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Sto uscendo dalla depressione post partum che segue sempre la consegna di ogni libro.
Fino al giorno prima sto col culo inchiodato alla sedia finché non mi sanguinano le dita e le retine mi cadono sulla tastiera,ma quando ho finito vengo travolta da un’ondata di  stanchezza mista ad apatia per cui rimango sul divano due giorni senza quasi spiccicare parola a parte “ho fame†e “mi fa male quiâ€.
E’ stata la prima volta che Attilio ha vissuto in prima persona la gestazione e credo che non vorrà mai più ripetere l’esperienza.
Anch’io per la prima volta ho avuto a che fare con qualcun altro mentre scrivevo, perciò ho dovuto diminuire drasticamente le manie e l’ eccentricità : niente vasca da bagno piena di pistacchi, niente ballerini di colore con cui giocare a scala 40 (centimetri), niente colombe che volano libere in salotto!
Il povero Attilio si aggirava per casa senza sapere se e quando potermi rivolgere la parola,perché anche quando mi alzavo quelle 11 volte l’ora per farmi l’orzino o giravo maniacalmente i canali fermandomi solo sulle corse clandestine dei criceti, vivevo comunque in un mondo parallelo fatto di riflessioni senza un’ apparente continuità e ricordi che il 92% delle volte non avrei voluto rievocare!
Quindi evitavo di incrociare il suo sguardo come quando eviti di guardare il cane perché lui non pensi che lo vuoi portare fuori!
Una volta consegnata la creatura ecco che la situazione si è ribaltata e il cane sono diventato io.
Mentre me ne stavo arrotolata nella coperta con lo sguardo nel vuoto, sembravo il cane che nessuno vuole al canile, quello nero, spennacchiato, che se ne sta solo solo nell’ angolo.
Attilio ha immediatamente inscenato la parodia di lui che deve scegliere un cane nella gabbia.
Tutti i cani gli fanno le feste e scodinzolano felici tranne uno, irsuto e unticcio, che se ne sta in fondo ignorato e pesticciato da tutti.
“Voglio quello là †dice indicando,sicuro,la schifezza nera.
 E l’omino del canile: “No, quello no, è sociopatico!â€
Così adesso quando devo comunicargli qualcosa lo faccio battendo la coda.
Ma si può?
Una mia amica mi ha segnalato un sito www.bioexpress.it  ,a mio avviso assai ganzo, dove puoi comprare frutta e verdura bio.
Il servizio per ora funziona solo per Lombardia ed Emilia, lei mi dice meraviglie e che è tutto buonissimo. Tu scegli la quantità (single, famiglia, solo frutta,solo verdura o misto) segnalando cosa non ti piace e loro ti spediscono un misto di stagione in una cassettina di legno completa di ricette e verdure di stagione a sorpresa.
Sul sito www.leverduredelmiorto.it  invece affitti un appezzamento di terreno e ti crei il tuo orto virtuale con le verdure che vuoi  che poi però ti arrivano davvero a casa!
Per un single è un po’ caro, ma per un paio di famiglie è abbordabile.
Termino con la ricetta delle ottime ciambelline al vino:
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½ tazza di vino bianco
½ tazza di olio di semi
½ tazza di zucchero più ½  mezza tazza di zucchero in cui “tuffarleâ€
2 tazze e ½ di farina bianca
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Mescolate in una terrina olio vino e zucchero e poi aggiungete la farina piano piano,senza che faccia grumi. Quando l’impasto comincerà ad indurirsi e non sarà più possibile lavorarlo col cucchiaio di legno, andrà trasferito sul tavolo e impastato a mano.
La consistenza finale sarà quella del Didò, morbidissimo, ma non appiccicoso, eventualmente aggiungete un po’ di farina.
Staccate via via una piccola pallina di pasta della dimensione di una noce e fate un rotolino lungo circa 15 centimetri.
Unite le due estremità e formate una ciambellina e passatela nello zucchero girandola sopra e sotto.
Ne vengono una ventina,ma potete ovviamente dimezzare la dose.
Disponete le ciambelline in una teglia foderata con carta da forno e infornate nel ripiano intermedio a 180 gradi per 25 – 30 minuti.
Occhio perché devono essere dorate, ma verso la fine della cottura bruciano che è una meraviglia!
