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Lo stracchino vegano

17 gennaio 2010

Al contadino non far sapere quant’ è buono lo stracchino vegan con le pere!
Ho provato questa ricetta qui ed è strepitosa.
Okay non vi fidate di me? Attilio dice che è buonissimo.
Va bene?
Se una volta aggiunto lo yogurt rimettete al fuoco il composto per un paio di minuti, viene ancora più stracchinoso.

Ricette

Workshop con Kino Macgregor

17 gennaio 2010

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E’ la prima volta che Kino Macgregor viene in Italia ed è un’occasione  assolutamente da non perdere.
Kino è giovanissima, ma è già un vero mito dell’Ashtanga Yoga: ha studiato per anni a Mysore  con Sri Pattabhi Jois e conseguito le certificazioni più ambite.
Ha un centro a Miami (Miami Life Center) dove insegna con il marito Tim Feldmann.
Il workshop va dal 26 Febbraio al 1 Marzo a San Lazzaro di Savena (Bo).
Tutte le informazioni le trovate qui

Yoga

E’ nata Serena!!

17 gennaio 2010

Primo fiocco rosa nel Bosco blog!!
E’ nata Serena la bimba di Sonia!
Sono felicissima ti auguriamo tutti un mondo di bene.
bimba-tra-i-fiori

Blog

Beyoncess…

14 gennaio 2010

Beyoncè durante la sua esibizione di capo d’anno al party privato del figlio di Gheddafi…

Beyonce

Una bella persona….

Muatsim Gaddafi.
Beyonce
Ha preso 2 milioni di dollari…

gossip

Clara

13 gennaio 2010

Mi chiamo Clara, ho 22 anni, 2 anni fa ho incontrato un ragazzo, provavo per lui fin dall’inizio una sensazione strana quasi di fastidio ma non so perchè poco dopo mi ci sono trovata insieme, il 2 giorno che uscivamo mi parlava di matrimonio e pur restando esterrefatta dal suo modo di agire non riuscivo a reagire ,ogni volta che ci provavo diventava aggressivo e arrogante..ma nonostante questo c’era qualcosa che mi attraeva dal quale non riuscivo a staccarmi..così soffrendo tanto sono andata avanti per un anno e mezzo, pensando continuamente di essere sbagliata e di avere qualcosa di brutto dentro di me. Una delle cose che più mi è dispiaciuta è che nessuna delle persone che mi erano vicine abbia cercato di parlarmi, farmi capire che era tutto sbagliato , che mi aiutasse ad accorgermi con forza che stavo facendomi del male.Credo sia giusto non impicciarsi delle cose degli altri, ma lo è altrettanto aiutare un amico quando sta sfracellandosi dritto dritto nella sofferenza. Stavo così male che mi era passata la voglia di mangiare, sono dimagrita tantissimo e faceva tutto schifo.

Ho trovato la forza di lasciarlo e in una libreria ho trovato “101 modi per dimenticare il tuo ex”,devo dire che mi è stato utilissimo , ho ritrovato delle soluzioni alla vita e ho provato a reagire…ho scritto tanti diari ,letto suggerimenti x ‘autostima e “volersi bene” su google..faticando un sacco..
e ora, credo di aver passato la fase critica di quel periodo..
ho cominciato a credere un po più in me..
Ma pochi giorni fa sono uscita con un ragazzo che frequentavo da tempo..e ci è scappato un lungo bacio e delle coccole in macchina…è stato dolce ,finalmente mi son sentita un po apprezzata e coccolata..niente a che fare col vecchio ragazzo con cui non mi sentivo per niente amata..
Nonostante questo però ero molto impaurita e non sapevo bene se volevo veramente fare quel che facevo e trovarmi in quella situazione. Ho sentito (e non è la prima volta che mi succede)come se mi stessi spingendo oltre rispetto a quello che volevo, non sapevo cosa cercavo e non riuscivo ad ascoltarmi davvero.. il bisogno disperato di affetto mi faceva apprezzare la situazione ma allo stesso tempo non mi ci sentivo bene…
Vorrei un contatto vero con le persone e perchè no..magari che nasca l’amore..ma anche solo un contatto vero, fatto di scambio autentico, anche solo nell’amicizia…ma non so reagire alle situazioni in cui sono a disagio, sono sempre confusa e non so cosa voglio…
se qualcuno c’è già passato..confortatemi che non sono l’unica (spero :) ) e consigliatemi. :)
baci

L.O.V.E.

