« | Dicembre 2008 | » |
Lun | Mar | Mer | Gio | Ven | Sab | Dom |
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 |
8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 |
15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 |
22 | 23 | 24 | 25 | 26 | 27 | 28 |
29 | 30 | 31 |
Buon Natale tesori miei!
Buon Natale a tutti.
Come state? Avete digerito?
Io ci sto provando ininterrottamente da 2 giorni senza risultati.
Cominciamo dall’inizio.
Mercoledì mattina mi sono alzata all’alba per preparare prelibatezze vegane per la cena del 24 da mia madre e il pranzo del 25 da mia suocera. (ho detto suocera...)
La rottura di balle per noi veganoidi è che non ci possiamo mai rilassare e dire “vabbè, stasera porto da bere e basta”, perché in quel caso rischiamo davvero di bere e basta,cosa non disprezzabile di per sé,ma un po’ limitativa, perciò mi sono dovuta mettere a spignattare.
In più, complice l’ansia da prestazione, ho impostato la modalità “Bimby” e mi sono fermata solo quando Attilio mi ha stesa con una clava e trascinata alla stazione.
Il Menù del 24 comprendeva :
Hummus di azuki (HAHHAHAHHAAHA VEDO GIA’ LE VOSTRE FACCE!!!)
Seitan al curry e Torta cioccobanana.
Mentre quello del 25: Guacamole con pane fatto in casa, polpettone
e tiramisù
Quest' ultimo motivo di estremo orgoglio e apprensione dal momento che non sapevo assolutamente che gusto avrebbe avuto un tiramisù costruito con panna montata di soia,yogurt di soia alla vaniglia e biscotti senza latteeuova ma soprattutto perché la sorella di Atti aveva diramato l’informazione su Facebook e tutti i suoi 477 amici aspettavano il responso in trepidante attesa cellulare alla mano!!.
Ho sudato freddo mentre la guardavo mettere la forchetta in bocca, per fortuna le benzodiazepine di cui è composta la panna hanno fatto il loro dovere infondendo una sensazione di benessere e gioia in chiunque lo assaggiasse.
Era strepitoso!
Ma vai con le foto:
Mercoledì alle 16.30 prendiamo il treno per Firenze con una temperatura di circa 20 gradi e nelle orecchie l’eco della voce del Colonnello Giuliacci “Italia nella morsa” “Temperature polari” “Perturbazione dalla Siberia”…
Alle 18.00 arriviamo nella ridente Santa Maria Novella….
Notate quanto è emblemantica questa foto....2 cestini per la raccolta differenziata alla stazione...
Uscendo la situazione non era migliore:
Dopo essere arrivati a Bagno a Ripoli con 2 ore di autobus (dato che mio fratello aveva di meglio da fare che venirci a prendere) finalmente eccoci all'Impruneta,con la tavola imbandita dalla signora Irma (che come imbottiglia l’olio lei non lo imbottiglia nessuno).
Gurb e Blanche ribattezzati da mia mamma Olindo e Rosa per via del loro rapporto simbiotico e morboso
E il protagonista assoluto della serata grazie al quale dopo un po’ abbiamo dato il meglio di noi!
Come potete vedere
Queste tazze sono i miei regali!
E man mano che le ore passavano e il vino scendeva...
Fino ad arrivare a fumare dei miniciccioli....
E a fotografare ombre cinesi....
Una volta a casa ho scartato i miei regali
Il perizioma di Marika ce lo siamo litigato con Attilio, decidendo alla fine che io lo userò i giorni pari e lui i giorni dispari!
Grazie Simo, Ilaria, Marika e Cinzia!!!
Siete stupende stupende davvero!
L'indomani, in una Bagno a Ripoli deserta due figuri aspettavano il 33:
Un uomo sul marciapiede
Una donna e il suo naso (sopra il naso in piccolo c'è scritto "pistotopo" non so cosa voglia dire ma mi ha fatto troppo ridere e poi è un autoscatto).
E così siamo ripartiti per Roma e alle 13.00 eravamo di nuovo con le ginocchia sotto il tavolo e come l'anno scorso lo zio di Atti ha preparato cinghiale in umido.
