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Fermate il Festival voglio scendere

18 febbraio 2010

Vi prego spiegatemi che succede, perchè ho l’impressione di non vivere sullo stesso pianeta di tutti quelli che in queste ore stanno OSANNANDO le gesta della Clerici.
Mi è bastato guardare qualche spezzone qua e là per farmi accapponare la pelle!
Ma stiamo scherzando?
La definiscono “Un esempio di semplicità e classe in cui chiunque si può rispecchiare” “colei che incarna la madre, la figlia e la sorella di ogni italiano”.
La sorella scema casomai!
Ma un pò di garbo e di raffinatezza suvvìa,se non per  il rispetto nei confronti di chi paga 110 euro di canone e non si merita di vedere una vispa Teresa vestita come un lampadario  che corre su e giù per il palco come fosse a Domenica 5!
Quando è entrata Rania di Giordania sembrava la sua cameriera…
Per non parlare di tutti gli opinionisti che se microfonati al trucco la seppellirebbero viva, ma quando vengono interpellati rispondono “Antonellina? E’ stupeeeeenda, così solare e positiva”
Parafrasato in  “grassa”.
Rivoglio la sobrietà, i tempi morti, le vallette che non parlano italiano, cavallo pazzo, i fiori e il dopo festival, e che diamine, non voglio mica la luna!

P.s
Scommettiamo che stasera ripescano la canzone di Pupo e il Principe?

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Bigazzi suoi…

17 febbraio 2010

No ragazzi anche sul Sun c’è la storia di Bigazzi.
Un genio…:

TOP Italian chef has been suspended indefinitely from a popular TV show for recommending stewed cat as a “succulent dish”.

Beppe Bigazzi, 77, who stars on the Italian version of “Ready, Steady, Cook”, was slammed by viewers and animal rights groups for his comment.

He recommended “casserole of cat” saying it was a famous dish in his home region of Valdarno, the area of Tuscany around Arezzo.

The chef added: “I’ve eaten it myself, and it’s a lot better than many other animals, better than chicken, rabbit or pigeon.”

Public TV network RAI said it had dropped Bigazzi for making the suggestion on Prova del Cuoco.

The show is broadcast at midday before the one o’clock lunchtime news on RAI Uno, the main channel.

RAI’s switchboard was inundated with complaints from viewers and animal rights groups.

Bigazzi said cat meat should be “soaked in spring water for three days” before being stewed.

Elisa Isoardi, the program’s presenter, who has a cat called Othello, was visibly shocked by the suggestion.

She tried, but failed, to steer Bigazzi off the subject.

It has been reported that the show’s producers tried to persuade Bigazzi to apologise for his comment during a break in the show, but he refused.

Bigazzi, the author of Cooking with Common Sense, has been one of the stars of Prova del Cuoco for the past ten years.

He is know for his lively style, and has previously caused controversy by boiling lobsters alive during the programme.

The chef claimed yesterday he had “only been joking” about cat recipes, and he had been “misunderstood”.

The chef added: “Mind you, I wasn’t joking all that much. In the 1930s and 1940s, when I was a boy, people certainly did eat cat in the countryside around Arezzo.

“I saw it often. But you can’t judge what happened seventy years ago.”

Cat meat is eaten in Switzerland, China, Vietnam, and some Latin American countries such as Peru and Argentina.

But there is growing opposition to the trend, especially in China, where there have been protests against the eating of both cats and dogs.

