Faccio parte delle “altre”, le tanto temute e odiate AMANTI, se ci penso ora mi viene anche da sorridere, tutte voi, esercito di mogli e di fidanzate che date per scontato ogni istante della vostra storia, voi che odiate di petto le donne che vi rubano i mariti e i fidanzati,eccomi qua, con un dolore enorme, immenso, fortissimo, che non posso nemmeno
proclamare apertamente come fate tutte voi.
Io che per mia madre sono la “puttana” e che “me lo merito”.
Un amore il nostro nato dal primo sguardo.
Me lo ricordo ancora a Milano in stazione, mamma mia quanto è bruttino ho pensato, era un incontro al buio,
dettato dalla curiosità di mesi e mesi di telefonate, di sogni raccontati e di risate per telefono.
incontrarsi era doveroso…
Ma il suo sguardo mi aveva già trapassato il cuore, la sua mano forte e dolce mentre mi sorreggeva tra la folla, sapeva già le mie paure e mi proteggeva.
Mi ricordo la prima volta che gli ho detto “ti amo” incastrati sotto la doccia a ridere come due ragazzini.
E’ stato amore. Anzi Amore, quello vero.
Per due anni abbiamo vissuto in simbiosi, divisi da km e km ma sempre
assieme, sempre presente nella mia vita come io nella sua.
Sognavamo una bimba “bellissima come la mamma e intelligente come il papà”.
Una favola, un sogno.. e qui, io che sono l’orco cattivo, ho commesso il mio
primo errore, ho avuto paura di rovinare la sua famiglia, ho sacrificato i miei sogni per non far soffrire i suoi bambini..
E i mesi di attesa sono diventati anni… nel mentre un po’ per lui, un po’ per me ho cambiato lavoro.. una grande azienda di moda mi aveva cercata!
Che botta di fortuna!!!!
Finalmente realizzavamo i nostri sogni. Un appartamento lontano dalla mia città,
Dalla sua dove poter essere liberi. Dove, perchè no? Provare a essere noi senza paura della gente.
Invece no…
Ho iniziato a lavorare tantissimo, entravo alle 8 del mattino e uscivo alle 21-22 di sera.. l’azienda era nella fase di “start up”..
Io lavoravo e lui non capiva. Io non potevo uscire da quella prigione .. e lui non capiva.
Certo, io la testa me l’ero montata.. io che lavoravo in…………………………!
E per un anno siamo andati avanti così, i litigi sono iniziati sempre più frequenti, più forti…in più io che sono una persona trasparente gli raccontavo pure che andavo a prendere il caffè con il mio capo..
E’ stato l’inizio della fine..
Sono stata spostata da quell’ufficio..per meriti! Messa in un altro ufficio…niente più caffè, alla macchinetta..
ma questa cosa a lui non è passata. “Perchè lo facevi?” “perchè andavi a prendere il caffè con lui? eri innamorata di lui? non uscivi perchè c’era lui con te? ”
Ed un altro anno volato con quest’ombra .. quest’incubo…
Poi a novembre 2008 mia madre scopre un tumore. E io ci sono sempre, per tutto ..
Ci siamo detti “ok, devi superare questa, devi essere presente e poi pensiamo a noi”
Così a fine febbraio 2009 lei è operata, lui vicino a me a milano ..3 giorni che non dimenticherò mai…per i quali dio sa di essere in debito con me.
La settimana dopo lui è partito per la cina e poi…………………….poi il nulla. Il vuoto.
Io completamente assorbita da medici, visite, post operazione..
Quando a fine aprile, finalmente respiro. Il peggio è passato.Posso pensare di nuovo a me a noi..posso tornare a vedere il colore del cielo, lui mi lascia.
Già. La telefonata la faccio addirittura felice di dire”adesso ci sono di nuovo, sono qui pensiamo a noi” invece le parole mie non escono.
Escono le sue. “Non ti amo più”
Bang. un’esplosione.
Non è vero. Non può essere vero.
Invece si…non riesco ancora oggi a non piangere al pensiero di quel momento.
non esistono parole umane che possano descrivere il dolore.
Non vuole più sentirmi. Non vuole più parlarmi.
Perchè? perchè io 3 anni prima andavo a prendere il caffè con il mio capo…
Ti tralascio Bosco, i primi due mesi di pianti incontrollabili, poi ho
scoperto il tuo libro…che ancora oggi mi tengo accanto, quasi le tue parole
fossero quelle della mia migliore amica..
Io che amiche non ne ho e sono completamente sola.
Mi rendo conto che sono crollata…ho subito degli stress troppo forti per chiunque..e non posso permettermi nessun aiuto.
Vivo qui a casa mia e pago un mutuo, lavoro e vivo fuori dove pago un affitto che prima era diviso 2 e oggi è solo sulle mie spalle.
A volte non so come faccio arrivare a fine mese.
Ho dato tutto a tutti e oggi non ho più nulla per me.
Sono una persona completamente svuotata.
Cerco diperatamente di guardare avanti, di non chiamarlo ..anche perchè le sue parole sono diventate solo cattive per me.
Ha gia un’altra da qualche mese…e io questo faccio ancora fatica ad accettarlo…
leggo e rileggo i capitoli del tuo libro Fede..ma vorrei solo che questa
ferita nel cuore smettesse di fare così male, perchè a distanza di mesi io
piango ancora tutti i giorni..
Forse me lo merito come dice mia madre, forse doveva andare così, fatto sta
che io sono qui da sola a piangere e a scrivere a te.
e vorrei solo poter dimenticare.
Luna
L.O.V.E.