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Carissimi babbipisoli (ancora non ho capito se è un insulto o no, ma mi sembra molto natalizio!)
in molti vi siete preoccupati per la mia assenza ingiustificata e siccome mi conoscete bene avete avuto ragione a temere per la salute di un anziano relitto caucasico (ancora piacente).
Nel mese di Settembre mi pavoneggiai con Attilio dicendogli : “Ma lo sai che sono 2 anni che non mi ammalo?” Ecco,dal momento in cui ho pronunciato quella frase mi sono ammalata già 5 volte….
Questa volta sono a letto con la Pìssera (perché la Pacifica mi rifiutavo di prenderla) e stanotte mi è scoppiato un mal di testa tale che mi sono convinta di avere la meningite e ho sognato di rotolarmi in un parcheggio sotterraneo insieme ad un cane marrone con un golf a righe.
Ma veniamo a noi.
Eravamo rimasti a sabato scorso quando, in carovana, ci siamo recati in quel di Livorno con un tempo di merda che la metà bastava,per la “cenina” di Natale insieme a mio fratello Daniel e Metello (detto Nevello suo nome d’arte creato dal T9) dove dovevamo incontrarci con Alessandro S (detto Benicio suo nome d’arte dato dalla mostruosa somiglianza con l’attore come vedrete poi) il quale ha poi portato seco altri fieri ed onesti mangiatori con i quali abbiamo ingaggiato una lotta all’ultimo gambero:
Ecco i 3 di cui vi parlavo…già alla seconda bottiglia (e al secondo trapianto)
A proposito di bottiglie ne sono state portate alcune di notevoli dimensioni come potete vedere,
ma per coloro che pensano si tratti di un modesto effetto ottico dato dalla distanza, beh ecco vedete un po’ voi.
Qui i primi che ci hanno visto felici.
La tradizione vuole che non si può andare a Livorno se non si fa una sosta al bar storico del centro il “Civili”
dove si deve bere il “ponchino” caldo in versione rossa light o nera per uomini duri o alcolisti.
Sempre con un tempo di merda siamo poi tornati a casa con il prode cinquino dove ci siamo poi preparati per affrontare la 3 giorni natalizia come immagino un po’ tutti voi.
Per me poi era una vera prémiere dato che mai mi era capitato di fare un Natale vero a casa di un fidanzato con la famiglia e i cappelletti in brodo (che aimè non mangio).
Noi 2, i regali, i nostri fegati e i resti dei nostri pancreas lunedì sera eravamo da mia mamma a cena.
La cena di Natale,dite quello che vi pare,ha sempre un sapore diverso, anche perché quando mai mia mamma fa i blini al salmone? Nemmeno se la torturo, invece a Natale posso chiedere quello che mi pare, non è detto che lo cucini,ma io ci provo.
Gamberoni, spaghetto alle vongole cucinato da mio fratello, carciofi,cipolle al pomodoro che avevo fatto io e che sono rimaste lì (ma perchè??) crema di ceci con gamberi e lenticchie e dolce che avevo fatto io (e che pure lui è rimasto lì, che abbiano voluto dirmi qualcosa?)
L’indomani siamo usciti di casa alle 8. 24 per recarci alla fermata e prendere l’autobus per la stazione che passava alle 8.29.
Ovviamente apriamo il portone e vediamo l’autobus passare sotto i nostri (lunghi) nasi.
Quello dopo passava dopo mezz’ora. Intorno a noi il deserto, solo qualcuno che si apprestava a raggiungere dei lontani parenti e rideva di noi carichi di valige.
Quando abbiamo constatato con quale flemma è arrivato il bus seguente guidato da una signora che sembrava volesse dire “vi prego uccidetemi” abbiamo rapidamente giocato la carta taxi dove siamo riusciti a dimenticare i miei occhiali.Ancora si dibatte su chi sia stato ad abbandonarli, la realtà è che valgono molto meno della corsa, perciò non ho ancora richiamato il tassista.Il pranzo, la cena e il pranzo seguente a casa di Attilio dove hanno superato loro stessi con tipici piatti (leggerissimi) della cucina romana: cappelletti in brodo, coratella, abbacchio, gallina lessa, lenticchie e cotechino, lasagne ai carciofi e su tutto questo ha spiccato un ottimo cinghiale in umido (di cui una foto).
