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La canzone adatta al mio rientro a casa dopo 4 giorni (visto che vi siete tutti intrippati coi cartoni) è :
"CIU CIU CIU ..CIUFFIDIGATTO!!" a causa della quantità di peli che ho trovato varcando la soglia, (sufficiente a tricottare un paio di muffole) insieme allo sfacelo che si incontra all'indomani di un rave: vomito per terra,gatti spiaggiati e resti di croccantini.
Questo ha rafforzato in me l'ipotesi che,in mia assenza ,Gurb e Blanche invitino "gente" e "facciano cose".
Già immagino la conversazione:
Gurb: "Quella alta è andata via, perchè non invitiamo i nostri a-mici!
LOL (RISATE DI SOTTOFONDO)
Blanche: O Gurb,sei una sagoma!!
Bene torniamo a noi.
Mercoledi sera vado a Roma e trascorro una delle serate più belle della mia vita.
Giovedi mattina parto per Tarquinia dove avevo la presentazione al campeggio.
Sono partita di mattina giusto per approfittare della giornata di mare che,ancora quest'anno, ho visto col lanternino. (tipica espressione pisana)
Arrivo a Tarquinia e mi viene presentato "lanimatore" che mi presenterà il libro.
Un Bruce Willis de noantri le cui prime frasi sono state "io costo molto", "sono invincibile " ( o immortale non ricordo, magari ha detto unbreakable") e "non ho letto il tuo libro".
Insieme a frasi come "l'anno prossimo vado in Oregon ad aprire un banco di supplì" e "sono un maschilista" e "leggo i libri cominciando dalla fine" ho capito che era il pezzo mancante della mia collezione dello "zoo di mentecatti di vetro" (scopri la citazione e vinci una colazione con la Bosco a base di Hero diet ai mirtilli!)
In spiaggia mi sono trovata circondata dal cast completo di "domenica d'Agosto" Ave Ninchi, Aldo Fabbrizi (Ale Phibbi dice che ultimamente raddoppio tutte le B allora ho cominciato a chiamarlo Phibi e Phoebe) e Carlo delle Piane.
Il mare era un'enorme distesa di alghe, ci sono entrata solo per fare pipì e sono rimansta prigioniera, mi hanno dovuto slegare a colpi d'accetta.
Una cosa che mi incuriosiva parecchio era che,nonostante il campeggio fosse in una enorme pineta e le tende montate su un tappeto di aguglioli, la gente continuasse a buttare mozziconi accesi per terra.
D: Ma non avete paura degli incendi se buttate le sigarette per terra?
R: No, l'autocombustione non esiste!
Dal sussidiario : dicesi autocombustione l'accensione (o ignizione) apparentemente spontanea di un materiale infiammabile, che avviene in determinate condizioni di pressione e temperatura.
Non si fa cenno a un mozzicone di sigaretta volontariamente gettato su un mucchio di aguglioli.
Ma chi sono io per sparare giudizi ? Così ho mentalmente pregato che se proprio doveva bruciare tutto, che succedesse il 28 Luglio dopo le 12.00.
La presentazione è andata bene, dato che ho comunque 5 anni di “pubblico ludibrio” sul groppone targati “Club Mediterranée” (ancora non ho pubblicato le foto di me vestita da Puffo e chiusa in una bara, ma lo farò presto) e comunque Bruce è stato a livello della sua parcella, ma non avevo dubbi data la mia grande esperienza coi “narcisisti” .
L’indomani mi faccio accompagnare alla stazione di Tarquinia (ovviamente chiusa) per il mio treno delle 11.28.
Alle 12.08 non vedendo arrivare nessun mezzo su rotaie, chiedo all’unico che potesse aiutarmi: il barista, cosa potrebbe essere successo e lui mi risponde in tono serafico “ah no ma quello delle 11.28 non è un treno è un pullman”
"Un pullman …sulle rotaie?"
"No davanti alla stazione"
"E dov’era scritto?"
"Nell’orario dei treni, accanto all'orario c'è disegnato un bus piccolissimo"
"Ah…logico"
Ma come cazzo faranno i turisti?
Il treno dopo era alle 14.30 e 2 ore alla stazione di Tarquinia mi sembravano peggio di 2 ore sotto il sole al concerto dei Sigue Sigue Sputnik…
Chiamo un taxy da un numero incollato sulla cabina telefonica.
Dopo 15 minuti arriva una signora con una 500 che mi dice (con lo stesso accento della Bellucci in “i fichissimi”) “Chestaspettartaxypercivitavecchia?”
E così me ne salgo su una 500 gialla la cui proprietaria mi dice che si è scordata il libretto delle fatture, ma che me la manderà in settimana, siate gentili, ricordatemi di sollecitarla se non ho saputo niente mercoledì prossimo, sono sempre 35 euro sapete com’è.
Alla stazione di Civitavecchia prendo un treno per Termini dove ad ogni fermata salivano zingare che mi appoggiavano in grembo bigliettini del tipo “io povero tu da me soldi”, e a parte questo il viaggio è stato tranquillo finché un’ enorme famiglia di nazionalità a me ignota, ha deciso di far sapere a tutti (cioè a me) che avevano un bambino di 3 anni che stava imparando a usare l’ugola.
I bambini mi piacciono solo quando ho un I pod nelle orecchie a manetta, perché mi sembra di guardare un acquario, vedo le bocchine spalancarsi all’inverosimile e non sento assolutamente niente ed è stata la mia unica forma di difesa contro il teppista nano.
La sera presentazione a Ostialido per “l’approdo alla lettura”, salgo in taxy con la mia nuova Ufficio stampa che di cognome fa Cacace
"Posso chiamarti La Tata?"
"No, non puoi!"
"Ti prego, non resisto!"
"Ok, ma non farti sentire"
A Ostia Lido sono carini, alla fine della presentazione mi regalano sempre una targa con scritto “A Federica Bosco per il suo prezioso contributo” anche se poi quando invito gente a casa c’è sempre qualche buontempone che commenta “che contributo hai dato al comune di Roma?”.
Vabbè…c’era un bel po’ di gente anche perché dopo di me c’erano i Neri per caso.
Da un po’ di tempo mi guardo bene dal dire che tengo un blog, perché dopo non posso dire liberamente quello che penso e devo andare per metafore.
L’indomani mi trovo da "Mango" nel sottopassaggio di Termini per un giro di shopping compulsivo e trovo un paio di jeans meravigliosi con un unico difetto: taglia 36.
Voi sapete che in natura la taglia 36 non esiste, così me l’appoggio sulla spalla nella speranza (vana) di incrociare una commessa che mi possa aiutare e trovare un taglia vera.
La trovo (la commessa) , ma lei mi invita a non disturbarla con futili richieste e perciò me la cerco da sola. Quando sto per perdere le speranze ecco che vedo, appesa allo stand degli abiti già provati, una taglia 46, un miracolo.
Entro in camerino, me li provo,perfetti, mi dico di fare attenzione a non scambiare le 2 taglie, esco, appoggio la 36 vado alla cassa li pago e trono a casuccia, sudata fradicia, stanca, ma soddisfatta.
Tutta fiera tiro fuori dalla busta il mio jeans delle meraviglie e la meraviglia è solo mia quando mi accorgo di essere stata vittima del gioco delle 3 carte, che mi sono fatta da sola….
Ho preso la 36 non chiedetemi come…
Ho chiamato subito il numero sullo scontrino dove ho dovuto discutere per 10 minuti con un tizio che mi ha ripetutamente fatto notare che l’errore non poteva essere che mio, sono sicura di aver usato parole come “misunderstanding” e “bi polare ”, ma la mia ansia era praticamente incontrollata, visto che ogni minuto che passava era una possibilità in più di perdere il mio jeans perfetto.
Altri 25 minuti per leggere il codice a barre (“non il primo, no nemmeno il terzo, non le prime 3 cifre, no quell’altro, non l'altra etichetta, no l'altra ancora!” e altri 7 minuti per cercarlo.
Ce l’abbiamo fatta non so come, il Dio Levi’s ha chiuso un occhio.
Calerio è ritornato all’ovile, mi ha garantito di avermi portato un regalo, anche la piccola Lullah è tornata e spero che anche lei mi abbia portato un regalo!
A proposito di regali….guardate un po’ qua??
