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E' la quinta volta che comincio a scrivere un post,poi lo rileggo e dico,no fa pena e ricomincio e poi cancello.
In effetti per chi, come me, vive tutto con un “pelino” di senso del dovere, tenere un blog è la cosa più deleteria che esista, diventa: ODDIODEVOSCRIVERESULBLOG!!!!!!!!!
E giù ansia!
Vabbè ora esagero, però provateci voi a scrivere tutti i giorni qualcosa di vagamente interessante! Mica facile!
Allora vi racconterò 2 cose che mi stanno dando grande soddisfazione.
La prima,è che ho comprato la libreria, (Billy) e l’idea di poter, dopo 3 anni, aprire le scatole con le videocassette, che nel frattempo, sono diventate cimeli da rigattiere,e poterle sistemare, mi infonde un grande senso di pace e di benessere.
L’altra cosa è che ho comprato un libro dal titolo “La dieta senza dieta”,quale titolo più accattivante? E mi sta dando una nuova visione dell’ alimentazione.
Ho semplicemente riflettuto che sono a dieta da soli 20 anni.
Dieta nel senso di: privazione periodica,seguita da sgarro, compensazione, senso di colpa e autocontrollo.
Che culo eh?
In pratica,una vita vissuta ad affrontare il momento del cibo come un momento di angoscia: il pane ingrassa, la pasta gonfia, lo zucchero mai, la bresaola si ma senza olio.
Chi di voi ha avuto disturbi alimentari sa di cosa parlo.
Poi l’altro giorno ho realizzato che,in effetti, non mi sono mai veramente gustata niente e questo me l’ha detta lunga sul mio rapporto con la vita.Così ho casualmente (ma chissà poi quanto) comprato questo libro,che dice cose che trovo fondamentali sulla riuscita o meno di una dieta.
La dieta intesa come controllo è per forza destinata a fallire, perché nessuno può autocontrollarsi in eterno e, come tutte le cose che vengono proibite, diventano automaticamente incredibilmente desiderabili.Quindi te ne stai 3 mesi a crackers e bresaola,perdi 5 chili, ricominci a mangiarti“il bue muschiato” e ti prendi 10 chili.
E poi perché mai dovrei seguire il menù deciso da qualcun altro?
Perché mai devo mangiare 130 grammi di pollo alla griglia, con 80 di riso integrale e lo yogurt se magari ho le mestruazioni,mi sento sola e ho voglia di piangere, mi mangerei una sacher torte intera, ma non posso perché lo spuntino prevede uno spicchio di mela e un bicchiere di acqua e limone!
L’ho fatto per una vita perciò so di cosa parlo e siamo in tante così.
Convinte che la felicità stia nel mantenersi magri per la paura di non essere accettati e per chissà quale ricordo ancestrale legato al desiderio di essere ancora bambine da proteggere.
Le motivazioni sono infinite e tutte valide, così ho sperimentato su di me questo nuovo approccio.
Sono andata al supermercato per fare la spesa, solita spesa fatta di :salmone affumicato, pane azimo, acqua Vitasnella, yogurt magro e passato di verdura, quando,mi sono chiesta che cosa mi sarebbe piaciuto mangiare,se mi fossi data la possibilità di scegliere.
Bene la risposta è stata incredibile: non lo sapevo!
Non avevo più idea di cosa mi piacesse e cosa no,tanto il mio auto-imposto divieto era forte.
Ci ho messo 2 ore a fare la spesa, la cosa più difficile sono stati i biscotti, sono talmente tanti anni che compro gli Oro Saiwa e che guardo gli “altri” biscotti con sospetto e timore che non avevo più idea di cosa mi piacesse.
Dopo lungo ballottaggio ho optato per le Campagnole del Mulino Bianco e devo dire che è stata una scelta azzeccatissima.
Il libro non parla mai di cibo, ma di abbandono delle abitudini ripetitive,fare cose diverse che non si fanno mai per esempio: non guardare la televisione per un giorno, cambiare percorso per andare al lavoro, fare una gentilezza verso un amico e così via, per una settimana hai delle piccole prove, dalla seconda invece si parte con la parte più impegnativa mirata a modificare la tendenza per esempio più o meno assertiva, più o meno aggressiva e così via.
Il libro prometteva la perdita di mezzo chilo durante la prima settimana,senza stare a dieta e in effetti ha funzionato.
Non ho mai pensato al cibo se non quando avevo fame. E quando ho fame mi chiedo di cosa ho voglia e me lo preparo.
