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E anche sto Natale…

26 dicembre 2010

Quant’è bello il Natale e quanto mi vorrei sparare per Santo Stefano?
Dopo i preparativi, l’ansia dei regali, la pianificazione logistica della cena il 24 da mia mamma (a Firenze) e il 25 a pranzo dalla mamma di Attilio (a Roma), dopo aver cucinato,mangiato e bevuto come  se non ci fosse mai più cibo al mondo, dopo aver scartato, ringraziato e ribevuto e dopo aver iniziato 1000 conversazioni senza finirne mai nessuna ecco che, magicamente, arriva il temuto 26: tutto chiuso, fuori sembra esplosa la bomba H, cinema presi d’assalto, il fegato è una massa informe e inutile,piove, e alla tele non c’è una mazza.
Così non resta che guardare fuori della finestrae augurarsi che passi presto.
Re incontrastato di questo Natale, mio fratello Daniel che ci è venuto a prendere alla stazione il 24  e si è fatto una coda di un’ora e mezzo  e  ci ha riaccompagnati alle 9.30 del 25 mattina  (incazzato come una biscia che ha dormito 2 ore maledicendo le feste) e che  mi ha regalato 5 buoni da spendere da Natura sì, ma sottoforma di caccia al tesoro, con tanto di indizi in rima sulle buste seminate per casa,in freezer, nel presepe, e sotto la gatta!
Regali bellissimi anche da parte di molti di voi come Paoletta, Ilaria, Thuy, Cate (anche se non è ancora arrivato!)  e Marika con il  kit nostalgia di Londra!
Io e Atti invece siamo riusciti a sbagliare la taglia dei nostri regali, io della giacca e lui del bollitore!
E anche sto Natale….

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Buon Natale

23 dicembre 2010

Anche quest anno avevo detto che non avrei fatto regali e mi sono svenata, avevo detto che non avrei cucinato un tubo e sto spignattando da 3 giorni, avevo detto che non mi sarei vestita da renna e invece anche quest anno …
Insomma è di nuovo Natale (anche se qui a Roma la gente gira in pantaloncini e infradito con la tavola da surf sotto il braccio) e che ci piaccia o no, domani sera saremo a cena con tutti quelli che amiamo di più  a mangiare e bere come se non ci fosse un domani, e quando a mezzanotte  ci metteremo tutti insieme a scartare i regali,per una frazione di secondo rivivremo ancora quella magica  attesa di quando eravamo bambini, e vedere il riflesso della curiosità negli occhi di chi amiamo ci ripagherà dalla frustrazione dei giri a vuoto nei negozi, delle code interminabili alle casse, della carta di credito esaurita, e dell’ignoranza delle commesse.
Riflesso che di solito dura un nanosecondo e viene sostituito da un sorriso di circostanza che si traduce in “carino, ma si può cambiare taglia, colore, modello, genere?”.
Ma sì, l’importante è stare insieme, godersi il momento, bere  prosecco e sapere che  poi basta seguire i preziosi consigli di Tg2 Costume e Società per ritornare in forma dopo le feste…

Con immenso affetto i miei migliori auguri di Buon Natale

Fede

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Veg arista

23 dicembre 2010

Più la guardo e più mi sembra vera….
Veg arista

Come si fa il seitan lo trovate su veganblog.it è un procedimento un pò lungo e palloso, ma non si può evitare.
Una volta pronta la vostra palla di glutine, dovete trattarla come la vostra mamma tratterebbe un pezzo di arrosto: si rosola nell’olio con aglio,rosmarino e alloro si sfuma con un pò di vino (io ho usato il Morellino di cui sopra, era in offerta a 3 euro!) , si aggiunge la salsa di soia e una volta rosolato si mette in forno a 200 gradi per un’oretta bagnandolo con altro brodo e altro vino se la salsa si asciugasse.
Quando è pronto si affetta e si ricoprono le fette col sugo per insaporirle.
Servitelo con le patate arrosto e farete un figurone.

