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Tema:il mio week end in Puglia.Svolgimento

Sabato sera ero invitata a Massafra in provincia di Taranto per ritirare il premio Magna Grecia Award.
Siccome come al solito non so mai niente di niente a parte l’ora dell’appuntamento e il nome dell’albergo (che è anche una tattica per evitare delusioni da aspettative!), ignoravo il fatto che gli altri premiati fossero tutti famosissimi.
Tipo Philippe Leroy…
Con il prode Attilio e la mitica Ford Fiesta del 98, abbiamo affrontato la trasferta Roma- Taranto accompagnati dalla signora del navigatore satellitare che non sapeva una gran mazza e quando si arrendeva non trovava di meglio che suggerire “appena possibile fare un’inversione a U” solitamente in autostrada.
Cosa che magari un americano fa davvero e poi fa causa alla Tom Tom!
Breve divagazione circa una mia riflessione durante le 5 ore di viaggio :
Mi sono resa conto che più “maturo” e più somiglio a quando avevo 7 anni    ( no, non nel senso dell’elasticità della pelle, quella ormai è andata!) nel senso che torno ad avvicinarmi a quella che era la mia vera natura prima che cominciassero a rompermi le balle con il metodo educativo di famiglia che recitava così: “guarda gli altri come sono bravi mentre tu sei una delusione totale!” ( si usava fare così pensando di motivare il diretto interessato!)
All’epoca ero una bambina super riservata, timidissima e vergognosissima ( e anche un pò rompicoglioni!), ma a forza di sentirmi dire che non andavo bene perchè non venivo incontro alle aspettative,dai 13 anni in poi, visto che non mi si filava nessuno,ho fatto di tutto per diventare estroversa ed essere accettata dagli altri.
Così tanto che 10 anni dopo  sono finita a fare l’animatrice, senza però sentirmi mai veramente compresa, a mio agio o nel posto giusto per quella che era la mia vera personalità.
Il fatto che altri 10 anni dopo mi sia poi messa a fare la scrittrice  la dovrebbe dire lunga.
Anno dopo anno infatti mi accorgo, senza dovermene vergognare più,che non sono nè un animale da palcoscenico, nè agogno ad andare in televisione: semplicemente non è il mio posto.
E resami conto di questo mi sono sentita davvero molto meglio.
E sticazzi! Che ci posso fare se sono così? Se sto bene solo con le chiappe sullo sgabello dell’Ikea di casa mia,sebbene la maggior parte dei miei colleghi siano molto più a loro agio  davanti alle telecamere con un microfono in mano!?
Io li ammiro giuro, mi genufletto in salotto quando da Marzullo, da Fazio, o dalla Bignardi vedo scrittori così meravigliosamente padroni della situazione, con la battuta paracula e i tempi giusti da mattatori navigati, che ti chiedi se abbiano fatto un corso di PNL!
Questo per dirvi: siate fieri di come siete e fanculo a quello che gli altri vorrebbero che foste.
Fine della divagazione.
Molti autogril e pale eoliche dopo arriviamo all’ Hotel Casa Isabella dove alloggiavamo, un posto veramente splendido, un’antica dimora storica che vi consiglio di visitare se vi capita. Il ristorante è ottimo.
Alle 7 scendiamo per prendere un aperitivo e incrociamo  il suddetto Philippe accompagnato da Enrico Vaime.
Hm.. penso, curioso che siano qui anche loro, ma chissà dove vanno. Poi nella hall vedo Nek….
Aiuto, vuoi vedere che è un seratone e non lo sapevo!
Mi sale un’ansia da prestazione notevole.
Quando arriviamo al teatro, dietro le quinte, i giornalisti si affollano ad intervistare i volti noti: Liotti, la Saluzzi, Massimo Wertmuller, mentre io ne approfitto per strafogarmi indisturbata di salatini.
Fra una pizzetta e un prosecco riflettevo su quanto debba essere faticoso fare il personaggio pubblico, quando tutti sanno chi sei e pensano di conoscerti e ti  fanno la foto col telefonino.
In platea mi fanno sedere proprio accanto al mitico attore paracadutista che mi chiede chi sia Nek.
Gli canto una strofa di “Laura non c’è” nell’orecchio, ma questi scuote la testa e con l’accento dell’Ispettor Clouseau mi risponde “non conoscò”.
Le nostre entrate  sul palco erano introdotte da  schede di presentazione talmente belle che quando hanno letto la mia ho pensato: chissà chi è?
Insomma una serata davvero ricca e intensa culminata con il super buffet a Casa Isabella dove al mio tavolo ho scoperto esserci il figlio della d’Urso che fa il fotografo nel caso vi interessasse.
L’indomani abbiamo aggredito la strada per raggiungere la masseria che avevo prenotato per poterci fare un bel giro, visto che nel resto d’Italia imperversava il monsone e in Puglia splendeva il sole.
La signora del navigatore non sapeva dove fosse, e così il prode Attilio ha dovuto sostituirla.
Mentre io mi perderei in un discount,lui si orienterebbe anche bendato nel deserto.