Si mantengono felicemente per una settimana, di più non so perché ce le siamo sempre finite.
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Vostra bauBosco
Fantastico!
Guardate cosa ho trovato cercando in rete nomi di maghi famosi (non chiedetemi perché li stavo cercando, al momento non me lo ricordo neanch’io).
Bartolomeo Bosco (Torino, 3 gennaio 1793 – Dresda, 7 marzo 1863) è stato un illusionista italiano. È considerato uno dei più grandi prestigiatori di tutti i tempi. Figlio di Matteo Bosco e Cecilia Cerore, già dall'infanzia si esercitava con giochi di illusionismo e prestigiazione. Dopo i primi studi compiuti a Torino, si arruolò nell'esercito napoleonico partecipando alla campagna di Russia come soldato nel 111° reggimento fucilieri.
Nel 1812, Bartolomeo Bosco fu fatto prigioniero durante la battaglia di Borodino e confinato in Siberia. Proprio durante la prigionia egli affinò il suo straordinario talento esibendosi per i propri commilitoni e per i russi, dai quali era addirittura pagato. Bosco utilizzò questi guadagni per alleviare le sofferenze della prigionia per sé e per i propri compagni.
Tornato in libertà nel 1814, dopo un breve periodo di studi di medicina a Torino intraprese la carriera artistica di illusionista, raggiungendo successo e fama internazionali nonché l'ammirazione dei regnanti di tutta l'Europa.
Les Aventures de Bartolomeo Bosco de Turin, professeur de prestidigitation, pubblicate nel 1851, testimoniano l'enorme fama di cui godeva il grande illusionista torinese, che diede un grande contributo all'antica arte dell'inganno dilettevole.
Tra i giochi da egli praticati si ricordano quello dei bussolotti e l'illusione della propria fucilazione, dove Bosco ponendosi innanzi al plotone di esecuzione dava l'ordine di far fuoco, emergendo successivamente vivo e vegeto da una nuvola di fumo con ai suoi piedi le pallottole sparate. Morì a Dresda nel 1863 dopo una serie lunghissima di successi leggendari.
Fu sepolto nella stessa città , nel cimitero cattolico di Friedrichstrasse.
Sono fiera di scoprire ogni giorno nuove gesta dei Bosco nel mondo, ma questa del mago illusionista mi ha fatto capire molte cose di me: la tendenza a illudermi, la propensione alla sparizione in una nuvola di fumo, la passione per i mantelli con le stelle, l’abitudine di portarmi sempre un coniglio nel cappello, ma soprattutto ho capito che ci voleva solo la magia per riuscire a finire anche stavolta in 3 settimane il nuovo manuale, essendomi come al solito ritrovata alla canna del gas,pensando, come quando andavo a scuola, vabbé i compiti li faccio dopo cena!
Messaggio promozionale:
101 modi di dimenticare il tuo ex e trovarne subito uno nuovo a fine Maggio nelle migliori farmacie e salsamenterie.
Ieri sera eravamo in pole position per la finale di X Factor, a pronosticare come alle corse dei cani.
Sono una nota schiappa quando si tratta di azzeccare i gusti del pubblico, e di solito vince sempre quello che secondo me non ha speranze!
Sabato ho dato un’occhiata di sfuggita ai provini di Amici ed è stato qualcosa di imbarazzante.
I cosiddetti “professoriâ€,gente frustrata e aggressiva (che risponde perfettamente al proverbio “chi non sa insegna") ,hanno scelto un ballerino su 50, e dovevate vedere il sadico piacere che compariva su quelle facce da sfigati mentre dicevano “noâ€!
Steve Lachance non azzecca ancora un verbo e sta in Italia dal 41!
In giuria anche Preston Burke di Grey’s Anatomy e Michelle Obama.
Comunque ribadisco il concetto dell’arena coi leoni, il pubblico urla “ a morte†e Maria fa il pollice verso!
Ho notato con piacere che la Fattoria e stata chiusa in anticipo, così la Martani se ne sta a casa sua a leggere gli annunci su Porta Portese come tutti.
Grandissimo ricettacolo di nullità intervallato da ignoti troioni.
Mediaset ultimamente mi sta sul cazzo.
Ma veniamo a noi.