Ricette

Franci

23 dicembre 2010

Cara Federica,
Sono Franci e ho 26 anni. Ecco la mia storia
Stavo con il mio L.O.V.E da 10 anni. Era il mio migliore amico, avevo iniziato a pressarlo perchè ero cotta del suo amico e l’ho spinto sull’orlo della pazzia per le mie paranoie da adolescente innamorata. Finchè un bel giorno la solita uscita al parco si è coclusa con le sue labbra sulle mie!Volevo morire…la cosa più disgustosa della mia vita!!Nonostante questo, poche settimane dopo abbiamo deciso (al telefono) che eravamo fidanzati! Ovviamente di baci ce ne sn stati molti altri ed erano sempre meglio, finchè ho dovuto ammettere a me stessa e a lui che ero innamorata!Stavolta sul serio….. tra alti e bassi i mesi vanno avanti e diventano anni… Liti, tradimenti, urla… Ma alla fine tornava sempre e io facevo lo stesso! Io da zerbino inizio ad acquisire un bel caratterino e imparo a farmi rispettare di più e lui è contento del mio cambiamento. Siamo cresciuti assieme, esatte metà della mela! Stessi amici, stessi interessi e interessi nuovi scoperti insieme, le vacanze, i viaggi, le uscite… sempre tutto in un perfetto equilibrio tra autonomia e vita di coppia! Ci sosteniamo a vicenda, è la persona più importante della mia vita, l’unico che mi fa battere il cuore. Passiamo molti momenti difficili ma siamo sempre più forti assieme!

La rovina

inizia un anno fa: lui si laurea e dopo pochi mesi anche io, le nostre vite iniziano a cambiare, vediamo cos’è la vita vera con responsabilità vere e problemi veri. Siamo sempre nervosi, il lavoro che non si trova, l’incertezza sul futuro… Iniziamo un periodo di non sopportazione reciproca. Ci vediamo poco, ci sentiamo poco, facciamo poco l’amore, litighiamo sempre, io mi guardo intorno alla ricerca dell’attenzione che lui non mi da più e in questo modo ne do ancora di meno a lui. Non ci sopportiamo piu! Io penso che è un periodo così, che passerà…

Finchè lui mi lascia! Dice che è meglio per entrambi…ma cosa ne sa di cosa è meglio per me?? Ora sono tre mesi che non stiamo assieme e mi manca come l’aria! Cerco di evitarlo, di non sentirlo, di non vederlo (saresti orgogliosa di me!!) ma dopo un mese è lui che inizia a mandarmi sms, dice che gli manco da morire! Ma non sa cosa vuole! Dice che ha perso la persona più importante della sua vita e che questo sarà il Natale piu brutto che abbia mai passato!! Sostiene che ha bisogno di vedermi e quando finisco in ospedale arriva ogni giorno con continue coccole e attenzioni nonostante gli chieda di non farlo!Gli dico che per lui sono morta, ma alla fine i suoi sms sdolcinati arrivano sempre!

E ricasco nel baratro da cui ho cercato di uscire per mesi….

Voglio un altro, per dimenticarlo… Non so stare sola e soprattutto non mi piace! Ma soprattutto rivoglio lui… la mia metà della mela!!

Un

caldo abbraccio!!!!

Franci

L.O.V.E.

L’ottavo parto…

19 dicembre 2010

Passerotte e passerotti ho consegnato oggi il libro nuovo.
Uscita ufficiale 14 Febbraio.
I miei 4 neuroni si stanno mandando affanculo al momento, per cui mi scuso per la presenza confusa e poco assidua!
All’ Impruneta,da mia madre ,c’erano 30 centimetri di neve, i gatti  hanno costruito un igloo e ora  mangiano solo Calippi all’acciuga!
Vi auguro il più bel Natale che possibile con tutto l’amore ,l’ armonia  e  la gioia  possiate immaginare!

Vi adoro

Vostra Fede

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Gratitudine…

12 dicembre 2010

Ieri mattina (sabato) mi alzo di buon ora e,nonostante mi abbiano tagliato e cucito le gengive e mi senta una chiavica perchè mangio come mia nonna senza la dentiera passato di verdure e purea di mele), contagiata dall’aria natalizia scendo a comprare le brioche per Attilio  insieme al giornale.
Faccio pianissimo per non svegliarlo, mi muovo tipo geco sul soffitto, gli preparo la colazione con la sua tazza preferita su una bella tovaglietta arancione, il caffellatte a temperatura giusta con lo zucchero giusto, la  pastina crema e cioccolato e la copia fumante di Repubblica (con tanto di inutile allegato motivo di polemica costante ).
Si alza, va in cucina, guarda la tavola e fa: “E il Foglio non me l’hai preso?”