Devo leggere quel libro del perchè le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini  non chiedono mai le indicazioni!
Il signore della masseria ci ha accolti con grande gentilezza e calore raccontandoci tutto del territorio,dei lavori, delle statistiche, della produzione del vino, delle gravine, dei materiali utilizzati per la ristrutturazione, della famiglia e dei possedimenti,poi è passato a suggerirci l’itinerario,i ristoranti, i musei e dove fare le foto,poi ci voleva vendere l’olio bio degli amici suoi, i sottaceti, e le marmellate, finchè Attilio ha ingenuamente fatto l’errore di fargli una domanda su qualcosa che aveva già detto a me mentre lui parcheggiava e la cosa deve averlo stizzito parecchio perchè ha risposto con un perentorio : “Come ho detto…” degno di un maestro di prima elementare che è diventato il tormentone della giornata.
Abbiamo deliberatamente ignorato i suoi itinerari e ci siamo buttati ad aggredire l’asfalto direzione Alberobello, Martinafranca, Locorotondo e Ostuni,tutti posti stupendi benedetti dal tempo clemente!
Avevo giurato che non avrei mangiato pane, ma cazzarola, la focaccia alle cipolle è la cosa più vicina al paradiso che esista!!
Al ritorno nel tardo pomeriggio, eravamo terrorizzati dal padrone di casa che ci avrebbe interrogati e avrebbe avuto da ridire sul fatto che non eravamo andati a fare le foto dove diceva lui, non avevamo visitato il ponte che aveva detto lui, non avevamo pranzato nel ristorante che conosceva lui e non avevamo visitato Matera il pomeriggio come aveva detto lui.
Siamo entrati in camera di nascosto, ci siamo cambiati e siamo andati a Matera a cena.
Non avevo mai visitato i sassi e manca poco mi prende un colpo da come sono belli!
Per di più,con la fottuta festa di Halloween, tutti impazzivano ad affollare il centro a tirar petardi e nessuno girava per i sassi che abbiamo avuto la fortuna di avere completamente per noi in una serata a dir poco magica, con la temperatura ideale, il vento e tutto illuminato come un immenso presepe!
L’indomani mattina a colazione ci aspettava il nostro ospite già “settato” in modalità Proloco….
La mattina nè io nè Attilio abbiamo voglia di dirci niente di più che  “mmh” e “caffè”,mentre lui ci ha dovuto illustrare tutti i tipi di brioche  e biscotti e dirci da quale pasticceria venivano, (”Ah non ci siete stati?”) per finire alla ciambella fatta dalla moglie, i mandarini Igt, i succhi bio…interrotto solo dal mio disperato “posso avere un caffè?”.
Poi ha cominciato ad investigare sui nostri itinerari (”Ah non avete visitato il museo di Rodolfo Valenitno?” “Ah non siete stati a Matera il pomeriggio?” “Ah non avete visto il museo della civiltà contadina?” “Ah! Non avete fatto visite guidate ai sassi?”).
“Beh però era bellissimo, sa,eravamo soli era molto suggestivo, così tutto illuminato…”
Risposta: “E’ sempre così!”
Volevo alzarmi.
Poi per darmi l’ulteriore umiliazione mi presenta un depliant con gli affreschi che mi ero “persa”, ignorando che vengo da Firenze e vivo a Roma e c’è ben poco che mi sconvolga in fatto di affreschi….
Quando ho visto la moglie sorridermi sillabando “vi prego uccidetemi” ho capito che si era fatta quell’ora e ci siamo diretti verso Altamura, la patria del pane, con intenzioni belligeranti.
La giornata era di quelle “sturm und drang” che piacciono a me: vento forte, ma non freddo e nuvoloni minacciosi che dipingono tutto il paesaggio di verde grigio.
Le pale (eoliche) giravano a manetta e anche le nostre quando abbiamo scoperto che ad Altamura era tutto chiuso per la festa!
A un certo punto vediamo un gruppo di turisti con le mani piene di sacchi contenenti forme di pane e ci siamo fatti indicare dove fosse l’unico forno aperto.
Presi da ansia da carestia abbiamo comprato 3 forme da un chilo ancora caldi, 2 sacchi di taralli e 1 di friselle.
Il pane è la mia debolezza assoluta,non c’è cosa che mi piaccia di più, a casa nemmeno lo compro,ma  se ne ho 2 forme ancora calde in mano col profumino che esce fuori,state pur certi che non mi fermo più.
Attilio me l’ha strappato di mano a metà…
Fortuna che avevano finito la focaccia.
Da lì abbiamo proseguito per la mitica Trani e, ancora benedetti dal sole, ci siamo presi un aperitivo sul molo prima di partire per quella non sapevamo ancora essere “Armagaeddon”.
Dopo un paio di ore di viaggio sulla Napoli- Canosa dove non c’era un’anima, arrivati a Napoli è venuto giù il diluvio universale, visibilità un centimetro e un miliardo di macchine tutto intorno.
Ho continuato a mangiare pane e taralli pressocchè ininterrottamente,ascoltando il segnale disturbato di Isoradio che annunciava l’invasione delle cavallette e la morte dei primogeniti.
Siamo arrivati a casa verso le 8 sani e salvi, mi sono avvolta nella mia coperta preferita, ho messo su Jersey Shore e ho chiesto: “che si mangia?”