Vostra Tiffany…
Da quando Valerio è andato in vacanza, vi confesso che mi sento in vacanza anch'io!
Pensate che accendo il telefono la mattina e non ci sono le consuete 8 chiamate, non ricevo 24 sms al giorno, non sono obbligata a rispondere quando guido in autostrada, non mi chiama nessuno nel cuore della notte, non ricevo minacce a caratteri cubitali se non rispondo al secondo squillo, insomma....
MI MANCA DA MORIRE E NON CE LA FACCIO PIU'!
LAUTA RICOMPENSA A CHI ME LO RIPORTA!
E' alto più o meno un metro e una banana, è polemico,celiaco, pettegolo,lagnoso, invadente, primadonna, amante dei luoghi affollati, abusa della pazienza altrui, un pò sordo,e permaloso, ma è adorabile quando ti struscia il muso sulle gambe!
Adora distruggere libri di scrittrici che cominciano per P e per S ( gliel'ho insegnato io....) e mangiare le ciabatte infradito.Chiunque lo avesse visto dalle parti di Mikonos o ne avesse notizie è pregato di scrivere all'indirizzo info@federicabosco.com
Ieri notte, mentre cercavo di capire perchè in casa mia ci sia una così delirante escursione termica (+80 sul soppalco e -15 giù alla televisione) sento delle urla litigiose che non sfuggono al mio orecchio di faina.
In realtà ero già stupita che ci fosse qualcuno al piano di sopra che credevo disabitato, poi,che questi 2 si mettessero a urlare alle 4.30 del mattino era comunque bizzarro, quindi meritava un'ascoltatina...
Armata di cereali Kellogg's mi sono seduta in terrazza (dove giuro faceva freddo!) e insieme a Gurb e Blanche mi sono messa ad ascoltare.
A occhi e croce il dialogo era:
LEI:
(lagnosissima e inquisitoria un pò come Calerio quando decide di essere lagnoso e inquisitorio)
Mapperchèmiparlicosìchetihofatto?
LUI
(scoglionato come un uomo svegliato nel cuore della notte)
Ma ti ho detto solo che ho sonno!
LEI:
Nonèvverotumm'hadettoanchequell'altracosa,tullofappostaperferirmi!
LUI
(arreso)
Ma cosa ti ho detto????
LEI
(Piangendo per finta,si sentiva da giù!)
Losaicosa,accidentiammeaquandosonovenutaqua
Ho applaudito su questa uscita
LUI
(sottovoce)
Mi lasci dormire? domani mi alzo
LEI
(di nuovo lagnosa)
Tussècrudele lo sai!
LUI
Io non ti capisco...
Dopodichè non ho sentito altro, presumibilmente lui si è addormentato,ma qualcosa mi dice che non finisce qui.
Allora mi è venuta in mente una cosa illuminante che dice sempre il mio amico Ale Phibbi,ritratto qui alla guida della sua auto: Gli uomini sono semplici!
Phibbi sostiene che : "quando noi diciamo "non c'è il sale a tavola" non significa, non lo hai messo perchè hai la cellulite e il sale ti fa venire la ritenzione idrica, significa solo "non c'è il sale a tavola"!
E alla luce di questa geniale teoria,più di una volta l'ho pregato di fondare una setta o quantomeno scrivere un promemoria!
E ieri mi ha mandato il "Manifesto della lotta popolare maschile" che qui pubblico,esortando tutte a fotocopiarlo, plastificarlo e tenerlo insieme alla patente!
Published Febbraio 27th, 2002
Ricevo e volentieri diffondo, fai lo stesso con tutte le tue amiche:
Per cortesia, distribuisci questo manifesto a tutte le donne che conosci, così forse riescono a capire gli uomini una volta per tutte. Distribuiscilo anche agli uomini, in modo che sappiano di non essere soli nella lotta.
La mia giornata di ieri era cominciata in modo decisamente fastidioso: con la telefonata puntigliosa del mio commercialista "ti sto mandando in allegato l'F24...pagalo entro oggi!"
E se il buondì si vede dal mattino....
I miei compiti prevedevano,in vista del concerto di Ricky Martin, l'acquisto di un "Aerobed" perchè a casa mia non ho altri letti a parte il mio di una piazza e mezzo nel soppalco e l'amica australiana Kilee (non Minogue) mi aveva scritto giorni prima (molti giorni prima) : "Ciao Sciaquì, ti va di andare al concerto di Ricky Martin a Lucca? Se mi ospiti a casa tua dormo anche in terra"
Presa in parola.
Il lunedì mattina più torrido che il buon Dio ha messo in terra, telefono al quartier generale di D-Mail dove mi dicono che "sì il nostro negozio di Via Landucci è aperto il lunedì mattina fino alle 13.00"
Con un vaghissimo ricordo delle dimensioni di un Aerobed (ci avevo dormito a New York per 2 settimane e tutte le notti verso le 3 si sgonfiava e il mio cervello, al solito, inglobava nel sogno immagini di me vestita come quella cicciona di Kate Winslet,sdraiata a bocconi sulla zattera,che uccide il povero Di Caprio,pur di non spostare quel culone e fargli un minimo di spazio accanto a sè...Storia d'amore un cazzo!) dunque con un vaghissimo ricordo (ma proprio vaghissimo) inforco la bici, e subito mi accorgo che un buontempone ha acceso il faro.
Me ne accorgo non dalla luce,ma dalla fatica che quel sistema a dinamo inventato da Eta Beta mi fa fare nelle salite.
Arrivata stremata in Via Landucci, un cartello delle dimensioni di un lenzuolo avverte la gentile clientela che nel mese di Luglio il negozio è chiuso di lunedì mattina.
Stizzita e con le pive nel sacco (adoro espressioni come "le pive nel sacco" anche se non ho la più pallida idea di cosa siano delle "pive") riparto e rischio di morire per ben due volte,la prima ad opera di un genio che mi sorpassa da destra e mi si incastona fra la ruota e e il gomito (ed esclama OPS) la seconda ad opera di una signora """""dicolore"""" (come direbbe mio cugino americano) che aveva comprato tutta la corsia e pensava che lo sapessi!
In tutto questo mi accorgo di essere vittima di un sabotaggio quando mi si stacca il freno dietro.
Fenomeno assai bizzarro in una bici nuova.
Decido di non prendermela anche perchè non ne ho le energie e sposto l'acquisto del letto al pomeriggio prima di andare a prendere Kilee alla stazione e partire per Lucca e in effetti mi rendo conto che in bicicletta non ce l'avrei mai fatta dato che il letto è gigantesco.
Alla stazione aspetto Kilee ingaggiando una partita a tre carte con gli zingari vincendo sempre, gli zingari mi portano rispetto e mi eleggono loro capo per un giorno.
Decisamente non ho il dono della sintesi, volevo solo parlare del concerto di Ricky Martin, secondo me è colpa della Pietra di Blarney che ho baciato in Irlanda una volta e che da il dono dell'eloquenza ( a me ha dato solo quella della logorrea).
In macchina scopro che lei è l'agente di Federico Moccia e per tutto il tragitto le parlo con la voce di Fiorello che imita Moccia (ricordatevi sempre in ogni autogrill di coprire i suoi libri come i miei!)
Arrivate a Lucca sudate fradice,perchè non ho l'aria condizionata,(non solo l'ho fatta dormire in terra, ma l'ho anche lessata!) ci fermiamo a prendere un prosecchino in un bar e il barista ce ne serve tipo 8 ("mi sono licenziato adesso,facciamo festa!!!").
Dopodichè leggerissimamente brille ci dirigiamo verso Piazza Napoleone dove c'è un bel pò di gente,ma non un miliardo quindi si può ballare e dimenarsi anche se noto (con fastidio) che tutti quelli davanti a me sono altissimi, cosa che ignoravo del popolo lucchese.
Noi sembravamo la redazione di Top Girl inviata per scrivere un pezzo dal titolo: Come puoi conquistare Ricky in 3 mosse:
Sul maxi schermo il titolo del tour che mi suonava stranamente familiare:
Ecco che alle 9.30 parte un casino degno del carnevale di Rio e arriva lui: il Re dei tamarri, vestito come se si fosse svegliato da dieci minuti come sintetizzerò in questo cortometraggio:
SCENA 1 - INT CAMERA D'ALBERGO- NOTTE
Ricky Martin,sbracato su un divano in pelle guarda sonnecchiando "Crossroads" con Britney Spears in dvd, entra un nano di nome Tiziano Ferro.
