La mamma è sempre la mamma…
Durante una delle famose telefonate inquisitorie da parte di mia madre per accertarsi sul mio stato di salute, a un certo punto mi ha detto: “siediti un pò che ti devo leggere una cosa”:
“Non era ancora passato un quarto d’ora, che la carrozzina tornò, e la Fata, che stava aspettando sull’uscio di casa, prese in collo il povero burattino, e portatolo in una cameretta che aveva le pareti di madreperla, mandò subito a chiamare i medici più famosi del vicinato.
E i medici arrivarono subito, uno dopo l’altro: arrivò, cioè, un Corvo, una Civetta e un Grillo-parlante.
— Vorrei sapere da lor signori, — disse la Fata, rivolgendosi ai tre medici riuniti intorno al letto di Pinocchio, — vorrei sapere da lor signori se questo disgraziato burattino sia morto o vivo!…
A quest’invito, il Corvo, facendosi avanti per il primo, tastò il polso a Pinocchio: poi gli tastò il naso, poi il dito mignolo dei piedi: e quand’ebbe tastato ben bene, pronunziò solennemente queste parole:
— A mio credere il burattino è bell’e morto: ma se per disgrazia non fosse morto, allora sarebbe indizio sicuro che è sempre vivo!
— Mi dispiace, — disse la Civetta, — di dover contraddire il Corvo, mio illustre amico e collega: per me, invece, il burattino è sempre vivo; ma se per disgrazia non fosse vivo, allora sarebbe segno che è morto davvero!
— E lei non dice nulla? — domandò la Fata al Grillo-parlante.
— Io dico che il medico prudente quando non sa quello che dice, la miglior cosa che possa fare, è quella di stare zitto. Del resto quel burattino lì non m’è fisonomia nuova: io lo conosco da un pezzo!…
Pinocchio, che fin allora era stato immobile come un vero pezzo di legno, ebbe una specie di fremito convulso, che fece scuotere tutto il letto.
— Quel burattino lì, — seguitò a dire il Grillo-parlante, — è una birba matricolata…
Pinocchio aprì gli occhi e li richiuse subito.
— È un monellaccio, uno svogliato, un vagabondo. Pinocchio si nascose la faccia sotto i lenzuoli.
— Quel burattino lì è un figliuolo disubbidiente, che farà morire di crepacuore il suo povero babbo!…
A questo punto si sentì nella camera un suono soffocato di pianti e di singhiozzi. Figuratevi come rimasero tutti, allorché sollevati un poco i lenzuoli, si accorsero che quello che piangeva e singhiozzava era Pinocchio.
— Quando il morto piange, è segno che è in via di guarigione, — disse solennemente il Corvo.
— Mi duole di contraddire il mio illustre amico e collega, — soggiunse la Civetta, — ma per me, quando il morto piange è segno che gli dispiace a morire.
Appena i tre medici furono usciti di camera, la Fata si accostò a Pinocchio e, dopo averlo toccato sulla fronte, si accòrse che era travagliato da un febbrone da non si dire.
Allora sciolse una certa polverina bianca in un mezzo bicchier d’acqua, e porgendolo al burattino, gli disse amorosamente:
— Bevila, e in pochi giorni sarai guarito.
Pinocchio guardò il bicchiere, storse un po’ la bocca, e poi dimanda con voce di piagnisteo:
— È dolce o amara?
— È amara, ma ti farà bene.
— Se è amara, non la voglio.
— Da’ retta a me: bevila.
— A me l’amaro non mi piace.
— Bevila: e quando l’avrai bevuta, ti darò una pallina di zucchero, per rifarti la bocca.
— Dov’è la pallina di zucchero?
— Eccola qui, — disse la Fata, tirandola fuori da una zuccheriera d’oro.
— Prima voglio la pallina di zucchero, e poi beverò quell’acquaccia amara…
— Me lo prometti?
— Sì…
La fata gli dette la pallina, e Pinocchio, dopo averla sgranocchiata e ingoiata in un attimo, disse leccandosi i labbri:
— Bella cosa se anche lo zucchero fosse una medicina!… Mi purgherei tutti i giorni.
