Milan l’è un gran Milan
Grazie a chi è venuto alla presentazione di Milano, sono stata benissimo, eravate tanti e, cosa più straordinaria di tutte, c’era il sole.
In prima fila Fefè, Cate, Marika,Paoletta, Smemo,Ilaria e Roberto (ormai alla 900 esima presentazione!) e a seguito le mamme di Paoletta e Marika, e poi Miriam con dei pasticcini vegani strepitosi, insomma come a casa!
Cena in un ristorante cino giapponese di quelli “mangia finchè non schianti” dove per 16,95 € potevi fare tutti i giri del buffet che volevi a patto di non fermarti mai!
Considerando che la mia nuova dipendenza è quella da riso bianco, stavo per mettere la sedia direttamente davanti alla pentola!
Mio fratello,un giorno,vedendomi con occhi al cielo tipo estasi di Santa Teresa davanti a una pentolina di riso bianco colloso e freddo, commentò dicendo: “Tu hai deciso di aborrire il senso del gusto!”.
Che ne so, forse ha ragione lui, fatto sta che non c’è cosa che mi faccia star meglio del vecchio riso bianco appiccicoso e freddo e magari 2 lenticchie!
L’attrazione della serata ,un galeone dorato grande come un autobus dove Marika ha voluto fare 400 foto (un pò come quel giorno da Harrod’s davanti alla lapide della compianta Lady D).
Appena entrati mi ha subito intimato: non uscirai di qui senza aver fatto un servizio lì davanti…
Ma il top assoluto, è stato il momento in cui ho scartato i regali, totalmente insapettati e stupendi a partire dal biglietto che quando lo apri canta “Ceeeelebrate good time com’on” con la versione originale che Attilio ha continuato ad aprire e chiudere con effetto dj “Ce..Ce..Ce..lebrate good..good…good…” finchè non gliel’ho strappato di mano minacciando di metterlo nell’acqua!
Ilaria e Paoletta hanno superato se stesse nel trovare il massimo del merchandising, dopo la maglietta di Sos Amore,ecco la tazza, le spillette, ma soprattutto il perizoma di “innamorata di un angelo!!”
Volevo tanto pubblicare anche le nostre foto, ma scopro adesso che non puoi più salvarle da Facebook, quindi se me le mandate le metto (in particolare quella col galeone è ovvio).
Dopo cena mi raggiungono mia cugina Francesca e il suo amico Matteo e, come ogni volta, assisto allo stesso teatrino ,per altro, nemmeno premeditato:
Lei: “Hai letto l’ultimo di Volo?”
Lui : “Certo bellissimo!”
Lei: “Fede non ti offendere poi compro anche il tuo”
Lui: “No, non ti offendere, uno dei tuoi l’ho anche letto, era carino, ma Volo…”
E chi si offende più ormai?
L’indomani mattina faccio colazione in albergo e mi mangio una papaya intera, giuro saranno stati 7 etti, credevo di morire, ma mi dispiaceva lasciarla!
Approfittando dello sciopero dei Cobas (”tranquilla Fede non lo fa nessuno, è come a scuola, poi entravano tutti” diceva Cate la sera prima) decido di andare a piedi fino in centro sperando che il famigerato effetto lassativo non si manifestasse a breve.
Mi incammino per Corso Sempione con un sorriso ebete in faccia, dato dagli zuccheri e gli antiossidanti della papaya, quando, a un certo punto vedo un ragazzo con la barba entrare in un bar.
Lo fermo e gli dico: “Fabio?”
Lui si volta e mi fa “Uè ciao ciao!” pensando che fossi una groupie che gli vuole strappare un capello o un pezzo di maglietta per ricordo.
Io: “Ciao, io sono Federica Bosco…ehm, magari non ti dice niente…ma” (se anche lui mi rispondeva “ma chi Giulia Boschi” mi avreste letto sui giornali…)
Lui: “Ah sì! Tu scrivi libri …quelli con i biscotti in copertina, quelli sull’ amore….” (Sì un mix fra la Parodi e Lyala ma ci siamo quasi!)
Poi guarda la mia valigia e fa “Eri alla Rai?”
Io: “No, esco ora dall’albergo, c’è sciopero, vado verso la stazione e…”
“Ah! sei stata a ciulare in albego a Milano e ora te ne torni a casa! Lo sai che in America la chiamano “the walk of shame?”
Ecco fatto!
2 minuti di conversazione con Fabio Volo e anzichè proporgli che ne so, il libro del secolo, rispondo, “Oddio no! A 40 anni, non ce la potrei più fare, troppa fatica!”
In realtà questa cosa dei 40 anni la dico di continuo perchè mi aspetto che mi rispondano che non li dimostro, poi però se non mi dicono niente ci rimango di merda!
Ho chiamato all’istante Matteo.
“Indovina chi ho appena conosciuto!”
“Fabio Volo?”
E vabbè…