Big Freeeeeze!

11 gennaio 2010

Il 2 Novembre scorso Attilio mi disse: “Allora prendo le ferie a Gennaio va bene? fra il 31 e il 10 così cominciamo a cercare qualcosa con calma”.
Io,al solito, lo ascoltavo con mezzo orecchio (chiuso) e buttai lì: “Fico! Andiamo in Africa !”
(”Fico” è l’esclamazione che recentemente usiamo di più, ma va pronunciato come Homer Simpson! Fiiiico!).
Ecco che mi metto a cercare soggiorni per il Kruger Park.
Due giorni prima avevamo visto un documentario  sul suricato: una specie di furetto,famoso per fare da vedetta e proteggere gli altri del branco mentre dormono, mangiano o fanno il sudoku.
Solo che lo sfigato che sta di turno (che ancora non ho capito se viene estratto a sorte o con il metodo del legnetto più corto) sta tutto il giorno in cima a un ramo sotto il sole cocente a controllare che non arrivino nemici , finchè collassa dal caldo (e già qui era abbastanza spassoso), ma la cosa più comica è che  per segnalare che tutto va bene,  fa un verso tipo giochino di gomma per i cani, quando invece avvista un pericolo sta zitto!
Gli altri,quando avvertono il silenzio, mollano le carte, il giornale, il telecomando e se la danno a gambe.
Quando lo abbiamo visto su Discovery Channel abbiamo riso un’ora,insomma ormai c’eravamo gasati tantissimo e già ci vedevamo in tenuta da safari finchè ho dato un’occhiatina ai prezzi e ho visto che ,in quel periodo, la settimana tirata per i capelli ci veniva sui 2500 euri a cranio ( senza neanche comprare una bottiglia d’acqua!), mentre già la settimana dopo (dove Attilio non aveva le ferie) la metà.
Finita la ricerca, con la placida sensazione di aver fatto il mio dovere ho pensato che ci avrei pensato domani e poi domani e poi domani….
Il 1 Gennaio Atti mi dice: ” ecco io da oggi  sarei in ferie,non so se ti ricordi, che dici andiamo da qualche parte?”
“COME SEI IN FERIE! Me lo potevi dire prima che cercavamo qualcosa?”
“Tesoro…te l’ho detto 2 mesi fa”
Così, digitiamo le magiche parole “last minute” e leggendo le offerte ci viene il dubbio atroce che al mondo esistano  solo 3 destinazioni: Parigi, Londra e Sharm el  Sheik.
Cominciamo a fare i soliti discorsi da bar sport: certo sarebbe bello andare a New York, si ma fa un freddo pazzesco, se poi ci annullano il volo (!!),eh in effetti.. certo sarebbe bello andare in Sud America, sì ma non abbiamo abbastanza tempo,e le  Maldive? Che palle mi rompo dopo 3 giorni. La montagna? Mi fa cagare! Anche a me! Parigi? Che palle, Amsterdam? E’ piccola, Berlino? Non parlo il tedesco. Ma nemmeno l’olandese. Si ma il tedesco è peggio, avevo 4 e così via fino al 3 Gennaio, quando ci guardiamo negli occhi e diciamo, a mezza voce..Lndr?
Come dici? Hai detto Londra? Ma sì dai ci piace tanto, ci troviamo tanto bene, che ce ne frega anche se siamo lo zimbello di tutti gli amici, perchè siamo capaci di andare solo in Grecia e a Londra.
Se avessi una casa in montagna e non mi facesse cagare la montagna ci andrei  tutti gli anni no? Se avessi una casa a Parigi e non mi rompessi ad andare Parigi ci andrei tutti i fine settimana no? Per cui battiamo un cinque simbolico e prendiamo il last minute Londra più “fico” che troviamo: 420€ per 5 notti d’albergo volo incluso con la British.
Non vi dico con che goduria facciamo  la transazione, ci scegliamo il volo comodo, l’albergo con google streetview, facciamo il check in on line, scegliamo il posto a sedere, obbligo Attilio a cliccare su “pasto vegetariano indorientale” , stampiamo la carta d’imbarco,cerchiamo le attrazioni più “fiche”, stampo la lista di tutti i ristoranti veg a Londra (16 fogli!) le scuole di yoga che voglio visitare, i film in uscita , i musical,pensiamo addirittura di fare un giro fuori o magari riusciamo andare in Irlanda, preparo la valigia  più leggera che per un week end a Firenze, così non dobbiamo nemmeno imbarcare il bagaglio, siamo così felici che facciamo come il geco dei Sofficini che batte il cinque a rallentatore con la pancia!
Ormai è fatta, siamo pronti, siamo stati bravissimi, ci mancano solo le sterline e poi via come due inglesi veri.
E cosa fanno gli inglesi veri? Guardano sempre le previsioni del tempo!
Vabbè tanto si sa che a Londra fa sempre un pò schifo, ma giusto per sapere, poi tanto non ci azzeccano mai,e la pioggerella è così fine…
Clicco sul meteo.com e vado a vedere i nostri giorni: neve, vento temperatura massima 0 e minima -12.
Guardo Attilio che ammutolisce.
Non è possibile…Apriamo il Daily Mail e le foto delle inglesi in miniabito senza calze ,che camminano ubriache nella neve ci fanno immediatamente rimpiangere  Sharm el Sheik.
Cazzo….
Ma l’ottimismo di Attilio al solito ha prevalso: “Vabbè dai sarà un’avventura, potremo dire di esserci stati!” così
ho fatto l’unica cosa sensata che ci fosse da fare: comprare una maglietta termica e un chullo: acquisti che si sono dimostrati assolutamente fondamentali.
Stai caldo, ma non sudi ( e non puzzi di sudore  sintetico!)
Siamo arrivati là e ,in effetti, faceva un freddo porco, ma sembrava una cosa che preoccupava solo i turisti.
Gli inglesi non avevano più di una giacchetta, al massimo una sciarpina, io invece ero così:

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Mentre ci incamminiamo verso l’albergo, noto su un palo della luce questo cartello:

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“Il vicinato ti osserva” (travestito manco a dirlo da Suricato! Eroe nazionale)
E per restare in tema, in camera,ci ha accolto il caldo del Kruger Park  e  se tutti gli alberghi del  Regno Unito tengono tutte le camere a 50 gradi per 24 ore al giorno, alla fine di Febbraio gli orsi polari verranno a spaccare la faccia al Primo Ministro.
Al telegiornale ,nel frattempo, hanno cominciato a diramare bollettini di guerra: “la Gran Bretagna è sepolta dalla neve,durerà almeno dieci giorni, non succedeva dal 74″ ma noi memori dell’esperienza ateniese ,dove sembrava che stesse bruciando l’acropoli, ci siamo detti:  vuoi vedere che esagerano?
E l’indomani  Hide Park era così:
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Parchi a parte, in città tutto funzionava alla perfezione, qualche rallentamento in un paio di linee metropolitane che non ha preoccupato nessuno e tantomeno noi.
In metro la gente si fa tranquillamente i cazzi suoi, spippolando con il Blackberry e leggendo un libro, se poi annunciano un ritardo, nessuno fa una piega, la gente esce e prende un autobus.
Amo gli inglesi: nessuno si lamenta mai!
A proposito del Blackberry, ovviamente ero orgogliosissima che tutti avessero lo stesso modello che ho io,peccato che, prima di partire, mi sia venuta l’idea di chiamare la 3 per chiedere le tariffe internazionali e un bambino di 7 anni, balbettando mi ha detto che non era certo che la navigazione wi-fi fosse gratuita.
Ora, io non sono ferratissima sull’argomento, ma mi pare di aver capito che wi-fi significa che non dovresti pagare una gran mazza! Ma lui mi raccontava di leggende di cavalieri che nella notte dei tempi avevano pagato fino a 9 euro l’ora…. e nel dubbio ho disabilitato tutto!
Ringrazio perciò di cuore Marika, Pika e Cate che mi hanno scritto preoccupate per avere notizie della grande glaciazione!
Una volta termoregolati non abbiamo sentito neanche troppo freddo. Quando le dita diventavano blu ci prendevamo un tè (ne avremmo presi 180) e, passato il rush dei saldi, non c’erano più neanche gli italiani beceri a litigarsi l’ultima All star a 20 sterline, e la città era bella,vivace e vivibilissima.

