Il letargo mi rende poco assidua, in un’altra vita dovevo essere veramente un orso.
Ma il vero motivo per cui sono a pezzi ultimamente è il regalo che mi sono fatta per il mio compleanno rispolverando il mio primo vero e unico amore: la danza.
Così mi sono iscritta a un corso di danza classica e,non contenta, anche a un corso di afro jazz.
Sto usando gruppi muscolari che non solo non credevo di possedere, ma che non utilizzavo da almeno un quarto di secolo ( adoro simili unità di misura!), ma vi giuro che sono al settimo cielo.
Lo vogliamo proprio commentare X Factor? Ma davvero davvero? Anche la “simpatia travolgente” di Marco Mengoni quando ha detto a Cassandra “Me presti le tue corde vocali ce reggistro un pò di pezzi e poi te le ridò”..
La pettinatura della Tatangelo? I soliti 4 vaffanculo della Maionchi?
Ma anche no dai!
Non so voi,ma ho passato il fine settimana a fare il cambio degli armadi, impresa titanica che un uomo non può capire, ma che rende una donna più isterica che in premestruale.
Lava,piega,metti l’antitarme,trova le scatole, rimetti a posto le scatole, il tutto mentre lui dal divano col giornale aperto ti dice: “vorrei poterti aiutare, ma non so come…”.
Poi il modo l’ho trovato.
Per Natale ci eravamo fatti dei regali pazzeschi:
Lui a me un computer nuovo, io a lui un lancio col paracadute.
Il computer nuovo, una figata pazzesca, ma come lo accendo mi rendo conto che c’è qualcosa che non va in me perchè comincio a lacrimare.
“Ma no non piangere dai, è solo un regalo!”
“Non piango per il regalo, è lo schermo a led, mi fa bruciare gli occhi, non vedi che brilla tutto?”
Lui (mortificato) “veramente non mi sembra…”
Computer nel cassetto da Natale….ora sto usando il suo vecchio Toshiba.
Quando si rompe anche questo cambio mestiere.
Nel frattempo mi dico che un lancio col paracadute non è una grande idea (il compianto Taricone ancora non ci aveva lasciati) e mi viene una di quelle idee geniali che mi batto cinque da sola.
Di cosa si lamenta sempre Attilio? Che non si muove abbastanza e non ha tempo per fare sport.
Cosa gli piace fare?
Correre!
Gli compro un tapis roulant da mille e una notte.
Ci impiego 2 settimane a vagliarli tutti e mi convinco per un super modello de luxe e non vedo l’ora di vedere la sua faccia.
Ma come si dice: “il buondì si vede dal mattino” e cominciano le prime avvisaglie che le cose non andranno così lisce: il corriere si perde un pezzo, sbaglia giorno della consegna, non mi telefona, (intanto per consegnarlo al piano con l’ascensore mi chiedono 100 euro!) il tutto ritarda di quasi 10 giorni.
Poi una volta che ho l’oggetto in mano, mi rendo conto che è enorme.
Un catafalco insospettabilmente grande che mi copre anche la luce della finestra.
Mi dico che non importa, che è il top del top e che Atti sarà contento e mi metto a montarlo (si perchè altri 100 euro per 2 viti…) dato che il rivenditore mi aveva detto testuale “guarda,montarlo è una minchiata!”.
Sì, probabilmente per un campione di meccano, per me una gran passeggiata non è stata, anche perchè i pezzi pesavano quintali, ma in un paio d’ore e svariati vaffanculo dopo, il catafalco era pronto, bellissimo, lucente, degno di una palestra.
La faccia di Attilio però non è tanto diversa dalla mia una volta acceso il computer nuovo: senza lacrime,ma con un grosso punto interrogativo sulla testa.
Attilio è un tipo che si entusiasma internamente ed è un pò difficile capire se è contento o no, ma per darmi soddisfazione, mi dice che è bello.
Se non fossi vegetariana me lo mangerei vivo.
L’indomani armata di buona volontà,salgo sopra per una corsetta e mi dico che ho trovato la maniera migliore per stare in forma in assoluto: non c’è più bisogno di andare in palestra, posso correre una mezzora tutte le mattine,anzi, mi alzerò apposta Dio che idea geniale, come ho fatto a non pensarci prima e Attilio (sempre per darmi soddisfazione) addirittura arriva a puntare la sveglia alle 6 per correre (salvo poi spegnerla un minuto dopo!).
Ma al primo giro accorgo subito che qualcosa non va: un cigolio insopportabile ad ogni passo che fa sì che tutto il palazzo sappia che sto correndo.
Comincia una serie interminabile di telefonate al tecnico una settimana sì e una no, tanto che Attilio sospetta che abbiamo una tresca.
Smonta e cambia pezzi, mi suggerisce di comprare un tappeto ammortizzatore (altri 50 euro) alla fine si arrende.
Sono incazzata come una belva.
Non è colpa di nessuno, ma l’etichetta Made in China a mio avviso la dice lunga.
Me lo cambiano, ma lo devo imballare io.
160 chili di tapis roulant che ho ,non so come, avvolto in chilometri di pluriball e polistirolo che mi è costato quasi più dell’oggetto.
E tutto da sola.
Lo infiliamo in ascensore rischiando la morte, lo portiamo giù e lo incastriamo sotto le scale con tanto di cartello di scuse per i condomini.
Quando arriva il corriere, tralascio la grazia con cui l’ex galeotto tatuato l’ha afferrato e sbattutto malamente, ma avevo talmente paura che mi prendesse a pizze che l’ho lasciato fare.
Ne arriva un altro una settimana dopo.
Stessa storia, ernia del disco per me e ernia inguinale per Attilio per metterlo in ascensore.
Lo rimonto io che ormai sono pratica e sento che, questa volta, tutto andrà nel migliore dei modi.
Perchè non dovrebbe?
Perchè quando le cose partono male non c’è niente da fare.
Cigola così tanto che registro un mp3 e lo mando via mail al produttore che nel suo ufficio al 111cesimo piano ha premuto il tasto dell’interfono e ha detto alla segretaria “okay rimborsatela! Purchè sparisca dalla mia vita!”
L’abbiamo rismontato, imballato e trascinato in ascensore distrutti, sudati e ammaccati .
Attilio che sempre adora le citazioni ha commenttato : Imballo da sola.
La luce è tornata in salotto e adesso c’è tutto lo spazio per un bar anni 50 con gli sgabelli.
Natale si avvicina….siamo terrorizzati.
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