I regali familiari sono stati tanti e tutti belli (bottiglia di Brunello dal fratello intenditore, maglioncino dalla mamma, collana e portachiavi col mio nome dalla mamma e dalla sorella di Attilio.
E la sera del 26…..c’è stata la Notte dei Regali Pacco di cui vi parlerò la prossima volta.
A proposito di regali…..chi è quel buontempone che ha sottoscritto a mio nome un abbonamento a Motociclismo?
Vostra ChristmasBosco
Non so voi,ma io sono sempre tanto contenta quando si avvicina a me il Santo Natale, e soprattutto quando si avvicina a me il Santo Pandoro (Il panforte, i ricciarelli e il torrone invece mi fanno cahare!).
Mi piacciono tanto le canzoni di Natale, le lucine intermittenti, il Babbo Natale con il pony che ti morde mentre fai la foto, quelli che vendono le castagne a 5 euro l’una,la farina sul presepe di mia mamma, la Coop aperta di domenica,i filmetti strappalacrime, la carne di renna dell’Ikea e la Messa dove qualcuno si sente male perché ha mangiato troppo e ha preso freddo!
Sarò pìssera, ma il Natale lo adoro, e che è una festa commerciale lo lascio dire a chi rosica perché non ha nessuno con cui passarlo.
Dicano quel che vogliano,ma a Natale tutti si occupano di qualcun altro e non è cosa da poco: spendiamo soldi e tempo per trovare un regalo giusto per le persone che amiamo, ma ne approfittiamo anche per prendere qualcosa anche al vicino palloso, al capo che ci fa fare gli straordinari, o a qualcuno che non sentiamo da tempo. Facciamo gli auguri anche a chi non conosciamo,mandiamo e-mail e cretinate a catena,facciamo cene per 15 e cuciniamo senza badare a spese e ci piace vedere la faccia di chi amiamo scartare il regalo sperando di aver azzeccato la taglia e il colore!
E a proposito di scartare ho ricevuto i vostri splendidi regali che passo ad illustrare:
Ilaria mi ha regalato la spazzolina decorata e la candela a cuore, Marika un grembiule da lei ricamato con la scritta “Club amici della gotta” che è diventato la mia divisa ufficiale e un pacco di pasta marca “Cazzetti”…
Cinzia la cornice della Thun con collage di vostre foto,Simona i calzini per i piedi freddi delle anziane signore e Paola Ch ha ricamato il biglietto a punto croce. (Ma fate tutte parte dello stesso club di cucito? Io riesco a malapena a cucire un bottone!)
Valerio mi ha regalato una telefonata fiume,durante la quale mi ha di nuovo raccontato,per farmi rosicare,della sua nuova migliore amica : Manuela A. (sì quella…) e Fabry La Mura un ettaro di luna edificabile.
Grazie di cuore ragazzi!
Io,Attilio Gurb e Blanche per non essere da meno ci siamo elfizzati e questo è il risultato che abbiamo inoltrato ad amici e parenti:
http://www.elfyourself.com/?id=1640779003
4 mentecatti….
A questo punto non mi resta che augurarvi un meraviglioso Natale, spero che lo passiate con le vostre famiglie, con i vostri amici e con le persone che amate, spero di cuore che siate tanto tanto
Vi abbraccio con tutto l’affetto che posso.
Vostra Bosco di Natale
Eccomi di ritorno miei cari.
Io e Attilio ci siamo regalati 2 giorni come si deve in uno di quei posti belli con il centro benessere (ma soprattutto con dei ristoranti con ottime cantine vicino, in qualità di membri itineranti del Club Amici della Gotta).