NANO
Ricky, el concierto! Todo el mundo espera para ti!
RICKY MARTIN
(facendo una posa plastica)
Madre de dios! Sono en retardo, cosa me metto? Tiengo solamiente esto toni* pìssero!"
(*Tuta da gennastica, ma solo a Firenze!!!)
NANO
Te tocca sortir asì porchè estas en retardo ...cabron!
Signore e Signori ecco a voi Ricky Martin....
Dopo questa mise sobria, il suo nano personale gli ha procurato un paio di magliettine dell'Oviesse tanto per mettere in risalto i tatuaggi che lui stesso si è fatto coi trasferelli....
Il capello è quel che è ma vi prego di soffermarvi sulla barbetta alla Abramo Lincoln...
Ma non è finita, Tiziano Ferro gli ha proprio prestato i suoi vestiti:
Alcuni di voi avranno certamente da ridire sulla qualità delle foto, alcuni diranno cose tipo "Fede,ma lei hai fatte alla televisione?" In effetti mi vengono in mente le parole di Ale Phibbi che all'epoca snobbai "Ma perchè non leggi il manuale?"
Vabbè non potevo ballare, inventarmi le parole, fare le foto e reggere la birra!
A un certo punto Ricky ha sfoggiato le sue doti di animatore turistico con un numero tipico del Club Mediterranée ( e di cui Marika si ricorderà perfettamente):
"Adesso tutti quelli a destra dicono "ariba abaco stubaski antani", poi quelli di sinistra, vai così!!!!!!"
E noi ovviamente abbiamno fatto tutto quello che diceva lui che comunque,a parte la tamarraggine portoricana, è veramente un grande, mi piacerebbe invitarlo in terazza da me quando ho un pò di giramento di palle, a forza di saltare alla velocità di 192 spm ero pronta per i campionati mondiali di aerobica sincronizzata!
Qui è il momento del discorso in italiano: "Coma stai Luca? Tutto bene? Sei stanco?" Vi giuro che credevo si riferisse a un suo amico! Ho capito dopo che intendeva Lucca...."
Non contento prosegue " Vi adoro, vi lascio un pezzo di anima"
Commento di una signora accanto a me "Lasciaci qualche artra cosa! Icchè me ne fo dell'anima!!"
E poi c'erano anche diverse topone che ho cercato di fotografare per i fanciulli del blog per quanto gli etero si contino sulla punta delle dita,ma che si muovevano troppo velocemente perciò accontentatevi:
E infine fra i fumi
Ricky Martin ha fatto un paio di bis, ci ha fatto ballare come pazze, (mi si è sganciato il velopendulo 3 volte) e ha giustamente presentato i musicisti cosa che la SIGNORA CICCONE SI E' BEN GUARDATA DAL FARE ( semmai leggesse il mio blog!)
Alla fine questo è quello che è apparso e che non ho saputo tradurre anche perchè quando leggo "cambio" mi viene in mente l'ufficio di cambio dove ho lavorato anni!
Adesso vi lascio perchè questo post mi sta facendo sanguinare dal naso per lo sforzo ( un pò come quando chiedo ad Alessia P di ricordarsi per me eventi a cui non ha mai partecipato!)
Vostra Maria
...Perchè dopo esserci andato vuoi compilare la domanda di adozione!
La mattina del 14 Luglio, appena sveglia avevo scritto a Calerio tutto il testo di “Lady Oscar” la risposta è stata “cos’è la tua cazzata mattutina?”
Ho capito che era ancora offeso con me per avergli preferito Fab Dis Ad per una sera e quando ho balbettato “ehm…era per la rivoluzione francese” ha risposto secco “ci vediamo stasera al gay village e non dimenticare di adorarmi!”
Appuntamento alle 9 davanti al suddetto G.V. Io,Attilio, AlessiaP, AlePhibbi, Lella, il suo cerotto, Calerio, Luca e IsaB.
Brillava per la sua assenza Fab Dis Ad che indugiava davanti all'armadio esclamando, "Uffa!non ho niente da mettermi!"
Entriamo e ci dirigiamo verso il ristorante scelto da Calerio,per poi scoprire che non ci aveva mai mangiato.
E non credo che ci mangerà mai più!
Gli porto,come promesso,le infradito fashion di Marc Jacobs arancioni,che avevo comprato a New York (prima di conoscerlo) pensando che prima o poi le avrei regalate a qualcuno e mi da la stessa soddisfazione di Paris Hilton quando le regalano un telefonino.
Nessuna.
Le guarda e dice, "Mh..senti non so dove metterle, ti dispiace tenerle in borsa? ...Anzi, mi potresti tenere anche un paio di altre cose?" e così dicendo mi rifila: cellulare, sigarette, chiavi della macchina, delle pile stilo, una bottiglia d'acqua da un litro e mezzo, l'ultimo Harry Potter, 2 pacchetti di Pavesini,un vocabolario di spagnolo e il cd dei Boyzone.
Ci sediamo al tavolo e, al solito, nel giro di un secondo ci prende la ridarella, soprattutto perchè Lella ha un cerotto enorme sul mento,per via di un'ustione che si è fatta parlando al cellulare mentre si lisciava i capelli con la piastra. Se n'è accorta quando un pezzo di pelle fusa le è colato nel lavandino.
Non è stato facile fotografarla data la sua predisposizione alle foto con mano davanti.
Arriva Fab Dis Ad con ritardo accademico, e ci redarguisce col dito dicendo:"sapete bene che quando si dice
ci vediamo alle 9, significa che ci si presenta alle 9.37" ci siamo vergognati e scusati tutti.
Per l'occasione io e Alessia eravamo state dal coiffeur, (avevo così tanti nodi che potevo ospitare delle processionarie) ,e dopo la maschera nutritiva i miei capelli erano così lucenti,che il riflesso ha incendiato ben 2 pini!.
(Lella,Luca,Fab Dis Ad)
Ale invece sfoggiava un taglio Jump di Madonna.
Il menu sintetico ed essenziale diceva: primi euro 9 e secondi euro 13.
Contorni: grano e riso. (perfetto per il celiaco Calerio)
Nessuno sospettava che la cena si sarebbe rivelata all'altezza della compagnia aerea ungherese Malev,dove il piatto forte è sfilatino di caucciù con maionese,cetrioli e luganega:
Così ci portano:polpette alla menta e salsa rosa, spezzatino con pollo, salsicce e wurstel, frittata di zucchine con maionese (che loro chiamano tortilla alla catalana) e riso scotto.
Si sono rifatti tutti buttandosi sullo yogurt!
Presa con filosofia la cena, al momento del conto ci siamo lanciati nella versione seduti di "Y.M.C.A" e poi via sulla pista.
Stella incontrastata della serata Ale Phibbi,che ha remixato vari successi fra cui "Umbrella" che è diventata :"Ti fo ivverso dell'ombrella! Ella Ella ...E..E" (mimando il celeberrimo gesto del "braccio a ombrello") e si è poi lanciato in un aggraziatissimo assolo di nuoto sincronizzato,muovendo la testina velocemente a destra e a sinistra con la molletta al naso.
Eravamo molto fieri di lui.
Luca è un coreografo nato, sono quasi convinta che sia lui ad aver coreografato il successo internazionale "Crilù" di Heather Parisi.
Abbiamo ballato tutto quello che c'era a disposizione dal rap,alla tarantella,alla danza del ventre, e urlato e saltato come invasati.
E’ stato stupendo, consiglio a tutti di andarci, nessuno ti rompe e tutti si divertono.
Notate come Calerio abbia sempre una demoniaca luce azzurrina che gli contorna il viso!
Il Phibbi era talmente scatenato da inventare uno spassosissimo scherzo di cui mi rendo conto soltanto adesso che vedo la foto del secolo a grandezza naturale!
Nemmeno in seconda media...
Dopo aver dato fondo alle ultime due energie disponibili,ci siamo serenamente diretti alle nostre macchine per scoprire che la "Signora Parcheggiatrice" (un enorme troione che neanche Fellini avrebbe usato in un suo film per scommessa) ci aveva fatto incastonare la macchina da 3 Smart:
Quando glielo abbiamo fatto notare la risposta è stata "Strano, nun è mai success',è stato due deficente e un mongoloido".