— Ora mantieni la promessa e bevi queste poche gocciole d’acqua, che ti renderanno la salute.
Pinocchio prese di mala voglia il bicchiere in mano e vi ficcò dentro la punta del naso: poi se l’accostò alla bocca: poi tornò a ficcarci la punta del naso: finalmente disse:
— È troppo amara! troppo amara! Io non la posso bere.
— Come fai a dirlo se non l’hai nemmeno assaggiata?
— Me lo figuro! L’ho sentita all’odore. Voglio prima un’altra pallina di zucchero… e poi la beverò!…
Allora la Fata, con tutta la pazienza di una buona mamma, gli pose in bocca un altro po’ di zucchero; e dopo gli presentò daccapo il bicchiere.
— Così non la posso bere! — disse il burattino, facendo mille smorfie.
— Perché?
— Perché mi dà noia quel guanciale che ho laggiù sui piedi.
La Fata gli levò il guanciale.
— È inutile! Nemmeno così la posso bere…
— Che cos’altro ti dà noia?
— Mi dà noia l’uscio di camera, che è mezzo aperto.
La Fata andò e chiuse l’uscio di camera.
— Insomma, — gridò Pinocchio, dando in uno scoppio di pianto, — quest’acquaccia amara, non la voglio bere, no, no, no!…
— Ragazzo mio, te ne pentirai…
— Non me n’importa…
— La tua malattia è grave…
— Non me n’importa…
— La febbre ti porterà in poche ore all’altro mondo…
— Non me n’importa…
— Non hai paura della morte?
— Punto paura!… Piuttosto morire, che bevere quella medicina cattiva.
A questo punto, la porta della camera si spalancò ed entrarono dentro quattro conigli neri come l’inchiostro, che portavano sulle spalle una piccola bara da morto.
— Che cosa volete da me? — gridò Pinocchio, rizzandosi tutto impaurito a sedere sul letto.
— Siamo venuti a prenderti, — rispose il coniglio più grosso.
— A prendermi?… Ma io non sono ancora morto!…
— Ancora no: ma ti restano pochi minuti di vita avendo tu ricusato di bevere la medicina, che ti avrebbe guarito dalla febbre!…
— O Fata, o Fata mia,- cominciò allora a strillare il burattino, — datemi subito quel bicchiere. Spicciatevi, per carità, perché non voglio morire no… non voglio morire…
E preso il bicchiere con tutt’e due le mani, lo votò in un fiato.
— Pazienza! — dissero i conigli. — Per questa volta abbiamo fatto il viaggio a ufo.
E tiratisi di nuovo la piccola bara sulle spalle, uscirono di camera bofonchiando e mormorando fra i denti.
Fatto sta che di lì a pochi minuti, Pinocchio saltò giù dal letto, bell’e guarito; perché bisogna sapere che i burattini di legno hanno il privilegio di ammalarsi di rado e di guarire prestissimo.
E la Fata, vedendolo correre e ruzzare per la camera, vispo e allegro come un gallettino di primo canto, gli disse:
— Dunque la mia medicina t’ha fatto bene davvero?
— Altro che bene! Mi ha rimesso al mondo!…
— E allora come mai ti sei fatto tanto pregare a beverla?
— Egli è che noi ragazzi siamo tutti così! Abbiamo più paura delle medicine che del male.
— Vergogna! I ragazzi dovrebbero sapere che un buon medicamento preso a tempo può salvarli da una grave malattia e fors’anche dalla morte…
— Oh! ma un’altra volta non mi farò tanto pregare! Mi rammenterò di quei conigli neri, colla bara sulle spalle… e allora piglierò subito il bicchiere in mano, e giù!…”
Inutile dire che ora, tutte le sere, la obbligo a telefonarmi e a leggermene un pezzo!
no, ma Federica, veramente?
davvero tua mamma ti ha chiamata per leggerti una favola?
… ma quanto dolce è?