gossip

San Remo è morto viva San Remo

17 febbraio 2010

Ieri sera guardando contemporaneamente Dr House e  Bertolaso a Ballarò  mi è capitato di soffermarmi sul Festival di S.Remo.
Da anni faccio una specie di gioco:cambio quando ci sono le canzoni (perchè sono un tormentone insopportabile), ma guardo  solo gli ospiti e i cambi d’abito dei conduttori.
Dai tempi di Luis Miguel,quando  compravo TV Sorrisi e Canzoni e mi imparavo a memoria tutti i testi senza sapere neanche la melodia, lo trovo di una noia mortale.
Già il posto in sè trasuda noia e chiunque  sia chiamato a presentare,  viene colpito dalla maledizione del teatro Ariston e si trasforma in un vecchio smarrito nel parco.
Un cimitero degli elefanti dove tutta la platea si rompe poderosamente i coglioni  e  vedi del Noce che cerca di mandare sms senza farsi beccare dalle telecamere!
Quando hanno annunciato che lo avrebbe  presentato la Clerici mi sono immaginata la riunione ai vertici del 6° piano della Rai.
“Quest anno San Remo chi lo presenta?” “San Remo? C’è ancora San Remo?” “Eh già” “Ma non potremmo chiuderlo?” “Scherzi? Come si fa a togliere  San Remo? Ci sono gli anziani, gli emigranti, i fiorai, San Remo è l’ultimo baluardo dell’ identità italiana, del si stava meglio quando si stava peggio,è la coperta di Linus, se glielo togliamo non pagheranno più il canone” “E se facessimo in modo di schifarli?” “Lo facciamo presentare alla Clerici?” “Dai!”
Questa è l’unica ragione che mi è venuta in mente,oltre a qualche segreto che lei deve aver carpito nelle toilettes.
Le mancavano solo  le ciabatte pelose e poi sembrava che presentasse dal suo salotto:vestita come nei cataloghi delle taglie forti, quando non leggeva il gobbo, parlava con il direttore d’orchestra con cui improvvisava dei teatrini pietosi, oppure ballava da sola muovendo le ali come Bette Davis nella scena finale di “Che fine ha fatto Baby Jane”.
Il 16:9 poi non l’aiutava…
Fortuna che nel frattempo ho trovato un interessantissimo documentario su Sky dal titolo “290 chili vergine” che parlava di un ragazzo che pesava 300 kg che  è poi diventato un gran figo solo con la forza di volontà, e per ovvie ragioni non aveva mai trovato l’amore…
Quando ho girato di nuovo su Rai 1 (non l’avrei fatto se fossi stata una famiglia auditel) e  ho visto Pupo con il Principe Filiberto (e ho capito che  non era uno sketch!),mi sono resa conto  che era appena crollato l’ultimo baluardo, insieme alle mie braccia.
Mi chiedo se i fantasmi dei San Remi passati, stanotte, andranno a visitare la Clerici monstrandole il Festival del 51 condotto da Nunzio Filogamo e quello del 2035 condotto dal figlio di Daniele Interrante e che capisca che, forse, è ancora in tempo almeno a farsi scrivere le battute.

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Manu

16 febbraio 2010


AH CHE BELLO NON ASPETTAVO ALTRO  CHE RACCONTARE PER LA CENTESIMA VOLTA LA MIA STORIA TANTO ASSURDA E TANTO AMARA,è UNA DI QUELLE STORIE ANDATE BEN OLTRE I TEMPI SUPPLEMENTARI!!
HO CONOSCIUTO IL MIO EX FIDANZATO 5 ANNI FA,ME NE SONO INNAMORATA SUBITO OVVIO,LUI FIN DALL INIZIO MI PRESTAVA 1000 ATTENZIONI FACENDOMI UNA CORTE SPIETATA!!
ABBIAMO INIZIATO A FREQUENTARCI MA OGNI VOLTA CHE LE COSE SI FACEVANO “SERIE”LUI SPARIVA SENZA DARMI SPIEGAZIONI,POI DOPO QUALCHE SETTIMANA TORNAVA PENTITO DI ESSERSI DILEGUATO MA SENZA SPIEGAZIONI!
LA PENULTIMA VOLTA CHE SI è DILEGUATO PERò UNA VOLTA TORNATO MI HA CONFIDATO COSA GLI METTEVA PAURA,QUELLO CHE LO FACEVA SCAPPARE:AVEVA L ANSIA DA PRESTAZIONE(ED AVEVA ANCHE SOLO 25 ANNI ALL EPOCA)!!!IN EFFETTI NON C ERA ANCORA MAI STATO UN APPROCCIO SESSUALE…EVITAVA SEMPRE QUALSIASI SITUAZIONE DI INTIMITà E APPENA SEMBRAVA CHE CE NE FOSSERO ALL ORIZZONTE(ES. CASA LIBERA O PROPONEVO UN WEEK ROMANTICO)LUI SPARIVA!!
DOPO QUESTA CONFESSIONE IO L HO ACCOLTO A BRACCIA APERTE GIURANDO CHE AVREMMO RISOLTO INSIEME IL PROBLEMA E CHE IL SESSO NON ERA UNA PRIORITà!!!
(ORA INVECE NE SONO FERMAMENTE CONVINTA,IL SESSO IN UNA COPPIA è UNA PRIORITà).
PER I PRIMI ANNI HO PENSATO DI ESSER IO LA CAUSA,LUI NON VOLEVA MAI PARLARE DEL PROBLEMA E EVITAVA QUALSIASI MOMENTO DI INTIMITà E QUANDO NON POTEVA EVITARLI ACCUSAVA MALESSERE FISICO!!!
QUANDO HO CAPITO CHE IL PROBLEMA ERA SUO E CHE ANCHE IN ALTRI RAPPORTI PRECEDENTI AVEVA AVUTO GLI STESSI PROBLEMI,HO INVESTITO TUTTA ME SESSA PER AIUTARLO E PER FAR IN MODO DI SALVARE IL NOSTRO RAPPORTO!!!LO AMAVO TANTO!!
PER ANNI NELLA NOSTRA STORIA IL SESSO è STATO UN ARGOMENTO TABù E SE N è PRATICATO BEN POCO,QUANDO LA SITUAZIONE è DIVENTATA INSOSTENIBILE MI HA LASCIATO,IO PRESSAVO PERCHè RISOLVESSE IL SUO PROBLEMA LUI NON AMMETTEVA DI AVER PROBLEMI.
MI HA LASCIATA DOPO 4 ANNI CON UN SMS CHIEDENDOMI L ENNESIMA PAUSA DI RIFLESSIONE….NON L HO PIù CERCATO E LUI NON SI è PIù FATTO SENTIRE…..SO CHE DOPO UN MESE HA RIALLACCIATO I CONTATTI CON UNA RAGAZZA CHE AVEVA CONOSCIUTO 10 ANNI PRIMA IN VACANZA E ORA STANNO INSIEME….LEI è DI PISA LUI DI MILANO….
IO MI SENTO TANTO SOLA…..LE MIE AMICHE ORA SON TUTTE FIDANZATE I MIEI AMICI SONO I SUOI AMICI QUINDI HO DECISO DI CAMBIARE GIRO E NON FREQUENTARLI PIù.
MI RENDO CONTO CHE A 25 ANNI AL GIORNO D OGGI è DAVVERO DIFFICILE FARSI NUOVI AMICI….E PENSARE CHE QUANDO NE AVEVAMO 5 DI ANNI ERA COSì SEMPLICE!!
CIAO FEDE CON I TUOI LIBRI HO CAPITO MOLTE COSE DELLA MIA STORIA E MOLTI ERRORI CHE HO COMMESSO!!!