Alessia,prima di girare la testa e fare la "voce del demonio",ha portato pazienza,fingendo di credere alla buona fede della parcheggiatrice e aspettando i proprietari delle macchine,mentre noi ci aggiravamo discretamente intorno alle Smart, scrivendo cose tipo "3 metri sopra il cielo" sulle fiancate, o causando un' accidentale rottura del tergicristallo o la slogatura dello specchietto.
La parcheggiatrice continuava a chiedere a chiunque si avvicinasse "Sendi, che mi può aiuto a spostare la macchina? Se la prendiamo in 4 si shposta!"
Questa cerebrolesa intendeva fare prendere di peso la smart e spostarla in mezzo alla strada.
L'unica cosa che avremmo potuto fare (incazzati come eravamo) era di prenderla si di peso,per ribaltarla in mezzo alla strada.(insieme alla signora)
Dopo 40 minuti ecco che Ale pronuncia la parola chiave "carabinieri" al cui suono la signora ha esclamato "No, nun chiamate o' carabbiniero". E se fino a quel momento c'eravamo tenuti un pò tutti, quando la signora ha inventato di aver fatto solo avvicinare una macchina per scaricare una ragazza in carrozzina, Alessia non ci ha visto più "Signora senta...Signora... sì vabbè abbiamo capito, Signora sa una cosa? MAVADAFFANCULO!"
E' stato il segnale per cui tutti abbiamo cominciato ad inveire contro il troione (sempre dandole del lei per rispetto) in un fiume di insulti alcuni dei quali tipici come "posa il fiasco cretina!"
Domani sera vado al concerto di Ricky Martin, non so cosa m’è preso….
STASERA 12 LUGLIO ORE 21.30 ALLA LIBRERIA EDISON PIAZZA REPUBBLICA FIRENZE PRESENTAZIONE DEL (SOLITO) LIBRO CHE VE LO DICO A FA?
RELATRICE CLAUDIA ROCCO
Ecco dovevo farlo per dovere di cronaca... Scusate il ritardo lo so, sono arrivata ora e dovrei essere già uscita per andare dalla sopracitata relatrice, ma starei male senza almeno salutarvi.
Il perchè del mio ritardo?
Marika stamattina mi aveva mandato un oroscopo stupendo e siccome me lo aveva mandato anche ieri altrettanto stupendo ed effettivamente tutto si era avverato, sono uscita di casa carica di buone speranze che sono via via scemate nel corso delle ore.
Qual ' la peggior cosa che possa capitare a BarbieBosco?
Ecco sì, che le rimanga un dito nella porta automatica del cesso delle ferrovie dello stato e le si massacri un'unghia! State facendo "schhhh" con i denti vero?
Ecco bravi perchè è quello che ho fatto io per 2 ore intervallato da molteplici @@°*%%§§§§!!!!!!!!!!!!!!! Arrivata a Firenze sono andata a pregare quelle del nail bar del sottopassaggio della stazione per ricostruirmela (è più probabile trovare un tavolo a "Le Cirque" di New York la sera stessa..)
stranamente la tipa mi ha dato l'appuntamento dopo un'ora per la ricostruzione di tutte e 10 e ovviamente non sono rimasta indifferente alla possibilità prospettatami di avere le mani perfette per la presentazione (dicano pure che non so scrivere, ma non che ho le mani trascurate!!)
Così nell'ora che è trascorsa ho avuto la fortuna di assistere ad una rissa in piena regola in un bar sempre del sottopassaggio della stazione fra 2 musulmane e le 2 bariste sarde.
Il motivo della rissa, come ho poi ricostruito in seguito, è stato: richiesta sgarbata da parte delle sarde di spostarsi per dare il cencio in terra con conseguente uscita delle musulmane con probabile "non pagamento" di merendina e acqua con conseguente domanda tendenziosa delle bariste
"ma avete pagato?"
"certo che sì"
"invece no"
"vaffanculo puttana"
"puttana io? Brutta ladra"
"Io ladra? Maledetta te e tutta la tua progenie!"
"Restatevene a casa, accidenti a chi vi ha fatto entrare"
"Che Allah maledica il tuo bar per sempre (salto del bancone e schiaffo)"
"Bruciate tutti nelle fiamme dell'inferno (lancio dell'espositore dei chupa chups)
"Io t'ammazzo con le mie mani" (lancio del chador e sputo in piena faccia della barista mora) "Vaiviaottifaccioarrestare!!!!!!!!!" (zampata della barista bionda a quella senza il chador)
Nel frattempo è arrivata una guardia forestale (???) che ha chiamato la Polfer (leggevo il labiale "fatevelocefateveloce) che è arrivata in assetto antisommossa con completo di manganello!
Eravamo almeno in 70 fuori a guardare finchè ci hanno fatto "circolare"...
Ma ciò che mi ha sfiancata veramente è stata la spiegazione di questa scena all' estetista
con la stessa capacità mentale di un distributore di merendine e la voce di Martina Stella :
"Ma icchè hanno fatto le zingare?"
"Non erano zingare, erano delle musulmane e hanno insultato le bariste"
"E icchè hanno fatto le barriste?"
"Si sono difese"
"E icchè hanno fatto le zingare?"
"Non erano zingare, erano musulmane, hanno sputato in faccia alle bariste"
"E icchè hanno fatto le barriste?"
"Si sono difese"
"E icchè hanno fatto le zingare?"
"Non erano....hanno dato uno schiaffo alle bariste"
"E icchè hanno fatto le bariste?"
Poi uno dice dei luoghi comuni...
Vi prego che NESSUNO scriva che conosce delle bravissime estetiste laureate in ingegneria,ma che non trovano lavoro e allora devono fare le cerette ok? Vi prego non oggi!
In autobus è salita un signora con il peggior PUZZO DI SUDORE mai sentito, io e la ragazza seduta di fronte a me abbiamo quasi vomitato nelle borse...
Sono solo le 18.16 cos'altro potrà mai capitare oggi?
Domani vi scrivo con calma, devo raccontarvi di Uno Mattina, dei Teletubbies, di Calerio, e di un sacco di altre cose, poi devo leggere anche i 150 commenti al blog!
Vi adoro Pensatemi verso le 21.30 La Bosco che odia i Sampietrini.... P.S Annalisa,Calerio,Fabberix,Ilaria,Lalla,Marika,Mauro,Nena,Simo,e tutti quelli che all'sitante non ni vengono in mente...vorrei che foste con me stasera!!!
Mercoledi 11 mattina sarò a UNO MATTINA, (ed è anche logico) se qualcuno me la registra mi fa il favore dei favori, visto che c'è un tizio che mi ha risposto "Fè ma io non faccio mica lo scrittore sai?,io alle 10 lavoro" con il tipico tono polemico che questo tizio mi riserva nei momenti in cui vuol essere polemico e vuole farmi sentire in colpa,solo perchè ieri non ho risposto a 4 sue telefonate:le prime due me le ha fatte mentre stavo stringendo la mano ai vincitori del concorso di Viareggio (e non me la sono sentita di mollare le mani e dire:"Scusate ma devo rispondere a Calerio! Amò? Dimmi tutto!") le altre 2 ero in autostrada, sai com’è, ma per sono riuscita comunque a mandargli un sms con coda dell'occhio alle macchine e SENZA GUARDARE (vero Lalla?) che diceva più o meno "sfido la morte per te ...bai bai Valerio".
Sai che senso di colpa se mi schiantavo? I nostri scherzi stanno leggermente superando il limite....
Stamattina mi chiama e anche se fossi stata alla conferenza per i diritti umani giuro avrei risposto, e lui col tono scocciato che mi riserva nei momenti in cui vuol fare lo scocciato mi dice:" In che cosa saresti impegnata questa volta?"
Che fastidio!!!
Ma riprendiamo da Venerdì,dove la sera ero invitata a una festa di laurea di amica di vecchia data, nel biglietto l'invito era esteso a eventuale consorte e ovviamente ho portato Alessia P.