Puntatona degna degli MTV Music Awards in quanto a mezzi impiegati, scenografie, e livello dei concorrenti, stupefacente in tutti i sensi, soprattutto in quello chimico!
Fra giurati, ospiti ed ex Miss Italia non si capiva con cosa gliel’avessero tagliata!!
Grignani ha duettato con i suoi tic nervosi: sembrava gli fossero cadute le lenti a contatto dentro la salsa di rafano.
Elio,vestito da ZZ Top, spiegava a Morgan la differenza fra borsello di budello e finto bue,Renato Zero sembrava Panariello che imita Moccia e Cocciantè (come Carlà ), parlava come l’ispettor Clouseau travestito da alce.
Io e Ilaria ci siamo messaggiate come se il cellulare ce lo pagassero i nostri genitori.
Se invece di scriverci avessimo televotato Matteo, i voti di stacco con i Bastards sarebbero stati 160!
Speravo in cuor mio vincesse lui, ma come vi ho detto, non ci azzecco mai, e facendo due conti ho pensato che,se avessi dovuto ragionare in termini commerciali, Matteo era troppo vecchio e i Bastards troppo “da pogo†perciò avrebbe dovuto vincere Jury che non mi è mai piaciuto,un po’ per quell’aria da ragazzino stronzetto che tortura le lucertole e un po’ per la sua totale mancanza di umiltà che ha largamente dimostrato ieri sera rispondendo male al giornalista e trattando con distacco la povera fidanzatina sua.
Attilio invece sosteneva che andavano seguiti i risultati del televoto, perciò avrebbero vinto i Bastards, che non erano mai andati al ballottaggio.
Non comprate una macchina da noi!
Mi sono più volte messa nei panni di uno che ha sempre sognato di cantare, fa un provino, lo prendono,e 4 mesi dopo è su Rai uno a duettare con Cocciante ( o con Elio e le storie tese!)
C’è da farsela sotto.
Guardavo quelle faccine dolcissime dei Bastards,neanche tanto consapevoli del botto che hanno fatto che,con umiltà e gratitudine, sono arrivati in fondo seguendo i consigli del coach e resistendo allo stress e all’ansia da prestazione a colpi di Playstation.
Matteo che fino a l’altro ieri faceva l’impiegato e poi cantava ai matrimoni , a un’ età in cui tutti gli avranno detto “ma ormai lascia perdereâ€,con una precisione da cardiochirurgo e una pazienza da monaco tibetano non ha mai cannato una nota e ha sopportato le crisi uterine di Morgan che certe volte c’è andato giù con la mannaia!
Quando ha cantato “Somebody to love†eravamo tutti e 3 in piedi sul divano: io, Atti, e Freddy Mercury.
Non so se vi rendete conto, ma il vecchio Freddy aveva una delle estensioni vocali più irraggiungibili del mondo.
Lui è arrivato col suo mantellino, si è attraversato tutto lo studio,è salito sulla pedana ( e son cose che se uno non è bello concentrato e sicuro di sé ti fanno perdere fiato e concentrazione) e se l’è cantata come fosse stato a Wembley!
Pelle d’oca.
Arrivati alle votazioni,con il nostro tagliandino delle scommesse in mano, quando DJ Facchinetti ha annunciato l’eliminazione di Jury non credevo alle mie orecchie.
Allora il televoto esiste!
E Attilio gongolava dal canto suo : “Te l’ho dettooooo ….†(con la cantilena polemica) fanno come ad Amici, votano i ragazzini, perciò vinceranno i Bastards, che vuoi tesoro, c’abbiamo un età , a noi piace uno che canta i Queen, questi manco lo sanno chi erano!â€
E’ la prima volta che lo sento dire “c’abbiamo un’età †normalmente quando parla di altra gente dice “c’avranno l’età tuaâ€
Intanto continuavano ad inquadrare Miss Italia in Valsugana che,vestita come in Ritorno al futuro faceva le corna come Ozzy Osbourne, la Corna (a Brescia)Â invece avrebbe dovuto farle prima che uscisse Jury.
 Nel frattempo a Livorno in un tripudio di “ponchiâ€, a un certo punto hanno presentato la mamma di Matteo che poverina,si è lasciata prendere dall’emozione della telecamera e ha detto: “Sei il più grande, ti voglio bene amore mio†Matteo l’ ha guardata come dire “Ma ti levi tegame? Un lo vedi c’ho 40 anni?â€
Un grande!