Però prima di passare al racconto corredato di foto del nostro passaggio a Borgo Brufa, stamattina è uscito un mio articolo su Libero , mio nel senso non che parla di me ma che l’ho scritto io (su richiesta del buon Francesco Borgonovo che ringrazio per la possibilità offertami).
Con foto di Desperate Housewives.
Dunque,se ben ricordate io e il mio fidanzato siamo assolutamente incapaci di trovare qualunque destinazione di vacanza,intanto perché ci fa “cahare” quasi tutto: montagna, lago, capitali europee,città d’arte, mercatini di Natale, posti freddi e piovosi, Magreb e Egitto, il resto è troppo caro e lontano,e il fatto che il mio fidanzato abbia temporeggiato per farsi il passaporto una cosa come 3 settimane, non ha facilitato l’operazione!
Alla fine abbiamo detto: Troviamoci una cosa un po’ termale, ma non troppo da vecchi, che si possano fare dei trattamenti, ma anche no e che soprattutto si mangi e si beva,non che ci facciano stare a dieta, e poi vicino a dei posti da vedere, ma non troppo caotici e poi dev’essere un posto bello, ma non troppo caro, non troppo al nord, non troppo al sud, non troppo vicino a casa…
Oramai certi di rimanere a casa mia a guardare film di Natale per una settimana mangiando noci e datteri, mi sono messa a consultare a tempo perso, uno dei 400 siti che si occupano di vacanze, provate a digitare “hotel benessere” e vedete un po’ voi!
Poi ne ho visto uno che mi sembrava fico, ma non troppo esoso e soprattutto nella terra dei funghi, tartufi e vino: l’Umbria!
Il posto di chiamava Borgo Brufa e ci siamo presi 2 giorni in una camera che avevo visto sul sito e su cui non avrei ceduto (la mia mail di prenotazione suonava tipo “la prego potrebbe darci quella camera che adooooooro con il soffitto a travi e il piumone bianco? La prego la prego la preeeego!”
Loro mi avevano detto di sì e data la bassa stagione (domani i prezzi quadruplicano) la cifra non era nemmeno esosa.
Poi scatta l’allarme maltempo, tutte le nostre madri si preoccupano come matte: “portate le catene,c’è la bufera di neve, rimarrete bloccati con quella macchina di merda anzi perché non la cambiate che non si può vedere? (il cinquino n.d.a).
Non si sa perché ma sia mia madre che quella di Attilio pur non conoscendosi vogliono farci cambiare macchina perché si vergognano per noi!
La mattina della partenza mi chiamano dall’ Hotel (ahia, penso o è ricoperto dalla neve o hanno perso la prenotazione!) per dirmi che per raggrupparci in uno stesso complesso ci offrono la camera più bella al prezzo di quell’altra.
Ooooooohhhhhh! esclamo come davanti a un millefoglie con crema chantilly “ma le travi? Ci sono sempre le travi?” “Sì sì ci sono”
Come facevo a dire di no? Voglio la camera meno bella e più lontana?
Ecco la camera che avevamo a Borgo Brufa:
Avete visto che bellezza?
(Trova l'errore...)
La mattina colazione e giro dei paeselli carini intorno
Todi
E il pomeriggio centro benessere peccato si fossero dimenticati di dirci che la piscina era vuota!
Menomale ce l’hanno detto prima del tuffo…
Anche questo ci ha comportato un certo sconto, poi siamo stati intortati dalla responsabile del centro col solito gioco delle 3 carte, “ mi voglio rovinare,vi faccio fare un massaggio alle sopracciglia una maschera di cera e una al lardo di colonnata e alla fine vi cammino addosso coi tacchi il tutto per un milione di euro, d’acordo?”
E come fai a non accettare quando ti prospettano longevità tensione dermica e meno radicali liberi?