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L'hot dog

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Carnaby Street

Per cui in 5 giorni abbiamo camminato che sembravamo pagati e abbiamo visto veramente di tutto: dalla Tate, al British Museum, dalla Saatchi, al London Dungeon (dove un tizio mi ha fatto accarezzare dei ratti!), abbiamo visitato ogni quartiere, rivisto Camden, Portobello, South Kensington, abbiamo capito perchè solo Briatore e Cavalli possono permettersi di comprare una casa, abbiamo visto  It’s complicated con Meryl Streep e Alec Baldwin, siamo andati a teatro, abbiamo mangiato coreano, vietnamita, greco,libanese e marocchino….e pensa se era bel tempo!

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L’ultimo giorno, quello dedicato allo shopping, ha nevicato un’altra volta, e ci faceva così fatica andare per negozi che ho ripiegato su Boots dove ho fatto incetta  di vitamine, approfittando di un’imperdibile offerta 3×2 e ,non contenta, ho comprato mezzo chilo di tacchino vegano, sottilette di soia e una polvere addensante in tutto e per tutto uguale alla cocaina.
Mentre andavamo all’aeroporto, mi sono ricordata che,l’anno scorso, cercando di esportare clandestinamente un tubo di patè di tofu da 150ml, ero stata perquisita da capo a piedi e nella mia testa mi creavo dialoghi immaginari con un ipotetico doganiere :”Well, no Sir, it’s  not cocaine..it’s just…well nevermind”  e poi “perchè viaggio con mezzo chilo di tacchino finto? Quale tacchino…”
Ma una volta arrivati là, la sorpresa è stata ben diversa.
Pur essendo una mattinata veramente calda, (ci sarà stato almeno un grado!) e nonostante la pista fosse sgombra e gli aerei partissero, il nostro volo per Roma è stato cancellato.
Quello che mi ha veramente sorpresa però  è stata l’assoluta assenza di vaffanculo, nessuno ha detto niente, ci siamo rimessi in fila per essere riprenotati, mentre il buon Attilio diceva “dai sarà un’altra avventura” mentre cercavo di tramortirlo a colpi di sottilette.
“Figurati se non c’è un altro volo oggi” è stata la sua ultima frase prima che la hostess dicesse “non c’è nessun volo fino a domani”.
Avevano soppresso dei voli a cazzo di cane e ne avevano tenuti altri, per esempio c’era posto su un volo per Malpensa, ma gli altri per Roma erano pieni, e abbiamo pensato che li avessero tolti per rendere la situazione più drammatica!
Fatti due conti abbiamo preferito l’organizzazione in terra straniera, al casino in cui ci saremmo infilati arrivando alle 9 di sera a Malpensa dovendo poi tornare a Roma.
A quel punto dobbiamo aver fatto le faccine più tristi e desolate dai tempi di Oliver Twist perchè la ragazza ci ha prenotato un albergo, il transfert e dei buoni pasto.
Eccoci così catapultati in una nuova “fantastica” avventura: l’albergo di Shining a Heathrow dove insieme ad altri pellegrini un pò spaesati siamo rimasti quasi un giorno intero a bere birra al bar, correre per i corridoi ,leggere testi sacri e guardare il Big Brother cercando di capire che cazzo dice Ivana Trump quando parla.
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La notte la situazione dalla finestra era questa:
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E non c’era un cazzo da ridere…
Svegli alle 4 e un quarto, dove la sofferenza maggiore è stata quella di lasciare il letto più comodo della mia  vita, siamo tornati a Heathrow, dove, strada facendo ho cominciato a pensare che oltre al cibo e le pillole, avevo in borsa anche un enorme termos di metallo di Starbucks e un piatto che mi sono fatta dare in un ristorante greco.
Tutti oggetti ugualmente contundenti e mortali…
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Non avrei potuto separarmi da nessuno di quegli oggetti.
Se mi avessero chiesto di scegliere avrei risposto: “Tenetevi Attilio!”
Si vede che la tensione è stata tale da crearmi intorno un alone protettivo che ha offuscato lo scanner, complice sicuramente l’alba.
E siamo riusciti a partire stamattina su un volo praticamente vuoto dopo che, quello per Malpensa, era stato appena cancellato.
E sembra che…stia arrivando una perturbazione!