And the winner is….
NUUUUUUOOOOOOOONCIPOSSOCREDERE MATTEO BECUCCIIIII!
Lodi Lodi Lodi!
Finalmente vince uno bravo davvero, non raccomandato e contro ogni previsione borsistica!
Questo la dice lunga sulla possibilità o meno di realizzare i propri sogni credendoci davvero.
Più tardi ho pensato alla moglie, quelle due volte che l’ ho vista in tele, mi sembrava che non si amassero più, come se lei non capisse davvero la sua passione, come se in fondo avesse sperato che non vincesse ,in modo da averlo di nuovo per sé e per le bambine.
Non so è stata una sensazione mia, in effetti succede che le passioni sfascino i matrimoni, e ora lui prima che torni a casa…
Allora mi sono immaginata il quadretto di loro due a letto, ma doppiati dal Nido del cuculo.
Lei che gli dice : “Allora… se’ contento ch’ai vinto? Ma… ‘sa pensi di fà ora eh? Ir cretino pè loali? E le tu’ figliole dove ti vedano, su iutube? Popò di brodo sei….aveva ragione la mì mamma quando mi diceva: Dè un lo sposare lulì, invece di lavorà canta, dev’essere pisano!â€
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Vostra rapsody in Bosco
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ÂLa presentazione è stata davvero bella, eravamo pochi, ma veramente buoni e si è instaurato un clima da vecchi amici, tutti a parlare di un pezzettino della propria storia e delle proprie esperienze.
Susanna Schimperna, giornalista ,scrittrice e relatrice per l’occasione  una donna eccezionale e (se si può dire) con due palle così!!
Ormai l’ho detto!
Siamo andate avanti per ben 2 ore chiacchierando, leggendo,e riflettendo sulle nostre storie e sul perché le relazioni siano così complicate, faticose e dolorose, in un’atmosfera rilassata, partecipe e sorridente.
Ila mille asterischi è di una bellezza unica, brilla di luce propria, anzi è la luce,è l’entusiasmo ,e la gioia di vivere.
C’erano anche Ilaria,che dopo aver mollato l’uomo pacco ha trovato il principe azzurro e si sposa a Settembre con tanto di anello con super brillante al dito e poi Franca, Ilaria, Ursula (aspirante vegan) e Alessandro.
Soddisfazione immensa.
Quand’è che facciamo una presentazione con TUTTI VOI??
P.s
E'Â successa una cosa che solo a me poteva succedere!
Prima di iniziare mi si avvicina un signore che mi chiede se sono la figlia del Ministro Bosco :
Giacinto Bosco (Santa Maria Capua Vetere, 25 gennaio 1905 – Roma, 11 ottobre 1997) è stato un politico italiano, docente universitario e Ministro della Repubblica, Giudice della Corte di Giustizia delle Comunità europee.
Laureato in giurisprudenza a Napoli nel 1925, dopo un primo periodo come vicesegretario del Ministero degli Affari esteri (1927-1932) ricoprì vari incarichi universitari (professore di diritto internazionale all'Università   di Roma nel 1932, preside della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Urbino sempre nel 1932, professore ordinario di diritto internazionale all'Università di Firenze dal 1933-1940).Pur continuando la carriera universitaria a partire dal 1948 iniziò anche ad occuparsi attivamente di politica ricoprendo vari incarichi tra cui
...Santa Wikipedia!
Ho risposto di no e ho letto la delusione nei suoi occhi visto che, come mi ha prontamente informata, aveva lasciato un importante incontro con d'Alema proprio per venire a conoscermi...
E visto che non ero io se n'è andato!!!
P.p.s.s
Ho seriamente sviluppato una dipendenza da burro di arachidi, non penso ad altro aiuto è l'inferno!!!
Vostra loviù Bosco
Rieccoci qui con le transaminasi di nuovo entro i limiti.
3 giorni e 3 cene in cui ho sempre trovato qualcuno che si è preso la briga di farmi 2 palle così per il mio veganismo,quando me ne stavo tranquilla a strafogarmi di pizza bianca senza colpo ferire.
