra le gambe, ci siamo risolti ad infilarci in un bar pieno di  turchi che guardavano la partita, dove abbiamo mangiato hummus e imam e bevuto ottima birra Efes!p1070268
La nostra passeggiata è proseguita random fino alla torre di Galata che non ho avuto il coraggio di farmi a piedi fino in cima, cosa che mi è stata rinfacciata per un paio d’ore.
Più di tutti mi è stato rinfacciato il mio ossessivo fotografare gatti e, in effetti, riguardando le foto, forse non avevano tutti i torti.
p1070299La sensazione che avevamo passeggiando per le strade centrali non era proprio di assoluta sicurezza, o meglio, finchè rimanevi nel quadrilatero delle vie principali eri in mezzo a un miliardo di altre persone, ma come sforavi di 100 metri, ti trovavi nel degrado più totale e non vedevi una donna in giro a pagarla.
Oddio se la pagavi forse non era il genere di donna che avresti voluto incontrare!
Ovviamente sono fioccati i titoli: “Editor e scrittrice non più giovani, barbaramente uccise, l’editore commenta:  un pò se l’erano cercata!”
p1070293Risalendo verso il centro distrutti, assetati e doloranti, ci si è aperto il panorama sul Corno d’Oro, che è effettivamente molto bello, però che vi devo dire, la magia non l’ho sentita, in compenso ho contato 7 miliardi di antenne paraboliche.
Dopo aver girato in lungo e in largo alla ricerca di un ristorante vegan che Attilio aveva trovato sulla guida ed esserci accorti che era l’unico ristorante vuoto della via, ci siamo infilati in un localino con le foto degli attori un pò come nei ristoranti a Trastevere, con l’equivalente di Christian de Sica e Justine Mattera.
Tornati in albergo, ho visto una puntata di CSI in Turco.
L’indomani cominciava la vera e propria avventura.
Non avevo mai tentato l’esperienza del viaggio di gruppo e nonostante adesso io non pensi ad altro che a partire con “Avventure nel mondo”, non avevo idea di cosa potesse significare spostarsi in pulman con altre 45 persone mai conosciute prima con altissimo rischio karaoke!
Invece l’unica che ha cantato è stata l’accompagnatrice delusa che nessuno di noi conoscesse Gigi Finizio (che Attilio in quanto estimatore ben conosceva).
Non mi sono mai divertita così tanto in vita mia e d’ora in poi voglio solo fare viaggi di gruppo!
Anche con dei giapponesi.p1070331
La prima mattina ci hanno portato in pulman alla Moschea Blu che è uno spettacolo assoluto di cui conservo il ricordo del più allucinante puzzo di piedi mai avvertito prima.
p1070368Poi ci hanno portati alla Basilica di Santa Sophia (non v’inganni il nome, non è dedicata ad una donna, non sia mai! E’ solo la derivazione greca di “conoscenza”…) all’Ippodromo e alla Cisterna dell’acqua.
Il classico giro turistico cronometrato dove sei tormentato e assalito dai venditori di qualsiasi cosa mentre cerchi di far funzionare la connessione Wi-Fi per scaricarti la posta senza riuscirci!
p10703391Dopo il lungo giro, siamo andati a pranzo in un posto molto panoramico da cui si godeva una vista pazzesca del Corno d’oro (e dove si mangiava malissimo) ma da cui si notava soprattutto il traffico allucinante che merita una dissertazione.p1070384
Ogni appuntamento ci veniva dato un’ora prima a causa dell”incognita del traffico.
La spiegazione è stata: “Siccome la benzina è cara nessuno usa il motorino e tutti rimangono imbottigliati per un tempo indeterminato che varia da una a tre ore!”
Il Turco è molto paziente e questa è una certezza.
Il mangiar male da qui in avanti è stata ahimè una costante.
Credevo fosse impossibile mangiare male in Turchia dato che, come in Grecia, cucinano tutti le stesse cose (ma non diteglielo) : hummus, ceci, melanzane stufate, foglie di vite ripiene di riso  e peperoni ripieni, ma essendo tutto preparato per i gruppi era molto probabilmente roba in scatola.p1070387
Che avremmo mangiato sempre peggio fino ad arrivare a paragonare i piatti alla cucina dell’Alitalia!
Io che  in quanto vegana ho sempre avuto un trattamento di favore, sono certa di aver mangiato meglio di tutti.
Ed eccoci al tanto atteso pomeriggio di shopping al Mercato delle Spezie e al Gran Bazar.
Io e Giusi avevamo gli occhi lucidi e desiderosi di comprare. Già immaginavamo pantaloni di lino, piatti, e spezie introvabili in questo emisfero.
Giusi in modo particolare desiderava una borsa finto Bottega Veneta che il mio editore ha dovuto contrattare fino
allo stremo che sembrava fosse diventata una questione di vita o di morte.
p1070388Vi prego se andate a Istanbul non andate mai nè al Gran Bazar, nè al Mercato delle spezie, vi prego, fatemelo come un favore personale, è molto più pratico  andare a Piazza Vittorio o a San Lorenzo.
E’ tutto tristemente uguale, tutti hanno le stesse spezie, gli stessi piatti, e le stesse borse e nemmeno tanta voglia di contrattare perchè tanto se non sarete voi se le comprerà qualcun altro.
Il problema è che sono 4000 botteghe tutte uguali e cominci a girare e girare peggio che in  Blair Witch Project.
Alla fine ho comprato una bustina da 50 grammi di cumino e uno di zafferano turco il cui prezzo si è misteriosamente triplicato dal momento in cui il mio dito ha puntato la vetrina al momento in cui è stato sigillato sottovuoto ed etichettato a caso.
Finito il giro rientro in hotel dove qualcuno di noi si è guardato la partita e qualcun altro (tipo noi) ha cercato lo scopino del cesso per poi capire che era incastonato dentro (non ho foto di questo purtroppo).
Ma cosa ti vuoi aspettare da un paese dove Eclisse di dice Tutulma?? Che sarà il nome del mio prossimo gatto!alacakaranlik-efsanesi-tutulma-1277369837
E a proposito di gatti se la Grecia è il paradiso dei gatti questo è la succursale.
p1070360Mentre i cani sono marchiati come le mucche con l’etichetta all’orecchio, tenuto conto che se ne vedono uno che passeggia senza un padrone ne fanno Kebab in 10 minuti, i gatti godono del massimo e sfacciato rispetto tanto che passano la vita spiaggiati qua e là senza timore di essere importunati (cosa che non posso dire delle donne).
La sera ,dopo una coda di un’ora per percorrere 2 chilometri (DUE!)
Ci hanno portati in un ristorante tipico dal nome Akvaryum.
Segnatevi questo nome e non andateci mai.
Avete presente Bangkok? Nemmeno io, ma chi c’è stato ha detto che è uguale.
Un ristorante accanto all’ altro con i suonatori che suonano tamburi e violini a manetta sotto il naso dei turisti che mangiano sempre le stesse cose, mentre il fumo del kebab ti annebbia la vista e le ballerine del ventre te la sbattono in faccia.p1070412
Allora chiedi, ma com’è che le altre donne le coprite tutte da capo a piedi e a queste gli mettete i soldi nelle mutande?
Eh ma queste sono zingare…