Lo so che detto così sembra assurdo,perché dovrebbe essere normale, ma credetemi, quella dei disturbi alimentari è una rete piuttosto complicata da cui districarsi.
Madonna che post lungo, ma l’argomento mi ha preso la mano,e avevo voglia di farvi partecipi di quello che considero un grande successo personale.
Ora mi è venuta fame e mi sa che mi faccio una pasta!
Un abbraccio
Vostra
Riflettevo sulla situazione di diversi miei amici e amiche recentemente lasciati, molti di loro dopo anni di convivenza, a 10 minuti dal matrimonio o dopo anni di convivenza e matrimonio.
La premessa è che lasciarsi fa schifo e questo si sa.
Ma raramente due che sono felicissimi insieme si lasciano.
Solo nei film a un certo punto scopri che lei era una spia russa e ti ha usato per raggiungere oscuri obiettivi.
99 su cento era già nell'aria, ma si aspettavano tempi migliori senza fare assolutamente nulla.
Non voglio assolutissimamente mettermi dalla parte di quelli che lasciano, anch'io nel mio carnet sono stata molto più lasciata di quanto io abbia lasciato,ma vi posso dire una cosa.
MENOMALE!
Le coppie che vedo scoppiare sono bambini passati da una mamma all'altra e da un babbo all'alto.
Donne (perchè dopo 30 anni lo sei) che stanno insieme ai loro uomini per i soldi e la cui unica valvola di sfogo è la palestra e uomini (perchè dopo i 30 anni lo sei) che stanno insieme a queste donne perchè non sanno farsi un uovo al tegamino e che dicono frasi del tipo "la lascerei anche, ma c'è il mutuo..."
Li senti incazzarsi contro chi se n'è andato senza mai ipotizzare un minimo grado di responsabilità, senza mai dire "forse è stata anche colpa mia", forse dovrei rimanere solo per un pò per capire chi sono, cosa voglio, cosa mi piace e soprattutto cosa non mi piace.
Macchè, li senti dire "è colpa di quella stronza che dice che l'ho trascurata" (quando magari sono 20 anni che la portavi in vacanza nello stesso posto) oppure donne che scatenano gli avvocati per avere sempre più soldi.
Bella dignità!
Alla fine forse chi è scappato una chance se l'è data, rendendosi conto che la vita è una sola e che vederla passare in un centro commerciale tanto per non essere soli non vale la pena.
Chi se n'è andato si è forse visto svegliarsi accanto tutti i giorni della propria vita con l'altra persona con il muso lungo, sempre di mal umore, polemica e trasandata e forse ha pensato di meritarsi si più.
Poi che c'entra c'è anche chi è solo uno stronzo-traditore ovviamente, quella è un'altra categoria,ma sto considerando invece il grande regalo che ci fa chi ci lascia, dandoci la possibilità di guardarci dentro e di usare questo dolore infernale per diventare migliori, più forti e più sensibili, meno remissivi e più autorevoli, più maturi e liberi.
Non è poco.
Per quanto mi riguarda i fidanzati che mi hanno lasciata e che nei miei deliri psicotici sognavo,magari un giorno di sposare,li devo solo ringraziare dal profondo del cuore, perchè se li avessi sposati mi sarei già sparata!
Se avessi avuto un figlio poi non ne parliamo.
Lo so che quando succede è come una morte, lo so benissimo, ma è molto meglio stare un pò soli per prepararci per qualcuno che amiamo e che ci ama davvero, che ci rispetta e che stimiamo,di cui ci fidiamo e con cui cresciamo giorno dopo giorno senza abbandonarci all'inerzia e alla noia dicendo "tanto ormai".
Qualcuno a cui possiamo dire "ho bisogno di te perchè ti amo" e non "ti amo perchè ho bisogno di te"
Oggi la nostra Viviana è partita per il fronte. E' andata in missione umanitaria in Africa.
E' la prima persona a cui lo sento dire che lo ha fatto davvero, e se voi la vedeste, scricciolino com'è con i capelli rossi e quegli occhioni, non immaginereste nemmeno lontanamente quanta forza ha dentro di sè.
Grande Viviana siamo tutti con te!!!
Ah!
A proposito di tragedie....Guardate qui sotto!!!
Eccomi a voi, mi siete mancati!!!!
Settimana pazzesca in termini di emozioni e incredibili input.
Ho seguito il corso di Dara Marks che è una tipa mitica, la più importante
"story editor" americana, una signora cioè da cui vanno in
pellegrinaggio gli sceneggiatori ( a Santa Barbara California) a chiedere lumi
e a piangere domandandole: "Perchè non funziona un cazzo?"