Ci sai fare con le parole? Scoprilo su Typectionary!

L.O.V.E., Rassegna stampa

Buon San Valentino…

14 febbraio 2010

lucysnoopykissinglove

E buon compleanno blog con 2 giorni di ritardo!
Me lo ha segnalato Nino  citando le mie parole dell’anno scorso:” Facile ricordarselo! San Valentino - 2!”
e infatti ….
Sono partita giovedì per Firenze e al mio arrivo nevicava.
Ho pensato al titolo del nuovo libro: “la neve mi perseguita”.
La sera Attilio al telefono mi raccontava dell’apocalisse che si era verificata a Roma per la nevicata e fra me e me  pensavo “Seee!  il solito esagerato, lui non l’ha mai neanche vista la neve!”, poi al telegiornale hanno passato le immagini della tempesta di neve del secolo e, mentre aspettavo la didascalia “Washington”, ho visto il Colosseo…
Ho smesso di lamentarmi.
Vi dirò di più: ho preso 3 treni, e sono sempre arrivati puntuali, non al minuto, ma con soli 5-10 minuti di ritardo.
Una festa. Gente incredula che piangeva e si dava pacche sulle spalle di incoraggiamento.
A proposito, su  Repubblica c’era un articolo che appoggiava la mia tesi che i 37 minuti Firenze - Bologna sono pura utopia e che  si realizzano solo sulla carta,come  le formule magiche!
Al mio ritorno,ieri sera,spezzata da ore di yoga, Attilio mi ha annunciato di aver prenotato al ristorante per festeggiare San Valentino, ho tremato un attimo pensando che mi riportasse al libanese della scorsa settimana per cimentarsi di nuovo nella danza del ventre con bacchetta, invece mi ha portato da Margutta.
Amo quest uomo!
A volte penso di non meritarmelo.
Poi penso a tutti gli imbecilli con cui sono stata e penso: “Cazzo, me lo merito eccome!”
Passando invece a notizie meno belle, sono rimasta malissimo per la morte di Alexander Mc Queen.
Ti immagini che uno così:  giovane,figo, pieno di talento e soldi sia felice, invece si impicca.
Sono cose che fanno riflettere: accumulare miliardi di dollari non aiuta a crearti una corazza se non ce l’hai mai avuta.
Ma tornando alla festa degli innamorati, oggi lo passerò a scartare Baci Perugina e buttare via il biglietto….
No dai scherzo…
(’..Nsomma)

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Mi ri-piaci da morire

11 febbraio 2010

E per la serie “chi non muore si rivede” ecco a voi per S. Valentino l’edizione pocket dell’ormai mitico…..