Alle 21.00 mi sono abbioccata mentre guardavo Pierino e il lupo per risvegliarmi alle 11.00 con Attilio che mi diceva "Amore sveglia, dormi da 3 giorni!"
E anche sto Natale.....
Completate voi la frase!!
Vostra sempre
Prima che la Simona Fruzzetti mi faccia il solito cazziatone (Dè! ma intendi scrive qualcosa o mi devo rilegge quelli vecchi?) vi aggiorno innanzitutto sul mio stato di salute.
Tutto è cominciato quando ho pronunciato l’unica frase che mi porta uno sculo disumano: “io non mi ammalo mai.”
BUUUUUUUM!
Finita.
2 giovedì fa, spalmata sul divano, comincio a sentire la sabbiolina in gola che, per noi asmatici è sinonimo di soffocamento immediato e morte.
Siccome Sabato 13 Dicembre dovevo fare una cosa a cui tenevo troppo, ho cominciato a bombardarmi di cortisone contro ogni mia credenza e dottrina, pur di non ammalarmi come un cane, dato che erano 2 mesi che lavoravo su quel progetto.
La mia amica d’infanzia,Mabel, che lavora come psicoterapeuta presso un istituto per anziani non autosufficienti, mi aveva chiesto se mi sarebbe piaciuto aiutarla in un progetto a cui lei lavorava da circa un anno con gli ospiti della casa di riposo.
Mabel all’interno dell’istituto,si occupa di terapie non farmacologiche questo significa, il tentare di tenere accesa una flebile fiammella nell’inarrestabile imperversare dell’Alzheimer e della demenza senile, con delicatezza, pazienza, amore e coraggio.
Durante tutto l’anno hanno raccolto i loro ricordi di guerra,unici ricordi vividi a cui si aggrappano con disperazione, ricordi shoccanti che hanno segnato le loro vite di bambini, adolescenti e giovani e che sono rimasti dolorosamente intatti.
La guerra nel Mugello, dove la vita scorreva tranquilla generazione dopo generazione, un giorno è esplosa in tutto il suo orrore e niente è stato più come prima.
Mia nonna che è mancata un paio di anni fa, non ripeteva altro: maledetti ameriani e 31 d’agosto.
Il 31 d’Agosto del 43 bombardarono Pisa e mia nonna perse tutta la sua famiglia.
Ve lo immaginate avere poco più di 20 anni essere tranquilla e spensierata e un giorno tornare a casa e non trovare più né casa, né mamma, né babbo, né fratelli, né amici?
Da diventare pazzi vero?
Bè, durante tutta la vita mia nonna ci ha ricordato queste cose e, come spesso succede, a noi nipoti non ce ne poteva fregare di meno; che palle nonna sempre con questa storia.
Non ho mai veramente empatizzato con una cosa così lontana, così antica e così distante e poi, che palle nonna, sono passati 60 anni.
Non mi sono mai pentita così tanto di una cosa in vita mia, e se lei mi sente adesso certamente lo sa.
Ho dovuto leggere esperienze di altre vittime per capire cosa voleva dire quello che avevano passato i miei nonni, ho partecipato a un lutto così lontano e così presente che mi ha lacerata dal dolore, ho capito e abbracciato un mondo che sparirà presto, che se ne andrà con loro, con Luciana, Rita, Renata, Luciano e Francesco, i miei “ragazzi” come li ho chiamati, 5 persone straordinarie che hanno accettato di raccontare la loro vita e di farmene dono, in modo che potessi leggerla per la festa di Natale con i loro parenti.
Capite perché non mi potevo ammalare?
Leggevo queste storie, le loro storie, con un filmato alle mie spalle: il duce, le foto di Firenze bombardata e la musica di Schubert e di Schindler’s list.
E non potete capire quanto ci siamo emozionati, quanto abbiamo pianto, e quanto è stata una giornata indimenticabile.
Mi hanno regalato una targa, l’unica che meriti un posto d’onore, me l’hanno fatta fare i “ragazzi” (che al mese ricevono 10 euro perché il resto della pensione va all’istituto) e uno di loro, Luciano, dato che nella sua storia parlava dei suoi 2 fratelli, ha insistito per mettere una quota anche per loro, che non ci sono più.