Un giorno in Russia Irina mi ha detto che ai bambini russi danno la medicina amara così la prossima volta si ricordano di coprirsi per non ammalarsi.
Io mi aspettavo il resoconto di xfactor!
Bella però di sicuro più di quello che sto studiando!
@Smemo X Factor non merita un resoconto…
maestra! fatina! la giornata è iniziata talmente sminchiata che mi sono detto:andiamo dalla fede,tantelevolte gli è volato un altro tappo mi miro su un pò il morale…
beh, non sei stata di nuovo la protagonista di un quadro di esher ma mi hai risollevato il morale lo stesso.
ANCHE IO VOGLIO LO ZUCCHERINO DALLA ZUCCHERIERA TUTTA D’ORO!
ti immagini che figata?
adagiate le molli e stanche membra, muovendo plasticamente il braccio verso la zuccheriera tutta d’oro mi piglio un bello zuccherino…
ahhhhh, mondiè!
la mi mamma (perchè quando leggo collodi mi vien da parlare toscano?) non mi ha mai raccontato favole, al massimo cantato ninne nanne
e che a cantare era anche di brava assai…
meglio, se avesse dovuto rifilarmi sto popò di pinocchio avrebbe sicuramente tagliato qualche pezzo a suo piacimento, sono sicuro.
al primo zuccherino la fata di sicuro apriva con uno schiaffone la bocca a pinocchio e gli tirava la pasticca in gola…
:_)
Nino tutta la sera a ridere al telefono con la versione pelosa di lady tata, alias lady tato.
solo uno stralcio di conversazione:
-hai visto la versione uominisessuali dei tazenda?
-si! i chymerda!
@ Nino HAHHAHAHAAHHAHAA!! I Tazenda appena usciti dalla clinica di riabilitazione!
Fede!! Davvero premurosa la tua mammina a telefonarti per leggerti la favola!!! Ora lo dico alla mia (anch’io voglio!!!)
Per X Factor concordo sulla scelta di evitare il resoconto!!! Perchè quest’anno mi sembra proprio una vaccata. Possibile che su 80.000 voci quelle sul palco di ieri sera fossero le migliori secondo i giudici?????????????????????
Nino: i chymerda è azzeccatissimo!!! Come hanno avuto il coraggio di dire che hanno cantato bene Frozen?????????????? MIODDDDDIOOOOOO!!!!
E il ragazzino balbuziente e strabico della Majonchi????? Mi fa tenerezza, ok. Merita un’occasione perchè è sfigatissimo, ma non ha senso pensare che possa vendere dei dischi, maddai!!!
Devo un po’ ricredermi su Nevruz, che pensavo giocasse a fare lo psicotico, invece lo è davvero e non è nemmeno malissimo (visto con chi gareggia poi..), ma forse + come comico o come talento incompreso!
Lo scugnizzo napoletano è tristissimo, Lady Tette vabbè diciamocelo è una strafiga)ma altrettanto deprimente…
Si salva il mitico Elio, che porello da solo deve tener su l’audience. Ma l’è dura!!!!!
Ma quanto è cara la tua mamma?! Questo post mi ha riportato indietro di almeno 14 anni! Che tenerezza!
@Nino:
Ma sei sardo?Uominisessuali lo dice solo mia nonna e tutti gli anziani sardi!!hahahhahahha
anch’io ho pensato che il tipo capellone dei Chimera sembrava un po’ Andrea Parodi (ma come si dice da noi “si obìada!”).
E anch’io mi aspettavo commenti su Lady Tata o Lady Senso dell’Umorismo Zero!
In ogni caso, Pinocchio è un mito e la tua mamma è un amore! Gliel’hai mai cantata “Anch’io ti voglio bene” di Anna Identici?
Ragazzi adesso la Bosco mi banna dal sito perchè ho portato questo post da Pinocchio a X factor!
Chiedo venia!
Logggiuro!
Nino, chymerda è il massimo!
Io non li riesco a vedere..peggio che con i Borghi Bros! Anche se sono in love con gli occhi di quello con i capelli più corti!
