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Costantinopoli

Questo post volevo intitolarlo : “Minchia! 3 anni!” che è la frase dell’ aviatore che atterra sulla spiaggia  in “Mediterraneo” quando Abatantuono gli fa notare che la guerra è finita appunto da 3 anni!
I 3 anni in questione sono quelli fra me e Sant’Attilio.
Curioso ed inquietante è constatare come le cose evolvano (se vogliamo usare un eufemismo).
Il primo anno siamo ritornati nel luogo del nostro primo bacio con una bottiglia di Berlucchi e due bicchieri di carta, (45 gradi in macchina) e abbiamo poi cenato nello stesso ristorante che nel frattempo costava il doppio, l’anno dopo ho detto ad Atti: “invece di farci il regalo,perchè non ci scriviamo una lettera?”  così il 5, tutta contenta, gli consegno la mia e lui “oh, scusa mi sono scordato!”…
Stamattina  l’unica cosa che ci siamo detti è stata “Ammazza che caldo!”.
Ma veniamo a noi e ai miei 4 giorni a Istanbul.
Un mesetto fa il mio editore mi chiese se avevo voglia di partecipare a questo viaggio di gruppo organizzato dalla De Agostini che ogni anno porta i suoi venditori da qualche parte.
“Tu vieni?”
“E tu?”
“L’ho chiesto prima io”
E siamo andati avanti così per una mezzoretta buona.
Notare che “il mio editore” ha 6 mesi giusti giusti più di me.
E quelle di voi che lo hanno conosciuto se lo ricordano molto bene (vero Lella?)
Ecco che partiamo da Roma io, Attilio e Giusi (la mia prima editor che mi incoraggiava con la più spietata delle erre moscie dicendomi  “Bosco ricordati che non sei Victor Hugo!”) con cui condivido,oltre al segno zodiacale, anche la tendenza alla fatalità, e quando abbiamo visto un ebreo integralista leggere il Talmud con la faccia al muro nella sala d’aspetto, ci siamo guardate e ci siamo  dette: “Che peccato, salteremo in aria prima di vedere Istanbul”.
Da lì in poi ogni faccia sospetta o banale è diventata sinonimo di attentato e abbiamo cominciato a vedere i titoli  dei giornali:
“Tragedia nei cieli…la Newton Compton si stringe nel dolore dei parenti”
“Ce l’avevano quasi fatta…” “Fatalità annunciata..”  “Avevano un presentimento…” “La figlia l’aveva salutata dicendo ‘quando torni’…!”  “Il sogno premonitore l’aveva messa in guardia” e così via per due ore.
Ovviamente Attilio si sarebbe salvato all’ultimo minuto,grazie a una telefonata del portiere, per dirgli che si era allagata la casa.
Ad ogni turbolenza tiravamo un sospiro, alzavamo la testa dal giornale e guardandoci negli occhi dicevamo: ” Peccato…”
Perdonatemi se mi dilungo tanto sul volo, ma per me è sempre la parte più schoccante e che assorbe gran parte della mia già compromessa  memoria.
E’ più probabile che  non mi ricordi un posto dove sono stata, ma se mi chiedete il nome del pilota o com’erano vestite le hostess me lo ricordo!
Fra l’altro da notare che Giusi ha portato con sè nel bagaglio a mano un paio di forbici da sarto…
E poi si dice la sicurezza.
La partenza era prevista per le 10.15, ma dopo un’ora eravamo ancora sedute, finchè il pilota ci avverte che a causa di “un problema di origine aviaria di un volo prima del nostro, la pista dev’essere controllata e ci troviamo in coda di circa 30 decolli”
Immaginate me e Giusi che ci guardiamo e diciamo “Ecco…è finita”
Guardate cosa ho trovato su Wikipedia a proposito di uccelli: ” il 25 settembre 2007 un velivolo militare italiano precipitò proprio in seguito alla collisione con uno stormo di uccelli; illesi i piloti, lanciatisi con il paracadute”