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Regali di Natale

9 dicembre 2010

Io e Attilio prima di addormentarci:

Io:
Non so che regalarti per Natale…
Attilio:
Neanch’io, non ti piace mai niente!
Io:
Come no! Mi piacciono un sacco di cose, è che sono molte di più quelle che mi fanno cagare!
Attilio:
Appunto! E dal momento che ti piace qualcosa al momento che te la compri passa meno di un minuto!
Io:
E non sei contento? Sono una donna indipendente che non viene a chiederti di regalarle un bracciale di Cartier..un bel risparmio no?
Attilio:
(sospirando)
L’anno scorso ti ho regalato il computer e l’hai tenuto un anno nel cassetto.
Io:
Non è colpa mia se dopo 10 minuti lacrimo, il Led mi uccide! E io allora? Ti ho regalato un tapis roulant perchè non hai tempo di andare a correre e non l’hai mai usato.
Attilio:
Cigolava l’hai dovuto rimandare indietro…
Silenzio…
Io:
Vorrei un bollitore nuovo, una macchina per fare il latte di soia, i capelli più lunghi, i libri di Toni Parsons che non sono stati tradotti in italiano, che tu mi pagassi le lezioni di danza, il dentista, i lavori del tetto e l’assicurazione,uno stock di calze, la spesa per un anno da  Natura sì, e magari un bracciale di Cartier!
Attilio:
Di che colore le vuoi le calze?

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A Star is (almost)born!

7 dicembre 2010

Coraggio Cinzia siamo tutte (a spingere)  con te!!

