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C.U.P (Come Ultima Possibilità)

L’altro giorno vado a farmi uno di quegli esami fastidiosi e umilianti che ti fanno rimpiangere di essere nata donna.
Già il fatto che si chiami “trans” la dice lunga!
Prendo appuntamento al Cup dove il signore al telefono mi cazzia subito perchè non riesco a leggere bene la ricetta ( e che cazzo se ero un medico non lo stavo a chiamare no?)  poi mi comunicano  che se voglio farlo vicino a casa devo aspettare quasi un anno, sennò devo andare dall’altra parte di Roma.
Opto per l’altra parte di Roma e due giorni dopo sono già sull’autobus alle 7.
Arrivo alla Asl per le 8 e un quarto e mi accorgo che la fila per pagare il ticket è uguale a quella di San Pietroburgo davati al fornaio, solo che la fila è mista : quelli che devono pagare,quelli che devono informarsi e quelli con in mano il barattolino con le feci che si intrattengono l’un l’altro commentando colore e consistenza.
Fra l’altro nonostante gli esami costino un botto non hanno il bancomat…
Penso che forse il ticket posso pagarlo dopo, se mi tengono il referto in ostaggio, e vado al piano indicatomi dal mio amico  del Cup.
Mi accorgo che corrisponde tutto: piano, porta e nome sulla targhetta, ma la porta è sospettosamente chiusa a chiave e ovviamente non c’è nessuno a cui chiedere.
Finchè vedo una dottoressa indiana a cui domando lumi  e lei con accento romano-mumbay mi risponde:
“Quando preso abundamendo? Sarà du mesi che l’ecografo è rotto”
“Ehm l’ho preso 2 giorni fa…”
E qui fa una faccia come dire “Cazzo è successo ancora una volta, qui è peggio che a casa mia, ora chiedo il trasferimento alla Asl di Nuova Delhi”.
Al Cup non sapevano che da due mesi lì non si fanno più ecografie e quello là mi ha cazziata perchè non leggevo bene la ricetta….
Nel frattempo mi si affianca una ragazza con lo stesso problema e la dottoressa ci spiega che dobbiamo andare a fare l’esame da un’altra parte.
Mi ricordo le parole “è vicinissimo”.
Guardo la mia compagna di sventura e le chiedo se mi da uno strappo in macchina, così diventiamo amiche.
Partiamo alla volta di questa  “vicinissima” strada che è poi risultata a un paio di chilometri di distanza!
Laggiù c’è un bordello incredibile.
La macchinetta dei biglietti distingue fra fila per le informazioni e per il ticket da pagare, per cui se vuoi delle informazioni e poi devi anche pagare il ticket devi farti 2 file.
Ovviamente  il piano e il numero di stanza che ci hanno comunicato alle informazioni non corrispondono  e cominciamo a girare a vuoto disposte a fare anche l’esame della prostata pur di fare qualcosa!
Quando finalmente troviamo la porta giusta, arriva un’infermiera brutta e sgarbata che ha il coraggio di dirci “siete in ritardo”.
Dal nostro sguardo ha capito che era meglio non insistere.
Mentre entra la mia nuova amica io vado in bagno che, sorpresa,è chiuso a chiave come al bar, poi capisco che le 2 porte con il disegnino uomo e donna sono per il personale (ecco perchè!) , l’altro, quello che sembra il cesso della stazione e che non ha neanche la chiave è per gli stronzi come noi che non hanno altro da fare che andare a perdere tempo alla Asl.
Quando ho chiesto a una che lavorava lì ,se poteva stare un minuto davanti alla porta per permettermi di fare pipì, ha sbuffato neanche le avessi chiesto di tinteggiare tutta la sala e quando sono uscita (dopo 28 secondi, tanto mi sentivo in colpa) stava già andando via.
L’esame è stato assai sgradevole per cui ve lo risparmio, comunque tutto sto casino mi è costato, oltre che la mattinata persa,anche 42 euro.
Gli altri esami li ho fatti privatamente, e almeno mi hanno accolta con la dovuta educazione, in un posto pulito e sotto casa.
Il dramma non è tanto che le cose non funzionino, è che a nessuno gliene frega un cazzo, per cui se  anche uno cerca di fare le cose come si deve (tipo sorridere ed essere cortese) viene subito considerato un krumiro e messo al bando ,per cui, per non rimanere un povero emarginato, si deve adeguare al menefreghismo di massa.
Ed è tutta colpa di Grey’s Anatomy!

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Federica Blog

  1. 29 aprile 2010 a 11:42 | #1

    Come ti capisco!
    Pensa se tutto questo casino fosse capitato per far fare un esame a tuo figlio piccolo!
    E’ capitato che arrivassi davanti allo studio della pediatra di mio figlio (che aveva la febbre alta)nel giorno di ricevimento dei pazienti e mi sono scontrata con la porta dello “studio” chiusa ed un biglietto appiccicato malamente sopra con scritto che la tal dottoressa era andata in pensione e che veniva sostiuita da tal’altra dottoressa che riceveva solo su appuntamento preso telefonicamente, da tal ora a tal ora e in altro studio chissà dove…. la febbre gli è passata da sola.
    Ho mandato una mail di reclamo all’asl perchè avrei voluto essere avvisata, quantomeno per le emergenze…. ma non mi hanno cagata di striscio.
    E la lista di cose da raccontare è lunga.