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Tema: il mio capodanno.Svolgimento…

3 gennaio 2010

Sottotitolo: L’anno prossimo parto.
Quest anno, come l’anno scorso,  avevamo proposto al solito gruppo di amici di festeggiare a casa nostra.
Tanto chi se ne frega dell’ultimo dell’anno… è giusto per stare insieme…i locali mi fanno cagare… si stava meglio quando si stava peggio e via così…
La sicurezza che si facesse da noi, mi veniva dal fatto che avevo detto chiaramente circa 3 settimane fa: “allora si fa da noi” e la risposta era stata un “eventualmente si può fare anche da noi” detto da altre due coppie, che avevo interpretato più come un gesto di cortesia nei nostri confronti che come l’inizio di una gara d’appalto senza esclusione di colpi!
Motivo per cui ,fino a 48 ore prima, ero beatamente ed ingenuamente convinta di ospitare gli amici qua.
Vi dico sinceramente che fino a più o meno 6 anni fa ero ancora abbastanza flessibile:potevano portarmi sotto la pioggia in una qualunque fumosa bettola di periferia e ci avrei trovato del fascino, avrei ballato  sui tavoli, accettato caramelle dagli sconosciuti e bevuto da tutti i bicchieri (questo lo faccio ancora),mentre  adesso comincio a preoccuparmi della distanza da casa, se fa freddo, chi c’è, chi non c’è…ve bene sì sono diventata ancora più rompicoglioni se questo  è umanamente possibile!
E come dicevo, fino a 48 ore prima dell’evento, sdraiata sul mio divano pensavo a quanto cotechino vegano avrei dovuto preparare.
Finchè arriva la telefonata che decreta la vittoria dell’appalto: “allora il 31 siamo da Silvietta e Davide”
“DASILVIETTAEDAVIDEEEEEEEEMANONSIFACEVADANOIIIIIIIIIIIIIII?”
Lancio un grido che fa cadere 64.000 aguglioli dall’albero di Natale morto.
“Sì,ma loro ci tenevano tanto è il primo anno con la casa nuova..”
“Anch’io ci tenevo tanto è il secondo anno con la casa nuova e poi non potevate dirlo prima?”
“E’ che voi non avete detto più niente”
“Ma lo davo per scontato”
Insomma  a niente sono valse le mie proteste, mi sono dovuta rassegnare ad uscire di casa l’ultimo dell’anno.
Cosa che mi è costata un sacrificio disumano un pò per i botti che qui sembra Beirut, un pò perchè come sto a casa mia non sto da nessuna parte, ma soprattutto per  un attacco di sciatica micidiale che non mi dava tregua da giorni.
Così, l’eccentrica e rompicoglioni signora del settimo piano di nero vestita,sotto il diluvio universale, sale in macchina insieme ad Attilio e l’amica Isa, mette il culo sul sedile del passeggero, appoggia i piedi sul tappetino e sente fare “Splash!”.
Ho girato la testa di 900 gradi: “La fai riparare questa cazzo di macchina?”
“Sì” dice lui con la tipica flemma che sottintende “ti do ragione così non mi rompi più i coglioni”.
“Una data voglio una data, questa macchina è così da due anni , ho anche le scarpe nuove, ma porcaputtana..”
mentre Isa cerca di distrarmi facendo il gioco dei mimi.
Lui per tutta risposta prende il volantino degli sconti dello Sma da una cassetta delle lettere e me lo mette sotto i piedi.