978-88-541-1688-7

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Le mille e una botte

8 febbraio 2010

Sabato sera ci viene  voglia di ristorante libanese.
Sapete,preparano quelle cose mediterranee  tipo hummus, pita, melanzane, falafel….sì le stesse cose che fanno al greco, al siriano,al  marocchino, al turco,all’egiziano e all’ indiano….ma vaglielo a dire!.
Fra l’altro ci potevamo arrivare in metro cosa che A fa tanto londinese e B permette alle coppie di evitare di mandarsi affanculo con scene tipo: “non trovi mai un cazzo di parcheggio” “se non ci mettessi 3 ore a prepararti” ma soprattutto permette a tutti e 2 di  bere come spugne!
L’attrazione principale del locale sta nell’affabilità della proprietaria che, quando entri,  “non te s’encula” manco se inciampi in un tappeto e le cadi addosso (anche perchè è larga come una roulotte) :
lei  continua a giocare a Backgammon e tu puoi crepare.
Il cameriere ci accoglie col sorriso e ci dice che possiamo scegliere fra i tavoli più centrali perchè “più vicini alla danza”
Danza? Quale danza?
Attilio a denti stretti mi sussurra “cazzo lo sapevo, ci sarà la danza del ventre di sabato”
La danza del?
“Va bene laggiù!” dico indicando un punto non ben definito  oltre la cucina.
Un tavolo con un enorme specchio davanti a me che mi permetteva di vedere perfettamente quello che succedeva dietro, tenere d’occhio tutti gli altri tavoli, ma soprattutto vedere i 2 televisori al plasma con video arabi  dove le donne sembrano tutte Beyoncè e gli uomini tutti Jay Z ( ma la musica è sempre la solita nenia straziante accompagnata dagli stessi tamburi che senti in Turchia, in Grecia, in Egitto, in Marocco…ma vaglielo a dire).
Il video più bello era quello di una bella “ciaciona” vestita di giallo che creava dei vasi con la creta e il tornio e poi li dipingeva di blu e verde tipo regalo per la festa della mamma.
Cominciamo a rimpizarci come tacchini di cus cus e tutto quello che ho già citato sopra,e il vinello ci fa dimenticare la danza del ventre e ci mettiamo a ridere come cretini, commentando tutti i video e rammaricandoci di non prendere quel canale.
Ma ecco che alle 10.30 in punto, introdotta da musica a manetta,tamburi e sonagli, compare la ballerina vestita da odalisca che comincia  ad ancheggiare abilmente davanti a un tavolo di ragazzi  stranieri gay al 99%  ,con cui aveva appena cenato.
La nostra posizione defilata e scomodissima da raggiungere ci permetteva un osservatorio privilegiato della sala.
Oltre a noi e ai ragazzy gay ,un tavolo con una coppia di anziani e un altro occupato da 2 signore dichiaratamente libanesi presenti in tutte le foto del locale fin dall’inaugurazione.
Presuminilmente la madre e la nonna della proprietaria.
Ed ecco il temuto momento:la ballerina incita uno dei suoi amici ad alzarsi per ballare con lei, mentre il cameriere batte le mani vigorosamente, obbligandoci a fare altrettanto.
“Atti adesso sono cazzi tuoi” gli grido battendo le mani fuori tempo, cercando di superare la barriera del suono.
“Manco morto” leggo sulle sue labbra e per essere sicuro che io abbia capito,mima un rapido braccio a ombrello.
“Vedrai, ora  chiama te” rispondo, ricordando me stessa vestita da pandoro-zingara-pinguino che scelgo gente a caso nel pubblico in qualche villaggio, in particolare chi mi dice “io no”.
Dopo due brani da 38 minuti , svariate piroette e terminati ormai i partner maschili, finalmente  la musica cessa e tiriamo un sospiro di sollievo, congratulandoci con noi stessi per aver resistito e cerchiamo di intercettare lo sguardo del cameriere per chiedere il conto.
Poveri illusi!
La musica ricomincia più fragorosa di prima in un medley ispanico-arabo e la ballerina rientra dopo il primo cambio d’abito :un sobrio pantalone di velo stretto in più punti tipo salame.
Non sentiamo più un cazzo.
Io urlo ad Attilio: “Gi-psy Ki-ng! Gi-psy Ki-ng!”
Ma lui ha le orecchie fuori gioco e  allora comincio a mimarglielo come un’ossessa, fingendo di rubare un portafoglio con una corona in testa e lo scettro in mano.
Lui ,di rimando, continua ad imitare Massimo Ceccherini nel “Ciclone” nella scena in cui dice: “Dos los ramatos”
Mentre ci agitiamo come sordomuti non mi accorgo,nonostante lo specchio, che la ballerina (che ho guardato troppo spesso negli occhi per non sapere dove cazzo altro guardarla)  sta venendo a cercare proprio me.
“No..no grazie…mangiato troppo” dico indicandomi la pancia strapiena di cus cus che niente aveva da invidiare al culo della proprietaria.
“Dai, aiuta digerire..” mi risponde con una dolcezza infinita e un sorriso un pò disperato  dato che ero l’ultima donna rimasta sotto i 97 anni.
Attilio ridacchia.
“Non hai un cazzo da ridere ,bello mio,adesso vieni con me! Vero?”
Dico alla mia nuova amica mentre mi alzo
“Certo certo” risponde rivolta al codardo  che sta facendo la sua migliore faccia da sciatica.
“Vieni nini vieni! Nella buona e nella cattiva sorte” ma non finisco la frase che mi trovo in mano un bastoncino lungo e ricurvo uguale uguale a quello che ha Tutankamon sul feretro, che lei mi raccomanda di tenere fra le mani mentre mi incita ad imitarla.
Ecco che le parole del mio vecchio capo villaggio: “il ridicolo non ha mai ucciso nessuno” mi riecheggiano nella testa fra i tamburi.
Ma porca miseria…preferivo stare seduta a ridere degli altri!
Ora, se c’è una cosa che mi viene facile è muovere il culo, sono tuttora convinta di avere un’ anima afro, e se ho bevuto parecchio posso  tranquillamente duettare con Beyoncè (dietro compenso analogo a quello che ha preso lei per ballare per Gheddafi!) ma quello che proprio non sopportavo era vedere quel fesso ridere seduto al tavolo!
Ormai io e la ballerina eravamo unite da un  filo di solidarietà indissolubile e ci bastava uno sguardo per capirci.
Lei parte alla carica e lo agguanta con il bastoncino ricurvo al bavero.
Lui non può più rifiutarsi  e ,ancheggiando spavaldo, mi viene vicino come se non avesse fatto altro in tutta la vita.
Ci guardiamo sperando di non ritrovarci su you tube l’indomani.
L’odalisca appoggia le estremità del bastoncino fra le nostre pance piene di cus cus, e incita gli altri a passarci sotto come a un concorso di limbo!
Siamo in trappola, se ridiamo troppo ci buchiamo la pancia e se non giriamo insieme rischiamo di trafiggere qualcuno.
E’ l’inferno.
La proprietaria filma tutto con la telecamera, i tamburi impazzano, le pance scoppiano  e il cameriere continua battere le mani come un invasato: sembra un film di Kustirica!
Finchè il bastone cade, liberandoci dall’incantesimo,  permettendoci di correre via nella notte a bordo di un tappeto volante inseguiti dai 40 ladroni.
Settimana prossima… pizzino!