Il 25 settembre è il mio compleanno….
Il mio primo pensiero è stato: “birra!”
Il secondo è stato “Sono solo le 11″
E il terzo: “Ma sticazzi!”
In quel momento ho sentito lo steward che preparava il carrello dire al collega: “Che faccio metto gli alcolici?”
E l’altro: “Ma no è presto”
Mi giro, leggo il suo nome sul badge e dico: “Alessio, metti gli alcolici in quel cazzo di carrello”
Vabbè non ho detto cazzo.
Ero già stata in Turchia nel 98,quando lavoravo al Club Med,ma ero rimasta 4 mesi a Kemer senza mai mettere il naso fuori.
Nella mia immaginazione,sempre sopra le righe,credevo che Istanbul fosse una città tutta fatta di case di mattonelline turchesi, intervallate qua e là da Moschee e hammam, dove le odalische danzavano mostrando l’ombelico incastonato con preziosi rubini, i mercanti vendevano tappeti di finissima fattura a prezzi stracciati e il tramonto sul Corno d’oro ti accecava l’anima con le sue  mille lame di luce percorse dai tappeti volanti che intasavano i cieli nell’ora di punta.
Devo smettere di bere.
Istanbul è,per usare un eufemismo, l’anticamera dell’inferno!
Credo sia seconda solo a Città del Messico per inquinamento, casino e sporcizia.
14 MILIONI di persone che vanno tutte in macchina insieme e che abitano palazzoni che cadono a pezzi.
p1070312In mare un miliardo di navi cargo che trasportano container,3 navi da crociera al giorni cariche di turisti turisti e ancora turisti.
Già questo basterebbe.
La parte moderna è un casino bestiale, quella antica è molto più calma ed elegante, ma i turisti li piazzano tutti in quella moderna. Chissà come mai.
Il nostro albergo in pieno centro di Taksim,era modernissimo e davvero molto bello, di quelli a 9 piani con la vista assoluta e con ogni inutile confort tipo vuoi un cuscino “ergonomico e duro” ” anallergico e  morbido” o “o anatomico in lattice”.
Ero tentata di chiederne uno  ergonomico, anallergico e in lattice
Il gruppo arrivava da Novara la sera,così noi 3  abbiamo avuto tutto il giorno a nostra disposizione per quello che,speravamo, fosse un pomeriggio di shopping compulsivo ed indimenticabile, dove trovi quei pezzi unici a 2 lire (turche) di cui ti vanti tutta la vita.
Brigitte,la nostra guida, una ragazza deliziosa di cui vi darò volentieri il numero se mai ne avrete bisogno,ci aveva consigliato di andare in una via centrale dove avremmo trovato qualunque cosa,così dopati di adrenalina per non essere (ancora) morti in un attentato ed eccitati per la novità, ci siamo buttati nella bolgia immaginandoci di comprare altre valige per il ritorno cariche di vestiti e piatti.
Salvo renderci conto dopo 2 minuti del danno  della globalizzazione: la via del decantato shopping potevaessere Via del Corso a Roma, Via Calzaioli a Firenze, Viale Corsica a Milano.
Un fiume di gente che affollava H&M, Intimissimi, Benetton, Camper, Zara….
Il tutto accompagnato dall’onnipresente fetore del Kebab.
Le strade intorno erano sicuramente più caratteristiche, ma incredibilmente incasinate.
p1070495E con ancora le decorazioni di Natale appese!
p1070271La nostra delusione è stata immediata. Sembravamo Julia Roberts in Pretty Woman che va da Hector Elizondo con le mani piene di dollari e dice piangendo: “Ho tutti questi soldi e nessuno mi vuole aiutare!”