L’indomani in pulman fino alla parte asiatica che ricorda molto Castel Gandolfo se non fosse per il Bosforo e che è molto più figa.
Comunque una villa costa sempre meno che un appartamento a Monti, mi sa che io e Attilio il mutuo lo prendiamo lì.
Visita al palazzo Beylerbeyi nonchè residenza estiva del Sultano Mamhud II di cui non ho foto interne perchè non se ne potevano fare ma immaginatevi Versailles.
Direte che cazzo c’entra? E che ne so io mica sono un interior designer!
Il palazzo è proprio sul mare sotto il ponte di Galata che attraversa il Bosforo che è uno spettacolo pazzesco.p1070432
E’ alto 40 metri  e la notte è tutto illuminato e cambia colore.
E a quanto leggo su Wikipedia, si rifà ad un progetto di Leonardo da Vinci del 1502, questo forse mi spiega il motivo di questo tatuaggio che credevo fosse frutto di una scommessa persa!p1070374
Il Sultano viveva nel Palazzo con la potentissima madre,(vedete che le cose non cambiano mai) 4 mogli e una cinquantina di concubine, se ti andava bene lo vedevi una volta ogni mese e mezzo,ma se non gli piacevi erano cazzi tuoi.
Ogni venerdì si decideva chi veniva fatta fuori e vi lascio immaginare che ansia.
Non è che ti facessero fuori in senso stretto, ma penso che l’onta per essere stata ripudiata dal Sultano bastasse per farti chiudere dai tuoi in una botola per il resto dei tuoi giorni.
Poi ,occhio, non è che dovete immaginarvi il Sultano come ,che ne so, Alessandro Preziosi col turbante, no no, il Sultano era una specie Maurizio Costanzo vestito peggio, che ne so ti capitava un  Mehmet III o un Mustafa I e stavi fresca!
Le concubine venivano scelte a seconda di quello che sapevano fare, tipo cantare, ballare, recitare, poi però se una disgraziatamente rimaneva incinta, veniva fatta partorire e poi il figlio glielo annegavano, per cui per evitare questo, dato che l’invenzione della pillola era lontana, si facevano togliere direttamente l’utero, e non voglio immaginare un’isterectomia nel 1512…p1070376
Che poi fanno tanto gli sciolti  facendo finta di essere di mentalità aperta, quando lo senti chiaramente sulla pelle quel maschilismo ottuso che va oltre l’immaginabile.p1070395
Quando facevamo le domande di rito che cominciavano tutte con: “Ma le donne potevano…” suonava esattamente come “Ma i cani potevano?..”
“I cani potevano entrare nella moschea?”
“Si ma dovevano stare in fondo”
” I cani potevano uscire?”
“Sì ma solo se accompagnati dal padrone e con la museruola”.
Perchè poi è quella la considerazione.
Di giorno di donne vestite col chador nero e solo gli occhi scoperti ne vedi veramente tante e sei a Istanbul che è abbastanza occidentale, anche se dicono che quelle sono arabe.
Ed è inquietante.
Ma eccoci a visitare il famoso palazzo di Topkapi (altro nome perfetto per un gatto) p1070467
La cui storia ve la lascio trovare per conto vostro. Vi dico solo che custodisce il terzo  diamante più grande del mondo.
p1070503A quel punto cominciavamo ad essere stanchini e fremeva l’incontro Germania- Argentina.
Motivo per cui siamo stati lasciati liberi piuttosto presto, così che ho avuto la possibilità di fotografare altri gatti.
Ma le sorprese non erano ancora finite.
No, perchè siamo stati portati in quello che è stato erroneamente descritto come un night club storico e che altro non è che un locale per turisti dove 3 ballerine scoglionate fanno la danza del ventre pensando a dove hanno parcheggiato la macchina e l’Umberto Smaila della situazione saluta in tutte le lingue e ti fa cantare Volare o o.
Una delle serate più divertenti della mia vita!
Eravamo talmente rassegnati che ci siamo ammazzati dalle risate.p1070528
Avete presente Fantozzi quando va alla cena dell’ultimo dell’anno e c’è il direttore d’orchestra che mette avanti l’orologio di un’ora? Una cosa del genere, tutto perfettamente organizzato al minuto.
p1070536Ore 8.30  Seduti, antipasti, gruppo che suona, prima ballerina, primo piatto, fotografie con ballerina che puoi comprare fuori per 8 euro (le abbiamo comprate!) a seguire un gruppo di danzatori epilettici del Mar Nero di cui ho trovato su you tube (vi prego di alzare il volume a palla così da ricreare l’effetto “non c’è verso di parlare col vicino”. Ore 21.15 il momento clou della serata: l’esibizione della più brava danzatrice del ventre della Turchia (eh certo va lì !) ore 21.45 Smaila e le sue irresistibili gag, numero con un giapponese preso dal pubblico (un must) dolce, caffè e alle 22.30 musica house.
Alla musica house eravamo già ai taxi.
Di quelle cose che nessuno di noi avrebbe mai fatto, per questo sono così felice di esserci stata!
Una serata che ha segnato indissolubilmente i nostri destini e di cui ci ricorderemo per sempre!400px-bosphorus_bridge_night
Dopo ci siamo fatti portare in taxi fino al quartiere di Ortakoi da cui si vede il ponte di Galata e ci sono i locali fighi da cui ti portano in barca fino alle discoteche, ma sono quei posti senz’anima che si somigliano un pò tutti, però la vista valeva la pena.
Una cosa strana che ho visto sono gli ambulanti con i cuccioli di coniglio che pescano il bigliettino della fortuna.
Non so se la tua o quella del coniglio però.
Il mio editore  ha parlato in italiano al tassista tutto il tempo come se l’altro lo capisse perfettamente, esordiendo con la lingua internazionale del calcio: “Tu cosa Galatasaray,Besiktas o Fenerbahce? Io Roma, no Lazio” e da lì diventavano amici del cuore e per sempre e, soprattutto, lo portava dove voleva.p1070509
Purtoppo la mattina dopo è stato il giorno dei saluti e soprattutto il giorno dell’aereo, dove con Giusi abbiamo ricominciato a sospirare “Peccato…ce l’avevano quasi fatta” “Errore umano..” “Una tragedia annunciata”.
All’aeroporto le sue forbici da sarto sono state regolarmente requisite, dopo il primo dei 3 metal detector.
Una volta in mano alla compagnia di bandiera, mi sono ricordata perchè non viaggio mai Alitalia se non obbligata.
La squadra di hostess più stronza sulla faccia della terra.
A parte che erano brutte come Tata Matilda, a una in particolare a cui rodeva particolarmente il culo, ripeteva insistentemente  a una povera crista  la frase “sweet or salted snack?   come se intendesse “allora cretina che parlo arabo? Dolce o salato che non c’ho tempo da perdere…suitorsoltedsnek???”
Ma l’apice l’ha toccato quando un ragazzo le ha fatto una domanda assurda e imbarazzante tipo: “Scusi signorina, a che ora pensa che atterreremo?” Lei l’ha guardato come se  le avesse chiesto “Scusi vendete panini alla merda?” e gli ha risposto sprezzante”Ah non ne ho la minima idea!”.
In genere non mi piace augurare il licenziamento alla gente, ma in questi casi sono spietata!
E giunti a Fiumicino abbiamo atteso i nostri bagagli per un’ora e mezzo…