Così disintossicati e pieni di energie, la prima sera siamo andati a cena in un posto vicino dove ci siamo sfondati come mufloni di antipasti che passo testè a descrivere: melanzane alla parmigiana, sformatine di verdura, insalatina di farro, affettati, formaggi, e ribollita.
Tagliata al fois gras, al gorgonzola, al tartufo e al balsamico e sinfonia di dolci: mousse al cioccolato, millefoglie, e calzone di crema chantilly.
Pensavamo di aver raggiunto il massimo, ma no, ieri sera ci siamo trovati quasi per caso nel ristorante più buono in cui io abbia mangiato negli ultimi anni, e ve lo dice una che in fatto di ristoranti,come ben,sapete la sa lunga!
Osteria OIO a Bettona (siccome c’è anche un sito andatelo a vedere www.osteriaoio.it )
Dato che sul menù c’era il peposo all’Imprunetina,che è uno spezzatino buuuuonissimo cotto nel vino e pepe che fanno solo dalle mie parti, ho chiesto lumi e,con somma gioia,ho scoperto che il gestore,Luca Modestini, è un famoso cuoco fiorentino il cui zio gestiva un ristorante nel chianti dove,da ragazzini, (quando ancora il cibo per me non era fondamentale),facevamo le cene di gruppo e finivamo immancabilmente a colpi di tagliatelle nel viso, (poi l’imbecille di turno si ubriacava di grappa alla pera e vomitava nel giardino).
Lui è uno di quei tipi che ci sanno veramente fare e che mettono passione nel loro lavoro, (cosa ormai diventata rarissima dato che i gestori lasciano sempre più spesso i locali in mano a personale sempre più ignorante,scarso e menefreghista, anche se il conto è sempre più alto) di quelli che ti consigliano, che danno il vino giusto:
..e che ti trattano bene e insomma per farla breve (cosa che si dice sempre quando uno ha finito di raccontare la storia fateci caso!!) una magnata che me la ricorderò a lungo, pareva il giorno del Giudizio: patate sotto la cenere con fonduta al gorgonzola e pere, flan di pecorino di fossa con crema di piselli, tortelli alle castagne, tagliata alla crema di aceto balsamico cipolle lesse con l’olio nuovo e una valanga di verdura fritta,
E visto che davamo soddisfazione, il buon Luca (dopo averci fornito il nome dell’ospedale più vicino per una lavanda gastrica ed essersi assicurato che prendessimo fiato ogni tanto fra un boccone e l’altro) ci ha dato il colpetto di grazia rappresentato da una fetta di strudel con crema grande quanto il Molise e un bel flan al cioccolato.
Io vi garantisco che se ci andate gli fate firmare i fogli per l’adozione.
Ho capito che il segreto della vita è amore, cibo e vino!
(Noi e i nostri nasi)
A Gennaio mi faccio fare il bendaggio gastrico!
Vostra Colesterobosco
Devo dire che schifo schifo come cuoca non faccio, anche se quando leggo una ricetta, poi faccio sempre di testa mia per esempio: mettete 5 cucchiai d’olio,io penso che 2 possono bastare, friggere è un verbo che non conosco, perciò la pasta alla Norma (melanzane fritte in un lago d’olio) è diventata la pasta fuori dalla norma: melanzane lesse quasi senz’olio,ma buona.
Di secondo avevo preso un pezzo di tonno da fare scottato, non sapendo le dosi ho chiesto alle pescivendole quanto ce ne volesse per 4 e persone e le due con sicumera mi hanno risposto: ALMENO DUE ETTI A TESTA.
Due etti a testa ti fanno spuntare le branchie….
Mi tagliano una sleppa di tonno grande come la mia coscia per la modica cifra di euri VENTI!
Prendo il pacco con le orecchie basse e rimango confusa a vagare per la Coop, finché prevale l’istinto di conservazione, ritorno dalle pescivendole e chiedo se me lo possono tagliare ametà, perché è troppo e la ragazza non si è fatta problemi e mi ha detto “Avoglia! Anch’io non ci avrei speso 20 euro!”