Non c’era nulla che valesse la pena, sembravano i saldi di 3 anni fa.
Quindi con la coda fra le gambe, ci siamo risolti ad infilarci in un bar pieno di  turchi che guardavano la partita, dove abbiamo mangiato hummus e imam e bevuto ottima birra Efes!p1070268
La nostra passeggiata è proseguita random fino alla torre di Galata che non ho avuto il coraggio di farmi a piedi fino in cima, cosa che mi è stata rinfacciata per un paio d’ore.
Più di tutti mi è stato rinfacciato il mio ossessivo fotografare gatti e, in effetti, riguardando le foto, forse non avevano tutti i torti.
p1070299La sensazione che avevamo passeggiando per le strade centrali non era proprio di assoluta sicurezza, o meglio, finchè rimanevi nel quadrilatero delle vie principali eri in mezzo a un miliardo di altre persone, ma come sforavi di 100 metri, ti trovavi nel degrado più totale e non vedevi una donna in giro a pagarla.
Oddio se la pagavi forse non era il genere di donna che avresti voluto incontrare!
Ovviamente sono fioccati i titoli: “Editor e scrittrice non più giovani, barbaramente uccise, l’editore commenta:  un pò se l’erano cercata!”
p1070293Risalendo verso il centro distrutti, assetati e doloranti, ci si è aperto il panorama sul Corno d’Oro, che è effettivamente molto bello, però che vi devo dire, la magia non l’ho sentita, in compenso ho contato 7 miliardi di antenne paraboliche.
Dopo aver girato in lungo e in largo alla ricerca di un ristorante vegan che Attilio aveva trovato sulla guida ed esserci accorti che era l’unico ristorante vuoto della via, ci siamo infilati in un localino con le foto degli attori un pò come nei ristoranti a Trastevere, con l’equivalente di Christian de Sica e Justine Mattera.
Tornati in albergo, ho visto una puntata di CSI in Turco.
L’indomani cominciava la vera e propria avventura.
Non avevo mai tentato l’esperienza del viaggio di gruppo e nonostante adesso io non pensi ad altro che a partire con “Avventure nel mondo”, non avevo idea di cosa potesse significare spostarsi in pulman con altre 45 persone mai conosciute prima con altissimo rischio karaoke!
Invece l’unica che ha cantato è stata l’accompagnatrice delusa che nessuno di noi conoscesse Gigi Finizio (che Attilio in quanto estimatore ben conosceva).
Non mi sono mai divertita così tanto in vita mia e d’ora in poi voglio solo fare viaggi di gruppo!
Anche con dei giapponesi.p1070331
La prima mattina ci hanno portato in pulman alla Moschea Blu che è uno spettacolo assoluto di cui conservo il ricordo del più allucinante puzzo di piedi mai avvertito prima.
p1070368Poi ci hanno portati alla Basilica di Santa Sophia (non v’inganni il nome, non è dedicata ad una donna, non sia mai! E’ solo la derivazione greca di “conoscenza”…) all’Ippodromo e alla Cisterna dell’acqua.
Il classico giro turistico cronometrato dove sei tormentato e assalito dai venditori di qualsiasi cosa mentre cerchi di far funzionare la connessione Wi-Fi per scaricarti la posta senza riuscirci!
p10703391Dopo il lungo giro, siamo andati a pranzo in un posto molto panoramico da cui si godeva una vista pazzesca del Corno d’oro (e dove si mangiava malissimo) ma da cui si notava soprattutto il traffico allucinante che merita una dissertazione.p1070384
Ogni appuntamento ci veniva dato un’ora prima a causa dell”incognita del traffico.