E lei con grande pazienza glielo dice, sì perchè Dara ha inventato
un metodo strutturale,come solo gli americani sanno fare, che ti permette di
non perderti più nel totale caos delle idee.
Ma trattandosi di sceneggiatura,cioè la sottile arte di raccontare storie
credibili, è ovvio che da te devi partire, dalle tue budella, le
tue sofferenze, le tue esperienze e i tuoi ricordi.
Mi si sono spalancate le porte della percezione senza acidi!
Mi sono resa conto che scrivevo delle cose secondo un criterio che ha un nome,
che il fatto che Monica e Arianna compiano un percorso di vita si chiama
"arco di trasformazione" (ma tu guarda...),che lo spingere un
personaggio al massimo della sua resistenza si chiama "Midpoint" e la
più importante di tutte: il perseverare a percorrere una strada che sai
benissimo ti porterà alla rovina si chiama "Fatal flaw".
Non suona familiare tutto questo?
Chi non ce l'ha un Fatal flaw? Un difetto fatale?
Ce l'abbiamo tutti.
Noi sappiamo benissimo che se continuiamo così ( a portare avanti una storia
finita, a bere, a spendere troppo, a impasticcarci, a mangiare troppo o troppo
poco, a farci umiliare, a farci schiacciare, a marcire in un posto di
lavoro che odiamo.....) fra 5 anni saremo MORTI
O fisicamente o metaforicamente.
Ed è sacrosanto.
Niente in natura è destinato a rimanere statico, l'equivalente della stasi è la
morte.
Ogni fase della nostra vita è una continua morte e una continua rinascita: il
bambino lascia posto al giovane che lascia posto all'uomo, o alla donna che
prima è single, poi diventa madre e così via...
Ogni 7 anni un ciclo si conclude e abbiamo la responsabilità verso noi stessi
di progredire, di guardarci indietro e vedere che siamo cambiati, non
invecchiati e basta, che la nostra testa è cambiata e così le nostre relazioni,
perchè se queste non seguono la nostra evoluzione,sono destinate a finire.
Gli amici, gli amori, i familiari, che non crescono insieme a noi, dovranno
essere abbandonati o ci faranno soccombere tirandoci giù e facendoci annegare
nel mare del passato.
Fate caso a come difficilmente amici, fidanzati e familiari accettino un nostro
cambiamento, come fanno resistenza, perchè rivedono sè stessi in noi e nei
nostri comportamenti spesso autodistruttivi.
Siamo un alibi alla loro mancanza di sviluppo,se non si riconoscono più in
noi,si perdono.
Fate caso a quanta più gente abbiamo intorno quando tutto va male?
E quanta poca ce n'è quando va bene?
Se sei sfigato, chi è sfigato come te fa "mal comune mezzo gaudio", e
quando passi ad una fase successiva di consapevolezza, beh, molti non ce la
fanno più a stare con te.
Ed è fondamentale allontanarli almeno emotivamente per il nostro bene.
In tutti i film è così, perchè è così nella vita.
Ricordatevi: Cosa farò fra 5 anni se continuo così....
E ancora, ogni qual volta decidiamo di chiudere una situazione, stiamo già
resistendo da almeno un anno!
E' stato straordinario. Per chi volesse saperne di più,visto che qualcuno mi
aveva chiesto titoli di libri di sceneggiatura, il suo più che un libro è pura
analisi,anche per chi non è del mestiere:
"L'arco di trasformazione del personaggio" Dara Marks edizioni Dino
Audino 19,00 euro.
La mia casa a Roma (adoro chiamarla la mia casa a Roma) è stupenda e lasciarla
fra 3 settimane mi uccide, vi prego segnalatemi un posto in affitto purchè
decente.
Ho notato che fra Firenze e Roma passo un sacco di tempo nei supermercati.
Il passato di verdura Dimmi di sì costa 1.98 qui e 2.97 a Roma!
Però le scarpe costano meno e anche il caffè, ma non gli autobus.
Le notizione sono state la morte di Anna Nicole Smith che,lasciatemelo dire,
alla luce dello speciale su E! ha fatto veramente una vita di merda.
Mi par di capire che farsi i capelli biondo platino porti sculo!
Angelina Jolie è diventata anoressica e ha detto che secondo lei le rughe in
una donna sono belle perchè parlano di lei storia...
L'avesse detto Rita Levi Montalcini avrei capito....
Vi abbraccio
Vostra
F