La targa è in bella mostra qui a casa e potete vederla nella foto
e questi sono i fiori che mi hanno regalato, la rosa rossa rappresenta Gaetano,un ospite che non c’è più, di cui ho letto la storia, ma che non ho potuto conoscere, ma che sicuramente era lì.
Ecco ci tenevo a dirvelo, ci tenevo a raccontarvi questa storia, che mi ha fatto tanto bene al cuore e che mi ha resa più sensibile, e grazie a Dio ci sono posti come questo in cui gli anziani sono trattati con amore, cura, e garbo. ( mi sono già prenotata….)
Vorrei essere stata più vicina a mia nonna, vorrei aver tentato di capirla di più, non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo, non ci rendiamo conto del tempo che sprechiamo.
Questo Natale pensiamoci, pensiamo a chi potremmo non rivedere più, a provare a fare la differenza per una volta.
Vi voglio bene, avrei voluto regalarvi il blog nuovo, ma ci stiamo ancora lavorando, per ora provate a scrivere con la punteggiatura tipo:
“Ciao mi chiamo Serena (punto esclamativo) come state (punto interrogativo) e (accento) la prima volta che scrivo su questo fantastico blog (punto esclamativo) ….ecc….”
Vi auguro uno splendido Natale, lo passerò a Firenze domani sera e a Roma il 25, (sto cucinando il pranzone vegan di cui non mancherò di informarvi!) saremo anche quest anno gli unici 2 beduini che aspettano il 33 a Bagno a Ripoli all’alba e che riescono comunque a perdere l’autobus….
Vostra Christmas Bosco
Per quelli che hanno visto il meteo e si preoccupano per me vi tranquillizzo: abito al settimo piano…e chi m’ammazza?
Posso sempre mettere un trampolino sul terrazzo e tuffarmi quando devo uscire.
Scherzi a parte non s’è mai visto un tempo di merda simile e io anziché dormire tranquilla, penso costantemente al tetto di Bagno a Ripoli e non chiudo occhio( ma si può???)
Allora,eravamo rimasti a venerdì scorso dopo la presentazione a Firenze, la mattina, ho afferrato le 2 valige ancora più piene e me ne sono tornata a Roma.
Il pomeriggio avevo la presentazione alla fiera al Palazzo dei congressi in concomitanza con LA PARTITA DELLA ROMA!!!
Non so come Attilio sia venuto con me, credo che avesse un auricolare nascosto.
Il mio editore (che alcune di voi amano e a ragione perché era veramente in super forma) mi ha dato la classica strizzatina alla spalla e mi ha detto: “Io alle 5 meno un quarto me ne vado, gioca la Roma”
La mia presentazione era ovviamente alle 5.
Dopo aver fatto 4 giri attorno al palazzo dei Congressi,abbiamo avvistato un posto, ma ahimè c’è stato ranzato dall’autista di Bonolis…
“Eddai lo devo aspettà lui c’ha da fà e poi c’ha la pupa”
E vabbè…
Enrico Vanzina presentava il mio libro e mi ha fatto una delle più belle presentazioni della mia vita, non esagero, intanto perché ha detto qualcosa tipo: In questo momento mi sto perdendo Sharon Stone che mi aspetta sul letto con le ostriche (riferendosi alla Roma) perciò se non è affetto questo! E poi perché è stato talmente delicato, carino, lusinghiero e incredibilmente pieno di tenerezza nei miei confronti che più di una volta mi sono emozionata.
E’ stato davvero un onore grande per me e avrei tanto voluto filmarla.
Ringrazio la fedelissima Lella, Serena e le new entries che ho conosciuto lì.
L’indomani partenza per Varese, mi si era detto che la presentazione era nell’ambito di Eurochocolate e che sarebbe stato carino andarci, salvo poi rendermi conto che Eurochocolate erano 4 tende in croce in una piazza e che il bar dove facevo la presentazione era ben oltre detta piazza, in una stradina in salita dove ci arrivava solo chi era stato alle presentazioni precedenti che erano tutte inerenti al cioccolato!
Sì avete capito: trova l’errore.
