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Goodbye catcher in the rye

Ieri sera al TG 5 il buon Giuseppe de Filippi ha annunciato la morte del grande JD Salinger  e, come tutti, si è inceppato sulla pronuncia, motivo per cui, dando di spalle alla tele mentre cucinavo la verza, non ho capito subito.
Per fugare ogni dubbio cliccate qui !
Quando mi sono girata per vedere chi fosse morto ho riconosciuto subito la foto images1e non ho potuto fare a meno di pensare a Monica come, ho saputo dopo, avete fatto tutti voi.
La cosa pazzesca è che stamattina il mio cellulare era pieno di messaggi che dicevano :”E’ morto Salinger” ,e  siccome nell’anteprima leggevo solo: “è morto”, ogni volta mi saltava il cuore in gola!
Già che non mi sono ancora ripresa dalla morte di Michael Jackson.
Il buon Jerome è morto serenamente a 91 anni per cause naturali, nella sua casa di Cornish, ma visto che era sparito già da 50 anni, non cambia poi molto le cose.
Quando ho letto il Giovane Holden per la prima volta a circa 28 anni, in un momento della mia vita in cui niente andava come doveva e dove mi sentivo su una zattera alla deriva per la maggior parte del tempo, mi specchiai totalmente nel piccolo Holden: un ragazzino terribilmente  sensibile,totalmente incompreso e disperatamente solo “dimenticato” in un college prestigioso dove tutti lo consideravano strano a cominciare dalla famiglia distratta e inesistente, mentre lui sperava in un abbraccio e un pò di calore umano.
Avrei voluto stringerlo e proteggerlo , salvarlo dalla follia del mondo e dall’indifferenza degli adulti che ti mettono al mondo senza libretto d’istruzioni e ti lasciano lì solo ad arrangiarti.
Dirgli che prima o poi le cose sarebbero andate meglio, che non sarebbe stato sempre così e che ce l’avrebbe fatta a trovare il suo posto nel mondo.
Avevo pianto un sacco e poi mi ero andata a leggere tutto il possibile su Salinger e la sua misantropia.
In realtà, quello che ne veniva fuori era ben lontano dal dolce e vulnerabile Holden Caulfield, il ritratto dello scrittore era piuttosto quello di un uomo disturbato, difficile, anaffettivo,incapace di rapporti umani, intrappolato dal proprio talento che gli impediva  di stare al di sotto della perfezione, diviso fra l’essere ebreo o cattolico, padre dispotico e pessimo marito.
Stando alle biografie più e meno autorizzate.
Quel che è certo è che durante la sua lunga vita,nonostante non si sia più mostrato in giro, è comunque riuscito a far causa a chiunque tentasse di scrivere qualcosa su di lui o girare un film anche solo liberamente ispirato alle sue opere.
Quando lessi la biografia della figlia Margaret  (”l’acchiappasogni”) mi si drizzarono i capelli in testa.
Che ci fosse andata giù pesante era cosa ovvia, così come fosse necessaria una notevole scrematura in quanto persona troppo emotivamente coivolta (e, credo, leggermente bipolare), ma quello che ne veniva fuori era, ancora una volta, il bambino mai cresciuto a cui hanno portato via il lecca lecca,colui con cui la vita è stata ingiusta, l’uomo irraggiungibile e freddo che fuggiva la gente per la sua incapacità di comunicare, il capriccioso, il despota  che soffriva dell’ essere metà ebreo e metà cattolico,portatore sano di disturbo da stress post traumatico, che praticava l’ urinoterapia e seguiva i dettami di Scientology.
Ecco che l’uomo Salinger aveva smesso di piacermi,  colui che aveva  fatto dire al Giovane Holden:

“Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che, quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue, vorresti che l’autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira”