L' invito era per le 9.30, alle 8 Ale viene da me e ci mettiamo in terrazza giusto per un prosecchino e due chiacchiere, verso una cert'ora mi accorgo che non riesco più a vedere Alessia, cerco di guardare l'orologio e vedo che sono le 11.15! Ops...forse è il caso di VESTIRSI e andare.
Arriviamo col mostruoso ritardo di 2 ore e mezzo e ci accorgiamo che l'età media è sui 20 anni, che tutte le ragazze sono vestite come Victoria Beckham, che tutti i ragazzi hanno un golf di cashmere e che la location è esattamente quella di Sapore di mare 2.
Massimo Ciavarro ci ha provato con Isabella Ferrari,lei lo ha preso a schiaffi ed è andata a chiamare suo padre il dott. Zampetti che stava giocando a poker con Jerry Calà vincendogli la casa di Cortina (che si era già impegnato).
Le sorelle Boccoli erano ubriache in barca con Mauro di Francesco mentre Karina Huff litigava a letto con Christian de Sica per aver fatto cilecca.
Edoardo Vianello cantava i Vatussi e tutti ballavano.
Io e Ale siamo immancabilmente state prese per lesbiche! Massì tanto peggio di così!
Ritornate a casa mia ci siamo regalate due ore di televisione spazzatura,intrigate da un programma inglese intitolato "Uomini che amano donne grasse".
Le donne grasse in questione superavano i 180 chili e i loro uomini non volevano assolutamente che dimagrissero,pena la separazione!
Quando mi lascerò completamente andare andrò a vivere a Birmingham!
La cosa fantastica era la didascalia : Tom "amante donne grasse", come se fosse una qualifica: "Piacere Peter, agente immobiliare, piacere Roger, amante delle donne grasse!"
Una signora indiana di 210 chili è diventata ricchissima camminando e sdraiandosi su degli uomini imbecilli che hanno voglia di sentirsi un peso sullo stomaco. "Niente di sessuale" ha specificato lei!
Mah...
L'indomani mi sveglio e mi guardo un pò di Live Earth, voi sapete che sono molto anni 80 e gli eventi in cui si suda e si urla mi piacciono tanto e sento un pezzo di Xzibit dal titolo "Paparazzi", che mi folgora, un rap sulla base dell' adagio di Albinoni (chissà se lui lo sa?) che sono riuscita a scaricare dopo aver impiegato 2 ore a capire come cazzo si scrivesse il nome di questo tizio e ora lo sto ascoltando a loop da 48 ore (questa è un'altra cosa fastidiosa che faccio sempre quando mi piace un pezzo e che mette un paletto fra me e la convivenza, devo ascoltarlo finchè non vomito), poi ho visto i Genesis, i Red Hot, e mi è venuto un lacrimone quando sono arrivati i Duran! Simon è dimagrito e anche se continua a non saper cantare ha fatto la sua porca figura.
Mi sono persa Madonna perché ero alla sagra della bistecca , ma ho visto Cat Stevens che, nonostante abbia fatto una scelta che mi ha sempre lasciata sempre un po’ perplessa, era meravigliosamente sereno dignitoso e calmo oltre che bravo.
Chissà se mi capiterà di vederlo in Via della Moschea.
Scaricatevi “Where true love goes”
Un giorno di questi mi fanno chiudere il blog per guida pericolosa e incitamento alla pirateria!!!
Anche la sagra merita il suo bravo resoconto: la peggiore a cui abbiamo partecipato da tempo immemore.
Una sagra ha il suo perché e una sagra segue un protocollo da non sottovalutare, di solito c’è una cassa, ( i più tecnologici hanno anche un portatile su cui segnare le ordinazioni) si ordina, si paga e ci si siede.
Dopo poco arriva un cameriere (uno) che apparecchia ci porta pane, vino e dopo una ventina di minuti cominciano ad arrivare le pappardelle al cinghiale, i ravioli ricotta e spinaci, le salsicce, la bistecca, i funghi,i fagioli, a seconda del tema, e quando siamo immensamente pieni andiamo a prendere il caffé al circolino arci.
Sabato non era destino. Sagra della bistecca a Pozzolatico, dove il protocollo è stato bellamente ignorato ed arbitrariamente sovvertito da un manipolo di camerieri anarchici!
Intanto ci hanno fatto sedere subito,senza che nessuno ci prendesse le ordinazioni, non c’erano primi e ti portavano di default 3 crostini al patè di topo con 5 olive verdi (è quello che in natura odio di più insieme alle carote lesse e la trippa) di secondo solo bistecca, e nemmeno le patatine! Ma si può?
Abbiamo aspettato una vita,con i gomiti bagnati,appoggiati al tavolo ancora da sparecchiare, completamente tramortiti dal volume “Live Earth” del gruppetto folkloristico “Gli arcobaleno”, vestiti da contadini sedicenti toscani, suonavano fisarmonica e pianola Bontempi ballando la quadriglia!!
Sono straconvinta che fossero di Lanciano (CH) ho riconosciuto un paio di arie inconfondibili, in particolare l’immortale “lu cardill’”!
I camerieri erano mille,ma ognuno aveva un compito diverso, e nessuno utile.
Acchiappata una ragazza con un sospetto vassoio vuoto Alessia domanda:
“Chi è che apparecchia?”
“La ragazza vestita di giallo”
“E chi è che prende le ordinazioni?”
“Quella con la borsa”
Ale spazientita con tono della serie “Ma tu che cazzo fai allora?” chiede “E chi è che sparecchia?”
Attimo di silenzio fra la tarantella indiavolata degli “arcobaleno” seguito da
“Ah già io”
Ho tentato con un “e chi è che abbassa il volume?” ma l’ingenua ragazza ha pensato che fosse una battuta!
Siamo venuti via come mosche tramortite dal Vape!
Ultima cosa:
AL BAMBINO SACCENTE DI NOME GABRIELE CHE QUANDO ANDAVAMO IN BICI AL MARE NEL 1979 MI PRENDEVA IN GIRO PERCHE’ NON SAPEVO ANDARE SENZA MANI!
Il fastidioso bambino saccente in questione, non solo faceva rime imbarazzanti sul mio nome (anche se lui non se la passava meglio di me con coretti del tipo “Gabriele spinge il treno con le mele!”) e mi faceva diventare blu dicendo a tutti “alla Federica gli piace Francesco del piano di sotto” (e non era vero perché a me piacevano i fratelli Maggiani del piano di sopra,che avevano 10 anni più di me ed erano i più belli della costa tirrenica, he he ho sempre avuto buon gusto…) non contento si pavoneggiava andando senza mani con grande disinvoltura, mentre io pregavo perché cadesse. Invano gli dicevo che era una questione di bici e che la mia Graziellina non era adatta perché il manubrio era storto, non sentiva ragioni, lui era quello bravo e io quella imbranata.
BEH CARO IL MIO BAMBINO SACCENTE OVUNQUE TU SIA, SAPPI CHE STO IMPARANDO BENISSIMO AD ANDARE SENZA MANI CON LA BICICLETTA NUOVA CHE NON E’ UNA GRAZIELLA E CI RIESCO BENISSIMO ANCHE CON IL CESTINO TIE’!!
Anche se mi rompo i denti, è una bella soddisfazione tolta!
Domani non so se riesco a postare perciò, fatevelo bastare!
Logorroicamente Vostra Bosco
Fra le varie e moderne patologie ci deve essere anche la dipendenza da blog e io ce l'ho giuro.
Quando sono lontano da casa e non posto postare sto male, mi succede qualcosa e penso "oddio devo scriverlo sul blog ADESSO!"
Peggio ancora,se rimango indietro un paio di giorni e gli eventi si accavallano (non essendo dotata di grande dono della sintesi) i post diventano lunghi come rotoli di Scottex.
Prima di passare al resoconto della cena dell'altra , vorrei fare un breve passo indietro per raccontarvi di uno scherzone che ho fatto a Calerio, e di cui andavo tanto fiera!
Una volta Cal mi ha raccontato di essere assillato una vera e propria maniaca,che lo spia e gli manda lettere anonime.
Dopo aver pensato: "Acc....certe fortune capitano solo agli altri!" non mi sono lasciata scappare la ghiotta occasione e,senza pensarci due volte, (dato che in realtà non ho 35 ma bensì 13 anni), ho preso un foglio A4, l'incriminato numero di Panorama, forbici e coccoina e mi sono messa a ritagliare le lettere,per comporre un messaggio anonimo,sentendomi INCREDIBILMENTE SCALTRA!