Il bar apriva alle 5 e la presentazione era alle 5, quindi tutti quelli che arrivavano prima tiravano dritto o, congelati, se ne andavano. per non ripassare mai più.
La relatrice non ha fatto mistero di ignorare la mia esistenza, di diffidare da questo tipo di letteratura “se così si può chiamare perché secondo me la Kinsella scrive male”, che contava di leggere il mio libro un po’ all’inizio,un po’ alla fine e di arrangiarsi per il contenuto, ma che una volta cominciato poi le era piaciuto, ma che non aveva avuto tempo di andare oltre pagina 45 e che comunque scrivo meglio nei libri che sul blog, visto che per la cronaca lei ne ha 3 e sa che ogni 3 righe bisogna mettere una battuta.
Le premesse per una testata c’erano tutte.
Anch’io ignoravo totalmente l’esistenza della relatrice, ma nel rispetto delle persone (che pur ignorando anch’esse la mia esistenza,spinte dalla curiosità di ciò che avrei potuto insegnare loro circa la cioccolata) avevano sfidato i -4 per arrivare fin lì,non ho preso il cappotto per andarmene, come credo sarebbe stato giusto fare.
Ormai non conto più le situazioni imbarazzanti in cui mi sono trovata, motivo per cui di presentazioni ne faccio sempre meno, preferisco davvero andare a mangiare il pizzino con gente effettivamente interessata a ciò che ho da dire che dover giustificare ciò che scrivo e le copie che vendo, come se fosse colpa mia!
Considerate che solo in Italia c’è un atteggiamento così gretto e snob nei confronti della Chick lit che in tutti i paesi anglosassoni spopola da sempre ed è una letteratura rispettata da tutti e nessuno deve scusarsi se vende milioni di copie come la Kinsella, la Fielding, la Weisberger, la Gilman, ecc…
In Italia non c’è nessuna scrittrice di chick lit che è minimamente presa in considerazione nessuna!
Emigrerò.
Comunque, se vi trovate a passare da Varese consiglio l’hotel ristorante “Bologna” dove si mangia cucina emiliana con la pala tipo e tutta roba leggera tipo luganega,strutto e cipolle sott’olio, coccoli e prosciutto, sottaceti a go go, 780 primi recitati dal gestore tipo litania: “Allora abbiamo risotto: risotto agli asparagi, ai 4 formaggi, al cinghiale, ai porcini, al cinghiale e porcini, alla salciccia, ai porri, cosciotto di maiale arrosto, alla brace, in umido, alle patate. Gnocchi: gnocchi al gorgonzola, allo zafferano, al tartufo, ai funghi, agli asparagi. Ravioli: ravioli al pomodoro, al ragù….ecc…”
Di vegano? patate arrosto e verdure.
Che è un po’ quello che mi tocca sempre, ma a me basta la compagnia.
Il ritorno in treno è stato memorabile: nel nostro vagone a Milano è salito un tizio (tipo rapper incazzato alla Fabbri Fibbra con pantalone bracalone e mutanda a vista) che accompagnava la mamma che tornava al paesello munita di 38 sacchetti, 15 valige e micro cane al seguito.
Questo signore, sicuramente affetto da turbe del controllo della rabbia, misto a la Tourette, continuava a chiedere a sua madre intercalando con una bestemmia e un cazzo se lei avesse “pisciato”. Ora, la signora ormai seduta o meglio incastrata fra le sue cose non aveva più intenzione di muoversi fino a Bari, ma lui cocciuto continuava a cincischiare finché….
Il treno parte, sì, il treno, senza il classico annuncio parte, con lui sopra.
Le bestemmie che ha tirato non le posso scrivere, ma vi garantisco che io e Attilio ci siamo quasi nascosti sotto i sedili per paura di ritorsioni del tizio che nel frattempo aveva già dato un paio di calci alla valigia della madre.
Fabbri, (che poi abbiamo supposto essere uno strapagato programmatore della Apple che ha solo qualche piccolo problema comportamentale) ha continuato a stramaledire il mondo interno mentre la madre (con l’accento di lino Banfi) ripeteva a loop irritandolo sempre di più “Me perché nen hann fett’ l’annunc’ come fenn’ sempre? Tu sei rimeste sopr, i’ t l’avev dett che devev scender, hai pers’ temp, dovev’ scendere!”