La spiegazione è stata: “Siccome la benzina è cara nessuno usa il motorino e tutti rimangono imbottigliati per un tempo indeterminato che varia da una a tre ore!”
Il Turco è molto paziente e questa è una certezza.
Il mangiar male da qui in avanti è stata ahimè una costante.
Credevo fosse impossibile mangiare male in Turchia dato che, come in Grecia, cucinano tutti le stesse cose (ma non diteglielo) : hummus, ceci, melanzane stufate, foglie di vite ripiene di riso  e peperoni ripieni, ma essendo tutto preparato per i gruppi era molto probabilmente roba in scatola.p1070387
Che avremmo mangiato sempre peggio fino ad arrivare a paragonare i piatti alla cucina dell’Alitalia!
Io che  in quanto vegana ho sempre avuto un trattamento di favore, sono certa di aver mangiato meglio di tutti.
Ed eccoci al tanto atteso pomeriggio di shopping al Mercato delle Spezie e al Gran Bazar.
Io e Giusi avevamo gli occhi lucidi e desiderosi di comprare. Già immaginavamo pantaloni di lino, piatti, e spezie introvabili in questo emisfero.
Giusi in modo particolare desiderava una borsa finto Bottega Veneta che il mio editore ha dovuto contrattare fino
allo stremo che sembrava fosse diventata una questione di vita o di morte.
p1070388Vi prego se andate a Istanbul non andate mai nè al Gran Bazar, nè al Mercato delle spezie, vi prego, fatemelo come un favore personale, è molto più pratico  andare a Piazza Vittorio o a San Lorenzo.
E’ tutto tristemente uguale, tutti hanno le stesse spezie, gli stessi piatti, e le stesse borse e nemmeno tanta voglia di contrattare perchè tanto se non sarete voi se le comprerà qualcun altro.
Il problema è che sono 4000 botteghe tutte uguali e cominci a girare e girare peggio che in  Blair Witch Project.
Alla fine ho comprato una bustina da 50 grammi di cumino e uno di zafferano turco il cui prezzo si è misteriosamente triplicato dal momento in cui il mio dito ha puntato la vetrina al momento in cui è stato sigillato sottovuoto ed etichettato a caso.
Finito il giro rientro in hotel dove qualcuno di noi si è guardato la partita e qualcun altro (tipo noi) ha cercato lo scopino del cesso per poi capire che era incastonato dentro (non ho foto di questo purtroppo).
Ma cosa ti vuoi aspettare da un paese dove Eclisse di dice Tutulma?? Che sarà il nome del mio prossimo gatto!alacakaranlik-efsanesi-tutulma-1277369837
E a proposito di gatti se la Grecia è il paradiso dei gatti questo è la succursale.
p1070360Mentre i cani sono marchiati come le mucche con l’etichetta all’orecchio, tenuto conto che se ne vedono uno che passeggia senza un padrone ne fanno Kebab in 10 minuti, i gatti godono del massimo e sfacciato rispetto tanto che passano la vita spiaggiati qua e là senza timore di essere importunati (cosa che non posso dire delle donne).
La sera ,dopo una coda di un’ora per percorrere 2 chilometri (DUE!)
Ci hanno portati in un ristorante tipico dal nome Akvaryum.
Segnatevi questo nome e non andateci mai.
Avete presente Bangkok? Nemmeno io, ma chi c’è stato ha detto che è uguale.
Un ristorante accanto all’ altro con i suonatori che suonano tamburi e violini a manetta sotto il naso dei turisti che mangiano sempre le stesse cose, mentre il fumo del kebab ti annebbia la vista e le ballerine del ventre te la sbattono in faccia.p1070412
Allora chiedi, ma com’è che le altre donne le coprite tutte da capo a piedi e a queste gli mettete i soldi nelle mutande?
Eh ma queste sono zingare…