Concordo con Federica … meglio Pinocchio di XFactor (che non commenterò perchè io non ne ho mai visto nemmeno un minuto).
Il fatto della mamma che telefona per raccontarti una favola mi riporta alla mente il grande Rodari (guarda caso quest’anno ad aprile erano 30 anni giusti giusti che ci ha lasciato). Il suo libro Favole al Telefono era ispirato proprio da un padre che viaggiava su e giù per l’Italia e che mancava sempre da casa e sua figlia voleva che ogni sera lo chiamasse per raccontargli una storia. E Rodari spiegava che le favole presenti nel libro erano frutto della fantasia di questo genitore.
Grande tua mamma Fede.
@ Daniela: Uominisessuali lo dice anche Benigni in Johnny Stecchino!
@Smemo scriverò un post su X Factor solo per te!
Mia mamma ha degli adorabili slanci creativi, per il resto ve la presterei un paio di settimane poi mi dite….
@pianoman: le Favole al telefono di Gianni Rodari…che ricordi! me lo avevano regalato quand’ero piccina per un compleanno. ehm ehm…diciamo che lo leggevo mentre stavo “sul trono” (leggasi: a fare pupù) e … non mi ricordo per quale motivo mi è scappato di mano e potete immaginare dov’è finito! bleah!!
comunque poi me lo sono fatto ricomprare neh!!
Bosco, dolce la mamma però, a leggerti pinocchio!!
Ho chiesto alla dottoressa: purtroppo esercita solo come specialista!
Maaaaa new entry…what’s your name?
Perchè chiamarti new entry è un pò creepy, ecco.
Buona domenica!
Bello il riferimento a Rodari, io ho due nipotine in età di favole e quando dormono da me devo , ma con piacere, raccontare delle favole che invento al momento fino a che non si addormentano.
@Alberto
Attento che non siano rompiscatole come ero io da piccola! Mia madre spesso se le inventava per non dover leggere o per piacere suo, ma se dopo un mese richiedevo una specifica favola e lei non se la ricordava perfettamente e cambiava qualche dettaglio me ne accorgevo subito e mi arrabbiavo!!
Finger in the ass fin da piccola!!!!
Cara Federica, un po’ di questions mi hanno tenuta lontana dall’amata lettura del tuo blog, mi rifarò a stretto giro di posta. Ma una cosa veloce te la devo dire: lo sai che Miss Italia ti somiglia un sacco? Non so che fa, nè come parla o cosa pensa perchè ho visto la trasmissione solo poco poco ieri sera, ma, per me, sta Testasecca mi ricorda tanto te!
Un bacio!
Lola
Lola: U__________U
Lola che fine avevi fatto?? Mi stavo preoccupando!
@Gianni Rodadi mi ricordo la favola di Marco e Mirko i gemelli terribili! Era un genio!
@Tutti abbiate pazienza c’ho una stanca addosso che faccio fatica a tenere la testa su, c’è qualcuno che aggiorna per me???
Pago bene!!
Mi offro molto volentieri, anche a poco! Intanto tra un po’ dovrei venire a Roma per qualche giorno per studio… tra l’altro, mi sapreste consigliare un posto (più o meno in centro) dove poter dormire senza che poi mi pelino viva o che debba vendere un rene per pagare il conto? Grazie!!
ahaha grande smemo!
Fede se vuoi aggiorno io! ;P tanto al posto di studiare FACCIO TUTTO!
compreso mettere in ordine e pulire la mia stanza! assurdo!
Fede, se ti mandassi una fornitura di birre, ti tireresti un po’ su?
DIMoNo , [url=http://efafhkhfbmik.com/]efafhkhfbmik[/url], [link=http://stzctfaejlsi.com/]stzctfaejlsi[/link], http://pxfqnpellwtp.com/
ZNzJCS , [url=http://tfpkjdxcqyai.com/]tfpkjdxcqyai[/url], [link=http://dqskoudgdpva.com/]dqskoudgdpva[/link], http://fapngomxdprh.com/