E lui che chiamava la sorella al cellulare e la insultava come fosse stata colpa sua!
Ho capito a chi si era ispirato il regista del famoso film “Getta la mamma dal treno!”
Abbiamo temuto il peggio quando abbiamo visto arrivare il controllore da lui soprannominato “lo sbirro del cazzo”, eravamo prontissimi a testimoniare in suo favore e a pagargli anche il biglietto.
Lo s.d.c invece ha capito il tipo all’istante e lo ha ammansito come un agnellino facendosi pure dare 8 euro per Telethon!
Un genio del marketing.
Torno ora da Firenze aihmè malata come un cane, ma felice per una cosa bellissima che ho fatto ieri di cui vi parlerò nei prossimi giorni, ora scusatemi, ma vado a prendere una penna Bic e mi ci faccio una tracheotomia come ho visto fare in Grey’s Anatomy.
Vostra breathless Bosco
Auguroni a Ilaria gnè gnè gnè
Miei piccoli aiutanti di Babbo Natale, riprendiamo da dove eravamo rimasti e cioè da Giovedì scorso dove tranquilla,beata e ingenua scendevo dal treno a Santa Maria Novella sicura che la sera avrei avuto la presentazione a Firenze per cui avevo diramato l’informazione da qualcosa tipo 2 mesi.
La sera prima mi aveva chiamato un’amica per chiedermi come mai alla Feltrinelli le avevano detto che la presentazione era venerdì, e fingendo indifferenza, dato che l’esperienza mi ha ormai insegnato che non ci si deve fidare MAI,ho risposto dal fondo di non so quale sicumera “Tranquilla Ele, è giovedì, si saranno sbagliati”…
Riattacco chiamo subito l’ufficio stampa e racconto la simpatica battuta degli amici di Feltrinelli e loro di rimando: “Tranquilla, Fede, si saranno sbagliati, è giovedì”…
Ed eccomi,come vi dicevo, mentre scendo dal treno, felice come una turista che mi rallegro per la bella giornata di sole e perché la sera rivedrò una quantità di gente che non vedo dalla scorsa presentazione.
Ecco che squilla il mio cellulare e il nome “Newton” mi fa sbiancare come se avessi visto un fantasma, non perché pensassi fosse il defunto Isacco che confermava la sua presenza spirituale, ma perché sentivo che stava per arrivare la bega a passo di carica.
L’esordio della telefonata ha poi confermato i miei sospetti:
Scena 1 . Int. Stazione SMN- Giorno
Federica, una giovane donna caucasica ancora piacente, risponde al telefono con l’aria di Vil Coyote che aspetta che la bomba gli esploda in mano.
FEDERICA
Pronto?
NEWTON
Fe…derica? Ehm….Senti, c’è stato un problema..
FEDERICA
(Bestemmiando in sanscrito fra i denti)
Quale problema?
NEWTON
Eh…non ci siamo capiti con la Feltrinelli e per loro la tua presentazione è domani….
Silenzio
ALTOPARLANTE
Il treno Eurostar 4392 diretto a Roma Termini partirà dal binario 13 anziché dal binario 11
Penso: sono ancora in tempo a prenderlo e non tornare mai più, poi penso VAFFANCULO, poi penso PORCA DI QUELLA TROIA PORCA, poi penso ancora vaffanculo e poi rispondo:
FEDERICA
E adesso cosa dobbiamo fare? Non posso avvertire 50 persone più tutte quelle che hanno letto sui giornali che è oggi, e pregarle tutte di non partire per il ponte dell’Immacolata per me no? Dubito che lo farebbero
NEWTON
Il fatto è che la data di stasera è già stata data via
FEDERICA
Perfetto, non vedo perché devo cambiare io la data, fatela cambiare all’altro chi cazzo sarà mai eh
NEWTON
..Gabriele Salvatores…
FEDERICA
Ah…
Ho passato la giornata a mandare sms, mentre Santattilio (che per fortuna era a casa) scriveva a tutti l’errata corridge (porridge in questo caso).