Respira….Respira…

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Roma..mma mia…

1 dicembre 2010

No ragazzi che depressione, sono tornata da neanche 24 ore e già mi sparerei.
La Marika è ancora là, bloccata dal fortunale (che poi che cazzo si chiama fortunale a fare…sai che fortuna!) le hanno annullato il volo e aspetta da Starbuck’s che la facciano ripartire.
Questa della partenza bisogna che la racconti perchè è incredibile come le rotture di coglioni riescano a concentrarsi tutte in poche ore invece di diluirsi comodamente nell’arco di 3 settimane!
Gli ultimi giorni abbiamo cominciato a sentirci come a fine Agosto a 16 anni al mare, che non vuoi più partire e la nostalgia canaglia ti si attanaglia allo stomaco.
Ti rendi conto che non sei stata nei 12.000 posti che ti eri ripromessa di visitare, vorresti comprare ancora quintali di vaccate, ma anche il secondo bagaglio a 35 euro prenotato con la Ryanair pesa già 14 chili e 7, il barbone all’angolo ti saluta e ti offre da bere, al Sainsbury sotto casa ti chiedono se vuoi il solito, il take away indiano conosce a memoria il tuo numero di telefono, fa -4 e anche tu giri col cappottino e la gonna.
E il peggio deve ancora arrivare, perchè sai cosa ti aspetta tornando a casa:
pioggia, elezioni anticipate,giallo di Avetrana, tassiti cafoni, commesse maleducate, cacche di cani, la Marcuzzi incinta, le tasse…
Ecco perchè mentre vi scrivo ho lo stesso sguardo della mucca che guarda passare il treno.
Ma eccomi a raccontare le ultime ore prima della partenza.
Io e zia Marika, col suddetto magone, ci accingiamo a trascorrere le ultime due serate insieme.
La penultima andiamo a cena con i nostri stupendi padroni di casa (ribattezzati i Brangelina) che, per chi non avesse letto le puntate precedenti, sono una coppia di modelli veri, lei col capello rosso,la pelle trasparente, gli occhi azzurri e i denti bianchissimi e lui sto moraccione alto due metri con due spalle così, occhio nero e barba incolta (perchè sono fidanzata e non posso parlare del resto, ma vi prego fidatevi, ho visto delle foto che voi umani…) insomma oltre a tutto questo, pure stragentili e  simpatici.
Per dire che dopo 10 anni di convivenza lui la mattina le compone con gli spicchi di mandarino una faccina sorridente sul piatto!
Giuro l’ho visto con questi miei occhi!
Cena con loro, e le solite figure di merda,Marika traduce “Mar rosso” con Sea Red e io che dico bowindo e nessuno capisce (ma in compenso ridono mezz’ora, ma sono così belli che non te la prendi e continui a dire idiozie per farli ridere ancora di più!).
L’ultima giornata sembra quella del condannato a morte.
Decidiamo di mangiare tutto quello che ci mancherà e che so già mi farà venire la colite, ma sticazzi, si vive una volta sola.
Solo che oltre a fare -6, c’è sciopero della metro e questo ci obbliga a un giro nel ridente quartiere di Chiswick (che si pronuncia “Chisik”  e sì, anche questo li ha fatti piegare dal ridere).
Bel quartierino elegante e frequentato da mammozze ricche che spingono passeggini spaziali, ma anche no, nel senso che fa freddo e io ho prenotato un taxi che mi viene a prendere a casa alle 2.15 del mattino e forse sarebbe meglio che cominciassi a rendermi conto che sto partendo e che tutto quello che devo fare è chiudermi in un pub.
Con lo sciopero,Pizza Express faceva il 50% di sconto sulla cena, così dopo la pizza e relative birre (mie) ci siamo fatte l’ultima passeggiata verso casa, l’ultima spesa da Sainsbury,l’ultimo autobus, l’ultimo caffè nella camera col bowindo e poi Marika è andata a letto, mentre io ho aspettato il tassista guardandomi una replica della Talpa Vip in cui un mignottone con la bocca a paperino teneva in bocca degli insetti enormi con l’aria di dire: non è la cosa peggiore che ho messo in bocca in vita mia.
Alle 2,scosto la finestra e vedo che nevica, alle 2.15 il tizio non è ancora arrivato, alle 2.30 panico chiamo e il signore del call center (gentilissimo, ma a quel punto chi se ne frega) mi dice che non vedeva prenotazioni (ero andata di persona 2 volte e mi avevano detto di non preoccuparmi!) ma che mi avrebbe mandato un tizio  veloce.
Arriva un pilota di Formula uno con una Skoda sospetta e senza insegne, che non capisce perchè è lì.
Gli chiedo di portarmi a Beker Street alla stazione dei pulman dell’Easyjet con tanto di mappa che lui non riconosce.
Mi chiedo se A: non sia sordomuto, B: dove ha fatto il tassista finora e C: ma è un tassista??
Schumi comincia a guidare come un pazzo per non farmi perdere l’autobus, rischiando però di farmi perdere la vita.
Arriviamo sì alle 2.45, ma lui gira a vuoto fino alle 3.10 per cui l’ho perso.
Intanto la neve veniva giù come a Canazei, non si vedeva una mazza e l’unica cosa da fare per evitare di perdere anche l’aereo è farmi accompagnare fino a Stansted.
Lui parte, dice che non è colpa mia (e ci mancherebbe!) e iniziamo un viaggio che nella mia testa è visualizzato nel file “Final Destination”.
Ero certa che non lo avrei mai raccontato, che il mio corpo non sarebbe stato trovato nemmeno dai cani distratti dalla neve e che nessuno avrebbe saputo che cazzo ci facevo lì.