L’indomani in pulman fino alla parte asiatica che ricorda molto Castel Gandolfo se non fosse per il Bosforo e che è molto più figa.
Comunque una villa costa sempre meno che un appartamento a Monti, mi sa che io e Attilio il mutuo lo prendiamo lì.
Visita al palazzo Beylerbeyi nonchè residenza estiva del Sultano Mamhud II di cui non ho foto interne perchè non se ne potevano fare ma immaginatevi Versailles.
Direte che cazzo c’entra? E che ne so io mica sono un interior designer!
Il palazzo è proprio sul mare sotto il ponte di Galata che attraversa il Bosforo che è uno spettacolo pazzesco.p1070432
E’ alto 40 metri  e la notte è tutto illuminato e cambia colore.
E a quanto leggo su Wikipedia, si rifà ad un progetto di Leonardo da Vinci del 1502, questo forse mi spiega il motivo di questo tatuaggio che credevo fosse frutto di una scommessa persa!p1070374
Il Sultano viveva nel Palazzo con la potentissima madre,(vedete che le cose non cambiano mai) 4 mogli e una cinquantina di concubine, se ti andava bene lo vedevi una volta ogni mese e mezzo,ma se non gli piacevi erano cazzi tuoi.
Ogni venerdì si decideva chi veniva fatta fuori e vi lascio immaginare che ansia.
Non è che ti facessero fuori in senso stretto, ma penso che l’onta per essere stata ripudiata dal Sultano bastasse per farti chiudere dai tuoi in una botola per il resto dei tuoi giorni.
Poi ,occhio, non è che dovete immaginarvi il Sultano come ,che ne so, Alessandro Preziosi col turbante, no no, il Sultano era una specie Maurizio Costanzo vestito peggio, che ne so ti capitava un  Mehmet III o un Mustafa I e stavi fresca!
Le concubine venivano scelte a seconda di quello che sapevano fare, tipo cantare, ballare, recitare, poi però se una disgraziatamente rimaneva incinta, veniva fatta partorire e poi il figlio glielo annegavano, per cui per evitare questo, dato che l’invenzione della pillola era lontana, si facevano togliere direttamente l’utero, e non voglio immaginare un’isterectomia nel 1512…p1070376
Che poi fanno tanto gli sciolti  facendo finta di essere di mentalità aperta, quando lo senti chiaramente sulla pelle quel maschilismo ottuso che va oltre l’immaginabile.p1070395
Quando facevamo le domande di rito che cominciavano tutte con: “Ma le donne potevano…” suonava esattamente come “Ma i cani potevano?..”
“I cani potevano entrare nella moschea?”
“Si ma dovevano stare in fondo”
” I cani potevano uscire?”
“Sì ma solo se accompagnati dal padrone e con la museruola”.
Perchè poi è quella la considerazione.
Di giorno di donne vestite col chador nero e solo gli occhi scoperti ne vedi veramente tante e sei a Istanbul che è abbastanza occidentale, anche se dicono che quelle sono arabe.
Ed è inquietante.
Ma eccoci a visitare il famoso palazzo di Topkapi (altro nome perfetto per un gatto) p1070467
La cui storia ve la lascio trovare per conto vostro. Vi dico solo che custodisce il terzo  diamante più grande del mondo.
p1070503A quel punto cominciavamo ad essere stanchini e fremeva l’incontro Germania- Argentina.
Motivo per cui siamo stati lasciati liberi piuttosto presto, così che ho avuto la possibilità di fotografare altri gatti.
Ma le sorprese non erano ancora finite.
No, perchè siamo stati portati in quello che è stato erroneamente descritto come un night club storico e che altro non è che un locale per turisti dove 3 ballerine scoglionate fanno la danza del ventre pensando a dove hanno parcheggiato la macchina e l’Umberto Smaila della situazione saluta in tutte le lingue e ti fa cantare Volare o o.