Inutile dirvi che ho ricevuto in risposta la stessa quantità di sms e e- mail che mi dicevano: “scusa Fede,mi dispiace tantissimo ma avevo fissato il viaggio-cena-trasloco- matrimonio- camminata sui carboni ardenti già da 2 mesi”.
Giustamente, quindi ho passato l’altra metà della giornata a riempire le 2 valige vuote che avevo portato con il contenuto di 6 scatoloni e rendermi conto che il monsone non ha risparmiato il tetto e che è piovuto bellamente in bagno.
Quando finisce l’anno bisestile?
Ed eccomi al venerdì dove il sole caldo è stato sostituito da una pioggia torrenziale con allerta meteo.
Mi sono alzata e ho guardato le cascate,ridendo,perché è l’unico modo per affrontare le situazioni alla cazzo tipo quella.
Ho preparato un bel dolce banane e cioccolato, ho comprato 3 bocce di vino rosso e sono andata alla presentazione dove la prima fila era occupata da mio fratello, Flamu,Giacomo e Mimì,Alessia P, Ale Phibbi che hanno completato la tessera a punti per il maggior numero di presenza e si sono aggiudicati una batteria di pentole.
Dis Ad invece si è aggiudicato il premio King or the parking e d’ora in poi lo chiameremo Il Piovra re della manovra….
Ovviamente quando è così, ti verrebbe voglia di dire, andiamo tutti a mangiare un pizzino perché ai tuoi amici che ti vedono da una vita non gliene può fregà de meno di “cosa c’è di autobiografico nel tuo libro” e “perché non ti piace essere considerata la Bridget Jones italiana” fortuna che la responsabile della F. ha fatto una quantità di domande a cui si è data spesso risposta, risparmiando loro l’agonia mortale.
Quando la relatrice ha chiesto se ci fossero domande mio fratello ha chiesto “Fede, c’hai mica 100 euro da prestarmi?”
Questo per farvi capire un po’ il clima e non contento ha proseguito facendomi firmare autografi su libri altrui..
Finita la presentazione siamo rimasti noi 5, io con una borsa con 3 bottiglie, il cavatappi e i bicchieri (abitudine che voglio consolidare) e tutta la notte davanti e come “serendipity” vuole, ci siamo stappati la bottiglia lì per strada e, all’americana, abbiamo passeggiato per una Firenze come sempre deserta, e siamo andati a bere sul Ponte Vecchio da dove abbiamo goduto della vista un Arno incazzato nero, immaginando quanto ci avrebbero messo i pisani a ricevere le nostre bottiglie con dentro messaggi di scherno!
Ed è stata una serata straordinaria.
Poiché mi sono dilungata assai, nei prossimi giorni vi racconterò com’è andata a Roma e a Varese che anche lì ce n’è di materiale…
Vostra keeping the faith Bosco
Sono appena entrata in casa e ho giusto il tempo di aggiornarvi sulle notizie di servizio:
Oggi Sabato 6 Dicembre al Palazzo dei Congressi di Roma alla Fiera Più libri Più Liberi alle ore 17.00 nella Sala Rubino presento “L’ amore mi perseguita” con Enrico Vanzina!
Con calma vi aggiornerò sulle novità degli ultimi giorni !
Vostra in a hurry Bosco!
Causa disguido tecnico la presentazione del libro a Firenze slitta a Venerdì 5 Dicembre sempre alle 21.30 presso la Libreria Feltrinelli.
Perdonatemi la confusione!!
Ebbene carissimi,
Io spero solo che non diluvi-nevichi-bori (esiste il verbo borare?) e vi prometto che farò il possibile per ripristinare la vecchia sana abitudine di fare uscire i libri a Maggio, perché l’inverno lo odio, in una vita precedente dovevo essere un orso del Kispius.
La mia nidificazione procede bene, sabato abbiamo portato (i primi) 25 scatoloni e guardandoli mi è preso il totale sconforto.
Sapete quella sensazione del tipo “e dove cazzo la metto tutta questa roba adesso?”