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Viaggi e miraggi…

30 giugno 2010

Sono  stata 3 giorni al mare e mi sembra di esserci stata 3 mesi.
Potere dello iodio, della luna piena, o del non fare una mazza dalla mattina alla sera , fatto sta che siamo arrivati a Porto Santo Stefano sabato, ci siamo sdraiati sul lettino, e ci siamo rialzati martedì per ripartire (anche con un certo  giramento di coglioni!).
L’unico sforzo che abbiamo fatto è stato quello di metterci la crema e girarci ogni tanto e quando siamo tornati a Roma avevamo due facce che nemmeno ci avessero preso a badilate nelle reni.p1070205
Ho scoperto che in stato di stand by ( o coma vigile), l’ unica funzione ancora attiva era quella della fame.
Mentre Attilio (in quanto Santo) si nutre di energia solare, col mio stomaco ci potresti rimettere l’orologio: che io abbia fatto colazione o no (e la facevo!) all’ una muoio di fame, una fame fastidiosa, che mi prende il cervelletto e mi fa fare e dire cose sgradevoli.
Attilio commenterebbe dicendo che allora ho sempre fame!
Morivo dalla voglia di mangiare una focaccia e non sapendo che il bagnino,oltre a salvare la gente, e aprire gli ombrelloni preparava anche i panini, ho cominciato ad annusare l’aria, finchè in lontananza ho visto due ombre ricurve con qualcosa di giallo davanti alla faccia, come un becco, o una maschera. E sembrandomi strano che due persone stessero con una maschera in spiaggia, ho preso la macchina fotografica e ho zoomato a mille e….
A-HA! Beccati!!p1070221
Buon naso non mente!
E ho sguinzagliato il buon Attilio a procacciarsi il pasto mentre io mi occupavo della caverna.
Ma siccome anche se sto sdraiata 24 ore, il cervello non mi si ferma mai, ho cominciato a torturarlo per farmi dire quando prenderà le ferie perchè se non pianifico sto male.
E non appena mi ha detto che può prendere 3 settimane mi si è accesa una lampadina enorme sulla testa.
E questa lampadina si chiamava “Avventure nel mondo”.
Sia io che Attilio adoriamo i viaggi, ma siamo incapaci di “creare itinerari”.
Rimango sempre affascinata da chi mi dice “Sai sono andata in India da sola,sono arrivata a Sarhan attraverso la Old Indian Tibetan Road,poi mi sono fermata a Nako dopo una sosta a Kalpa,ho proseguito per Sumra e sono entrata nello Spiti….”
O quelli che partono con la moto, una borraccia e un foulard e attraversano il deserto con una macchina fotografica e 10 dollari!
No, noi due riusciamo ad andare in Grecia senza prenotare e farci il giro delle Cicladi,sappiamo andare a Londra prenotando un Last Minute a 199 euro,o andare in un posto X e visitarcelo, ma quando si tratta di organizzare un viaggio in Cina, in Messico o in Namibia, dove devi pianificare spostamenti con voli interni e pullman trovati sulla Lonely Planet ecco no,sinceramente non ce la possiamo fare, per cui abbiamo bisogno di un’agenzia di viaggi (che ti spella vivo) si affida al loro agente all’Havana e poi comunque ti senti una turista incapace.
Avevo cercato di “pianificare” un viaggio in Africa da mesi  ma non riuscivo a trovare niente a un prezzo decente: o resorts carissimi o al solito un tour operator (sempre carissimo) per cui,vuoi anche i mondiali di calcio, avevo rinunciato.
Ma in quelle lunghe ore sulla spiaggia, mi è venuto in mente che i tipi di “Avventure nel mondo” organizzano giri spettacolari, in gruppo e a un prezzo decente, dove puoi visitare il posto in maniera spartana,ma sicura, e con la cassa comune non ti rompi nemmeno le balle a fare i conti.
Mi alzo di scatto sulla sdraio e afferro il Blackberry per cominciare la mia ricerca.
E trovo un tour spettacolare in Botswana chiamato “Botswana Soft” che recita così:

“Questo viaggio offre una opportunità unica a chi ha rinunciato al Botswana per il “trauma della tenda” e della vita da campo. In effetti l’idea di dover puntare ogni notte la tenda, gonfiare il materassino, preparare il pasto caldo e al mattino smontare, piegare e ricaricare il tutto sull’auto può aver indotto molti a rinunciare… ma il Botswana è un paese troppo bello per non essere conosciuto da tutti e a tutti questo viaggio è dedicato, o almeno a chi, assistito da un aiutante locale e da una guida, saprà sacrificare per alcuni giorni il suo abitudinario comfort per essere ripagato da una esperienza indimenticabile: il vero rapporto ravvicinato con animali e natura, un tuffo nell’ultimo eden africano dovela natura ha ancora il sopravvento sull’uomo e dove l’uomo riesce ancora a vivere sensazioni dimenticate. Il viaggio prevede per la prima parte, da Victoria Falls a Maun, pernottamenti in lodge e bungalow a 2, 3 o 4 letti e, per la seconda parte, in tende fornite dall’organizzazione.