Una delle serate più divertenti della mia vita!
Eravamo talmente rassegnati che ci siamo ammazzati dalle risate.p1070528
Avete presente Fantozzi quando va alla cena dell’ultimo dell’anno e c’è il direttore d’orchestra che mette avanti l’orologio di un’ora? Una cosa del genere, tutto perfettamente organizzato al minuto.
p1070536Ore 8.30  Seduti, antipasti, gruppo che suona, prima ballerina, primo piatto, fotografie con ballerina che puoi comprare fuori per 8 euro (le abbiamo comprate!) a seguire un gruppo di danzatori epilettici del Mar Nero di cui ho trovato su you tube (vi prego di alzare il volume a palla così da ricreare l’effetto “non c’è verso di parlare col vicino”. Ore 21.15 il momento clou della serata: l’esibizione della più brava danzatrice del ventre della Turchia (eh certo va lì !) ore 21.45 Smaila e le sue irresistibili gag, numero con un giapponese preso dal pubblico (un must) dolce, caffè e alle 22.30 musica house.
Alla musica house eravamo già ai taxi.
Di quelle cose che nessuno di noi avrebbe mai fatto, per questo sono così felice di esserci stata!
Una serata che ha segnato indissolubilmente i nostri destini e di cui ci ricorderemo per sempre!400px-bosphorus_bridge_night
Dopo ci siamo fatti portare in taxi fino al quartiere di Ortakoi da cui si vede il ponte di Galata e ci sono i locali fighi da cui ti portano in barca fino alle discoteche, ma sono quei posti senz’anima che si somigliano un pò tutti, però la vista valeva la pena.
Una cosa strana che ho visto sono gli ambulanti con i cuccioli di coniglio che pescano il bigliettino della fortuna.
Non so se la tua o quella del coniglio però.
Il mio editore  ha parlato in italiano al tassista tutto il tempo come se l’altro lo capisse perfettamente, esordiendo con la lingua internazionale del calcio: “Tu cosa Galatasaray,Besiktas o Fenerbahce? Io Roma, no Lazio” e da lì diventavano amici del cuore e per sempre e, soprattutto, lo portava dove voleva.p1070509
Purtoppo la mattina dopo è stato il giorno dei saluti e soprattutto il giorno dell’aereo, dove con Giusi abbiamo ricominciato a sospirare “Peccato…ce l’avevano quasi fatta” “Errore umano..” “Una tragedia annunciata”.
All’aeroporto le sue forbici da sarto sono state regolarmente requisite, dopo il primo dei 3 metal detector.
Una volta in mano alla compagnia di bandiera, mi sono ricordata perchè non viaggio mai Alitalia se non obbligata.
La squadra di hostess più stronza sulla faccia della terra.
A parte che erano brutte come Tata Matilda, a una in particolare a cui rodeva particolarmente il culo, ripeteva insistentemente  a una povera crista  la frase “sweet or salted snack?   come se intendesse “allora cretina che parlo arabo? Dolce o salato che non c’ho tempo da perdere…suitorsoltedsnek???”
Ma l’apice l’ha toccato quando un ragazzo le ha fatto una domanda assurda e imbarazzante tipo: “Scusi signorina, a che ora pensa che atterreremo?” Lei l’ha guardato come se  le avesse chiesto “Scusi vendete panini alla merda?” e gli ha risposto sprezzante”Ah non ne ho la minima idea!”.
In genere non mi piace augurare il licenziamento alla gente, ma in questi casi sono spietata!
E giunti a Fiumicino abbiamo atteso i nostri bagagli per un’ora e mezzo…