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Russo di sera… dormire si spera

4 febbraio 2010

Sono sempre stata una a cui piace dormire.
Non ho limiti di tempo, posso dormire fino all’una,andare a letto alle nove di sera e dormire ancora come un angelo senza nessunissimo problema,cosa che ,in casa mia, è sempre stata vista malissimo solo perchè i miei se dormivano un minuto di più delle 8 ore canoniche dovevano farsi pere di Optalidon!
Così,da che ho finito la scuola dell’obbligo mi sento in colpa se dormo la mattina quando non ho un cazzo da fare!
Sì anche la Domenica.
Poi uno dice i condizionamenti….
Per tutta la vita adulta poi, salvo eccezioni, ho sempre dormito da sola o ho fatto di tutto pur di dormire da sola, perchè se non mi posso rilassare neanche mentre dormo perchè  qualcuno accanto potrebbe risentirsi dei miei calci-furti di coperte-fughe di gas allora… uccidetemi!
E a questo proposito ho sempre stimato gli anglosassoni per la civilissima abitudine dei letti separati.
Scusate,ma che storia è quella di dover dividere il luogo più intimo che abbiamo (molto più intimo del bagno) per tutta la vita? Quello spazio magico  in cui, indifesi come gatti a pancia all’aria,  parliamo, sogniamo e sbaviamo sul cuscino?
No davvero! Non mi avrete, non in questa vita!
Lo so che sarete lì ad indignarvi dicendo: “ma come! Non c’è niente di più bello che dormire abbracciati alla persona che ami!”
Certo! Nei film!
Ma poi (leggi con enfasi) stai lì tutta la notte con il fiato pesante sul collo, le braccia incastrate e i piedi congelati addosso… non c’è Patrick Dempsey che tenga.
Poi è arrivato Attilio e ho constatato che, in fondo, in fondo così male non era.
Non mi fraintendete, non ho affatto cambiato idea sul dormire da soli,ma apprezzavo il fatto che Attilio fosse  immobile come un cuscino.
Finchè ,notte dopo notte rilassandosi,  cominciò ad emettere un suono molto flebile simile a un “ZZZZZZ”.
All’inizio,  con rispetto e tatto, avevo provato a risolvere la questione con un “TSK,TSK” (quel verso che si fa ai cavalli), pensando ingenuamente che dovessimo ancora  abituarci alla reciproca presenza,ma in seguito, ho cancellato quei 2 sostantivi dal mio vocabolario.
Notte dopo notte  il “flebile suono” aumentava in maniera esasperante e a niente serviva fargli versi o lanciargli carrube.
Finchè una sera ho preso a puntargli la luce del cellulare negli occhi per capire in quale cazzo di posizione rotolasse per fare un casino tale.
E ho cominciato a documentare  la sua modaltà autistica.
Una volta a letto  ,come sempre,  rimanevamo a pancia in su una decina di minuti poi, come se ci dessero il via, ognuno si girava dal suo lato incollando le chiappe a quelle dell’altro.
Quella che io chiamo “la posizione di sicurezza” , un pò per la minacciosità che i deretani  si comunicano un pò perchè, a meno che uno non sia fresco di tracheotomia, non c’è modo di russare.
Ebbene,dopo 20 minuti ecco il concerto grosso,  a cui io, chiusa nel mio silenzio, potevo reagire solo colpendolo random con il piede ,ora al fianco, ora al ginocchio.
Ma niente, ricominciava dopo 3 secondi come uno spot brutto della Telecom.
Finchè, esasperata, girandomi di scatto e accecandolo col Nokia vecchio modello, mi accorsi che era  a pancia in su, con un gomito piegato dietro la testa tipo pupazzo!
Ti credo che russava  l’infame!
Allora ho preso a spingerlo puntandogli i piedi nelle reni con tutta la forza per farlo rotolare su un fianco ( provate voi a spingere un corpo morto poi me lo dite!) ma dopo 20 minuti TAC! Ecco di nuovo pupazzo.
E io di nuovo tipo ariete con la testa o i gomiti o un’asse di legno per fare leva farlo girare…
Da quando ho capito lo schema, ogni notte è lo stesso, adesso non devo neanche più prenderlo a calci, basta toccarlo e lui automaticamente si gira su un fianco e dopo 20 minuti, come avesse una molla nel culo, si rimette a pancia in su con il gominto piegato e non c’è niente da fare.
Io mi sveglio 40 volte per notte e mi incazzo,e poi la mattina ho un sonno cane e anche quando non c’ho un cazzo da fare le voci della mia infanzia non mi permettono di dormire!
Per cui in quelle fredde notti in cui desiderate tanto un corpo accanto al vostro, prendetevi una borsa dell’acqua calda!