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Federica Blog

  1. Fefè
    2 novembre 2010 a 19:38 | #1

    E come resistere a del buon pane caldo?!?! Mmmmm, mi sembra quasi di sentirne il profumo…

    PS: e tu ci piaci tanto proprio così, esattamente come sei!!!

  2. Miriam ( yimwingchun )
    2 novembre 2010 a 20:42 | #2

    TU SEI IL MIO MITO!!!!!!!
    E in quanto a voler essere ciò che si è e basta, capiti a fagiolo amica mia. Sto avendo burrascosissimi scambi di opinione sul lavoro intervallati da dure lotte ( solo mie a quanto pare ) proprio per affermare che io voglio e vorrò essere solo me stessa e basta.
    Risultato?””’ Nessuno ha capito una mazza di come sono e dopo 13 anni di duro lavoro lì dentro è davvero poco confortante.
    E tra le cose che ancora non hanno capito, ce n’è una. La più importante di tutte: che sono un osso duro e di ciò che pensano loro me ne frega una nespola!
    Dopo tale sfogo :) sappi che tu vali tanto quanto i personaggioni della tua serata.
    E che il pane di Altamura è proprio buono! Anche se il mio preferito è quello di Lariano.
    Baciottini.

  3. kimberley
    2 novembre 2010 a 23:27 | #3

    che bel giro…secondo me nel prossimo libro ti puoi “evolvere” come la Allende ne “il mio paese inventato”, solo che magari
    ci racconti qualche posto bello di Italia come sottofondo di una delle tue bellissime storie! sei bravissima anche a raccontare i posti, a conferma del fatto che chi scrive deve saper scrivere, non essere anche un mostro da palcoscenico/convention/premiazione.
    …o vuoi fare come Paolo Giordano, meglio quando straparla che quando scrive?? w i taralli pugliesi, pero ti sei persa i confetti di Mucci!!!

  4. Catefiè
    3 novembre 2010 a 2:13 | #4

    La domanda principale è: ma Nek era tra i premiati???? La cosa mi preoccuperebbe ma d’altra parte sarebbe ancora peggio se non fosse stato tra i premiati ma invitato per ALLIETARE la serata… mmmmmm…

    Vabeh, a parte la mia “passione” per Nek (di cui ho visto pure un concerto ma negherò di averlo scritto alla faccia del proverbio “verba volant scripta manent”)… Stica!!!! Pieno di personaggioni e tu non eri da meno! Sarai pure meno spigliata di Moccia in televisione ma… faresti mai a cambio?

    La Puglia è una regione che vorrei visitare nuovamente e con calma (visto che ci sono andata con un gruppo di tarantolati che me l’hanno fatta vivere come un incubo) e il tuo racconto mi ha fatto tornare voglia! Questo vuol dire che hai un dono con le parole perchè fin’ora il solo pronunciare “frisella” mi faceva venire un attacco epilettico!
    Ma il caffè alla fine, tra una proloco e l’altra, te l’hanno servito?

    buona nanna a tutto il blog

  5. Smemo*
    3 novembre 2010 a 9:28 | #5

    Catefiè puoi sempre dire quello che dicono sempre le star di hollywood: qualcuno ha hackerato il mio twitter/facebook e si spaccia per me!
    Secondo me funziona!

    Pane caldo :Q__

    Io ieri sera dopo danza ho avuto un tracollo fisico mica da poco…a cui la mamma ha risposto “metti a posto!”
    ehhh! No cambierà mai.

    Baci.

  6. paolaCH
    3 novembre 2010 a 9:41 | #6

    …sempre detto che sei una Uipps, Bosco!
    beeeeelli i Sassi di Matera!!!
    Catefiè che t’ha fatto Nek? :-) a me non dispiace, e soprattutto si lascia guardare!!!

  7. Ila
    3 novembre 2010 a 11:28 | #7

    Ammaniti non c’era a ritirare un premio???