In un decimo di secondo diventa poltiglia.
Non dico nemmeno una parola, il mio disprezzo è palpabile.
Piove a dirotto, c’è una coda impossibile e non si trova il briciolo di un parcheggio.
Scendiamo e mi accorgo che non ho mani abbastanza per tenere l’ombrello, il cotechino finto con le lenticchie che pesa8 chili, lo sformato di zucca porri e miglio che ne pesa altri 6, il Blackberry che ne pesa 2, il sacchetto di pane da un chilo più un litro d’olio e vaffanculo piove e non so qual’è il campanello.
“Puoi per favore chiamarli e farci aprire il cancello?”
“Ma no, non ti preoccupare, vado a parcheggiare”
“Che cazzo di risposta è: non ti preoccupare? Non ti ho mica detto vado a parcheggiare io!  Ti ho chiesto di telefonargli e farti aprire il cancello ,così parcheggiamo dentro il cortile e non ci bagniamo, lo farei io,ma non ho il numero e non ho altre cazzo di mani!”
Questa piacevole conversazione avveniva sotto la pioggia.
Lui va a parcheggiare e sparisce nella via.
Io avevo le vene nel collo blu che se mi vedeva quello di Twilight, mi faceva la festa prima di mezzanotte e una sciatica che potrei descrivervi come un palo appuntito e incandescente infilato nel culo che arrivava fino al cervelletto.
Sì, direi che rende quasi perfettamente l’idea.
Appoggiandomi a Isa che sembravo Liz Taylor che entra in clinica entriamo dagli amici intorno alle 9.30.
Alle 10 qualcuno di cui non faccio nomi (ma lei sa!) attacca la Wii che si era portata da casa.
Anzi meglio, un attrezzo del diavolo chiamato Guitar Hero, una chitarra finta dove suoni tasti finti riproducendo brani che scorrono alla tele.
Questa cosa va avanti fino alle 23.45.
Timidamente chiediamo di accendere la tele e mettere qualunque cosa conti alla rovescia.
La richiesta è accettata con riluttanza e parte il conto alla rovescia con i ragazzi del GF (che secondo me è stata registrata dagli autori  giorni fa in versione per famiglie e nella realtà si stavano ammucchiando!)
Ore 00.01 la proprietaria della Wii toglie gli stivali,infila calzini antiscivolo e attacca un altro attrezzo del diavolo: un tappeto con dei sensori su cui salti copiando quello che un omino fa alla televisione, solo che l’omino va sulle rapide con una canoa, o salta i tronchi e chi lo imita sta a gambe incrociate e batte le mani per terra.
Cosa che vista da un marziano credo che risulterebbe quantomeno stravagante.
All’una e 1 la sciatica ha voluto essere portata a casa d’urgenza e proprio mentre stavano per cominciare un altro fantastico gioco interattivo con i lupi mannari, ahimè mi sono congedata  col mio deambulatore leopardato.
Ecco che, mentre entravo in ascensore, la risposta alla mia domanda “Ma perchè non venite da noi?” si è materializzata a caratteri cubitali sottoforma di tasselli del domino: Perchè  da me la Wii sarebbe volata dal settimo piano insieme alla  chitarra, il tappeto e (anche se l’adoro) alla proprietaria!
Ed ecco perchè l’anno prossimo parto!