Col cavolo avrei voluto chiamarlo, mi avrebbe fatto causa!
Però ne ero rimasta così colpita e affascinata che ,quando ho creato il personaggio di Monica, non ho potuto fare a meno di immaginare un incontro fra il Gigante e la bambina, fra l’eroina e l’eroe, nell’intento di  riuscire a restituirgli una dimensione umana, una dignità che, a quanto pare, la vita gli aveva tolto o non gli aveva mai dato.
Così Monica riusciva a consegnargli il suo portafortuna: ” una busta azzurra che contiene un cartoncino dello stesso colore dove ho scritto un proverbio irlandese :“Possa Dio tenerti nel palmo della sua mano fino al nostro prossimo incontro” seguito da un “grazie” in italiano”
E il vecchio leone la vedeva dalla porta di casa  e, inclinando la testa da un lato, pronunciava le parole  :”Grazie a te” in italiano.
E ancora l’anno dopo,Monica, andava sotto la pioggia a consegnargli un pane di segale che lui accettava un pò riluttante, ma non insensibile alla vista di una pazza incinta di 7 mesi bagnata fradicia!
Mi sembrava  una cosa pazzesca, e in quel momento, mentre scrivevo, ero io che andavo a smascherare il Mago di Oz, e gridare al mondo, “Ragazzi lui non è il fottuto eremita che vuol farci credere, vuole solo che nessuno gli rompa le balle, ma è un uomo fantastico e non ha tentato di spararmi a vista”, come in realtà aveva fatto in più di un occasione.
Il fatto che si fosse chiuso in casa per sempre la diceva lunga: non riusciva a reggere il confronto, le critiche e le continue domande su una prossima pubblicazione che difficilmente avrebbe eguagliato le vendite della prima.
Non pensate che abbia avuto il terrore sacro di finire in pasto ai media che non aspettavano altro che sbranarlo per non aver saputo doppiare il successo del Giovane Holden? Cosa matematicamente impossibile dato che ha venduto qualcosa come sessanta milioni di copie….
O che forse non avesse nient altro da dire? O che non gli interessasse proprio dirla ad altri se non a se stesso?
E mi sono ricordata improvvisamente che non puoi essere genio ed essere umano, non puoi essere una rockstar e andare a letto alle 9 con latte e biscotti, non  puoi essere il più grande scrittore di tutti i tempi e un adorabile nonno, è impossibile, la genialità toglie spazio ad altre qualità umane, o almeno, a quelle che vorremmo vedere per forza.
Un autore non è il suo personaggio e non lo si può biasimare per questo.
Ecco che ho cominciato ad accorgermi, negli anni, che avevo più in comune con l’uomo che non con il protagonista: lo yoga,la macrobiotica, l’amore morboso per i programmi spazzatura, il fastidio nei confronti della stupidità, la tendenza a stare per i fatti propri,il trovarsi a disagio nelle situazioni mondane, l’introspezione, l’ironia e il sarcasmo.
E ho capito che in fondo, forse, il suo è stato un atto di salvezza, l’unico compromesso di sopravvivenza in un mondo  che sapeva sarebbe impazzito, ed è riuscito a mantenere l’integrità della sua opera proteggendola dalla banalizzazione, dal merchandising, dalle lusinghe di Hollywood, e dalle ospitate da Letterman!
E questa è la vera lezione dell’uomo Salinger: proteggere la sua privacy in un mondo di telecamere e solo per questo ha tutto il mio rispetto.
Spero che la sua morte non sdogani l’ennesimo Blockbuster, che i figli siano abbastanza forti da resistere alle tentazioni  e che sia rispettato il suo desiderio alla discrezione.

images2

“May God hold you in the palm of His hand until we meet again”
(1919-2010)

“Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzi che fanno una partita in quell’immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e intorno non c’è nessun altro, nessun grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull’orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere nel dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltar fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Sarei soltanto l’acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l’unica cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia.”

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Federica Blog

  1. paolaCH
    29 gennaio 2010 a 16:12 | #1

    Premetto che sono ignorante in materia e che “il giovane holden” non l’ho (ancora) letto. Ieri ero ad una riunione e un amico mi ha detto che era morto il tipo che ha scritto il giovane holden, e io “chi? salinger?”, “si proprio lui, ma hai letto pure quello?” e io, spontaneamente “no, ma la Fede ne ha parlato nei suoi libri”…

    La cosa mi incuriosisce e non escludo a breve di leggerlo. Anzi.

  2. Morrigan
    29 gennaio 2010 a 17:15 | #2

    Addio,J.D. Anche Monica starà piangendo…

    @Bosco: la prima volta che ti ho scritto, è stato proprio su impulso di quella frase del Giovane Holden…pensavo che mi sarebbe piaciuto tanto poter parlare con te. Grazie ancora una volta per questo blog :)

  3. Smemo*
    29 gennaio 2010 a 17:57 | #3

    Mi sembra di essere un’idiota a dirlo, ma anche io non l’ho letto..
    Purtroppo.