  8. 3 novembre 2010 a 11:39 | #8

    Federica, sei veramente fantastica…
    In realtà sei tu che hai la situazione sotto controllo!
    Vorrei riuscire anch’io a capire come sono e cosa voglio fare da grande…

    P.S. al pane non si resiste!!!!!

  9. Monica
    3 novembre 2010 a 12:18 | #9

    Mi hai fatto venire l’acquolina in bocca!!!!! Io, nipote di un fornaio, non so resistere alla tentazione del pane.. nemmeno quando non c’è!!! Slurp!!!

  10. manu
    3 novembre 2010 a 13:30 | #10

    Che bel giretto!!!A saperlo scappavo pure io in Puglia che in Toscana ha piovuto tutto il tempo!!!!
    Buono il pane caldo!!!
    E sei fantastica così come sei!!!Fidati!!

  11. Elisa
    3 novembre 2010 a 16:39 | #11

    Cara Fede,
    probabilmente diventerai come quel tuo amato scrittore misantropo che adesso ovviamente non mi viene il nome, e ti isolerai in una splendida casa in mezzo alle colline toscane, con gatti e cani!
    Ma per ora, ti posso dire, che hai la fortuna di essere comunque una persona solare e che se intervistata, fa venir fuori quella parte di te animatrice e divertente!

    E concordo con Catefiè.. quando scrivi, racconti anche solo un viaggio ci si immedesima talmente tanto che non vedi l’ora di leggere il seguito (vedi il tuo splendido viaggio in Africa)

    Evviva il SE, e non l’IO che vogliono gli altri!!!

  12. Annalisa
    3 novembre 2010 a 17:04 | #12

    eccomi reduce da un bel ponte con l’otite :-(
    Fede,sono molto felice che la Puglia sia stata di tuo gradimento,i paesi che avete visitato sono davvero incantevoli, non sono molto distante da Massafra essendo il mio paese a metà strada tra Bari e Taranto….peccato!!!

  13. Bruny
    3 novembre 2010 a 18:16 | #13

    Ciao Fede,
    anche io lo scorso we ero tornata a casa, nella mia amata Puglia! Vivo a Milano x lavoro e niente è così distante dalla realtà cui ero abituata.
    sono corsa giù questo we, e passando da massafra x andare a taranto ho pensato a te che dovevi essere lì! e al fatto che ti saresti goduta il sole! Ha fatto davvero caldo a taranto! ci devi tornare e devi vedere lo splendido salento e il mare che abbiamo!
    un abbraccio

  14. Nino
    4 novembre 2010 a 10:36 | #14

    maestra!
    più magna di così non poteva andare!
    i suoi post sono sempre pregni (adoro) di spunti di riflessioni, dalle riflessioni (appunto) che si fanno durante questi viaggi in-terminabili, agli award più assurdi che si possono annoverare sulla faccia della magna terra, ai momenti magici di una serata tra i sassi di matera o i trulli di alberobello…
    a proposito, un mio amico appena arrivato davanti alla sterminata distesa di roccia dela gravina esclamò scocciato:
    “tutta questa strada per vedere sta cava di breccia!?”
    quando si dice patrimonio unesco….
    comunque, volevo ringraziarla per uno spunto di riflessione, cioè che in automobile spesso succede che la mente vaghi per conto suo e va a finire in meandri pseudo spirituali della mente (appunto), sarà per il cigolio della carrozzeria e la cadenza delle buche, dopo un pò sembra di stare a recitare un mantra, indi per cui cominic a dire, da dove vengo, dove vado, quale sarà la mia strada?
    se non fosse per il mio tom tom personale (leggi culo), mi ritroverei a girare in tondo come un criceto alcolizzato che confonde una ruota di luna park per un loft.
    dicevo le riflessioni pseudomantriche generate dai viaggi in auto, a me parte sto loop:
    esattamente un anno fa mai e poi mai avrei pensato di andare a ritirare il magna premio, chissà cosa farò esattamente fra un anno…
    fammi indovinare…
    raccoglierò un fiore a giacarta?
    farò la fila a broodway?
    sa una cosa?
    NON INDOVINO MAI…
    la mia vita, per quanto così monotona, è sempr ecosì imprevedibile…
    e in queste elucubrazioni immancabilmente
    SBAGLIO STRADA…
    così prendendo spunto dal suo post faccio una cosa, scrivo su un biglietto cosa immagino potrò fare esattamente fra un anno e glielo spedisco.
    ci sentiamo tra un anno!!!!
    Nino giucas casella mi fai una pippa!

  15. Alessandra
    5 novembre 2010 a 16:14 | #15

    il mio TOM TOM supera se stesso quando dice ‘ora diritto per 166 km poi svolta a destra’…sicuro che 166 km mi ricordo….

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