Vorrei condividere un mio pensiero, probabilmente inutile, ma a cui credo da sempre e che trova conferma nei recenti fatti di cronaca. Finché ognuno avrà un "suo" Dio, è chiaro che questo sarà sempre migliore di quello degli altri e l' unico in cui credere e obbedire, e questo significa solo una cosa: guerra. Se invece di un concetto di Dio inventato dagli uomini (e la cui parola viene interpretata dagli uomini!), ci affidassimo ad un concetto di Universo amorevole, che governa il mondo attraverso i perfetti cicli della natura e non punisce, non impone, non mette alla prova, non manipola attraverso il senso di colpa, e soprattutto non giudica, potremmo finalmente guardarci negli occhi e riconoscere noi stessi nell' altro. La soluzione sta tutta in una semplice e dimenticata parola che, da sola, risolverebbe per magia e in questo preciso istante, ogni confitto, odio, e desiderio di vendetta. E questa parola è "rispetto". Rispetto per la religione certo, ma anche rispetto per le donne, i bambini, gli animali, la natura, la cultura, la razza, e la storia di tutti.
Ma questa lo so bene, è pura utopia. L'uomo è l'unico animale che prova piacere nel causare sofferenza.
Vi lascio con un pensiero di Kabir, un poeta indiano che mi consola molto.
"Non odiate né fate del male a nessuno.
Siate amici di tutti,
perché il vostro Sè esiste in ogni volto.
Godete il gioco dell' amore.
La terra, il cielo e l' Universo
sono tutte forme di Dio,
luoghi di gioia.
Dio permea ogni particella del vostro essere.