Dall’Italia a Victoria Falls quindi al Parco Chobe in Botswana con pernottamenti in bungalow, da dove potremo effettuare una straordinaria gita in barca al tramonto sul fiume Chobe. Quindi proseguiamo per Nata e per il Parco Nazionale di NxaiPan. Si incontra un’incredibile varietà di uccelli e nella riserva si aggirano diverse specie di antilopi ma anche leoni, ghepardi e iene. Il nostro viaggio continua per Baine’s Baobabs laddove trascorreremo una notte indimenticabile ammirando gruppi di alberi secolari in un’atmosfera assolutamente unica. Valuteremo localmente la possibilità di realizzare una deviazione al Parco delle Makgadikgadi Pans. Quindi in auto per Maun dove ci sistemeremo all’Island Safari Lodge sempre in bungalow confortevolissimi sul fiume Okawango. Fin qui abbiamo sempre dormito in bungalow e mangiato negli ottimi ristoranti dei lodge. Siamo a metà viaggio e ci accingiamo alla parte più avventurosa del nostro safari durante la quale visiteremo i parchi Moremi, Savuti e Serondela. Per questa seconda parte del viaggio avremo a nostra disposizione un aiutante che provvederà a scaricare i bagagli, a preparare il fuoco ci aiuterà a puntare la tenda e a gonfiare i materassini, tutte operazioni alle quali i partecipanti sono chiamati a collaborare attivamente. Per i pasti, i partecipanti dovranno decidere prima della partenza da Maun come approvvigionarsi (pasti caldi o pasti freddi) sulle base della propria disponibilità a collaborare alla cucina da campo, considerando che l’aiutante provvederà alla preparazione del fuoco e al lavaggio delle stoviglie. Da Maun potremo effettuare un “sunset flight” volo al tramonto sorvolando il Delta dell’Okawango, a bassa quota in modo da poter ammirare i branchi di animali. Quindi in 4×4 raggiungiamo il Parco Moremi, faremo il campo all’interno, dove effettueremo game drive alla ricerca degli animali ed escursioni in barca. Termineremo il nostro circuito di nuovo sul fiume Chobe passando per Savuti e Serondela da dove raggiungeremo Victoria Falls e il volo per l’Italia. Questo viaggio pur essendo un soft, nella seconda parte prevede pernottamenti in tenda. I partecipanti dovranno collaborare all’allestimento del campo e alla preparazione dei pasti con il migliore spirito d’iniziativa.
Equipaggiamento essenziale
: Felpa in pile, una buona giacca a vento, un foulard per la gola, occhiali da sole, copricapo, scarpe alte sulla caviglia, sandali da doccia, borraccia. Di giorno fa caldo, di notte e di buon mattino un bel frescolino secco. Clima ottimale. Per i pasti al campo nella cassa cucina troverete quanto necessario per preparare i pasti. Al supermercato di Maun si trova di tutto e di ottima qualità”
Mi sono esaltata!
E mi sono lanciata in una tale filippica che sembravo Evita Peron quando scassava il cazzo a Juan per comprare i palloni ai bambini che morivano di fame!
“Ti rendi conto Atti  di quante cose  ci perdiamo vivendo le nostre vite in questo modo così automatico e consumistico? Con quello che abbiamo speso per 3 giorni qui a Porto Santo Stefano ci campavamo 6 mesi in Paraguay, no dico sinceramente, io sono la prima ad essere una comodona, però pensa alla meraviglia del mondo e alla magnificenza della natura, a tutto quello che piano piano sta scomparendo, a quanto siamo stronzi con i nostri telefonini attaccati al cranio,a quanto siamo limitati a farci bastare la passeggiatina da qui a lì, a quanto siamo distanti anni luce dalla nostra essenza e alla nostra natura. Io sono la prima a fare fatica quando mi trovo in gruppo, però ti dico una cosa: ci fa bene, perchè ci mette in condizioni di uscire dalla nostra zona di conforto, e fare affidamento ad altre risorse che non sappiamo nemmeno di avere, imparare cose nuove, riempirci gli occhi di meraviglia, le orecchie di suoni diversi da quelli dei clackson della Prenestina, respirare libertà, immensità, rimanere incantati dai colori e dai  profumi e farsi contagiare irreversibilmente dal mal D’Africa come i primi esploratori. Ogni volta che spingi un pò più in là il tuo limite,il peggio che ti può accadere, è diventare una persona migliore, e stupirti di quello che riesci a fare e congratularti con te stesso. Pensaci, anzichè stare alla televisione a vedere dei posti incredibili, potresti farne parte e questo sarebbe il più bel regalo da fare a te stesso. Un arricchimento unico e tornando non saresti la stessa persona. Non sottovalutare mai la potenza di  un viaggio e il suo potere taumaturgico ai mali dell’ anima. Capiresti che la parte del mondo in cui viviamo per molti versi non è la migliore.  E che è la Natura la nostra vera madre e tornare nelle sue braccia è un’esperienza che può  sopraffarti. Te lo immagini dormire all’aperto di notte  e sentire l’ immensità del cielo che incombe sopra di te e renderti conto di quanto siamo miseri anche se ci sentiamo i padroni del mondo? Pensaci”
Vi rendete conto con che persona ha scelto di stare?
L’ha scelto lui….
Attilio non diceva nulla, lo vedevo rimuginare e  mi rispondeva “certo è bello davvero…però la parte avventurosa…dormire fuori..montare la tenda, cucinare,lo spirito d’iniziativa…”
“Atti cazzo ma a quel punto hai mangiato per una settimana al ristorante, mica siamo soli, uno fa quello che sa fare e il resto lo impara, mica ti chiedono di costruire una capanna con lo sterco dal nulla! Dai ci facciamo 2 settimane in Africa e una a Scario a casa tua al mare”
Il giorno dopo mentre stavo guardando gli itinerari in Cina, mi dice:
“Amore senti ho un’idea: potremmo fare una settimana al mare in Africa e due settimane a fare il tour di Scario, montiamo la tenda in giardino, con l’acqua piovana ci facciamo la pasta, in paese ci sono supermercati che vendono un pò di tutto e camminiamo tutti i giorni fino a Marina di Camerota…ma se lo vuoi Soft chiamiamo Vincenzo il guardiano e se si ricorda viene su con l’ape e te la monta lui la tenda….”
Eh già  l’ho scelto io…

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Mare mare mare…

26 giugno 2010

E con Carrara ieri sera ho concluso il giro di presentazioni per il Premio Bancarella.
C’era un sacco di gente, sono venute a trovarmi Chicca e Cate con  (pazienti) mariti al seguito e Agnese e Tommaso usciti da Pitti Bimbo!
Con gli altri finalisti (Rosa Mogliasso, Mimmo Gangemi, e Cristina la editor di Elisabeth Strout che le ha fatto da controfigura  durante tutti questi incontri) ormai  siamo diventati amici che è una bella sensazione, ciò non toglie che ci caveremo gli occhi durante lo spoglio dei voti, però è meglio avere dei avversari simpatici e di spessore piuttosto che gente spocchiosa e piena di sè.
Gangemi ci ha pure fatto credere per un nano secondo che avremmo vinto dei soldi (”Ne sono sicuro, ho anche fatto dei debiti in previsione!!)  per poi constatare da regolamento che “All’Autore vincitore viene consegnata la statuetta raffigurante il “San Giovanni di Dio - protettore speciale dei Librai” simbolo del Premio Bancarella”.
Non è dato sapere se la statuetta sia in platino, fatto sta che quando siamo andati a letto era ancora lì a spippolare sull’ Iphone dicendo fra sè e sè  “eppure ero sicuro, ero sicuro!!”
Vado 3 giorni al mare con sant’Attilio. In valigia l’acquisto del secolo  3 costumi a 6 euro (2 l’uno!) tanto non ho passato la prova costume!

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Ciao Michael.