Gente mai vista in vita mia e che mai più rivedrò, che probabilmente si sente minacciata di fronte alle scelte diverse dalle proprie che, quando ha saputo che non mangio derivati animali (E NON GLIEL’HO DETTO IO! ) si è sentita in dovere di attaccarmi una pippa mostruosa con la solita litania di luoghi comuni tipo: ma dove prendi le proteine e il calcio?
Il calcio lo prendi te se non te ne vai.
Risultato passo il pranzo o la cena a parlare di cibo, carboidrati, proteine, aminoacidi e a dovermi giustificare cercando di rimanere gentile  ed educata quando la scena che mi figuro è quella di me con la testa girata al contrario alla Linda Blair che gli vomita nel piatto le proteine vegetali ( a tocchetti).
Come se io arrivassi scalza, circondata da pecore e conigli,con gli striscioni “boia chi mangia carneâ€.
Ma che vuoi da me? Ti ho chiesto niente? Che non ce l’ hai una vita?
Quindi ho deciso che girerò con delle fotocopie in borsa su cui avrò scritto una lunga lista di esaurienti  risposte che distribuirò al/alla tritamarroni di turno, dopodiché mi rifiuterò di rispondere a qualunque altra domanda e passerò le pratiche al mio avvocato.
Eccheccazzo!
Per rispondere a Tiu, non è che io sia una patita del risino al cardamomo, ma il fatto è che mangiamo troppo, si passa troppo tempo a tavola e si parla di mangiare anche mentre si mangia e tolto quello non ci sono molti altri argomenti.
Dopo l’antipasto uno è già strapieno, ma si deve andare avanti ancora per 4 ore a suon di lasagne, sformati, torte salate, carne, fritti, contorni, dolci, colombe, cioccolate e liquori.
Lo sapete che ci vogliono 7000 calorie a fare un chilo?
Un pranzo di Pasqua secondo voi ne ha meno di 3500? E quello di Pasquetta?
Meditate gente meditate…
E ora le informazioni di servizio:
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Giovedì 16 aprile
Ore 18.30
sarò alla Libreria Mondolibri in Via Palestro 50-52
a Roma
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Dove spero di vedervi numerosi.
Ho voglia di mandare un abbraccio ad Alessia Carrie - Anne Pastore  che mi manca e tutto il Club amici della Gotta (anche se da quando hanno adottato Polpetta sono più Amici della gatta…)
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Vostra aminoacida Bosco
Carissimi,
questi giorni sono stati pesanti per tutti, il primo pensiero va a tutte le persone dell’Aquila e dintorni, a tutti quelli che hanno perso qualcuno e qualcosa.
La solidarietà del mondo intero è stata fortissima e questo è quello che conta, ora mi auguro che trovino i responsabili che hanno costruito dei veri e propri castelli di sabbia e che li facciano pagare.
Il magico Nino ci esorta a tirare fuori il sorriso e il buon umore perché è quello che fa reagire ed ha ragione, infatti pubblico subito la foto incriminata che mi ha mandato lui la settimana scorsa, (ma non credo che sia quello che abbia fatto arrabbiare il Signore!!)
Mentre scrivo, ci sono Attilio e Ce che guardano il Derby Roma – Lazio.
2 a 0 per la Lazio al terzo minuto non dico altro.
Attilio ha già finito le unghie e Ce ha uno sfogo sul collo…
Domani è Pasqua, a me la Pasqua non è mai piaciuta, sarà perché l’associo a secoli fa quando andavamo a casa di mia nonna abruzzese a Milano e c’era questo tripudio di roba da mangiare che non mi piaceva e stavamo a tavola dal mezzogiorno alle 6 e poi si mangiava ancora!
Cominciava a cucinare dalla settimana prima circa un migliaio di tortellini ripieni fatti a mano, “lu cardone†il brodo di cardo con le palline di carne, “la ciciricchiata†un dolcino leggero di palline di pasta fritte con il miele colato sopra, la “lasagna†con dentro mozzarella, ragù e prosciutto cotto, i gamberetti in gelatina, l’agnello fritto, la pizza di pane con dentro le melanzane, i carciofi , le olive, e chili di affettati e,fondamentalmente, sembrava il set di parenti serpenti, quindi insomma non è una festa che metta particolarmente di buon umore.