Fra l’altro alle 3 di notte era scoppiato l’uragano con tuoni, raffiche di vento, e secchiate di grandine, ci eravamo alzati per assistere impotenti all’apocalisse,e guardandoci negli occhi anziché sussurrare “Oh senti com’è romantica la pioggia” abbiamo optato per un pragmatico “Speriamo che l’assicurazione copra i danni da eventi atmosferici”
E siccome non mi faccio mai mancare nulla, la mattina stessa avrei avuto uno workshop di yoga imperdibile al cospetto del guru Lino Miele,ma c’era così tanta gente che mi ci hanno fatto andare alle 7.00!
Sapete quella sensazione del tipo “cosa cazzo ci faccio in autobus alle 6.30 del mattino?”
Con il monsone fuori e il 90% di umidità della sala, sembrava davvero di essere in India, mancavano solo le zanzare.
Quando sono tornata a casa, a pezzi,ho aperto la porta e rivedendo tutte quelle scatole ho pensato “non ce la posso fare, vado a letto e mi sveglio a primavera” , ma sono una donna e come tale l’idea del caos più totale non fa che tenermi sveglia come in botta di adrenalina così ne ho aperta una poi un’altra e una terza e se Attilio non mi braccava con una rete da lui posta sull’armadio avrei continuato fino al mattino dopo.
Avrei voluto riprendere tutto con una telecamera a circuito chiuso e rivederlo accelerato!
Un criceto impazzito con le guance piene di cotone.
Non c’è niente da fare, date una casa a una donna e lei la farà sua e non si fermerà finché non l’avrà domata.
Fra l’altro questa casa è arredata in stile “non ti lascio il posto manco per lo spazzolino tanto non ti fermi a dormire” cioè da single spinto, immaginatemi con le braccia cariche di creme, cremine pennelli,trucchi, integratori, elastici, soia, seitan e farina di ceci e un enorme punto interrogativo sulla testa.
Ho imposto un’ immediata spedizione all’Ikea.
Un’altra cosa eccezionale di questa casa sono i sanitari :sono neri.
L’avete mai fatta in un cesso nero?
E’ stupendo, non sai mai veramente se è andata via quando hai tirato l’acqua!
A proposito di nidificare ieri mattina ho beccato due uccelli che si ingroppavano sul terrazzo.
Me li giocherò al lotto:
2 merli che scopano e cesso nero!
E siccome l’uomo di casa rientra stanco e affamato dal lavoro, ho cominciato a cucinare grazie alla bibbia Vegan che mi avete regalato voi e ho creato i seguenti menù:
Zighinì di seitan col berberè (mi rendo conto che sono ben 3 parole straniere, provate a farvelo tradurre dal vostro senegalese di fiducia) con piadine di farro e zucca al forno
Fusilli integrali alla crema di zucca
Cicerchie in umido
Cecina
Spezzatino di soia con peperoni e cipolla
Cavolfiore gratin con besciamella e scaglie di lievito
Pane fatto in casa
Dolce di cioccolato banane e noci.
Fra un anno ci impediranno di usare l’ascensore!
Ahh le soddisfazioni della massaia!
Vostra kiss the cook Bosco
Ma credevate davvero che mi sarei persa l’isola?
PAZZI!
Non l’avrei mai fatto!
Nei prossimi giorni non mancherò di aggiornarvi sulle avventure di Casa Bosco-Trillò, ma stasera,
Live from Rome,sul mio nuovo divano non vedevo l’ora che cominciasse la puntata,soprattutto dopo la ferale notizia della rottura del fidanzamento fra Borriello e Belen.
Si vede che fra striscioni allo stadio e battute negli spogliatoi non ne poteva più.
L’avranno soprannominato Porello…
Inizio di puntata scoppiettante per 2 minuti, ma fiaccato inesorabilmente dal pippone paracul- perbenista di Vladimir Luxuria che ci ha fatto comunque sapere che pubblicherà un libro con Bompiani.
Prendiamo nota.
In studio gente di cui avevo totalmente scordato l’esistenza tipo Giuseppe l’ago, la badante con il casco, e altri due che son durati meno di un minuto.
La Flaviona Vento ha ribadito il suo pentimento per aver abbandonato l’isola, ma lei è come il jolly, qualunque reality la prenderebbe in qualunque momento.