25 giugno 2010

Un anno fa la stella più luminosa del firmamento lasciava questa terra.
Sarà assurdo, ma non mi sono ancora abituata alla sua morte e tutte le volte che lo ascolto mi commuovo, motivo per cui non lo ascolto quasi più.
Non c’è mai stato un vero colpevole, gli sciacalli hanno fatto manbassa del suo patrimonio e quei mentecatti dei suoi familiari ballano sulla sua tomba fregandosi le mani.
Ho goduto quando hanno annullato “l’ evento” allo stadio Olimpico di  Roma perchè avevano venduto solo 3000 biglietti, ma è stata una piccola cosa, la realtà è che il bene vince solo nei film, e gli esseri umani davanti al denaro diventano belve assetate di sangue e  il denaro compra tutto, soprattutto le anime.
Detto questo vi do un’informazione di servizio.
Stasera alle 21.30 sarò a Carrara presso il Sagrato della Chiesa del Suffragio, in Via del Plebiscito per l’ultima presentazione ufficiale del Premio Bancarella.
State tranquilli non sarò triste (comunque non visibilmente!)

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Vita da cani

22 giugno 2010

Kylee: “Cosa fai sabato?”
Io: “Niente perchè?”
“Kylee: “Mi tieni i cani?”
Io: “Pronto? Pronto? Non sento più niente…. I nani? Lo sai che  odio i nani!”
Troppo tardi.
Così sabato mattina mi porta Lia e Lillo.
Lia è una specie di mocho vileda con le zampe e nessuna disciplina,che si piscia sotto quando l’accarezzi, e a volte anche quando non l’accarezzi, ma con un gran cuore, di quei cani che ne hanno già passate troppe in 6 mesi di vita e che ti seguirebbero in capo al mondo.
Lillo è un beagle e con questo ho detto tutto.
Riflessivo, elegante, colto, discreto, silenzioso, collaborativo, con una passione per i gialli di Jefferey Deaver (sebbene li trovi talvolta scontati) e per la settimana enigmistica.
p1070168Una volta rimasti soli con loro però, è stato come avere 2 bambini in affidamento che ti guardano e si aspettano che tu salti nel cerchio di fuoco mentre gli prepari lo zucchero filato.
Per cui abbiamo cercato di pensare con la loro testa.
“pisciatina….passeggiata…croccantini…pisciatina…cuccia”
Così, giusto per vedere com’era (e perchè mi faceva tanto newyorkese) ho detto ad Atti “dai li porto fuori io!” e ho deciso di affrontare da sola il gigantesco parco della Caffarella (che credo sia grande quanto la Repubblica di San Marino).
Appena  intravisti da lontano 2 fili d’erba, hanno cominciato a tirare come buoi e io dietro di loro,nella parte dell’ aratro con i piedi puntati che cercavo di farli inutilmente rallentare.
Abbiamo camminato per chilometri e chilometri,mentre loro continuavano a pisciare e cagare in ogni angolo (mi chiedo come sia possibile cagare così tanto mangiando un etto di croccantini al giorno!)
Cammina cammina,a un certo punto credo di essermi persa: l’erba era talmente alta che ogni viottolo  era uguale all’altro e da ogni parte spuntava gente che correva o che andava  in bici a 180 all’ora  urlando di spostarti gentilmente dai coglioni!
Io ,che un certo orgoglio ce l’ho e non voglio mai chiedere indicazioni, ho detto ai ragazzi di stare tranquilli che tanto prima o poi ce l’avremmo fatta, e che nel frattempo potevamo riposarci un attimo sotto quell’albero.
Col cazzo!  Quei due non ne volevamo sapere di star fermi e mi hanno guardata con disprezzo, come una baby sitter che si rifiuta di farsi legare a un palo ( e allora che ci stai a fare??).
Ho sentito un dolore lancinante al braccio destro e ho pensato, ecco ci siamo, l’infarto, mi ritroveranno fra una settimana, già vedo i titoli: ” Stavolta l’amore non l’ha salvata” “L’ultimo S.O.S di un’autrice non ancora quarantenne, la disperazione dei colleghi” ( e sotto la foto di Moccia che appoggia un lucchetto sulla mia lapide).
Il realtà mi si stavano solo sfilacciando i tendini dal gran tirare.
Ho provato allora ad individuare del muschio che dicono dovrebbe indicare il nord (almeno nel Manuale delle Giovani Marmotte), ma tutto quello che potevo seguire erano delle enormi torte di cacca lasciate dai cavalli su cui Lia e Lillo si sono tuffati come su una cheesecake ai mirtilli!
Ma perchè i cani amano così tanto infilare il naso nel culo e nella cacca altrui??
Alla fine mi sono arresa e ho chiesto a un ragazzo in mountain bile (per altro piuttosto fico)   dove fosse l’uscita del parco e lui mi ha dato la risposta più fastidiosa e scontata del mondo: “sempre dritto”
Grazie al cazzo lo sapevo anch’io allora!!
Quando ho visto aprirsi ai miei piedi  la città con tutti i grattacieli, ho tirato un sospiro di sollievo e una zaffata di carogna mi ha subito colpita,allora mi sono data un’occhiata: non avevo più suole, le braccia erano sinistramente allungate di 30 centimetri, puzzavo di fogna e ancora i 2 marrani avevano voglia di correre e spiscettare lungo tutti i cespugli.
Ormai privo di qualunque liquido, Lillo alzava la coscia e strizzava la prostata come un vecchio orgoglioso.
Erano trascorse quasi 3 ore, la disidratazione (mia) era alle stelle, arrivati a una fontana Lia ci ha messo la testa sotto incurante della piega,mentre lui ha manifestato il suo terrore per l’acqua, ed è passato a 4 metri.
Attilio non voleva farci entrare in casa.
Ma si sa che un cane lo devi far uscire almeno 3-4 volte al giorno, così il pomeriggio siamo usciti tutti e due e li abbiamo portati in una villa,dove ci siamo di nuovo prodotti un uno slalom fra le cagate dei cani altrui, che nessuno porta via!
Ogni volta che ritornavamo in casa eravamo tutti e 4 sempre più stanchi, indolenziti e sporchi.
Lia che è un incrocio fra un bob tail, un ragno e un tavolino,ha quel tipo di pelo che raccoglie qualunque cosa specialmente quei pallini con le punte che non si staccano nemmeno a piangere, per cui prima di entrare in ascensore e farsi cazziare anche dai vicini,urgeva toelettatura completa fra spazzola, salvietta e biscottino per ringraziare della collaborazione.
La sera dopo cena, avevo letto di una romantica passeggiata notturna sempre alla Caffarella, dove una guida ci avrebbe portato a scoprire le meraviglie notturne del parco, per cui ho pensato che sarebbe stata un’idea geniale per stancare i 2 ed evitare che abbaiassero di notte al minimo rumore trovandosi in una casa nuova.
L’esperienza si è dimostrata al di sopra delle aspettative!
Accompagnati dalla sola luce di una mezza luna che faceva capolino fra le nuvole spinte da un bel vento di scirocco, ci siamo addentrati nel bosco  per raggiungere il fiume circondati da una montagna di lucciole.
Ridotta notevolmente la vista, tutti gli altri sensi si sono immediatamente amplificati e i profumi,i suoni e la sensazione del vento sulla pelle sono diventati quasi un’esperienza mistica, tranne per Lillo che appena ha sentito il rumore dell’acqua ha portato una giustificazione scritta!
Pensavo che,se fossi stata sola, me la sarei fatta sotto dalla paura: due giorni prima avevo visto un documentario sull’uomo falena e le sue apparizioni ( sempre nei boschi di notte, quando non mothman-uomo-falena
si diletta a fare cadere le Torri gemelle o a preannunaciare sciagure!)
e se mi si fosse parato davanti come un esibizionista con l’impermeabile aperto, sarei morta di sicuro  e questa volta i titoli sarebbero stati: “Il buio non fa per me” ,”Un mostro mi perseguita” e “Cercasi l’uscita disperatamente” (e di nuovo Moccia avrebbe attaccato un lucchetto all’albero).
Tornati a casa stravolti, abbiamo dormito tutti fino alle 10 di domenica senza alzare un orecchio, incuranti della pioggia che flagellava la città.
Lia e Lillo ,in stato comatoso ognuno nella sua cuccia, non hanno fiatato finchè non ci siamo alzati anche noi e quando abbiamo tirato fuori i guinzagli i 2 sono scoppiati in lacrime!
Quando la sera sono tornati a prenderli e Lia ha pianto tutte le sue lacrime canine ed è sceso il silenzio, ci siamo guardati intorno e ci siamo resi conto che il salotto eta diventato un campo rom, fra  bottiglie di plastica acciaccate e un tappeto di peli, cosa che ci ha fatto ricredere all’idea di prendere un cane (almeno finchè non avremo un giardino con labirinto!),ma la loro mancanza è stata subito  tangibile.
lillishLillo ci manca terribilmente con le sue intuizioni,le sue trovate e il suo humor tipicamente inglese e Lia con la  sua vescica debole!
Ed è vero quando si dice che prima di buttarsi in una storia incerta, è davvero utile imparare ad occuparsi di qualcuno che dipenda totalmente da te, perchè ti dà davvero la misura di quello che sei capace di sacrificare per affetto e di quanto la tue priorità si spostino dal pensare solo a te  alle necessità di qualcun altro.
E questo ti ripaga talmente in termini d’affetto puro e incondizionato da non farti desiderare tiepide vie di mezzo!

