London 4
Come tutte le mattine sono uscita di casa alle 8 per la passeggiata nel parco,allo scopo di bruciare in minima parte la quantità di calorie che ingurgito giornalmente, anche se dovrei camminare tutti i giorni fino ad Aberdeen!
A quell’ora ci sono le mamme o i babbi che portano a scuola i bambini (una media di 3!) solitamente disposti in 2 per passeggino più uno con il monopattino.
Solitamente quello col monopattino è il più grande e il più scassacoglioni.
Incrocio sistematicamente un vecchio rasta ubriaco che parla da solo e un sacco di gente che va a correre in maglietta e pantaloncini.
Il parco viene colorato nottetempo con gli additivi E 121 e E 124 perché un verde così in natura non ci può essere, e tutti i giorni mi commuovo a vedere questa distesa di erba morbida e bagnata coperta di foglie rosse disseminata da una panchina solitaria qua e là sotto le querce secolari.
Senza una carta o una cicca per terra!
Poi prima di tornare a casa passo al supermercato a prendere il giornale e una scatola di mirtilli e torno a casa per fare colazione con Marika e,se sono fortunata, intravedo quel figo del padrone di casa vestito da imbianchino o da pompiere.
Fine della digressione romantica.
Marika: “Ma tutte le mattine mangi quelle cagate di mirtilli? Non puoi cambiare ogni tanto?” dice sorseggiando l’Actimel
Io: “Ma i mirtilli fanno tanto bene alla circolazione…”
“Mh si è vero, pensa che mia mamma ha un sacco di problemi con le vene e tutto, io invece le ho perfette!”
Butto i mirtilli nel cesso.
Usciamo con un sole quasi fastidioso, senza gli occhiali da sole perché nessuno li porta e un caldo, giuro, surreale, direzione Royal Opera House (drammaticamente vicina a Covent Garden) con lo scopo di non spendere (HAHAHA!) e sembrare totalmente autoctone.
Marika: “Senti mi prendo una brioscina al volo da Sainsbury e poi andiamo alla metro”
Prende un panetto di burro a forma di brioche e io mi chiedo se forse non dovrebbe donare il suo corpo alla scienza perchè questa donna è immune al colesterolo!
In metro,col caffè in mano e il giornale nell’altra, ci sentiamo veramente le più inglesi, il trucco è tenere d’occhio l’uscita prima che il treno si fermi così da uscire sparate nella direzione giusta senza indugiare sulla porta e farsi cazziare dalla gente che sale.
Solo che, ogni tanto,con 12 linee metropolitane in 8000 direzioni un treno si scassa e chiudono un tratto per un pò, così senti annunciare dalla voce più suadente del mondo: “ci dispiace tanto,ma proprio tanto tanto, se potessimo vi ci porteremmo noi in braccio, ma ahimè la corsa è soppressa e non vogliamo farvi aspettare di più, per cui nel frattempo vi esortiamo a prendere l’autobus se volete arrivare in tempo”
La gente non alza nemmeno gli occhi al cielo, gira sui tacchi ed esce.
Stessa scena a Roma: “STATE CARMI STATE CARMI E’ N GUASTO TECNICO!”
Uscite a Covent Garden con un sole grande così e pochissimi turisti ci sentiamo quasi male da quant’è bello.
La Royal Opera è qualcosa di divino, ma ahimè possiede una boutique… “Nooooo voglio la maglietta! Guarda carino l’ombrello, e il dvd…”
Esco con 50 sterline di meno e il dvd del Lago dei cigni in mano con Roberto-tanta roba-Bolle e leggo: registrato al Teatro della Scala…
A Covent Garden mi rimangono in mano altre due cose inutili che Marika insisteva che prendessi solo per pareggiare il conto con i 3 vestiti che le avevo fatto prendere il giorno prima e finalmente usciamo dal girone dei malati da shopping compulsivo direzione… “Marika ti porto in un mercato bellissimo!”.
La faccia di Marika ve la lascio immaginare,convinta che la portassi in una fattoria con vendita diretta di rape e carote.
Quando invece siamo arrivate al Borough Market sotto il ponte di Londra che è un accrocco pazzesco di bancarelle con ogni tipo di leccornia esistente sulla terra,dalle ostriche al kebab passando per il veg burger alla focaccia del Pugi,mi si è rilassata.
Ora, per una che di secondo nome fa Babybell,tutto quello che suona “leggermente” esotico è salutato con un misto di sospetto e diffidenza,alternata a disprezzo,con tanto di naso arricciato.
Qui a Londra col fatto che è TUTTO esotico praticamente lei ordina di tutto,spinta da una malsana e incontenibile curiosità per poi lasciare sempre qualcosa nel piatto, dove per “qualcosa” intendo la porzione intera (come la piadina di pollo sventrata nel piatto di ieri sera, lo spaghetto di soia saltato dal tailandese la sera prima, lo spaghetto di soia saltato dal cinese quella prima ancora e via così).
Se il Principe William non si fosse appena promesso a Katie, avrebbe senz’altro scelto Marika per i modi principeschi!
Il mio scopo perciò è quello di educare le sue papille gustative (bruciate dalla Coca cCola) a qualche altro gusto, anche solo perché lei sappia che c’è un mondo oltre Mac Donald.
Conversazione tipo:
“Cos’è quello?”
“E’ hummus assaggia!”
“No,no!” girandosi dall’altra parte.
“Eddai prova!”
Ne assaggia una punta microscopica.
“Mh… cos’è sta roba?”
“Ceci frullati, con olio limone e tahini”
“E cos’è tacchini?”
“Non tacchini! TAHINI! è crema di sesamo”
E torna alla sua coca. Pensierosa.
Quindi al Borough Market,rimaniamo impigliate nel girone dei golosi, avvolte da una miriade di profumi e colori di ogni provenienza,finché vediamo una tavolata intera di cibi mediorientali, polpette di melanzane, ceci, zucca, hummus e splendidi falafel serviti nella piadina del kebab con insalata e …tahini.
L’aspettavo al varco.
“Ce li prendiamo?Sono falafel ti ricordi? Te li ho fatti assaggiare l’altro giorno,ti erano piaciuti,c’è anche quella la crema di sesamo… Il tahini…”
Le dico come se parlassi a un sordomuto particolarmente cocciuto.
“Sì li voglio però senza tutta quella merda sopra!”
Con 2 cannoli lunghi un braccio ripieni di ceci e creme varie siamo andate a sederci su una panchina, e,giuro su Dio che l’ho sentita ripetere almeno 11 volte: “Mamma che buoni”
La mia missione continua,prossima meta Jacket potato!