  2. valli
    29 aprile 2010 a 14:05 | #2

    ciao a tutti!

    Fede non parlarmi di cup che mi vengono i bividi…

    una domanda per tutti… conoscete Anobii? qualcuno è iscritto??

    baci

  3. Daniela Roma
    29 aprile 2010 a 15:05 | #3

    Sì, io ci sono:) Bahar, cercami ;)

  4. Sary
    29 aprile 2010 a 15:11 | #4

    Rabbrividisco di fronte al tuo racconto perchè ho trascorso gli ultimi due anni fra visite, analisi, CUP e similari per fare esami sempre fastidiosi, incluso il tuo.
    ho incontrato quasi esclusivamente gente indelicata, imprecisa, grossolana e mi sembrava ogni volta di fare perdere tempo a tutti.
    spesso i tempi di attesa erano talmente vergognosi che sono dovuta andare privatamente alleggerendo di parecchio il mio portafoglio…
    E pensare che vivo nell’”efficentissimo nordest” e provengo da una famiglia di infermieri. Sono la prima a non voler fare di tutta l’erba un fascio, ma diciamo che la media è alquanto preoccupante…
    un bacio

  5. Chicca
    29 aprile 2010 a 15:39 | #5

    Devo proprio commentare??? :-( Mi spiace dirlo,ma è tutto terribilmente vero..anche se poi effettivamente e “fortunatamente”non si può generalizzare,perchè c’è anche gente nella sanità che cerca di fare il proprio lavoro con amore e nel rispetto delle persone,dato che si parla di salute e quindi di vita, che per ognuno di noi è il bene più prezioso.Io nel mio piccolo do sempre il massimo quando sono di turno,anche quando sono giù di morale,perchè non penso che sia giusto portare le proprie frustrazioni sull’ambiente di lavoro,specie in questo ambiente di cui stiamo parlando.La gentilezza ed il rispetto sono forma di civiltà che “devono” essere date(e questo vale da entrambe la parti:utente-operatore!).Detto questo:parenti fuoriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! :-) p.s Oggi giornata estiva al massimo,sono andata al mare ed ho rifatto il bagno!!! ;-)

  6. manu
    29 aprile 2010 a 16:14 | #6

    Proprio il post che speravo di leggere!!!Devo fare un’eco alla tiroide e mi aspetta il CUP per l’appuntamento!!!speriamo bene!!

  7. Smemo*
    29 aprile 2010 a 18:16 | #7

    Io quella trans li l’ho scampata per un pelo!
    Però che palle..

    Poi quando dico che l’Italia NON è un paese civile..
    Oggi poi avrò anche i cazzi miei però mi hanno fatto girare le palline mezzo mondo..
    Ad arabo una che arriva e butta la sua borsa e il suo giubbino sulla mia borsa…>.< SCUSA MA CI CONOSCIAMO? Ma che cribbio vuoi dalla mia vita? C’è mezza aula vuota ti fa schifo mettere le cose su un’altra sedia??
    Oppure sull’autobus la gente che sale e forzando per passare (io seduta) ti prende dentro la spalla, ti butta la borsa in faccia e il giubbino negli occhi..senza nemmeno uno scusi..l’ho detto io che sono troppo educata!
    Voglio tornare a Madriddddddddddd…dove fanno la coda per l’autobus!!

  8. Smemo*
    29 aprile 2010 a 18:47 | #8

    Ah..e oggi mi sono sentita pure dare della cessa da un troglodita truzzo ignorante di 17 anni sull’autobus!
    Olè!

  9. Fefè
    29 aprile 2010 a 18:52 | #9

    Mamma mia, Fede, in che mani siamo….. Io un mese fa ho fissato l’appuntamento dal dermatologo: dopo 15 gg a pagamento e dopo 45 gg convenzionato, e già ti girano… Ok, vado a pagamento, voglio risolverla in fretta. Il medico in 15 minuti mi ha visitato in tre punti diversi e prescritto una marea di prodotti e, visto che lì per lì nella foga gli ho chiesto anche di controllarmi dei nei, mi ha aggiunto altri 10 euro ai 70 già in preventivo (ovviamente l’ho scoperto all’uscita)! Che nervi!!!!

  10. Chicca
    29 aprile 2010 a 20:04 | #10

    @Smemo:Sai che ora vengo su e prendo il 17enne e lo sfondo???Che non si permetta mai piùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù!!! ;-)

  11. Miriam ( yimwingchun )
    29 aprile 2010 a 20:30 | #11

    Che tristezza Fede!
    A parte le grasse risate che mi sono fatta leggendo l’accento della Dottoressa IndoRomana :D :D :D
    Comunque qui va sempre peggio, e su questo c’è poco da ridere. Siamo un paese in caduta libera con pochissimi paracaduti d’emergenza.
    Si salvi chi può….
    Baciottini a tutti.