Andava a una velocità compresa fra il Jet e l’Off Shore,nel buio, a manetta con una macchina di merda senza il riscaldamento.
Gli ho dovuto chiedere di rallentare!
Arrivati là alle 4 passate,  (vi prego ricordatemi perchè ho prenotato un aereo a quella cazzo di ora quando ce n’era uno comodo comodo alle 8.30…la solita ansia!) gli do le 22 sterline pattuite per il primo tragitto dato che “non era colpa mia” se avevo perso l’autobus per l’aeroporto.
E qui l’amico diventa molto meno amico e credo che abbia dei parenti che di cognome facciano Provenzano perchè parafrasando mi dice “se non paghi so dove stanno i tuoi amici”.
Alchè per evitare rappresaglie e teste di cavallo nel bowindo ho sborsato la bellezza di 80 euro e questo bastardo ha avuto il coraggio di augurarmi buon viaggio….
Una volta in fila al check in, la mia seconda “valigia” ,un saccazzo di plastica a righe pagato 1 Pound 30 trattabili, soprannominata dal mio landlord “Your nigerian suitcase”, non veniva considerata bagaglio regolamentare e per questo degna di viaggiare insieme agli altri bagagli, ma insieme agli strumenti musicali, ai surf e alle bare.
Ma siccome è arrivata  insieme al bagaglio di serie A ho capito che d’ora in poi sarà la mia valigia: me la metto in tasca, pesa 1 grammo e ci metto dentro 15 chili di roba!
Ho svoltato.
Eccoci sulla Ryanair, dal finger fino all’aereo facciamo 30 metri nella tormenta e un bambino rompicoglioni si mette a strillare come un dannato.
Comincio a contare i segni premonitori: perso l’autobus,ricattata dall tassista, storie per la valigia, tempesta di neve, bambino isterico…. forse non dovevo prenderlo??
Tutto sommato il volo va abbastanza bene fino a Ciampino dove l’unico che si sarebbe divertito è sempre il mio amico Ale Phibbi al quale racconterò questa storia esordendo con un :”stavamo per morire tutti!”.
La cosa fastidiosa con la Ryanair (una delle più fastidiose) è che se durante tutto il volo ti scassano la minchia cercando di venderti anche la propria madre ( a questo giro c’era il calendario delle hostess in offerta!!) risparmiano anche sugli annunci non dicendoti assolutamente niente.
(Oltre che  sui sedili che non si inclinano dove Attilio suggeriva di fare un sedile a gettoni che si abbassa di un grado infilandoci con un euro!)
Quando il velivolo comincia la discesa, mi accorgo che  ci sono tipo 30 strati di nuvole cumuliformi  grandi come il Nevada e  spesse  come un grattacielo.
Io seduta tranquilla penso:vabbè mica sono io che guido, lo vedrà il pilota dove stiamo andando?
Evidentemente no perchè il simpatico steward spagnolo che fino ad allora ci aveva intrattenuti con i suoi “ledis end ientleman” (che avrebbero fatto spisciare i nostri padroni di casa), ora stava cercando di mantenere la calma con metodi di training autogeno appresi al corso di pilota per corrispondenza.
E la sua mancanza di autocontrollo si evinceva dal tremito della voce e dall’ uso improprio del verbo “tentare”, bandito dalle compagnie aeree insieme alle parole arabo e bomba.
Con l’aggravante che il verbo tentare era seguito dalla parola atterraggio e anche i cani sanno che non sono parole che si usano nella stessa frase.
“Il capitano tenterà di nuovo l’atterraggio e ci farà sapere se atterreremo qui o a Fiumicino”
Dunque, su questa affermazione c’erano diverse cose che avrei vuloto discutere/ obiettare.
Intanto “tenterà di nuovo” nel senso che già ci avevamo provato??
Poi la frase  “Se atterreremo” è una dubitativa, per cui vorrei sapere caro pilota: qual è  l’alternativa all’atterraggio?
Infine se “qui o a Fiumicino” è un problema relativo che comunque mi risolverai dopo accompagnandomi con la tua macchina a casa deficiente, intanto vedi di fare arrivare il mio culo intatto a terra
Non ho fatto in tempo a formulare questi pensieri che ha puntato di nuovo verso  la pista e ha aperto il gas a  manetta (ho capito che il pilota era il tassista di prima!) e mi sono sentita sollevare di peso.
A quel punto ero seccata solo dall’idea che avrei dovuto tenere di conto i segnali e rimanere a letto!
Perforiamo le nuvole per almeno 20 minuti sballottati da tutte le parti come le palle delle estrazioni del lotto,con i motori a tutta potenza puntando giù mentre l’isterico steward diceva con tono perentorio “Rimanete tutti  seduti con le cinture allacciate!”
Perchè vedi qualcuno in giro per caso?
L’aereo ondeggiava paurosamente ora a destra e ora a sinistra, nel silenzio più totale di noi passeggeri in tensione che ci chiedevamo “perchè non ho preso un cazzo di gin tonic?”
E finalmente l’agognato impatto con la terra con relativo applauso.
Anche se l’impatto peggiore è stato con il tassista fuori: “Ndo’ deve da annà?  Mo aspetti quà che devo vedè!”
Quando sono scesa dall’auto dopo un quarto d’ora di strada e gli ho chiesto perchè dovessi pagare 25 euro se il tachimetro ne segnava 19 mi ha urlato “E j’ho pure fatto un piacere ! Mo nun me faccia arrabbià!”
Benvenuti a casa….
Atti strafelice di vedermi ha detto la cosa più romantica del mondo: “ho manomesso la bilancia così non mi rompi le palle dicendo che sei ingrassata!”
Questo è amore.
Solo non riesco a capire a cosa serva quella cosa in ceramica con due rubinetti accanto al cesso!