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Federica Blog

  1. paolaCH
    5 luglio 2010 a 15:50 | #1

    wow fede che avventura! in quanto ai nomi dei gatti sei favolosa!
    io in turchia non sono mai stata, prima o poi però voglio assolutamente andare a pamukkale (http://it.wikipedia.org/wiki/Pamukkale)…alle scuole superiori c’era stata una giornata in cui presentavano le altre culture ecc. e avevan parlato di sto posto. da allora c’ho la fissa!

  2. Chicca
    5 luglio 2010 a 19:35 | #2

    :-) :-) :-) sto ancora scompisciandomi dalle risate!!!Per il resto…:Felice Anniversarioooooooooooooooo!!! ;-)

  3. Miriam ( yimwingchun )
    5 luglio 2010 a 19:51 | #3

    Cara piccola Fede.
    Non sono mai stata ad Istambul, ma dopo il tuo post, credo proprio che non ci andrò mai. :)
    Curiosa coincidenza: una delle mie più care amiche è lì in vacanza.
    UAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!
    Attenderò ansiosa il suo resoconto al rientro.
    E’ sempre triste visitare luoghi in cui le donne hanno più o meno valore zero.
    E mentre leggevo, non facevo che chiedermi: “ma cosa avrà mangiato Fede?”.
    Poi ho letto che sei stata più fortunata degli altri col cibo ( che a quanto pare è una chiavica ) perchè vegana.
    Mmmmm……
    Come avrebbe detto Billy Crystal nel film “Harry ti presento Sally”:
    “non sapevo si mangiasse al ristorante etiope! Ordini due piatti vuoti e via!”
    Macchè bello!
    E per quanto riguarda l’Alitalia….
    UAHAHAHAHAHAH!
    Io detesto quella compagnia.
    Per le stesse ragioni elencate da te.
    Uguali uguali.
    Ragion per cui, ogni volta che prenoto un viaggio, la mia raccomandazione è: NO ALITALIA.
    Piutosto attraverso l’oceano a nuoto.
    Lo scorso anno, al rientro da Tokyo, a nostra insaputa, il volo, pur essendo Air Japan, all’interno celava la brutta sorpresa di avere equipaggio Alitalia ( cosa di cui non so spiegarmi il motivo, ma mi è stato spiegato che succede spesso ).
    Ora, non comprendo proprio, il perchè, mentre con altre compagnie l’equipaggio è cortese, disponibile e si comporta coi passeggeri come se svolgesse il suo LAVORO, con l’Alitalia, le hostess e gli steward, ti trattano come sterco di vacca e si comportano come se fossero dei divi del cinema muto le cui stelle brillano in Hollywood Boulevard!
    Una stronzissima hostess mi ha letteralmente ringhiato contro, quando mi sono alzata per prendere un bicchiere d’acqua dal carrello messo a disposizione dei passeggeri, indicandomi minacciosa in quale carrello avrei dovuto invece prenderla.
    Sono stata così gentile da non spiegare alla “signora” dove le avrei messo il carrello con tutte le bottigliette d’acqua al seguito, e mi sono limitata a spiegarle che il volo lo avevo pagato. Non ero una clandestina che avevano trovato attaccata al carrello durante il decollo e che per umana pietà mi concedevano il privilegio di viaggiare con loro.
    Insomma, se fosse per me, queste persone meriterebbero di coltivare patate nel deserto.
    Con un cammello vestito in giacca e cravatta che gli passa accanto dicendo: DUTY FREEEEEEEEEEEEEE……..

  4. Nino
    6 luglio 2010 a 13:05 | #4

    Buongiorno Federica Orman! (trova l’errore turco)
    ma come? parli di organizzare le vacanza e poi tu presenti con un tre giorni tre i quel di Nuova Roma? (ti immagini, se fossero stati inglesi avremmo avuto la versione kebab della grande mela romana?)
    Costantinopoli, Istambul, la porta d’oriente, il ponte del Bosforo, le mille e una notte e chi più ne ha più ne metta..
    e invece…
    me la immaginavo esattamente come l’hai descritta nella tua bellissima descrizione (e quale sennò)
    debbo farti i complimenti anche per le foto, stanno raggiungendo livelli a dir poco impensabili qualche tempo fa (Satana! esci daqeul corpo!)
    giusto un appunto.
    perchè quando ho guardato la foto della torre di Galata ho visto il fanstama Gasper?
    perchè?
    e a proposito di perchè, mi puoi spiegare un proverbio turco che non so dove e non so quando ho appreso, am del quel non sono mai riuscito a capire bene il significato e TU, in quanto votata a questa missione tuo malgrado, potresti aiutarmi a decifrare?
    è chiar o concetto?
    il prverbio turco fa più o meno così:
    “prima di amare impara a camminare sulla neve senza lasciare traccia”
    i miei neuroni turco specchio sono rimbalzati a destra e a manco a dirlo, ma niente.
    sospetto che invece di amare sia a mare, ma non sono sicuro.
    per il resto, se avessi saputo del tuo viaggio ti avrei chiesto di indagare su un pò di questioni, da mamma li turchi all’origine del cornetto, per passare a fumi come un turco alla lettura dei fondi del caffè (turco appunto)
    sarà per la prossima.
    per il resto…
    buon proseguimento di vita!!!!!
    p.s. per quanto riguarda il rispetto verso le donne, basta vedere come hanno chiamto i cessi….
    Nino mamma l’italiani, mamma l’italiani!

  5. Cate
    6 luglio 2010 a 13:59 | #5

    Ahhhahahah Fede, fastastico resoconto!! Da foto e descrizione di luoghi e persone non mi fa per niente voglia di andarci!!!! Unica nota positiva la presenza di tutti quei gatti, che sembrano pure tenuti bene (alla faccia di quei cani disgraziati che con ogni probabilità come hai detto tu finiscono nei cartocci dei take-away :-( !!!)