Oggi a Gusto c’era una cuoca di 900 chili che proponeva il menù di Pasqua classico romanesco e anche dopo 30 anni mi faceva cacare tutto (a prescindere dal veganismo voglio dire) un tripudio di cappelletti in brodo di carne, agnello ripieno di capretto con contorno di interiora….
Alla faccia della pace!
In queste circostanze amo gli Hare Kirshna e i buddisti tibetani che con una tazza di riso al cardamomo hanno risolto.
A questo proposito voglio darvi la ricetta di una torta buonissima e assai leggera per la fine pasto (quindi verso le 19.30!) che eviterà di sovraccaricare ulteriormente la povera cistifellea e non fa torto a nessuno
Per la base:
200 grammi di biscotti Primule del Mulino Bianco (senza latte e uova)
1 tazzina scarsa di olio di semi
acqua
1 cucchiaio di zucchero di canna
 Per la crema
1 bicchiere grande di cus cus
500 ml di latte di soia zuccherato
acqua
una fialetta di aroma di vaniglia
la buccia di un’arancia grattugiata
un po’ di zucchero di canna se lo volete più dolce
uvetta
1 banana
1 kiwi o fragole
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Pestate i biscotti fino a sbriciolarli tutti finemente e aggiungete lo zucchero, l’olio e un po’ d’acqua in modo da impregnare l’impasto che risulterà bricioloso e unticcio.
Foderate lo stampo da torta classico con la carta da forno e metteteci l’impasto che presserete bene con un cucchiaio fino a compattare tutto il fondo che poi è la base del cheesecake.
Mettetelo in frigo.
Fate bollire il latte con un po’ d’acqua, le dosi sono a occhio perché il cus cus deve scuocere quindi se è troppa acqua basta farla evaporare un po’, se è poca va aggiunta.
Quando il latte bolle aggiungi il cus cus e spengi la fiamma lascialo riposare un paio di minuti e poi riaccendi per una decina.
Rispengi la fiamma e frulla tutto col minipimer, diventerà una bella crema liscia e densa, se fosse troppo densa allungatela ancora con l’acqua o il latte.
Unite l’uvetta precedentemente ammollata nell’acqua calda e versate la crema sulla base della torta.
Decorate con kiwi, banane e fragole e via in frigo.
Non si sente la differenza con la crema normale giuro.
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Vi rinnovo gli auguri, vi abbraccio forte e se riuscite a non mangiare gli agnellini, loro ve ne saranno grati!
Domenica notte, mentre ci trovavamo nel r.e.m più profondo, siamo stati svegliati da un rumore allucinante di vetri e ferraglia,con il letto che si spostava da tutte le parti.
Il nostro letto è di quelli con sotto il contenitore (che ovviamente è pieno), ed è pesantissimo, facciamo fatica a spostarlo in 2,in più, con noi sopra,potete immaginare la potenza della scossa.
Nel buio non riuscivamo a capire niente, sembrava di essere in treno,sembrava un sogno.
Mi sono messa a cercare la luce a tentoni ,dal mio lato, che non c’è mai stata, mentre Attilio cercava di alzarsi, ho cominciato ad avvertire una sensazione di pericolo tipicamente istintiva, di quelle che fanno scappare gli animali dal bosco durante gli incendi, quella che ti fa correre per salvarti la pelle, prima ancora di riflettere e avere paura.
Ho pensato sul momento che fosse entrato qualcuno e mi sono sentita così fottutamente impotente, perché lo so che non ho la luce dalla mia parte e che se entra qualcuno faccio la fine del topo, lo so che non ho niente per difendermi e annaspando mi sono seduta anch’io,cercando di razionalizzare, mentre tutti i miei sensi erano in allerta e chiedevano una spiegazione.
Ho preso il cellulare e ho illuminato la stanza, mentre ripetevo “okay adesso vediamo che succede†con la paura a mille addosso.
Atti ha acceso la luce e ci siamo alzati in piedi,ci siamo guardati e lui ha detto “il terremoto†e io ho fatto sì con la testa e tutto continuava a dondolare in modo spaventoso con i vetri che facevano un “dindindindindindindindin†spettrale.
In più con tutti i materiali insoliti con cui hanno costruito questo appartamento e l’ascensore proprio accanto alla porta, tutto era amplificato all’ennesima potenza.