  4. Miriam ( yimwingchun )
    29 gennaio 2010 a 20:17 | #4

    @Fede
    Ho trovato bellissimo l’incontro tra Monica e Salinger. La tua genialità nell’inventare questo passaggio nel libro è stata grandiosa.
    Anch’io ho pensato a Monica ieri, ma anche a te ovviamente.
    Per quanto riguarda la personalità forse complessa di questo grande autore, fatico a trovarlo strano.
    Ho imparato col tempo a capire che la vera stranezza non esiste poi tanto. Esistono realtà più vicine al nostro modo di vivere, e altre molto lontane.
    Quando una persona diventa personaggio, il bisogno di privacy si fa prepotente, ed è giusto che sia così.
    Se quest’uomo ha preferito isolarsi per difendere il suo sacrosanto diritto di vivere come più preferiva, ha fatto bene.
    Fatto sta, strano o no, ci è arrivato fino a 91 anni e per cause naturali. Questo lascia pensare.
    Baciottini amica :)

  5. Fefè
    30 gennaio 2010 a 16:53 | #5

    Ho letto il Giovane Holden prima di iniziare l’università, l’estate della maturità, quando sentivo che stavo facendo un salto importante, verso una nuova fase della mia vita. E’ stato il primo libro per cui ho pianto (poi ce ne sono stati molti altri). Non sapevo nulla dell’autore e non ho mai approfondito la sua conoscenza, sapevo solo che non aveva scritto molto altro e che si era ritirato dalla vita pubblica. Come dargli torto, difficile competere con un così enorme successo…
    Mi dispiace molto per quello che hanno vissuto i suoi figli e spero che adesso non si vendichino dei torti subiti sput…ndolo. Basterebbe pensare a quante generazioni si sono sentite così vicine ad Holden, l’hanno amato e, come te, come me, avrebbero voluto abbracciarlo.
    Ritrovare Salinger nella storia di Monica mi ha emozionato e voglio tenere quell’immagine di lui, quella che tu hai redento e restituito a chi ha amato i suoi scritti. Grazie Fede…

  6. Serena83
    30 gennaio 2010 a 18:11 | #6

    Gin a body meet a body
    Coming thro’ the rye,
    Gin a body kiss a body
    Need a body cry?

  7. Uzz
    31 gennaio 2010 a 15:38 | #7

    Anch’io tra i fiori, tempo fa,
    giocavo sulla sommità,
    con i compagni miei, dentro alla segale,
    ma il prenditore non mi ha scorto
    quando son caduto al mondo per l’eternità.
    (F.Guccini)

  8. Uzz
    31 gennaio 2010 a 15:43 | #8

    La prima volta, ti ho scritto - forse - per scriverMI!
    Non avrei mai pensato di ricevere delle risposte da te….
    Adesso è diverso.
    Quando ho sentito di Salinger, sapevo di trovare “la tua” su questo blog!
    … e penso anche che lui, da lì (Su - dov’è!) abbia sbirciato giù, per leggere le tue parole, e abbia sorriso!

  9. Valeria
    31 gennaio 2010 a 22:53 | #9

    Non ho letto il Giovane Holden, ma quando ho appreso la notizia della morte di Salinger da internet, come tutte credo, ho subito fatto delle ricerche per capire se si trattasse dello stesso Salinger di cui hai parlato tu nel tuo libro…Conto di leggerlo il prima possibile…grazie! Vale

  10. 1 febbraio 2010 a 12:25 | #10

    Sarà la prossima lettura.
    Glielo si deve.

  11. nino
    1 febbraio 2010 a 15:18 | #11

    maestra!!!
    come stai?
    si lo so, scusa, non lo faccio più, è che…
    avevo sentito che per essere fighi bisognava isolarsi dal mondo, da tutti, fare soltanto una pubblicità della Barilla ogni tanto tanto per farsi dare quesi sei sette milioni di euro…
    poi ho visto che:
    1) non so stare da solo
    2) che appena avevo intrapreso la strada del fighettino che vuole stare da soli chi è che mi schiatta? il più figo isolato di tutti
    Salinger (che si legge Salingher)
    o detto si legge Salingher perchè l’approccio che io ho avuto per questo IMMENSO scrittore è stato dei più autistici che tu non puoi neanche immaginare e ricorderò saliner finchè vita non mi separi proprio per:

    1) il suo nome
    2) il titolo del suo libro più famoso

    tu lo sai, mi conosci quanto sono autistico di mio no?
    beh, all’incirca a 17 18, quando ho conosciuto Salinger ero la stessa cosa, forse qualcosa in più.
    beh, la prof di inglese ci fa, ragazzi per l’estate dovete leggere il giovane Holden alias cacther in the rye alis il battitore di segale..
    Bhe, ci crederai maestra che sto titolo INTRADUCIBILE in italiano mi si è azziccato in testa e seppure il libro di suo sia un CAPOLAVORO io lo ricorderò sempre come il libro che in italiano è intraducibile…
    CHI E’ STO BATTITORE DELLA SEGALE?
    CHI!!!
    comunque…
    il tuo post mi piace assaje, il giovane Holden non ti fa sentire solo al mondo, per certi versi può sostituirsi ai genitori..
    a me ha fatto questa FORTISSIMA impressione!
    per il resto tutto procede come da copione, anch’io perso nel mio campo di segale
    a proposito lo sa che ho comprato il materasso nuovo?
    è senza molle
    ma non è di lattice
    è di nuova generazione tipo quelli che prendono la tua forma manco fossi la sacra sindone
    se vuole dopo le faccio sapere come sono i risultati
    a proposito…
    un matersso senza molle e sempre un materasso?
    a tutto il cucuzzaro
    BUON PROSEGUIMENTO DI VITA….
    un bacione super a mamma Sonia e alla sua figliola diletta!!!
    che bello poter dire sono nato nel 2010…
    Nino 2010 odissea della prostata

  12. Elisa
    1 febbraio 2010 a 16:34 | #12

    Buongiorno super freddoloso!
    Qua nella bassa sembra di essere in svizzera (Paola ti ho pensato molto).. non ricordo così tanta neve e freddo (e ho ben 37 anni!!!)
    Ma è sempre bellissima. Venerdì notte mi sono fatta una passeggiata in solitaria nelle vie del mio paesello.. un silenzio ristoratore, una calma e una luce bellissime, che mi hanno riempito il cuore e l’animo, ma mi ha fatto venir voglia di sbaloccare e giocare.. che bello!
    Anch’io non ho letto il Giovane Holden anche se mi ha sempre incuriosito da come ne parlavi, Fede.
    Quando leggi un racconto credi sempre che ci sia qualcosa di autobiografico e infatti ho sempre pensato che fosse uno dei tuoi scrittori preferiti.
    Questo post mi è piaciuto molto perchè mi hai fatto riflettere sul “personaggio” e lo scrittore oppure attore.
    Quello che leggiamo o vediamo al cinema ci fa sempre partire la rotella del sentimento e ci “innamoriamo” dei personaggi come se l’attore o lo scrittore fossere uguali.
    Ma è vero che sono persone normali, “solo” straordinarie per le loro capacità interpretative e di scrittura, quindi anche loro con pregi e difetti, solo che purtroppo si tende ad idealizzare e quando scopri il “difetto” sembra ancora più enorme di quello che è!
    Grazie per avermi dato questo spunto, perchè mi ero disillusa e forse avevo bisogno di “ritornare alla realtà”.

    @Nino.. si è sentito la mancanza della tua segale! smack

    UN BACIONE A TUTTI

  13. sandro
    1 febbraio 2010 a 21:09 | #13

    e anche stasera milioni di telespettatori indignati guarderanno il Grande Fratello.

  14. Smemo*
    1 febbraio 2010 a 21:46 | #14

    @Sandro, grazie per averlo ricordato. :)
    Stasera per me sarà serata cinema, o Star Trek o Bastardi senza gloria.
    Anche se sono a pezzi, non potete immaginare quanto.
    E mi mancano ancora due esami.
    E tra due settimane riniziano le lezioni.
    Poi avrò altri due compiti di russo.
    Quando **** studierò linguistica generale? Odio la linguistica. Odio.

    Nino mi mancaaaaaaaaaavi. <3
    Devo dire che non ho capito molto di quello che hai scritto, ma ci proverò poi.
    Ma l’”Odissea della prostata”?
    What does it mean?

    Baci!