    Che poi nelle foto che hai postato c’è un gatto (quello a pelo lungo, grigio che hai messo su Face Book) che è uguale alla gatta Birba che avevo un tempo e quella tra i libri (è per forza femmina essendo “squama di tartaruga: foto da premio) è identica alla mia Morgan!!!!

    Miaooooooouuuuuuuuu!!

  6. Smemo*
    6 luglio 2010 a 19:06 | #6

    AHAHAHAHAHAHA!
    Sai che anche a mia mamma le hanno requisito le forbici a Instabul? Però l’hanno anche presa, e segnalata!
    Ci ridiamo ancora…

    Pensa che la Turchia è il paese più laico tra quelli arabi..
    Vabbè adesso non mi dilungo che ho fatto stamattina cultura araba!! :D
    I cani secondo l’Islam sono dichiarati esseri impuri, insieme a porci, bevande inebrianti, sangue e animali morti non macellati ritualmente e last but not least gli escrementi.
    Olè!

    Vado a dormire.
    Comunque io non ci sono mai stata, però a mia mamma era piaciuta!

  7. Smemo*
    6 luglio 2010 a 19:10 | #7

    Ah comunque io rimango della mia idea…ABORRO I VIAGGI DI GRUPPO!

  8. Fefè
    7 luglio 2010 a 10:46 | #8

    Gran reportage, Fede!!!!
    Anch’io penso che escluderò la Turchia dalla lista delle destinazioni: Nino, credo che l’espressione “mamma li turchi” si riferisca a tutto quanto sopra descritto! ;-)
    Bellissimi i gatti…e anche i nomi: Topkapi è fantastico per un bel micione! :-)

    Buona giornata a tutti

  9. Sonia
    7 luglio 2010 a 16:09 | #9

    No, dai, non può essere tutto così negativo! Certo, oramai le grandi città per alcuni aspetti si somigliano tutte: negozi, traffico, smog e l’immancabile Mac Donald’s… :-( Istanbul fu una tappa di una crociera che feci da piccola con i miei, mi ricordo poco e niente, solo che santa Sofia era chiusa (a proposito, lo sapevi che lì è stata girata una scena di un film di James Bond interpretato da Sean Connery? Se non ricordo male ‘Dalla Russia con amore’…) e che faceva un gran caldo. Immagino però che evitando crociere e viaggi di gruppo, e con una bella routard in mano (lo so, è una fissa!), si potrebbero almeno evitare i luoghi per turisti. A Cipro nord, occupata dai turchi, abbiamo mangiato bene, come in Grecia in effetti, ma come dicevi tu è meglio non farglielo notare, soprattutto lì perchè non corre buon sangue, chiaramente…
    Quando anni fa giravamo guidati da ‘Viaggio in Portogallo’ di Josè Saramago, recentemente scomparso, e da una Lonely Planet, a Lisbona desideravamo assistere ad uno spettacolo di fado, ma giovani e squatrinati, evitammo i costosi locali per turisti. Una sera ci trovammo nella cornice spettacolare del Castello di São Jorge e scoprimmo che c’era una cantante di fado in concerto. Fu veramente memorabile, e autentico, visto che era per i locali e non espressamente per turisti. Ah, e tutto gratis! ;-)
    @Nino: il senso dell’espressione ‘fumare come un turco’ l’ho capito a Cipro nord, con uno dell’albergo che fumava una sigaretta puzzolente dietro l’altra, prendendosi gioco delle nostre norme antifumo, che erano state appena introdotte. ‘Che idiozia’ diceva ‘A me per esempio non piace il profumo che si mettono le donne. Mica per questo si pone un divieto!’
    ……………………………………………………………..
    L’avrei fatto fuori a colpi di Chanel n.5!!!
    @Smemo: d’accordo con te, anche io aborro i viaggi di gruppo!

    Bacioni a tutti!

    P.S. Buon anniversario, Fede e Atti!!! :-D

    P.P.S. -11!!!

  10. LaSte
    8 luglio 2010 a 11:26 | #10

    Com’è che quando leggo i tuoi post non riesco a trattenere le risate?? sei troppo forte!! e comunque gran bel reportage :)

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