Ha ribadito anche il fatto di essere tanto buona e invidiata dalle donne.
La Ventura l’ha paragonata a Carlo Capponi, che era vestito e pettinato come il piccolo Lord,e se non la finisce con quelle smorfie da mentecatto,la sua carriera proseguirà in un centro riabilitazione motoria per primati.
Belen, la mia Belen, era triste e 18 strati di trucco di Diego dalla Palma non sono bastati a coprire il dolore che provava.
Massimo Ciavarro, forse per far colpo su di lei si è tinto i capelli nella tonalità Biscardi.
Belen e Tuimotto hanno ancora fatto finta di stare insieme, ma non ci credevano manco loro.
Siamo andati in pubblicità e io mi sono chiesta perché nella pubblicità della Clinians usino ancora la foto della Valeria Mazza di 20 anni fa.
Ah in tutto questo la Ventura era vestita da spigola!
Lucone Giurato ancora convinto di essere alla talpa e smanazzava in modo incontrollato.
Picco si audience per “La isla bonita” cantata dal duo Marini- Ventura guardatelo su you tube, io non ho parole per descriverla, la Mara Maionchi piangeva!
La Marini era vestita di zucchero filato e sotto era nuda. Ha cercato di sedersi sullo sgabello, ma il peso degli zigomi glielo impediva facendola caracollare in avanti.
Michi Gioia,grazie all’ausilio di potenti psicofarmaci, ha parlato benissimo di tutti anche di Flavia Vento, poi si è incartata dicendo che sull’isola sono tutti stupidi e il suo momento di gloria si è inabissato tristemente, ma prima ci ha fatto sapere che i suoi libri sono stati ristampati.
Prendiamo nota.
Il finanziere dell’anno scorso ha scritto un libro “l’altra metà dell’isola” ma voi ve lo ricordavate?
Io no davvero, ma prendiamo nota anche di questo.
Giucas Casella si è prodotto nell’ “ippinosi” a Mara Venier che non ce la faceva a stare seria, mentre Luca Giurato che lo guardava rapito ha rischiato di essere ipnotizzato davvero.
La sua valletta per l’occasione, era lo stesso che ha avuto l’incidente con la Venier, e si è fatto ipnotizzare e cacciare uno spillone nella carotide.
Cosa non fa la gente per andare in televisione….
Entrata di Rossano Rubicondi un po’ sottotono, anche lui all’orlo delle lacrime.
Pare che il divorzio sia ormai imminente, e anche se faceva il ganzo pareva veramente abbacchiato
( e perciò molto più fico).
Cabrini interpellato ci ha fatto sapere di aver scritto un giallo.
Bene,prendiamo nota.
La contessa de Blank si è dovuta sottoporre all’ennesima umiliazione e fingere di avere una love story con Capponi, che nel frattempo aveva preso in prestito il tight di Tumiotto.
Belen e Rossano inquadrati ogni tanto davano l’impressione (sincera) di essersi veramente rotti le palle e in effetti dimmi tu se per un bacetto è dovuto scoppiare tutto sto casino!
Poi lei ha cantato besame mucho e il mondo per 1 minuto è sembrato un bel posto!
24 anni…
Ci hanno informato (dopo aver passato in rassegna tutti i vestiti della Ventura) che è uscito il video gioco dell’Isola dei famosi.
Bene..
Veridiana Malman e Tumiotto sono stati obbligati a limonare per dimostrare il loro amore,ma
la cosa più triste è che stanno facendo il giro di tutte le trasmissioni e ogni volta qualcuno gli chiede di pomiciare!
Dopodichè siamo scaduti sul triviale parlando di vibratori, mi sembrava di essere in gita alle medie!
Finale con domandone di rito “cosa ti ha lasciato l’isola” e posso lasciarvi immaginare cosa abbiano risposto.
ZZZZZZZZ!!!!!!
Du palle ragazzi, era meglio che la serata se la fossero fatta per conto loro alla pizzeria I 3 assi con gara di rutti.
Ora vado a costruirmi una zattera anch’io…per andare al supermercato domani.
Vostra non può piovere per sempre Bosco