Il settimo piano ha fatto il resto.
Ci siamo guardati con l’angoscia in volto, e lo stomaco girato dalla paura,che cazzo dobbiamo fare? Dove andiamo? Dobbiamo uscire? Scendere? Metterci sotto un arco? Poi tutto si è fermato.
Tutto questo è durato sì e no 30 secondi..
Siamo rimasti in ascolto, nel silenzio, col cuore in gola, ci siamo affacciati alla finestra e una dopo l’altra tutte le luci dei palazzi davanti si sono accese.
L’ansia è scesa di botto lasciando spazio alla lucidità ed è subentrata la paura.
Ci siamo collegati al sito del Corriere della sera e a quello di Repubblica, ma nessuno ha scritto niente fino alle 5 passate.
Alla faccia dell’aggiornamento in tempo reale, l’ultima notizia era quella delle 23.45 che diceva “scoppia un petardo in un locale di Roma, fuggi fuggi generaleâ€.
Verso le 4.30 su Sky news 24 hanno cominciato a parlarne, anche perché gli era tremato tutto lo studio, ma dalle prime notizie, non si riusciva a capire l’entità del danno.
Intanto avevamo ripristinato i ruoli: io la donna apprensiva bisognosa di conforto e Atti l’uomo che mi rassicura facendomi l’imitazione del presidente della Repubblica in stile Fiorello, che scende dal letto del Quirinale con papalina e candela: “Il terremoto….è un evento spaventoso…ma che possiamo affrontare uniti….con ardimento e fratellanzaâ€.
Nel frattempo arrivavano le prime notizie drammatiche, ma sempre confuse e frammentarie,e senza nessuna immagine, allora abbiamo capito che quello che avevamo sentito noi era solo la punta dell’iceberg.
Fuori un silenzio irreale, come quando nevica, tutte le luci accese, qualcuno sotto i portoni, i primi aerei in ricognizione e uno strano puzzo di zolfo nell’aria.
Siamo tornati a letto alle 5.30 con la televisione accesa, e la paura che tutto ricominciasse da capo, con una stanchezza strana addosso e poco dopo ha suonato la sveglia.
Quando Attilio è uscito e sono rimasta da sola in casa, con il telegiornale acceso fisso, ho avvertito una grande sensazione di vuoto, di insicurezza e di apprensione che è durata tutto il giorno, ed è cresciuta ancora di più al momento di andare a letto.
Questo è successo a me che ho vissuto una brutta scossa di 30 secondi a Roma che, per fortuna non ha avuto conseguenze.
Cerco di immaginare cosa sia stato svegliarsi nel cuore della notte col soffitto che ti crolla addosso, il pavimento sprofondato e tu che cerchi di correre nel buio per fuggire salvando quelli che sono con te , vedere le scale inghiottite dal vuoto, la porta che non si apre, i bambini che piangono, il puzzo di gas,il ruggito del terremoto.
30 secondi.
30 secondi in cui devi decidere come salvarti la vita e sei in pigiama e senza scarpe,e cazzo, non è ancora arrivato il tuo dannato momento!
Da ieri guardo i telegiornali e, ahimé, è già cominciato lo sciacallaggio mediatico.
Non basta la tragedia in sé, tutti questi morti, gente che ha perso la casa, e i cari, che adesso deve subire anche il pressing dei giornalisti che chiedono “cosa provi†e “dove andrete a dormireâ€.
Mi dispiace che non mandino mai in onda quelli che rispondono “A casa tua testa di cazzo!â€
Brutte iene.
E’ bella la solidarietà , è bello vedere la gente che si mobilita, che offre alloggi, pasti,soldi e assistenza di ogni tipo. Nino è lì con loro. Siamo fieri di te.
Quello che mi fa pena e schifo è vedere questa gente che ha stipendi da nababbo e che sta tutto il giorno in televisione o al senato fare polemica anziché frugarsi nelle tasche.
Julia Roberts offrì 2 milioni di dollari dopo il disastro delle torri gemelle e così fecero molti altri attori e filantropi.
Qui invece tutti si tengono stretto il proprio fagottino.