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London 5

27 novembre 2010

Finalmente ho ripristinato il collegamento con il mondo dopo che il mio computer aveva deciso di smettere di funzionare portandosi con sè tutta la mia vita .
Sono lì che lo accendo e lui diventa blu, poi nero, poi dice che non riconosce il disco, poi che non riconosce me e alla fine  di premere ctrl-alt-canc e vaff!
Mi viene un’ansia spaventosa (oddio le foto, le cose che ho scritto, le mail e ora come cazzo facciooo??) poi un nervoso pazzesco, (’sto computer di merda lo sapevo che prima o poi sarebbe successo,mio fratello mi prenderà per il culo tutta la vita : col Mac non ti succedeva!!) infine il panico (e  ora da chih lo porto?).
Tutto questo si risolve non proprio in fretta perchè i padroni di casa hanno il Mac per cui facendo parte della setta non hanno certo bisogno di rivolgersi all’omino di turno come i comuni mortali, ma chiamano direttamente Steve Jobs con contatto telepatico il quale  risolve il problema a distanza.
Non mi resta che varcare la soglia di un internet point pachistano dove a penna c’è scritto “riparazione pc”.
Tanto,peggio di così che vuoi fare?
Lo lascio a un tizio che mi rifila un numero di cellulare e mi dice di chiamare l’indomani.
L’indomani chiamo, ma il numero è sbagliato o io non ho il prefisso giusto, insomma ritorno di persona e c’è un altro tizio arabo che mi dice di riprovare a telefonare (”Ci ho provato, ma  non ci riesco puoi provare tu? Io ho un cellulare italiano!” “Eh mi dispiace, ma non ho credito!” Mi ha risposto con davanti un telefono fisso…)
Due giorni e mezzo dopo riesco a parlare con il prode Bashir che mi spiegava cos’era successo in un inglese di cui capivo una parola su 3, ma il cui succo era “comprati un Mac!”
Nel frattempo io e Marika abbiamo girato Londra come se non avessimo un domani e l’idea di tornare a casa ci sta distruggendo.
La gente qui sta impazzendo per lo shopping e con impazzendo voglio dire che sembra che gli abitanti di almeno due stati si siano trasferiti in pianta stabile tra Piccadilly, Oxford circus e Harrod’s.
Il prossimo che mi dice che c’è la crisi gli dico “sì di nervi quando non riesci a entrare in un negozio per la fila che c’è!”
Marika mi ha fatto scoprire Primark, ua specie di brutto Zara dove però ti accaparri un sacco di cagate a un euro e alla fine sono riuscita pure a comprare il costume di Borat.
Ebbene sì ho a chi regalarlo…
Per quanto riguarda la questione abitudini alimentari, io e Marika ci stiamo scambiando i ruoli.
Dopo che le ho rotto i coglioni,neanche fossi stipendiata dal Ministero della salute, con messaggi apocalittici del tipo: “bevi bevi la coca, che ti sbriciola le ossa” e “Mangia, mangia la Nutella, quando ti viene il diabete poi me lo dici!”, alla fine si è così rotta i coglioni che non le ho più visto bere una coca o un caramel ciok da Starbuck’s.
Nel frattempo ho lavorato di fino per “educarla” ad altri sapori :
Le ho fatto assaggiare le salcicce vegane (aveva perso una scommessa) e le sono piaciute (”buone ste cagate alla soia!”) , l’ho trascinata dal libanese e ha gradito (troooppo buoni sti falafel!”) e il vin brulè (”minchia non voglio bere altro in vita mia!”).
Ma poi ho creato un mostro: ha comprato da sola delle carote al supermercato ed è voluta tornare in un pub a prendere un piatto di barbabietole e patate dolci.
Poi mi ha confessato: “sai che una volta ho assaggiato una mela?”
Mi sono commossa come una gatta che vede il cucciolo muovere i primi passi e quasi quasi mi va di traverso il Mac chicken, fortuna che avevo una maxi Coca!
Adoro questa donna!
Ieri siamo andate da Fortnum & Mason e mentre giravamo fra palle di natale parlanti , pot pourri afrodisiaci, orsetti in pigiama, trenini, copri teiere e quintali di cioccolata, Marika si accorge che ci sono le borse con le nostre iniziali: F&M.
Amooore! E’ un segno!
Vuoi che non ci siamo comprate la borsa di iuta?
L’ennesima?
Il biglietto ci è costato 50 euro,peccato che il sovrappeso (nostro e delle valigie) ce ne costerà 1000!

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