Gli scrivo un messaggio di auguri delirante tipo "auguri anche ai tuoi capezzoli dalla tua vicina che ti amaaa" e nella busta aggiungo uno spray a base di mentolo e pepe di cajenna,che avrebbe la particolarità di farti diventare i capezzoli come chiodi,in caso tu non sapessi dove attaccare l'accappatoio.
Ignoravo anche che Calerio ha i capezzoli di cuoio.
Spedisco il tutto badando a non scrivere il mittente e aspetto fiduciosa lo sviluppo degli eventi.
Tre giorni fa mi chiama Calerio tutto trafelato, con il tono lagnoso che mi riserva quando è molto scocciato, e indispettito e mi dice: "Fè..non puoi capire, ho passato tutta la mattina dai carabinieri!"
- "Davvero ? cosa ti è successo?"
- La pazza, mi ha mandato un pacchetto, ho dovuto fare una denuncia!"
Panico
- "No Vale,Vale, che hai fatto? Te l'ho mandato io il pacchetto..era uno scherzo!"
Silenzio seguito da RISATA SGUAIATA
- "Fè...ma figurati se non lo sapevo che eri tu...chi altri manderebbe un pacchetto anonimo dalle POSTE DI BAGNO A RIPOLI??"
Capite quante e quali piccole angherie sono costretta a subire tutti i giorni?
L'altro ieri ero in autobus, Cal mi chiama e mi urla nell'orecchio con la musica a tutta manetta in sottofondo:
"FE' ...CANTA!!: SCIOLGOLETRECCEAICAVALLI!" e io,colta alla sprovvista,ho sussurrato a denti stretti "Sono in autobus...non posso cantare.."
"DAI CANTA FE':SCIOLGO LETRECCEAICAVALLI!"
"Corrono" canticchio disperata "Cale ti prego, sono sul 926...abbi pietà"
"ELETUEGAMBEELEGANTI..."
"Ballano..Cale, ti pregooo”
Questo mi tocca subire, penso a una stronzata e lui la dice o la fa prima di me.
Questo per introdurre la cena dell’altra sera, quando Calerio è entrato al ristorante,col suo consueto ritardo accademico di 15 minuti,non ci siamo salutati,ma ci siamo lanciati uno sguardo quasi di sfida che voleva dire: “mmm cosa mi posso inventare adesso?”
Nuova location,che ha sostituito,ma solo per una questione logistica, la Terrazza Barba-Barberini, (che resta comunque la nostra preferita) per agevolare le giurate Marika e Simo che dovevano timbrare il cartellino al Roma Fiction Festival.
Marika sfoggiava una mise “Tommy Hilfiger per Bella Figheira” e Simo sembrava Alanis Morrissette montata sul corpo della Barbie,e super Lella senza i suoi tacchi d’oro (come Dorothy del Mago di Oz, li batte 3 volte insieme per farsi regalare “stomonnoequellaltro” dal suo fidanzato “il santo”)
Commento di Calerio: “Fè le ragazze del tuo blog sono tutte fighe tranne te!”
Così entro 4 minuti ci prende la ridarella isterica prontamente documentata da Lella.
Qui Calerio si esibisce nell’ imitazione del “pesce pulitore”, (io devo invece ricordarmi d’ora in poi che oltre a non salutare col braccio, non devo neanche ridere con la lingua tra i denti).
Qui io e Luca sembriamo due lucertole dopo la lobotomia.
Ogni volta che ci facevamo una foto, la cameriera cubana,visibilmente infastidita,arrivava con passo strascicato a chiederci se volevamo ordinare altro. Calerio ha cercato di parlarci in spagnolo, ma conoscendo solo le parole di “Ti appartengo” di Ambra Angiolini, la conversazione è stata abbastanza limitata.
Qui Calerio si prepara per andare a vendere accendini
Usciti per fare un giretto sotto Castel Sant’Angelo, ecco quello che succede:
- Lalla fruga nella borsa e trova il cordless di casa. (segue serie di battute)
- Calerio seduto sul muretto canta tutta “E’ primavera svegliatevi bambine”
- Io seduta sul muretto canto “Dont’cry for me Argentina” e improvvisamente posseduta dal fantasma della compianta Evita,divento bianca cadaverica e bionda stinta e improvviso un discorso alla folla dei miei amici argentini “I was once…like you are now…and i know…that it is not easy!” Poi realizzo che quelle sono le parole di Father and son, comincio a ridere e non contenta inciampo, così Calerio si lascia scappare “Sì bye bye Evita” che immediatamente diventa lo scenario della più grossa cazzata non sense di tutta la serata!
Evita Peron, affacciata al balcone dalla Casa Rosada,saluta tutti gli argentini come fanno i Teletubbies, chiamandoli uno per uno per nome:
Bye bye Pedro Fernando Ortiz de La Rosa,
bye bye Evita! (salta nella tana)
Bye bye Oscar de La Renta Mendoza Ruiz
Bye bye Evita…
Bye Bye Maria Pilar Cardoso Montalban
E così via, a sfinirci!
Ecco qui Calerio che fa il saltino del Teletubbie dentro una vasca …Poi improvvisa un salto della corda con la catena…
L’indomani (il 5 Luglio) girando per il Corso, faccio un salto da Sephora e come entro mi accorgo che c’è un signore,di circa sessant’anni, che sembra il direttore del negozio che mi guarda.
Mi metto a provare dei profumi e lo vedo avvicinarsi con la coda dell’occhio.
“Signora?”
Chefastiiiiiidio!!!!!! “Mi dica” cerco di sorridere
“Le va se le faccio un trucco da giorno?”
“Guardi, non c’è bisogno che mi trucchi per farmi comprare qualcosa, io compro di tutto a prescindere!”
“No, guardi io sono un truccatore, non vendo niente”
“Ah!Allora si” Lo seguo, mi siedo sullo sgabello
“Lei come si chiama?”
“Federica”
“Io sono Alex Fava”
Che vi devo dire…. non me le vado nemmeno a cercare…
Mi racconta che ha truccato per anni per il cinema, allora gli ho chiesto se poteva truccarmi come se fossi stata pestata a sangue: un occhio nero, una cicatrice sullo zigomo e un labbro gonfio!
E’ rimasto un po’ sorpreso dalla mia richiesta e poi ha detto che purtroppo non aveva la plastilina con sé…Peccato..non può neanche truccarmi da vecchia?
Vabbè mi ha passato sulle ruchette una specie di calcina che attenua qualunque tipo di imperfezione ( e poi non voleva vendermi nulla eh? NEVOGLIOUNSECCHIO!)
Mentre mi trucca mi sussurra “Come ti piace essere svegliata la mattina?” Risposta “Non mi piace essere svegliata la mattina…)
Comunque è stato bravo e mi ha truccato un bel paio di occhioni da cerbiattona.
E deve avermi portato fortuna perché ho passato una serata stupenda (ma questa è un’altra storia)
Vostra Barbabosco
Ed ecco come promesso la seconda parte del mio racconto sul matrimonio della mia amica Mabel.
Vi avevo lasciati sul sagrato della chiesa a tirare riso (dal basso verso l’alto come ci aveva ben istruiti il fotografo) ,svuotare la borsa dagli 11 fazzoletti moccicosi e ricomporre un minimo il trucco.
Nel frattempo venivo tampinata da quel personaggio nominato non a caso lo “scompensato” che, dopo avermi mostrato le foto di me che piangevo a canna, mi informava che lo sposo stava curando il suo imminente divorzio e che anche lui nel 73 aveva abitato a Bagno a Ripoli e perciò dovevo considerarlo un segno del destino.
Dopo avermi dato il suo variopinto biglietto da visita (che ho appoggiato su un bidone della spazzatura col proposito di riprenderlo più tardi) mi ha giurato che alla cena non gli sarei sfuggita!
E dove vuoi che vada… he!
Dopo un po’ di foto di gruppo,ci dirigiamo verso un ristorante strafico chiamato “Il Battibecco” su nel Chianti, un posto dove mio padre per fare delle foto un giorno era caduto da un muretto (suppongo senza piegare le gambe) e si era rotto tutti e due i piedi.