Dirvi che l’abbiamo ripreso tutti 2 volte vi darà comunque l’idea della dimensione quindi immaginatevi se lo prendevo tutto, ma veniamo al dolce che vi vado ad illustrare:
Tempo 20 minuti difficoltà nessuna se avete almeno una mano con 3 dita:
Ingredienti:
275 gr cioccolato amaro min 53%
125 gr burro
125 gr zucchero
75 gr farina
5 uova
Far fondere a bagno maria il cioccolato col burro.
In una terrina mescolare farina e zucchero
Aggiungere le 5 uova e mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo (adoro parole come composto omogeneo)
Versare lentamente sul composto il burro e il cioccolato e mescolare bene.
A questo punto è severamente vietato assaggiare la crema come ho fatto io, il rischio è di finirla così com’è tuffandoci direttamente la testa dentro!
Prendere 6 stampini (alti 5 cm e diametro 7,5) imburrarli e infarinarli (se usate quelli al silicone non ce n’è bisogno) senza riempirli troppo.
Riscaldare il forno a 200° e quando è ben caldo infornarli per 7 minuti.
Fuori deve rimanere croccante e dentro morbidoso.
Serviteli col gelato o la salsa alle fragole.
Bene tessori, mi prendo 2 giorni di pausa non vi preoccupate, ci sentiamo giovedì o venerdì!
Fate i bravi
Vostra cioccobosco
Stamattina all’alba sono andata a fare una “Ecografia mammaria bilaterale”,per di più in autobus dato che non avevo più un goccio di benzina.
L’ho fatto perché ad una “certa” si fa, ed è una di quelle cose che ti fanno sentire vecchia,come quando devi fare l’amniocentesi obbligatoria!
Dunque arrivo puntualissima alle 8.45 (appuntamento alle 9) pago e aspetto e aspetto mentre tutto il mondo mi passa davanti e non capisco perché.
Poi capisco che la ragazzetta preposta allo smistamento era al suo primo giorno (un po’ come il tassista di Salsa Rubbra!) e quindi non se la rigovernava tanto bene.
Già quando le ho dato 41€ e 15 (il ticket era di 36.15) per capire che doveva rendermi 5 € ho dovuto farle il disegno della mamma al mercato con le mele…
Vabbè mentre aspetto entra un tizio con dei chiazzoni enormi in testa tipo tigna e penso “che schifo questo tizio con dei chiazzoni enormi in testa tipo tigna”.
Indovinate un po’ chi è stato il dottore che mi ha fatto l’ecografia?
Mr. T!
T come tigna ovviamente o A come alopecia.
Ma dico tutte a me?
No davvero!
E la cosa comica è che quando mi ha detto di alzare le braccia avevo i peli più lunghi dei suoi capelli (dove li aveva insomma)
Chi tutto e chi niente, la vita è strana.
Cena con Calerio che veniva qui a Firenze per un corso di formazione, nel senso che un manipolo di incoscienti formano lui e lui deve formare altri!
Pausa
HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!
Poi si chiedono perché l’Italia va come va!
E’ arrivato alle 21.45 e l’ho portato di corsa a cena a “I’ Giuggiolo”, l’unico ristorante aperto a quell’ora a Firenze, (mentre lui, “le bon viveur”, pensava di avere il tempo di andare in albergo a farsi una doccia!!!!)
Troppo simpatico.
Forse perché a Latina i ristoranti per lui sono aperti a tutte le ore!
Azzimato come Rodolfo Valentino,gessato grigio e borsa rigida per il portatile,devo dire che faceva la sua porca figura.
In realtà da quando frequenta certe compagnie altolocate, ha svoltato.
Gli ho ri-regalato le ciabatte infradito arancioni di Marc Jacobs comprate l’anno scorso a New York che gli avevo già dato 3 volte, ma che lui non aveva mai preso perché non aveva un posto dove mettere “E poi Fè …mò devo andare a ballà, do le metto le ciavatte?”