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Emma

2 febbraio 2010

Non so se questo tipo di terapia di gruppo in realtà possa servirmi a qualcosa, così come non sono sicura che la mia storia, priva di ”effetti speciali” o situazioni particolari, possa interessare a qualcuno. Però mi sono detta: perché no? In fondo scrivere non mi costa nulla.

La mia storia è cominciata 16 anni fa, avevo da poco cominciato a lavorare in banca, quando un pomeriggio ricevetti una telefonata di un ragazzo. Entrai subito in confidenza con questa persona, e presto cominciammo a frequentarci e di lì a poco, cominciò la nostra storia. Il fidanzamento, tradizionale, è stato molto bello. Lui era dolcissimo, sempre presente, potevo parlargli di tutto. Era sempre accondiscendente, cercava di esaudire ogni mio desiderio, insomma era da sposare. E così è stato dopo 3 anni. Purtroppo il matrimonio non ha funzionato da subito, lo stesso giorno del matrimonio avevo notato un diverso atteggiamento da parte sua (l’avevo però attribuito all’emozione). Pensate che addirittura all’uscita dalla chiesa, in macchina, nel tragitto verso la sala del festeggiamento, rimasi basita per come si innervosiva per il fatto che qualcuno gli aveva tirato del riso sull’abito. Il giorno successivo al matrimonio partimmo per il viaggio di nozze, in America. Mentre eravamo lì purtroppo il padre di mio marito morì schiacciato sotto il trattore (era un contadino) e così noi tornammo di corsa in Italia. Cominciò un periodo indescrivibile, stavamo molto male per quanto era accaduto. Così il periodo che doveva essere il più bello della nostra vita, si trasformò in un incubo. Lui mi trattava malissimo, stava tutto il giorno insieme con la madre, dovevamo per forza cenare da lei tutte le sere, non aveva piacere di tornare a casa, e quando tornavamo ogni scusa era buona per irritarsi nei miei confronti, e spesso inveiva contro di me. Poi le incomprensioni le superavamo a letto. Io ero molto confusa, piangevo ogni giorno, non capivo se il suo atteggiamento derivava dal suo carattere o se era dovuto alla tragedia successa. Capivo che aveva una serie di problemi da risolvere relativi alla conduzione dell’azienda agricola, perciò cercavo di avere pazienza. Abbiamo comunque tirato avanti il matrimonio con alti e bassi, in realtà moltissimi bassi e pochi, non troppo, alti. Dopo qualche anno avevo capito che quello era il suo carattere. Era insensibile, mi offendeva, non mi rispettava, era mammone ed in più era fissato, in maniera maniacale, per l’ordine e la pulizia. Della serie che tutto doveva essere incelofanato, la cornetta del telefono andava presa con il fazzoletto, l’anta dell’armadio andava chiusa con il gomito per non lasciare impronte, non si poteva invitare gente a casa perché sporcava, e non aggiungo altro. Io naturalmente non mi sono mai lasciata coinvolgere da queste sue (e dei suoi familiari) ossessioni. E ne scaturivano liti continue. Intanto il tempo passava, un paio di volte, estenuata, sono tornata dai miei, ma lui è tornato ogni volta a riprendermi promettendomi che le cose sarebbero cambiate. Non è successo. Tutte le domeniche e tutte le estati dovevamo passarle con la sua famiglia. Io lo accettavo ma il mio umore era pessimo. Nel frattempo il fratello di mio marito si era fidanzato con una ragazza, ora sua moglie, che impersona la classica geisha giapponese, completamente sottomessa a lui ed alla madre. Pur essendo fidanzati non uscivano mai per conto loro,stavano sempre con mia suocera, in famiglia, tutti i giorni e le sere. Per cui la stronza ero io, ero io la cattiva agli occhi di tutti. Perché pretendevo almeno in inverno di farmi una vacanza per conto nostro, perchè mi rifiutavo di cenare tutte le sere a casa di mia suocera. Anche se la mia cucina non poteva competere con la sua. Anzi a dire il vero io non me la cavo molto in cucina, ma non pensavo che questo fosse fondamentale per la riuscita di un matrimonio. Per me era importante stare con mio marito, legarci, formare una famiglia. Ma lui non la pensava così. Eppure io, da brava cristiana, resistevo, in attesa di tempi migliori. Però non volevo figli, perché mi rendevo conto che non avrei potuto dare loro una famiglia bella e sana, ed anche perché, da gran fifona quale sono, avevo paura del parto.