Dovrebbero darlo l’ esempio no? I politici, la gente di spettacolo, quelli con il cachet da risanare il debito pubblico, che non sanno più nemmeno cosa farci con i soldi,che camperebbero di rendita per 5 vite,ecco loro, si mettessero una mano al portafoglio…
No tutti a dire che si poteva prevedere e che negli altri paesi non sarebbe successo.
Non sarebbe successo no, l’Italia non è il Giappone,né la California, abbiamo borghi medievali, paesini arroccati fra le montagne,chiese del 1100, in Giappone buttano giù tutto e tirano su un grattacielo di gomma, in California hanno case di legno,noi che facciamo buttiamo giù San Gimignano e ci mettiamo un blocco di cemento armato? Raddrizziamo la torre di Pisa? Radiamo al suolo mezza Italia?
Come si fa a immaginare una cosa del genere? Certo che se le scosse duravano da Ottobre, forse un piano di evacuazione potevano anche studiarlo, ma poi come fai, le prove di ammaraggio come sui traghetti? Forse anche le strutture erano al limite della sopportazione.
Penso a quegli anziani che hanno visto crollare la loro casa per la seconda volta dopo la guerra,
a quelle famiglie che vivono in macchina,a quei ragazzi che erano andati lì a studiare, alle loro cose sepolte sotto le macerie che non possono andare a cercare.
Sì è vero sono solo oggetti, ma pensate un attimo se vi mancassero tutti gli oggetti insieme, cioè che l’unico vostro avere fosse la tuta che avete addosso.
Mi chiedo se potranno ancora dormire tranquilli, se riusciranno a considerare la casa,ancora, il posto sicuro per eccellenza.
Me lo sono chiesto, passi una vita a pagare un mutuo per una casa, per avere “la sicurezzaâ€e poi ci rimani sotto.
Intanto si scava ancora sotto le macerie e spero che continuino a trovare persone vive, spero che resistano ancora, spero che il governo faccia l’impossibile per restituire loro una condizione di dignità ,e che non se li scordino nei conteiner, e spero soprattutto che la terra smetta di tremare.
Mi raccomando doniamo tutti un euro al 48580, che l’unione fa la forza.
Fede
Ci tenevo personalmente a unirmi all’abbraccio virtuale per Ilaria mille asterischi, che ha avuto la grande notizia che non si deve operare e che il pericolo è sotto controllo.
Ilaria, sei grande, e l’ottimismo influisce all’ 80% con queste malattie di merda.
Io rimango sempre ammirata davanti a persone che riescono a sorridere anche davanti a queste tragedie e m’incazzo quando ascolto la gente che si lamenta per niente 24 ore al giorno e che appena gli chiedi come stai parte il sospiro “Eeeeehhhhh cosa vuoi,c’ho i dolori, i soldi non bastano mai, il gomito mi fa contatto col piede!â€
C’è la pubblicità del programma di Victoria Cabello (Victor Victoria) che è stupenda.
Si vede lei che fa la cretina facendo finta di suonare una chitarra elettrica con la protesi di una gamba e dopo un po’ Alex Zanardi le fa “Victoria! Mi ridai la mia gamba?â€
Un genio, un altro pianeta, io lo adoro, dovrebbero farlo santo.
Mentre scrivo c’è Attilio che guarda la partita e per non fare casino fa il tifo alla Marcel Marceau, con una maglietta a righe e una margherita in mano (nel senso del mimo), leggo chiaramente il labiale “GOOOOOOOOOOOOO!†e “CHETTEPOSSINO†e ipotizzo dal suo scomposto agitare di  braccia che la maggica abbia segnato.
Io da parte mia sto qui con le cuffiette a sentire un disco new age che se ascoltato al contrario mi esorta a fare una donazione su un numero di conto corrente delle Cayman Island.
Quando si vive in una stanza sola….
Avrei voluto assistere all’incontro fra Ilaria e Nino, soprattutto il momento in cui i loro neuroni specchio si sono incontrati,riconosciuti e battuti il cinque!
In vista della Santa Pasqua e unendomi con Cate al coro contro la mattanza degli agnelli, vi copio incollo la ricetta del chili che mi ha mandato Sara, tratta dal libro di Moby  (il cantante).
L’ho provata ed è da urlo quindi la suggerisco come alternativa sana e cruelty free.
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Il Chili di Moby
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