Un prato bellissimo ricoperto di fiori e sempre il fantastico venticello che mi asciugava costantemente le ascelle (irritate).
Non eravamo tantissimi, solo i parenti stretti e quindi non c’è stata né ressa né casino e poi, da non sottovalutare, la presenza di un unico buonissimo neonato.
Aperitivo che già di per sé poteva essere un pranzo ( e questa frase l’ho poi ripetuta ad ogni portata) composto da : bocconcini di ananas e gamberetti, insalata di farro, bocconcini di melone ricoperti di prosciutto, frittini vari, una schiacciata da paura, prosecco a volontà e lì ci siamo tutti rilassati dopo l’emozione della mattina, dopo una mezz’oretta sono arrivati gli sposi e ci siamo seduti a tavola.
Grandi tavole decorate con composizioni di uva, mele e confetti al cappuccino, cocco e cioccolato, ma trovando solo quelli alle mandorle,li abbiamo dovuti assaggiare tutti ( trovo sempre una piccola compagnia di bulimici ovunque io vada!).
Dopo aver spazzolato i tre tipi di pane, sono arrivati : risotto ai fiori di zucca, garganelli al pesto di pistacchi, filetto di manzo con mousse di tartufo e patate novelle,tempura di gamberi con cipolle di Tropea e meno male che mi ero tenuta leggera con l’aperitivo.
Come vi dicevo non conosco la sensazione di sazietà e ogni volta è una specie di sfida col mio stomaco,vinco sempre,io riuscendo a dilatarlo come una zampogna.
La torta di nonna Papera era accompagnata da una bottiglia Magnum di Veuve Cliquot che ha quasi buttato giù il lucernario e subito dopo le foto.
Anziché le tipiche foto in piedi, ci hanno fatto fare una composizione alla “Beautiful” con la sposa e lo sposo seduti su un trono in pietra contornato da gelsomini e in secondo piano noi seduti di tre quarti, l’effetto era Mabel nella parte di Brooke, Fede nella parte di Ridge, il babbo Thorne e la mamma nella parte di Stephanie,poi altri nei ruoli secondari: la cattiva, il cornuto, l’impotente, il gay ecc…
Sono curiosissima di vederle.
Ma ecco arrivato il momento cruciale:mentre meditavo di mangiare ancora dei biscotti ripieni ( e si erano fatte le 6) mi chiamano per il lancio del bouquet.
Non ho niente contro il lancio del bouquet, ma non farei mai niente per andargli incontro, piuttosto mi potrei difendere da lui se mi fosse lanciato addosso con una certa violenza, ma è difficile che qualcuno te lo scagli addosso di spalle!
Dopo una serie di foto fatte a cerchio col fotografo sotto di noi, Mabel e io abbiamo fatto notare,da esperte,che non giova a nessuno sopra i 20 anni fare delle foto a faccia in giù, ma lui è stato irremovibile, e si è sdraiato per terra rischiando che la giovane nuora di Mabel in avanzato stato di gravidanza,gli rompesse le acque in faccia (se lo sarebbe comunque meritato visto che nelle foto sembrerò uno sharpei).
Affondando i tacchi nel pratino umido mi sono messa in posizione lancio del bouquet, sbilanciata e completamente fuori qualsiasi traiettoria, ma anche se mi fossi armata di buona volontà, non sarei mai riuscita a spuntarla contro la madre della sposa: scalza e a gomiti larghi dondolava a destra e sinistra esattamente come Buffon.
Dopo aver spaccato un setto nasale e due incisivi alle malcapitate vicine,si è aggiudicata l’ambito bouquet di rose bianche e rosse.
Fiuuu fuori uno.
Tornata a casa per una rapida doccia,una pennica di 20 minuti e un bicchierone di bicarbonato, mi sono rivestita e sono andata alla mega cena a casa del papà di Mabel, una villa da mille e una notte,nascosta nel verde allestita dallo stesso catering del film “Vi presento Joe Black”.
Gazebo bianchi ( gazebi me lo segna errore, si riferirà mica al cantante?) e tendoni che facevano da cornice a bellissime tavole tonde apparecchiate con decine di calici e posate d’argento, sedie ricoperte di tessuto bianco e centro tavola (o centri tavole?) in ferro battuto con fiori e candele bianche.
Camerieri che ti volavano intorno con vassoi di cipolle fritte, salvia, formaggio e bigné al tartufo che io continuavo ad ingurgitare per inerzia e senza più nessunissima forza di volontà, invidiando quelli che mi dicevano che a pranzo avevano mangiato solo un’insalatina.
Incontro Simona Pucci,mia compagna dell’asilo che non vedevo da una vita.
Dopo una rapida occhiata capisco che, no, il tempo non è passato, dateci delle penne bic e delle palline di carta e ce le sputeremo addosso a mo’ di cerbottana anche adesso.
Avevo, nel frattempo, dimenticato del mio appuntamento col destino, che però non aveva affatto dimenticato me, infatti comincio a sentirmi chiamare insistentemente da “Scompy” (Federica Federica Federica ripeteva ossessivamente la sorella scema di Bella Figheira, per chi ha visto quella puntata dei promessi sposi) che dice:”vediamo se siamo al tavolo insieme” risposta “ma anche no!”, infatti non c’eravamo, ma ogni volta che qualcuno al mio tavolo si alzava, hop, arrivava lui a farmi delle domande tipo : “ma sei golosa? ti piacciono i fiori? dove abitavi prima?” Che mi sembravano un po’ le domande dei 3 giorni!
Se mi chiedeva vuoi più bene alla mamma o al papà gli staccavo un orecchio!
Due,i primi seduti a tavola: triangoli di grano saraceno ai pomodori pachino e mozzarella e trofie alla cinta senese con salvia fritta e lamponi che ho,all’inizio rifiutato, ma subito dopo richiesto a un altro cameriere per la vergogna!
A seguire: buffet di carne e verdura alla griglia,pollo, agnello, bistecca, farro, panzanelle, sformati vari, burrata e pomodori, gazpacho, il buffet di pane con schiacciate, panini, grissini.
Infine la torta costruita sul momento a forma di cuore con crema chantilly, fragole e lamponi,
e a seguire buffet di gelato, tartufi al cocco e cioccolato.
Ho mangiato tutto.
Quando stavo per morire implorando la lavanda gastrica, mi richiamano per il secondo lancio del bouquet.
Non ce la potevo fare. Ho cominciato a dire che ero sposata,ma NESSUNO mi ha creduta.
Perché? Mi dicevano “Sieeee ven via, vai a pigliare ì buhè oggiù!”
Mentre mi alzo Mabel mi dice che c’è qualcuno che è molto interessato a me, io le rispondo che da lei non me lo sarei mai aspettato! Lei mi risponde che era una specie di test e che se le dicevo che “Scompy” mi interessava mi avrebbe fatta ricoverare.
E’ una psicologa, è abituata a mentire!
Poi arriva un’altra ragazza che mi dice la stessa cosa “sai,lui dice che sei te” Ma sei te per che cosa? Quella giusta per dargli i farmaci? Via lasciatemi misurare il colesterolo in pace!
Lui in quel momento arriva e dice “balliamo?” e io “no, devo prendere il bouquet!”
Vado sulla pista e vedo che manca la Simona Pucci, mi rifiuto di cominciare senza di lei e la faccio chiamare al microfono tipo supermercato.
Arriva dicendomi “brutta stronza” fra i denti e si ripete la stessa scena del mattino, il bouquet cade nelle mani di una giovane che si lancia a pesce.
Io e la Simona Pucci principescamente abbiamo fatto un braccio a ombrello simultaneo,sicuramente immortalato dal fotografo.
Apertura delle danze degli sposi stremati,ma bellissimi e ancora in grado di ballare
e per la Bosco è stato il momento di prendere la strada di casa.
Sulla porta ha incontrato il suo promesso sposo “Scompy” che ha chiesto un passaggio che gli è stato rifiutato.
Gli sposi adesso sono qui:
http://www.costacrociere.it/B2C/I/Shopping/Ships/SE/Default.htm
Il matrimonio del secolo, in confronto Lady Diana e Grace Kelly si sono sposate in comune a Roccacannuccia!