Le lascerà in albergo lo so, ma vabbè….per 7 dollari!
Avete comprato i regali?
Cosa avete comprato?
Grazie per farmelo sapere.
Vostra Bosco al freddo e al gelo
P.S
Fate i bravi che sta passando Babbo Natale…
Per fortuna ho comprato l’albero l’altro giorno prima che cominciasse l’embargo!
In effetti se quei deficienti al telegiornale ci avessero informato che i camionisti erano incazzati di brutto e che si rischiava di rimanere a piedi e senza pane, forse ci avremmo pensato prima a fare il pieno e anch’io lo avrei fatto anziché mettere il solito “decino”.
Ragion per cui adesso sono a piedi.
Ma con un signor albero Natale che “non buca” come mi ha assicurato il buon uomo che me lo ha venduto,anzi che “non buha”.
Quest albero transgenico che non morirà mai, non punge è come un gattone che puoi carezzare pelo e contropelo e non ti punge le mani o la faccia quando cerchi di staccare le luci.
Uno non può neanche assentarsi 3 settimane che al suo ritorno in palestra trova la rivoluzione?
Già con quello che posso odiare la Virgin (cosa di cui non vi ho mai fatto mistero), l’unica ragione per cui aveva un senso andarci era il Sergente Camaiani e il suo percorso di guerra, i suoi urli e le sue punizioni corporali,ma almeno uscivi con la consapevolezza di riuscire a rompere una noce con le chiappe, ma tolto lui ci sono solo cavalli zoppi (un paio addirittura morti!).
La voce correva come fra i carbonai,lunedì pomeriggio,aspettando Tone Up :“pss…psss..hai sentito? Stefano…se ne va a fine mese…” le facce erano atterrite e sgomente (fra l’altro facce nuove, non riconoscevo nessuna delle sue fedelissime adepte eccetto Floriana Secondi che mi ha guardata malissimo per ben 2 volte e ho un po’ avuto paura).
Chi scuoteva la testa, chi ripeteva sconsolato “lo sapevo,lo sapevo” una ragazza interpretando il mio pensiero ha esclamato “lo credo bene, uno bravo lo vogliono tutti, queste qui (indicando i cavalli zoppi) non le vuole nessuno!”
Vero, non si capisce come con ottantacinque euro mensili senza possibilià di recesso,tu non abbia diritto a dei buoni istruttori, ma solo a mezze cartucce fresche di I.S.E.F che non li vogliono nemmeno alle medie!
Voglio ribellarmi, ABBASSO LA VIRGIN!!
Il blocco degli autotrasportatori ha trasversalmente colpito anche Gurb e Blanche che avevano chiesto a Gatto Natale un tiragraffi nuovo: non ne potranno avere uno fino a fine Gennaio.
Chi glielo spiega adesso?
Eccomi di nuovo al mio posto sulla stoica sedia dell’Ikea che è ormai tenuta insieme dalla sola forza di volontà.
La mia esperienza a Radio 2 è finita venerdì sera.
E’ stata veramente spettacolare e ho conosciuto delle persone meravigliose che ci tengo a ringraziare via blog: Cristiana Merli, Carla Balestreri, Andrea Boccia, Stefania Livoli ed Elena Gordini.
Mi mancheranno!
Sabato mattina sembravo uno zombie, la stanchezza mi è caduta giù tutta insieme.
Come ben sapete durante tutta la mia permanenza al bed and breakfast gli operai hanno rifatto il bagno, il che significa che,per tutte e 3 le settimane, i due hanno martellato, trapanato, smantellato, trivellato,ma soprattutto parlato a voce alta in albanese stretto dalle 8 la mattina in poi,quando nella migliore delle ipotesi prendevo sonno verso le 5.
Ma soprattutto oltre alla serenità di stare chiusa in camera con 2 muratori sciolti in casa, c’era anche l’aggravante della mancanza d’acqua che andava richiesta ogni volta a Kledi e Bejhet, ovviamente quando tentavi invano di tirare lo sciacquone.