P.s

A gentile richiesta della proprietaria che sostiene che io trascuri Lia in favore di Lillo, eccola qui:
lia

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AAAAAAAAAAARRRRRRRRRGGGGGGGHHHHHHH!!!!

17 giugno 2010

ATTENZIONE IN QUESTO POST CI SONO TANTE, MA TANTE PAROLACCE, SE NE SCONSIGLIA PERTANTO LA LETTURA AD UN PUBBLICO SENSIBILE….

Non è carino iniziare un nuovo post con un “vaffanculo”, ma procedendo nella lettura capirete perchè.
Vi sarete accorti che non aggiorno il blog da 10 giorni di cui 4 per la trasferta e 6 perchè il computer era all’assistenza dopo essersi INGOIATO 2 ANNI DI POSTA IN ARRIVO PORCA PUTTANA!!!!!!!
DUE ANNI!
Fumati in un secondo! PUF!
“Comprimere la posta elettronica per liberare spazio su disco?”
Daje l’ho già fatto 10 giorni fa…vabbè comprimi tanto me lo ricorderai ogni volta che chiuderò outlook da qui alla fine dei miei giorni..
Dopo 3 ore era ancora lì bello piantato, caldo come un cane chiuso in una macchina d’agosto.
Cerco di sbloccarlo e niente, cierretiellealteccanc e niente, piantato come un asino su una salita a Santorini!
Alla fine mi rompo i coglioni,spengo brutalmente e vado a letto.
L’indomani mattina vado a riaccendere e,curiosamente, mi accorgo che l’ultimo messaggio che ho ricevuto risale al 14/12/2008.
Ha! Ha! divertente ora però tirala fuori su!… Eddai…sputala…dove l’hai messa eh?…No, non  fa ridere avanti….Il gioco  è bello quando dura poco Cazzooooooo!!!!
“Pronto? Assistenza…avrei un problema…. e NO NON HO FATTO IL BACK UP!”
Stamattina torno per il verdetto: “Quando hai spento stava comprimendo la posta in arrivo e… l’ha bruciata”
Ah! Tutto qui?
“No sono 40 euro!”
2 anni! 2 anni di lettere innocenti perite  in un incendio virtuale!
Ma non c’è stato nessun cazzo d’incendio,solo uno stronzo di computer che mi ha teso una trappola.
Ora non so cosa pensare, più che altro non ci voglio pensare, avevo un sacco di risposte arretrate,indirizzi persi per sempre, lavoro in sospeso e l’unica cosa che posso chiedervi adesso è di rispedirmi la posta degli ultimi 3 mesi (tranne la Chicca…Scherzo!).
Ma passiamo alle cose belle  e in culo la tecnologia.
Ora ho finito con le parolacce (credo).
Ho passato delle serate stupende la settimana scorsa in occasione delle presentazioni, intanto Como dove ho conosciuto gli splendidi Ennio e Chiara, dove ho rivisto la mitica Smemo e conosciuto Ilaria e il suo ragazzo, Raffaella e  un sacco di altre persone carinissime fra cui la vicina di casa di George Clooney (che, ahimè, non ho visto!).
A Cesena si è tenuta la premiazione di noi finalisti del Bancarella.
Al mio  arrivo in albergo il concierge mi ha detto con un sorriso a 32 denti: “il frigobar è offerto ” - le 4 parole che preferisco in assoluto!
Ma mentre mi pregustavo la birretta ghiacciata davanti alla partita, quando ho aperto il firgo ho visto una Schweppes, una Coca e 4 bottiglie d’acqua…
La mia fama deve avermi preceduto!
In compenso,per sciogliere il ghiaccio, a cena i brindisi non si contavano più, (soprattutto fra me e Vauro, buon sangue non mente!).
Non c’era Elisabeth Strout, ma questo le ha risparmiato la scena imbarazzante di me che mi prostro ai suoi piedi.
La serata è stata davvero bellissima nell’ atmosfera incantata nel chiostro di San Biagio, con un pubblico numerosissimo e l’ immancabile claque della mia famiglia forlivese d’adozione formata da Lola, Franca e Stefania (Vi adoooroooo!!).
Il giorno dopo,a Bologna, ho salutato i miei compagni del corso yoga, la maggior parte dei quali non vedrò più in quanto diplomati, mentre io ne avrò ancora per otto mesi dato che ho cominciato a metà anno, per cui ,anche l’anno prossimo, pendolerò fra Roma e Bologna.
Mi sento un pò come se fossi rimandata a Settembre!
La fine del corso, anche quest anno, è stata salutata con concerto di sitar e tablas e,anche quest anno, in totale assenza di sostanze stupefacenti, cosa che ha reso molto difficile per la sottoscritta l’apprezzamento dei 2 musicisti!
Non me ne voglia il mio maestro (che mi conosce alla perfezione!) ma altri 10 minuti di nenia straziante (così come la percepivo io mentre tutti gli altri erano totalmente rapiti!) e mi buttavo dalla finestra del piano terra!
Mi dispiace di essere così poco sensibile alla musica indiana (a parte quella che sento nei ristoranti!) ma mi immaginavo non so, di stare a Nuova Delhi e sentir recitare “Natale in casa Cupiello” da un indiano!
Però se la prossima volta mi date una birra….anche indiana eh? Prometto di limitare l’insofferenza!!
Sabato sera invece festa per i primi 40 anni della mia amica Cacchia a Marina di Pietrasanta.
Io scendo da Bologna, Attilio sale da Roma e ci incontriamo a Bagno a Ripoli per recuperare il cinquino che, nel frattempo, era stato multato, portato via e “agganasciato” dai vigili perchè apparentemente impediva il taglio di 2 metri quadrati di erba in un punto fra i 2 parcheggi dove non arrivano nemmeno le capre!
Ma lasciamo perdere  la sterile polemica, e concentriamoci di più sul fatto che,quando io e Attilio ci siamo conosciuti, avevamo trovato molto romantico il fatto di essere due che consideravano la macchina “un mezzo come un altro con cui andare da A a B”,per di più tutti e due avevamo una macchina del 98…(del 1898!)
3 anni dopo, mentre tutti i nostri amici l’hanno cambiata, le nostre macchine sono sempre le stesse, ma adesso cadono a pezzi e  noi cominciamo a vergognarci penosamente.
Non vi dico perciò cosa è stato arrivare al Forte dei marmi con un tergicristallo sì e uno no e, al posto dell’ aria condizionata,  uno spruzzino pieno d’acqua…
L’indomani presentazione alla Edison che adoro e dove sempre mi sento a casa, presentata dall’ottimo Gabriele Ametrano.
Pomeriggio nuvolo e decine di messaggi di amici che dicevano: verrei volentieri, ma sono bloccato in autostrada ( il più bello è stato: “Fede, volevo venire, ma sta nascendo mio figlio!”) che mi hanno fatto temere il peggio,mentre alla fine eravamo veramente tanti ed è andato tutto benissimo, anche se ho sudato freddo quando è stato sfiorato l’incidente (fisico, non diplomatico!).
Al temutissimo momento delle domande, una signora mi ha fatto una specie di  supercazzola il cui fulcro centrale era la mia posizione nei confronti del mio doppio io rispetto alla sincerità con cui scrivo…
Alchè la mia amica Claudia col piglio della reporter di guerra ha risposto con un eloquentissimo :”Signora…in che senso… doppio io…stiamo parlando di Freud, di Io, Super io…? Ci spieghi meglio..a noi che non abbiamo una laurea in psicologia”.
Ma la  signora,straconvinta di aver fatto una domanda facile facile,che  presupponeva una conoscenza della psiche umana che nessuno dei presenti aveva (tranne ovviamente il Dottor Folli dal cui labiale leggevo: “Cazzo Fede mi scivoli sul doppio io…”), non ha gradito il sarcasmo e ha dato vita ad una puntatona speciale di Forum!
Nel frattempo, ispirandomi a Lady Gaga, avevo già messo su la mia Poker Face e mi accingevo a rispondere sperando di incrociare,anche solo accidentalmente, le richieste della signora, mentre con Gabriele ci lanciavamo occhiate come a dire “ecco…è finita”
C’è mancato poco che si arrivasse alle mani,  per fortuna la risposta che ho dato è venuta incontro alle esigenze della signora anche se tuttora mi chiedo … intendeva “Doppio io” o “Io Doppio…”?
Un abbraccione virtuale e un ringraziamento  a Fab Dis Ad,Catefiè,Alessia P e Claudia (mie bodyguard alla 112 esima presentazione, credo che dovremmo fare le tesserine a scalare!) Flavia (ho perso la tua mail!) Ling,Monica, mia mamma e Sandro.
Martedì sono andata al concerto dei Temper Trap, invitata dalla mia amica Kylee,solo che  ci siamo un attimo distratte sorseggiando una Carlsberg Elephant da 7 gradi e 2 e ci siamo perse 40 minuti su 50 di concerto.
Per quello che ho visto comunque erano tutti dei gran pezzi di australiano!
Poi ieri Kylee mi ha scritto un sms: “ci sei sabato?”
E io:  “certo!”
“Mi tieni i cani?”
Azz….