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Freya

3 gennaio 2010

Sono Freya e ho 30 anni, gli occhi grandi e verdi e un sorriso sempre pronto.
Sono bella, è vero, lo so; e sono anche fortunata. Io di stronzi ne ho incontrati davvero pochi. La maggior parte degli uomini che ho incontrato sono -o erano- bravissime persone. Onesti, premurosi e veramente interessati a me.
Il guaio sono io.
Ho trent’anni e non ho mai amato nessuno. Mai.
Ci ho provato tante volte, ma niente. Passato l’entusiasmo delle prime settimane tutto si spegne come se ci buttassero sopra un secchio di acqua gelata. E allora parte il senso di colpa,la sensazione di essere sbagliata, fredda, frigida, il mal di stomaco e il fatidico discorso: ‘Tra noi qualcosa non va’. E sono dolori, per il poveretto in questione ma un pò anche per me, che non sopporto di ferire qualcuno a cui, comunque, voglio bene e che non se lo merita.
L’ultima volta due anni e mezzo fa, storia trascinata di sette mesi - ma avrebbe dovuto durarne due al massimo -, mille volte ho tentato di dire che non stavo bene, fino alla rottura definitiva a cui è seguito un mese e mezzo d’inferno, con telefonate continue finchè non ho smesso di rispondere; e adesso a malapena ci salutiamo.
Sono fredda, forse. Non lo so. So solo che non mi sento mai coinvolta, mi manca sempre qualcosa.
E col passare del tempo avevo sempre più paura, il chiodo fisso era: se non riesco a innamorarmi di una persona perbene, vuol dire che sono destinata a perdere la testa per uno che mi tratterà come una pezza da piedi…? E poi: possibile che fino all’ultimo non si accorgano di niente? Sono così brava a fingere, a dissimulare? E ancora: se mi innamoro davvero di uno che poi mi lascia, o mi tradisce…come faccio a sopravvivere? Non ci riesco, non lo posso sopportare.
Domande senza risposta, ovviamente. Ma adesso non è più così importante rispondere.
Tre anni fa, al colmo della disperazione, sono andata in analisi. Tre anni lunghi e faticosi, a scavare e scavare, a uscire da lì talmente stanca da non poter guidare fino a casa, ad arrabbiarsi, a resistere. Adesso ho dovuto interrompere perchè ho cambiato città. Ma è stato il più bel regalo che mi sia mai fatta.
Ho conquistato un tesoro: l’amore per me stessa.
Ho imparato a perdonarmi, a rispettare i miei tempi, a non arrabbiarmi con me stessa se le cose non vanno come vorrei. I miei mal di pancia sono sempre più rari. Mi sono regalata un tocco di leggerezza, mentre finora i problemi anche banali sono sempre stati questione di vita o di morte.
Ho ancora paura, ma ora la sopporto meglio.
Se incontro qualcuno, lo frequento, ma in tutta calma; ho imparato che non tuffarmi subito fra le lenzuola è la soluzione ideale per me, perchè mi spavento meno. E se è il caso, riesco a troncare con meno drammi.

Ho trent’anni e non mi sono mai innamorata.
Non ancora.
Ma non mollo.

Freya

L.O.V.E.

-5…4…3…

31 dicembre 2009

Auguri a tutti da me e Atti!!

Che il 2010 sia un anno pieno di cose belle e totalmente nuove, svolte definitive, sorprese e nuovi amori, che sia un anno senza  imbecilli,  stronzi e invidiosi, che sia un anno pieno di risate e leggerezza, ma soprattutto vi auguro un anno pieno di S (Salute, Soldi e Salsicce!)
Tranne la sciatica…

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"Atti dai facciamo finta che è mezzanotte" ..che pazienza...

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Il pand…emonio

30 dicembre 2009

I'm going for it: Wen Li grips the sides of her playpen with her paws as she hoists herself up - while twin sister Ya Li ignores her in the background

I

This is tougher than it looks: Wen Li gets one paw over the edge

Now we're getting somewhere: Wen Li gets her other front paw over - and goes for the back foot

Gotcha! Wen Li actually makes it over the edge of her pen - but is quickly collared by her amused handler

Sister Act: The failed escape does not appear to have deterred Wen Li, as she dangles from the edge of the pen once more - and sister Ya Li appears to be trying to get in on the fun

What's in here? The boisterous Wen Li is distracted by the joys of exploring a plastic box

Watch me, Mom! Wen Li frolics with her mother, the 'exhausted' Li Li

Greetings to my fans: Wen Li is taken to be bottle fed at the nursery in China

gossip