Dopo 8 anni di matrimonio, in un periodo in cui le cose sembravano andare meglio, resami conto che mi stavo facendo grande, pensai che forse il momento era buono per avere un figlio. Ne parlai con mio marito che lì per lì non mi rispose, ma, di fatto, di lì a poco rimasi incinta. E’ nata una bambina stupenda, solare, una donnina, una grande benedizione. Nei soliti alti e bassi le cose sembravano andare un po’ meglio. Almeno a me così sembrava. Lo scorso inverno abbiamo passato dei momenti di intimità bellissimi, e lui mi diceva “ti amo”. Stavamo addirittura pensando ad un secondo figlio. L’errore che forse ha commesso è stato quello di approfittare di quei momenti per rinfacciargli le cose, per tormentarlo con la pretesa che si trovasse un altro lavoro , visto che dalla morte del padre aveva preso ad occuparsi dell’azienda agricola ed aveva tralasciato il suo lavoro di geometra. Però la conduzione dell’azienda, i cui utili vengono condividi con la madre, la sorella ed il fratello, non gli consentono delle entrate tali da mantenere una famiglia. La fortuna era che c’era il mio lavoro. Perciò io volevo che durante l’inverno, periodo in cui lui ha molto tempo libero, piuttosto che rimanere a letto più a lungo la mattina, e il pomeriggio stare a casa della madre a vedere “uomini e donne” di Maria De Filippi, si trovasse un lavoro che comportasse un’ulteriore entrata. Tanto più che dovevamo comprarci casa, e lui purtroppo non si accontentava di un normale appartamento ma voleva qualcosa in più. O per lo meno il pomeriggio poteva tenersi nostra figlia piuttosto che costringermi a pagare una baby-sitter.

Ad un certo punto lui mi ha presa in parola, ma non si è trovato un lavoro, si è messo in politica. Spesso rincasava a notte fonda, e quando esagerava io mi arrabbiavo. Però era riuscito ad inserirsi nell’ambiente, ed avevamo cominciato a vederne i frutti. Frequentava in particolare due sorelle, l’una senatrice, l’altra molto attiva nella segreteria del partito, ma la cosa non mi insospettiva. Prima dell’estate lui era diventato molto scontroso, non c’era mai, con la scusa dell’incarico politico che aveva non tornava mai a pranzo. Io lo lasciavo fare, mi fidavo, e poi avevo una serie di problemi da risolvere relativi alla ricerca di una nuova baby-sitter per il pomeriggio, all’inserimento di mia figlia in una nuova scuola estiva. Poi c’erano i miei genitori che sono molto anziani ed indigenti, per cui io e mio fratello abbiamo dovuto metterci alla ricerca di una badante. E poi ero stata da poco trasferita sul lavoro e dovevo farmi conoscere ed apprezzare, e poi avevo dei problemi di stomaco per cui ho dovuto fare una serie di accertamenti con l’ansia che ne consegue. Bè, scusatemi se mio marito in quel periodo era l’ultimo dei miei pensieri!! (Poi non è che lui mi abbia dato una mano nell’affrontare tutte quelle situazioni). Mi rendevo conto che era distante, che stava sempre al telefono, ma non avevo il tempo e la forza di occuparmi anche di lui. Finchè è arrivato il mese di agosto. Andiamo al solito mare con la solita “sacra famiglia” ma lui, il giorno dopo, se ne va dicendomi che aveva ancora degli incarichi da portare a termine in città. Io rimango al mare con la bambina, tra l’altro anche senza macchina. Avevo molta tensione da scaricare, e poi volevo dedicarmi a mia figlia, che con il cambio di n.3 baby-sitter e la scuola estiva nel giro di poco tempo, aveva bisogno della mia presenza e delle mie cure.

La settimana successiva mio marito torna, ed è allora che ho finalmente aperto gli occhi . Spesso lui spariva, lo chiamavo al cellulare per rintracciarlo ma non era raggiungibile, o la linea era occupata. Così ho cominciato ad andare in ansia. Una sera ho sentito parte di una telefonata e così ha capito tutto. Ho fatto le mie indagini ed ho scoperto un’altra scheda telefonica, messaggi ed e-mail. Insomma aveva una storia con la sorella della senatrice. Mi è caduto il mondo addosso. Non so perché ma ero convinta che una cosa del genere a me non poteva capitare. E poi non me lo meritavo, visti tutti i sacrifici che ho fatto durante questi 13 anni di matrimonio. E poi c’è la bambina. Ma come ha potuto non pensare a lei?