  12. Pinuccia
    30 aprile 2010 a 18:06 | #12

    Ecco brava, hai insistito a trasferirti a roma e ora sono c.. tuoi… a Firenze da noi queste cose non succedono (come ben sai…) le persone sono più educate, efficienti e ti aiutano… per questo io sono venuta via da quella bolgia infernale che è roma.. per potere fare in santa pace i miei esami delle feci e commentarli con calma e con educazione… mah…

  13. Cate
    30 aprile 2010 a 18:19 | #13

    Fede è vero, fare visite che passa la mutua è quasi sempre uno schifo. Unico caso in cui mi son trovata bene è stato per fare l’ecoseno, per cui ogni anno, circa 5 mesi dalla data in cui voglio prenotare la visita mi reco al cup e prenoto sempre nello stesso ambulatorio, chiedendo espressamente dello stesso professore, che reputo molto competente.
    Per il resto anch’io ho un’esperienza abbastanza tragica. Soprattutto per via di mia madre, che s’è fatta il giro di tutti gli ambulatori di padova in questi ultimi anni… e ometto di elencare tutte le volte che le hanno rinviato le varie operazioni programmate “non urgenti” … il DE-LI-RIO, porella.
    Ora vado a farmi un controllo dei nei, dopo una visita passata dalla mutua dell’anno scorso decisamente ridicola (in 5 minuti mi ha guardato la schiena e l’addome e mi ha detto che i miei son nei bellissimi). L’ho prenotata dall’oggi per domani in un ambulatorio superfico dove fanno e rifanno tutto (magari mi sparo un po’ di botox qua e là se mi gira - scherzo) e la visita mi costerà “solo” 110 euro.

    Ahhhh, ora torno a casa da Tommy che è a casa con la varicella. Alèèèèè che bel fine settimana ci aspetta!!!

    Bacioni!

  14. giovanna
    30 aprile 2010 a 19:02 | #14

    queste sì ke sn disgrazie…come se nn fosse abbastanza spiacevole andarsi a fare un esame “trans”…mah,al solo pensiero mi vengono i brividi!….fede volevo kiederti una cosa,il mese prox dovrei venire a roma x un week end,mi sai consigliare un posto dove dormire abbastanza centrale e abbastanza economico?????grazie,sei la mia salvezza :)

  15. Smemo*
    2 maggio 2010 a 10:01 | #15

    @Pinuccia: non penso a Firenze siano molto diverse le cose.

  16. Pinuccia
    2 maggio 2010 a 10:05 | #16

    @Smemo: Evidentemente non abiti a Firenze oppure non hai mai fatto un esame a roma…

  17. Catefiè
    2 maggio 2010 a 12:21 | #17

    Smemo* :
    @Pinuccia: non penso a Firenze siano molto diverse le cose.

    Si narra che Firenze (e più in generale la Toscana) sia un modello nazionale/europeo per quanto riguarda la sanità quindi forse un po’ meglio a Firenze è…
    Ovviamente se lo chiedi a un fiorentino ti dirà che la sanità fa schifo e che va tutto male ma ahimè è l’indole fiorentina quella di lamentarsi sempre, comunque e a prescindere!
    Non ho mai fatto un esame a Roma ma di Firenze onestamente non mi posso lamentare…

  18. Erika
    3 maggio 2010 a 10:03 | #18

    Grande Federica, ti darei il nobel solo per questo post!

  19. Oriana
    4 maggio 2010 a 13:23 | #19

    Quando mi dicevano che esistono due Italie in fatto di sanità, facevo fatica a crederlo, poi quando mi sono trasferita a Torino e per forza di cose ho iniziato in qualche modo anche a lavorarci mi sono resa conto che era assolutamente vero.
    La sconferma sconcertante l’ho avuta quando sono passata dall’altra parte della barricata e sono diventata paziente.
    Ho contratato che il prendersi cura, l’efficacia e l’efficienza qui sono il pane quotidiano.
    Forse sono stata solo fortunata ma credo che i disservizi copitino un pochino ovunque ma da Roma (e lo dico da Romana) in giù sono la regola… Mi dispiace per chi come me non può dire la stessa cosa, anche perchè l’italiano (non solo il toscano) adora lamentarsi e piangersi addosso, ma al nord le cose funzionano un pochino (anche qualcosa in più) meglio.
    Ricordiamoci che però la differenza in tutte le cose la facciamo noi…
    Un bacio a tutti

  20. Roberta
    6 maggio 2010 a 15:54 | #20

    Hai tutta la mia solidarietà…ho lavorato per tre anni in una clinica e …. macelli e disastri!!! W l’Italia!!!

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