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Prossime date!!

8 giugno 2010


Prosegue il Bosco Tour pregasi intervenire numerosissimi!!!

Giovedì 10 Giugno ore 18.00
LIBRERIA UBIK - Piazza San Fedele 32
COMO

Venerdì 11 Giugno ore 20.45
“Cortile delle Palme” Centro Culturale San Biagio
Via Albini 22
CESENA

Domenica 13 Giugno ore 19.00
Festival Edison Booksquare
FIRENZE

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CCISS…Viaggiare informati

31 maggio 2010

Eccomi di ritorno dopo la maratona di Trenitalia: 9 treni in 4 giorni.
Per spezzare una lancia (anzi una Freccia) a favore delle gloriose Ferrovie dello stato devo dire che, nonostante la maggior parte dei treni che ho preso fossero regionali o Intercity, non hanno  mai fatto un minuto di ritardo, ma poichè la maggior parte dei treni che ho preso erano regionali o Intercity, erano tutti dei treni di merda (scusate il francesismo).
E con merda intendo che,i treni dell’India del nord, a confronto sono caratteristici Orient Express.
I cessi erano peggio di quello di Trainspotting e i sedili luridi e pieni di macchie.
Ho visto un topo enorme chiedere a una signora se il posto accanto  a lei fosse libero…
Tornata a Roma ho fatto l’antitetanica.
Ma procediamo con ordine: 3 presentazioni in 3 città in cui mi sono sentita veramente a casa,circondata da persone deliziose che mi hanno fatta sentire  in famiglia, e che mi hanno fatto mangiare in posti buonissimi di cui non mancherò di fornire l’indirizzo!
A Forlì ho lasciato il cuore, non chiedetemi perchè, ma sapete no quando vi parlo di “serendipity”: non stai cercando niente di particolare e ti trovi in un posto dove stai benissimo e dove ti sembra di essere già stato.
Nonostante la mia precaria memoria sono sicurissima di non essere mai stata a Forlì prima!
La prima sera ho cenato con gli organizzatori del Premio Bancarella al ristorante Petito (che vi consiglio assolutamente!) mentre il giorno dopo,oltre a presentare il libro,ho premiato alcune scolaresche che avevano recensito i libri finalisti del bancarella,fra cui anche la migliore stroncatura di S.o.S Amore che si è aggiudicata un Asus da 400 euro.
Poi dite che non sono sportiva!
Avrei voluto vedere che ne so..un nome a caso…Moccia!
Un ringraziamento gigante  a Lola, Franca e Stefania  per la calorosa accoglienza.
Stefania in particolare (con cui condivido l’insana passione per la Grecia), che è stata quasi una madre per me: mi ha fatto da guida alla mostra dei fiori (dopo un minuto di audioguida c’eravamo già rotte le palle per cui ci ha pensato lei a dirmi quello che c’era da sapere)  e mi ha  accompagnato al ristorante macrobiotico nonostante il marito abbia minacciato formalmente il divorzio.
Durante la premiazione, intravedevo una figura sfocata in fondo alla sala camminare su e giù con qualcosa in braccio, probabilmente un bambino, ma  poteva essere un vaso Ming come una mortadella.
Un volta scesa dal palco, sono riuscita  a metterla a fuoco: era Sonia, con in braccio baby Serena.
La sorpresona me l’ha fatta lei stavolta,dopo avermi mandato il messaggino :”dai sarà per un’altra volta!”
Mi volto e, live from Fano, vedo Giugi insieme ad un’ amica uguale sputata ad Angie Everhart, e ancora Annalisa mia  compagna del trienno  yoga a Bologna e di cui pubblico volentieri il link alla sua scuola.
Abbiamo cenato tutti in un posto stupendo che è diventato il mio ristorante vegano preferito in assoluto e giuro che sarei disposta a prendere il treno apposta per andare a mangiare lì.
Prendete nota: Ban Sabaii bellissimo,colorato e accogliente con i tavolini fuori e anche una piccola stanza da meditazione, dove sono tutti troppo carini ( il cuoco è anche un gran figo) e cucinano da Dio  e, dettaglio non trascurabile, abbiamo mangiato per 15 e abbiamo speso 22 euro…
A Treviso  ho avuto il piacere di conoscere la deliziosa  Laura  Pastrello (che ringrazio insieme a suo papà) che ha presentato il libro con me e mi ha poi mostrato le meraviglie della Treviso by night!
Alla libreria, altra sorpresona, mi ha raggiunta Fefè e la mitica Thuy (personaggio da film,giuro che me la porterei in tasca da com’è carina)  raccogliendo il mio appello postato su FB “il mio regno per un birrino” mi ha portato in regalo 2 litri di birra artigianale che ci berremo alla sua salute.
Abbiamo cenato alla Vineria dove io e Fefè (una vegana e l’altra vegetariana con intolleranza al lattosio) abbiamo messo a dura prova la pazienza dei camerieri  anche troppo gentili e disponibili (sarà che non ci sono abituata, ma a me la gentilezza fa sempre commuovere! In compenso stamattina facendo la spesa qui a Roma tutto è ritornato come prima: 3 negozi e 3 vaffanculo!).