Pomeriggio con la presentazione alla Fiera del Libro dove c’erano un miliardo di persone.
Un miliardo.
Ora ve lo posso dire….volevo morire!
Fittissima schiera di sorrisi finti come i soldi del Monopoli, ma per fortuna anche tante belle persone oltre a quelle che erano venute con me (Attilio, Simona e le sue amiche, Alessia P, Sofficino e Lella) tante signore e ragazze carinissime con cui mi sono intrattenuta con molto piacere.
Il libro sta andando molto bene,a titolo informativo per coloro che si fanno delle domande sulle librerie che non lo tengono in base a qualche oscuro complotto e se la sua posizione spaziale sia o meno in conformità alle più elementari teorie di marketing!
Ed eccoci a noi.
Volete che non mi sia successo qualcosa nel frattempo?
He he, come no,ma scherziamo?
Finalmente giunge la sera del sabato, dalla stanchezza fatico a mettere a fuoco i commensali (anche a causa del vino rosso devo dire).
Andavamo a dormire a Palestrina a casa del mio fidanzato.
Piccolo problemino col riscaldamento che non è partito, ma chi se ne frega, il nostro amore ci scalderà…
L’indomani dovevamo andare a pranzo da Alessia P dove il suo babbo Willy ci aspettava per nutrirci con la pala, noi avremmo comprato le paste in quella pasticceria fenomenale, avremmo bevuto come anatre, poi saremmo partiti per Firenze e Atti avrebbe potuto serenamente guardarsi la partita.
Chiudiamo tutto, io come al solito avevo troppe cose in mano, ma mi avvio con sicumera verso la macchina.
FLASHBACK
Scena 1- Casa di Attilio Palestrina un mese fa– Est.Giorno
Federica, una giovane donna caucasica ancora piacente,aspetta il fidanzato fuori casa per andare a pranzo da Willy (stesso identico schema appena descritto).
Attilio chiude la porta dietro di sé e poi dopo si tocca le tasche del cappotto. Poi si gira verso di lei.
ATTILIO
Ehm… non capisco, credevo di avere le chiavi in tasca…
FEDERICA
(titubante)
Come “credevi” amore…
ATTILIO
Ma sì ero sicuro di averle in tasca, ci sono 300 tasche in questo cappotto!!
Comincia a cercare in tutte e 300 senza esito.
FEDERICA
Mi spieghi solo una cosa? Perché hai chiuso casa e poi hai guadato in tasca? Perché ci hai chiuso deliberatamente fuori? Era una prova di abilità?
Attilio affranto telefona a sua madre per sapere chi può avere un duplicato della chiave di casa, apparentemente chi ce l’aveva è morto l’anno scorso e l’altro vicino non c’è.
Si becca la prima ramanzina da sua madre, Federica si limita a guardarlo con il classico disappunto che vale più di mille parole.
ATTILIO
Ma no mamma che non si apre con una forcina…ma che carta di credito, mamma, ma no che le altre chiavi non funzionano altrimenti che le farebbero a fare?
FEDERICA
Dai sono cose che capitano….però davvero spiegami perché ci hai chiuso fuori apposta?
Dai giuro che non ti dico niente!
ATTILIO
Ma ero sicuro di…
Segue una serie di telefonate a tutto il paese per rintracciare un mazzo di chiavi.
Finalmente viene trovato un muratore che viene a liberarli.
Attilio si becca la ramanzina anche dal muratore.
Finalmente i due partono alla volta di Willy.Tempo necessario all’operazione un’oretta, per fortuna col sole.
RITORNO AL PRESENTE
Scena 2- Casa di Attilio a Palestrina- Est Giorno
Attilio dà le chiavi della macchina a Federica che, carica di borse va ad aprire il bagagliaio.
Appoggia le chiavi in vista (o almeno crede) sistema le borse, una busta cade, la rialza, sistema le cose, soddisfatta, chiude il bagagliaio e subito….