Lacrime,abbracci, risate e cibo si sono mischiati costantemente durante tutto il giorno, soprattutto il cibo che mi ha pesantemente sfiancata, essendo incapace di dire di no …eccetto al sesso com’è noto (mi chiedo quando la smetterò con questo tormentone!!)
Cominciamo dall’inizio, venerdì mi ero comprata un prodotto deodorante,la cui immagine sulla confezione era quella di due ascelle con attaccati 2 rubinetti.
Scritto in carattere ARIAL BLACK corpo 72 la frase: NON APPLICATE IL PRODOTTO SU PELLE IRRITATA, come ben sapete ero fresca di ceretta, ma com’è consueto per me far finta che le cose siano come voglio io, ho finto di non avere le ascelle irritate e me ne sono applicata una generosa quantità.
Vengo svegliata alle 5 del mattino da un dolore lancinante tipo ferro rovente sotto l’ascella sinistra e pur di non svegliarmi, il mio cervello mi fa sognare di essere Jeanne de la Motte e di venire marchiata a fuoco con la “V” di voleuse per aver truffato Maria Antonietta (avete visto tutti quella puntata di Lady Oscar?).
Ho capito che è importante attenersi alle avvertenze e modalità d’uso. Avevo le ascelle croccanti, ma ho dovuto applicare strati di gentalyn per poter chiudere le braccia.
La “mise” che ho poi scelto è stata questa qui.
Avendo fatto la foto all’alba non ero così sveglia da fare un buon autoscatto e quindi non si vede la balza color caffé che rende l’abito molto più elegante di com’era prima e il coprispalla ha fatto il resto.
Nei capelli tirati,per creare l’effetto cerbiatto giapponese,ho una farfalla verde che mi ha regalato Viviana (a proposito è tornata?).
Arrivata da Mabel, c’era quella atmosfera tipicamente euforica dei preparativi,dove aleggia in realtà un’agitazione isterica incredibile e se una si azzarda a piangere scatena la reazione a catena, quindi per fare le vaghe abbiamo cominciato tutte a complimentarci a vicenda sulle reciproche “mise”.
Sembrava in tutto e per tutto il set di un film:, una giornata di sole perfetta,con un leggero venticello fresco, la casa bellissima bianca con le colonne e la scala che scende giù nel salone pieno di fiori freschi, gigli,e rose, il boxer che di solito ti salta addosso e ti sbava la faccia,già alla pensione per cani, il papà e la moglie del papà perfettamente padroni della situazione,riuscivano a gestire campanelli, telefonate e la macchinetta del caffé che la donna di servizio non riusciva a far funzionare, fotografi, parrucchieri e truccatrici, ovunque e la Mabel scalza con uno scamiciatino di lino bianco già truccata e pettinata a metà con un caffé in mano.
Aspettavo solo di sentire “CIAK SI GIRA!”
Giunta alla chiesa ho cominciato ad agitarmi tantissimo, avevo le mani gelate e continuavo a ripetere (a causa della mia demenza senile) “dov’è che mi devo sedere?” e le pazienti Wedding planner rispondevano : “Lì, su quella sedia”, (non c’era modo di sbagliarsi).
Poi ho cominciato a lottare con il “corsage” la cui definizione su Wikipedia è la seguente:
Die Corsage ist ein den weiblichen Oberkörper eng umschließendes, ärmel- und trägerloses Kleidungsstück.
Insomma un bouquet di tre rose che noi testimoni avevamo legate attorno al polso con un nastro e che prima era troppo largo e poi troppo stretto e siccome avevo chiesto a Giuditta (l’altra testimone) di sistemarmelo almeno 7 volte, ho deciso di fare da sola coi denti….
Lo sposo era proprio bello, ha perso,da che lo conosco almeno 4 taglie, perché, si sa, quando un uomo decide di mettersi a dieta, lo fa davvero.
Era tutto emozionato ,orgoglioso e fiero l’aspettava davanti all’altare e quando lei è entrata, accompagnata dal papà, con la marcia nuziale di Mendelson gli si sono riempiti gli occhi di lacrime.
Sembrava una fata, con questo vestito meraviglioso, un corpetto intrecciato sul davanti con intarsi dorati e la gonna a sirena, il velo appuntato sui capelli con una tiara (aveva la tiara!!)
Fra l’altro il padre di Mabel aveva avuto questa idea innovativa :
“Facciamo che io ti accompagno all’altare e simbolicamente ti affido a Federico”
“Papà guarda che è sempre stato così”
“Ah davvero? Infatti mi sembrava una buona idea!”
Si sono seduti sulle sedie di velluto, la cantante ha intonato l’Ave Maria di Schubert e mi sono vista passare 30 anni di vita davanti.
Ho cercato di immaginare quanto debba essere bello amare ed essere amati così tanto e in un modo così intenso e totalizzante, perché vi giuro che quei due si amano come matti e questa cosa si leggeva negli occhi dei single di sola andata come me e di ritorno come molti altri.
Abbiamo comunque resistito abbastanza bene al primo giro di lacrime e siamo rimasti tutti incantati a guardare lei bella come una fata.
Iniziata la cerimonia e le letture, piccolo scivolone quando Don Andrea ha detto : “adesso c’è la lettura del salmo responsoriale”
Salmo che?! Mabel ha guardato me che, coraggiosamente, ho immediatamente guardato in terra lasciando Giuditta a sbrigarsela da sola, fortuna che siamo stati salvati in corner dallo slancio di qualcuno che aveva capito cosa fosse un salmo e che lo ha letto al posto nostro.
Il momento cruciale è arrivato con la promessa:
Federico,che aveva ripassato tutta la notte la frase per potergliela dire guardandola negli occhi
(considerando che è un avvocato e perciò piuttosto abituato a ricordarsi le cose a mente) comincia : Io, Federico, accolgo te, Mabel, come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre…
…e qui, comincia a commuoversi davvero e va in palla, ed è stata una fortuna, perché anziché leggere parole, per quanto profonde e sincere,ma pur sempre lette, l’ha guardata negli occhi ed è andato “a braccio”!!
In lacrime le ha detto “ti amo da morire, ti amerò sempre, tutta la vita” e glielo ha detto con una dolcezza e un tono e un sorriso come dire “Ma hai capito o no che tutto questo lo faccio perché ho scelto te e voglio che tu sia la mia compagna per tutta la vita, che ho quasi 50 anni e ti conosco da quando sei nata e che ne abbiamo passate di tutti i colori, e che tu hai fatto di me un uomo migliore e senza di te sono perso?” il tutto detto con un sorriso così meravigliosamente sincero che ha scatenato la famosa reazione a catena di cui sopra:
Parte la Bosco seguita da Giuditta, dalla madre della sposa, la zia della sposa, la sorella della sposa, la cognata della sposa, il fratello, le amiche…
Si scatena il diluvio universale, mi metto a piangere a singhiozzoni che non si capiva più che mi stesse succedendo, la Mabel mi guardava e io giù a piangere ancora di più,hanno cominciato a farmi foto perché sembravo un caso disperato!
La Giuditta a un certo punto mi ha detto “Prova a immaginarti Don Andrea nudo” e per un attimo ha funzionato, poi ho ricominciato.
Quando è arrivato “ il segno di pace” tutti ci siamo puliti le mani moccicose sul vestito.
Ragazzi,io e Mabel eravamo alle elementari insieme e ne abbiamo passate di tutti i colori, per me è come se si fosse sposata una sorella siamese per certi versi!
E’ quell’ Elisabetta di Cercasi amore disperatamente per intendersi.
All’uscita ecco che mi si avvicina un tizio che mi dice di avermi fotografata in lacrime e mi mostra la foto, fin lì tutto bene, ma non immagino minimamente che lui decida che è “il destino che ci ha fatti incontrare” e non mi molla più!
Non è venuto a pranzo, ma …alla cena c’era eccome e mi ha mandato 3 persone fra cui la sposa a ripetermi la stessa cosa “è lei, è lei!”
Poi ho saputo dal tavolo delle psicologhe che il tizio in questione era soprannominato “lo scompensato”…
Ti pareva!
Qui finisce la prima parte, domani vi racconto di cosa sono stata capace di ingurgitare tipo criceto bulimico a pranzo e a cena e come io abbia schivato ben 2 bouquets!