Mi preme segnalare a questo punto l’Hotel BHR con il letto più grande e comodo del mondo: dopo aver dormito lì ho avuto la certezza che non dormirò mai più così bene da nessun’altra parte, ecco perchè ho fatto la foto al letto più comodo del mondo.
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Ci potevi dormire in 5  e nessuno se ne sarebbe accorto.
La mini tournée si è conclusa a Savona con Giorgio e Maurizia della Libreria Economica che mi hanno trattata come una figlia e mi hanno portata a cena da Pane e farinata (qui il link non ve lo metto tanto il telefono non ce l’hanno!) dove ci siamo strafogati di farinata e vino rosè  fino ad avere quel sorriso ebete e soddisfatto da overdose di carboidrati!
Mi hanno decantato le proprietà taumaturgiche delle scarpe MBT che replicano la camminata sulla sabbia con effetti miracolosi su schiena e cervicale ( e non ultime le chiappe!).
Tornata a casa,mi sono dedicata all’ apocalittica pratica del cambio degli armadi (che nel mio caso altro non è che il cambio delle scatole di plastica dell’Ikea da sotto il letto a sopra l’armadio) e mentre la casa somigliava sempre più all’ indomani di un concerto dei Tokio Hotel, Attilio,contagiato dalla mia smania di pulizia premestruale, ha cominciato a pulire tutta la cucina come se non avesse un domani, imprecando perchè non veniva bianca come in pubblicità.
Prossime date:

10 Giugno  ore 18.00 libreria Ubik Como
11 Giugno Cesena ore 21.00 Centro Culturale San Biagio Via Albini 22 Consegna Premio Selezione
13 giugno ore 19.00 Festival Edison Booksquare Firenze
18 Luglio ore 21.00 (incrociando le dita) Piazza della Repubblica Pontremoli

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Prossime presentazioni

24 maggio 2010

Vorrei essere più assidua, oh se lo vorrei, ma sarà la nube del vulcano Eyjafjallajökul , la macchia di petrolio o il fatto che vivo sui treni che mi sento tutti i giorni come se mi avessero preso a badilate.
E poi non vi nascondo un certo “spleen” (per parlare bene), un misto di magone, palla di pelo,nostalgia, tristezza da fine estate che non so bene da dove mi venga.
I 2 giorni a Bologna per la fine del corso di yoga mi hanno riportata indietro nel tempo di 20 anni e la consapevolezza della fine delle  belle esperienze  mi fa ricordare di cercare di vivere il più possibile nel presente e di godermi le persone che ho accanto “qui e ora” perchè non sai mai cosa potrebbe succedere.
Lo so che come post del linedì mattina è una mazzata, ma non posso sempre parlare di amenità!
Ma mentre io rifletto sulla caducità delle cose, voi segnatevi queste date:

Mercoledì 26 Maggio ore 17
Auditorium della Cassa di Risparmio di Forlì
Via Biondo Flavio
Forlì

Giovedì 27 Maggio ore 18,45
Supermercato del libro
Via Castellana 37 l-m
Treviso

Venerdì 28 Maggio ore 18,00
Libreria Assolibro
Via Pia 86/r
Savona

Spero di vedervi tutti o vi vengo a cercare!!

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Io sto con Atene!

18 maggio 2010

Mai come quest anno dobbiamo sostenere l’economia ellenica.
Perciò vi invito a scoprire le meraviglie delle Cicladi, del Peloponneso,di  Creta o di qualunque altro posto dove vi servano tsatsiki e gemista e vi capiscano quando dite ” s’agapò” a un bel moraccione!
p1060288Vado estremamente fiera della foto qui a lato, che Attilio non mi voleva fare perchè si vergognava (LUI!) e quando siamo andati a Londra mi ha impedito di farla davanti alle guardie di Bukingham Palace ( e mi rode ancora!).
Che vi devo dire, un passato da animatore non si scorda mai…
C’erano 8000 gradi e questi disgraziati vestiti così, si producevano in un cambio della guardia esasperante, lunghissimo e lentissimo e ,ovviamente, esilarante.
Resta un mistero come riescano a non sudare la divisa.
Avrei pagato per travestirmi così!
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Naturalmente la crisi della Grecia è arrivata quando avevamo deciso di cambiare meta, dato che siamo diventati lo zimbello di quasi tutti gli amici (eccetto Dando e Ale che vengono con noi) ma come ho sempre detto: se avessi una casa al Forte dei Marmi, a Ponza o a Spinaceto ci andrei tutti gli anni e alla fine spenderei di più!
Vi lascio questa galleria fotografica che spero vi stimoli a prenotare laggiù le vostre vacanze….sigh.
Mi sa tanto che prenoto il volo anch’io…
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