Ovviamente gli ho fatto una scenata, e siccome c’era tutta la sacra famiglia al completo, tutti sono venuti a conoscenza dei fatti. Lui, per tutta risposta, ha negato l’evidenza e poi mi ha detto che vuole stare da solo, così se n’è andato di casa ed è tornato dalla madre che, pur conoscendo i fatti, se l’è ripreso in casa (cuore di mamma!).

Io mi sento ferita nell’orgoglio, mi sento violentata, sono stati presi 13 anni della mia vita, di sacrifici e sofferenze, di offese subite, e sono stati buttati dalla finestra. I miei parenti e gli amici, ed anche diversi conoscenti, mi consolano dicendomi che è una fortuna che finalmente se ne sia andato, perché non mi rendevo conto di quanto fosse stronzo, e di come condizionava la mia vita.

Però io ci sto molto male lo stesso, non riesco a farmene una ragione, perché pensavo che nonostante i nostri problemi, fra di noi ci fosse amore. Invece mi sbagliavo. Qualche giorno dopo essere andato via di casa mi ha detto che lui non crede nell’amore, che non esiste, e mi ha detto di trovarmi un altro. Ma come può aver detto una cosa simile? Abbiamo una figlia!

Qualche volta lui ci ha ripensato ed è tornato per provare a ricucire il rapporto (tenendo comunque un piede in due scarpe), anzi in realtà voleva fare sesso, ma io parlavo di amore e rispetto e lui di mettere in ordine la casa, io gli dicevo che mi stava facendo soffrire e lui rispondeva che dovevo mettere la testa a posto (leggi: dedicarmi alla casa e buttare i giocattoli della bambina perché invadevano il salone).

L’ultima volta che ci siamo visti (purtroppo viene spesso a casa per vedere nostra figlia) mi ha detto che per ora deve aspettare le prossime elezioni politiche perché ha un certo scopo da raggiungere, dopodichè deciderà se tornare da me o prendere un’altra strada.

Allora ha avuto una folgorazione. HO CAPITO CHE E’ COMPLETAMENTE PAZZO!! Si può subordinare un famiglia alle elezioni politiche? Ma che padre ho dato a mia figlia?

Ovviamente, anche se soffro da cani, io non gli consentirò mai più di tornare con me, sarebbe deleterio non solo per me ma anche per la bambina.

Adesso mi sento svuotata, inutile, non ho voglia di vivere il mio futuro da sola, senza nessuno con cui condividere gioie e dolori. Voglio una famiglia come quella del mulino bianco. Perché non posso averla? Non pretendevo la luna, ma solo una vita normale, con marito, figli, e tutti i sacrifici che ne conseguono. Avevo anche rinunciato a delle buone occasioni di carriera sul lavoro per questo. Ma tutto è andato a rotoli. Si dice che se uno ha uno scopo nella vita e si impegna per raggiungerlo, alla fine ci riesce. A me non è andata così. Dov’è questo universo che cospira affinché il sogno di una vita si realizzi? Probabilmente esiste solo nei libri. Adesso sto cercando di andare avanti, di coltivare i miei interessi che in tutti questi anni ho trascurato, ho cominciato a fare yoga, ad andare a teatro, indosso una maschera allegra quando sto con la bambina, invito le sue amichette a casa. Però è tutto molto difficile e mi sembra che tutto quello che faccio sia senza senso. Non voglio e non posso tornare indietro, ma vorrei che tutto questo non fosse mai successo. Sono passati 5 mesi ormai e ancora piango, ancora sono fisse nella mia mente quelle e-mail e quei messaggi destinati all’altra. A quella troia (ti prego consentimi questa espressione) che ho pure affrontato ma ha negato tutto, anzi mi ha detto di tenerla fuori dai miei problemi. E dire che dai discorsi che a volte ci era capitato di fare mi parlava di come, dopo il divorzio, si sia dedicata solo ai suoi figli ed alla sua attività politica. Però poi va a cena fuori con mio marito, passa le ore al telefono con lui, e tutto questo è cominciato quando ancora non eravamo separati.

Scusami Federica se mi sono dilungata così tanto, ma, sai, sono 13 anni della mia vita, ho bisogno di dare loro un valore.

L.O.V.E.

Torta di mele e pere

2 febbraio 2010

Ho seguito pedissequamente questa ricetta qui

E la torta è venuta uno spettacolo:
qui la vedete al naturale:
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Qui migliorata dall’ effetto “cibo” sulla macchina fotografica, lo stesso che colora i tramonti …
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Ottima l’idea dell’autrice di frullare tutti gli ingredienti liquidi insieme (latte, yogurt, olio e malto) e poi mescolarli ai solidi: l’impasto viene spumoso e la torta molto più alta e soffice.

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