  15. Chicca
    1 febbraio 2010 a 23:09 | #15

    Io guardo il G.F e non mi indigno,anzi mi diverto! :-) mi spiace deluderti Sandro :-( domani espierò i miei peccati in qualche modo,dai!!! ;-)

  16. semperfidelis
    2 febbraio 2010 a 0:29 | #16

    Ho appreso oggi della notizia della morte di Salinger e la prima cosa che ho fatto è venire su questo blog, perchè ero sicura che avresti rivolto a lui un ultimo pensiero. Ho letto il giovane Holden dopo aver letto i tuoi libri. Più o meno un paio di anni fa. Dalla penna di Salinger emerge la straordinaria e carismatica umanità di un uomo capace di delineare con profonda e delicata sensibilità la fragiità e l’insofferente inqietudine che caratterizza le anime degli adolescenti…ed oggi, forse, anche quelle di molti adulti…il giovane Holden è connotato dalla straordinaria capacità da parte di Salinger di accostarsi al suo personaggio senza il minimo distacco o distanza, come se una parte della vibrante inquietudine che attraversa l’anima del giovane Holden, fosse quella che aleggiava nell’animo di J.D.
    Credo che il suo ritirarsi a vita privata derivi dall’amara constatazione di come nella realtà contemporanea lui, probabilmente, si sentiva “un pesce fuor d’acqua”…in questo mondo spesso basato su mediocri e stereotipati qualunquismi, anche delle anime e delle coscienze, le persone dotate di una sensibilità più profonda, spesso, preferiscono rimanersene in disparte…ciao J.D…almeno lassù nessuno ti verrà più a disturbare…

  17. Annalisa
    2 febbraio 2010 a 18:56 | #17

    …un piccolo contributo….

    http://www.youtube.com/watch?v=gyP-668f4RY

  18. sandro
    3 febbraio 2010 a 15:16 | #18

    Spesso, e specie dopo mattinate come oggi, penso che se per un anno mettessero le telecamere in una classe, ci microfonassero e la sera dessero un riassunto con gli episodi salienti di quello che succede in una qualsiasi scuola italiana tecnica o professionale (dove ci sono i ragazzi veri e ruspanti, non gli accomodatini dei licei classici nelle fiction TV), faremmo miliardi a palate. E sbaraglieremmo la concorrenza.
    Tempo fa in una seconda è venuta una psicologa giovane e non sbozzolata a fare un ciclo di sedute di “consapevolezza dei sentimenti”, avente lo scopo di aiutare ragazzi particolarmente fragili e poco scolarizzati a introiettare, palesare, confrontarsi ecc…
    La tapina non era consapevole lei di cosa andava a rimestare; la prima cosa che ha fatto ha chiesto ai maschietti di scrivere su un foglietto, liberamente certo!, quello che non piaceva loro dell’altro sesso in generale, oppure delle ragazzine che hanno avuto o che hanno.
    Io e la collega di matematica ci siamo messi le mani nei capelli e abbiamo incominciato a tremare…..
    Ha ritirato i foglietti e ha cominciato la disamina.
    Nel primo foglietto c’era scritto “troia”, nel secondo “zoccola”, nel terzo “troppi peli”. La giovane psicologa ha avuto l’autolesionistica idea di chiedere spiegazioni: cosa intendi dire con “troppi peli”? (noi intanto abbiamo avuto un mancamento).
    Il quindicenne in questione gliel’ha spiegato: “deh, profe, quando arrivi lì c’è troppi peli!
    Avanti così per 45 minuti tragicomici. Se non sono morto da ridere questa volta non muoio più. La psicologa se n’è andata con molte certezze in meno, consolata dalla collega di matematica.

  19. 4 febbraio 2010 a 18:06 | #19

    sai una cosa Fede? io l’ho conosciuto grazie a Monica…quindi forse in parte il tuo scopo l’hai raggiunto….intanto TU rispondi sempre..e seconda cosa..mi hai fatto venire la voglia di conoscerlo, e di leggerlo.
    baci
    mommi

  20. Letizia
    10 febbraio 2010 a 14:31 | #20

    E’ vero che le persone geniali non possono essere “normali” nel senso comune della parola, hanno sempre quel guizzo in più, quella follia, e allo stesso tempo quella capacità di vedere al di là delle cose che li rende diversi, soli, infelici, e, spesso, antipatici.

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