TRAGEDIA
Attilio arriva con un’altra valigia
ATTILIO
(sorridendo)
Mi dai le chiavi?
FEDERICA
(con le mani in faccia tipo mamma ho perso l’aereo)
Le ho chiuse nel bagagliaio!
ATTILIO
(sempre sorridendo)
Dai non scherzare, dammi le chiavi
FEDERICA
(bianca in faccia e in panico)
Non scherzo te lo giuro, le ho appoggiate dentro e ho chiuso
ATTILIO
(addirittura ridendo)
Ma lo sai che sei proprio brava? Ci avevo quasi creduto, dai apri la macchina
FEDERICA
(isterica)
NON STO SCHERZANDO CAZZZOOO! LE HO DAVVERO CHIUSE DENTRO!
Da lì ho avuto la prova ulteriore che lui è l’uomo della mia vita perché non mi ha preso a badilate. Forse per l’impossibilità di nascondere il mio cadavere nel bagagliaio della macchina…
Segue telefonata a sua madre che a questo punto ha capito perché stiamo insieme!
ATTILIO
No mamma che non si apre con una forcina! Ma no… nemmeno con un’altra chiave, sennò saremmo tutti ladri dai..No che non c’è un altro modo per aprirla..Ma come rompo il vetro, cercami il duplicato!
Stavolta però non si trova il duplicato, siamo soli, fa un freddo cane, comincia a piovere, io comincio a piangere, Attilio va a prendere la cassetta degli attrezzi e un’ascia da pompiere, io metto la testa sul ceppo.
ATTILIO
(canticchiando sull’ aria di “Siamo una squadra fortissimi”)
Noi scassiniamo la macchina…
La prossima volta che vedete un qualunque film americano in cui qualcuno rompe il vetro di una macchina con un pugno NON CREDETECI
E’ assolutamente impossibile rompere il vetro di una macchina volontariamente.
Abbiamo tentato con ascia dalla parte del legno e del ferro, un pietrone, cacciavite, falce e martello.
Niente nemmeno scalfito.
Ci siamo inventati leve di primo e terzo grado, cose lette nel manuale delle giovani marmotte, nel Corriere dei piccoli.
Nulla.
Ci siamo arresi ed è arrivata Simona “la santa” a prenderci, un tesoro di donna (fra l'altro molto piacente!) che non ha esitato a trarci in salvo nonostante la pioggia di acqua gelata
Simona arriva e ci vede così affranti che non riesce nemmeno ad infierire, io mi chiudo in un ermetico silenzio pensando di fare causa alla Ford per danni morali e materiali perché è da idioti progettare una macchina che non puoi riaprire se non con la chiave!
E mi chiedo se mai a Paris Hilton succederebbero cose del genere.
No, lei si comprerebbe subito un’altra macchina.
Salgo in macchina e la macchina di Simona non parte!
La maledizione di Palestrina…a Settembre nei cinema.
Attimi di panico e poi per fortuna siamo partiti.
Sono arrivata da Alessia alle 15.30 e il freddo mi è passato solo a notte inoltrata con lo Scaldasonno a tutta gallara.
Saremo lo zimbello del pranzo di Natale…Ci regaleranno un Tapiro d’oro.
Comincio ad accusare seriamente una stanchezza da manuale!
Tanto che mi farei delle pere di guaranà.
Questo mi ha portato a pensare ai giorni in cui questa era la mia vita dieci anni or sono quando facevo l’animatrice turistica.
Tutti i giorni che Dio metteva in terra ti alzavi alle 7 e andavi a letto alle 3 senza mai fermarti durante e con una dose di stress addosso che avrebbe fatto costruire una diga a dei castori in due ore.
C’era sempre qualcuno che ti controllava come eri vestito, che stavi facendo e se parlavi con i clienti.
Detto adesso mi fa un po’ specie l’idea del “contatto clienti”, ma all’epoca era il mantra.
Anzi siccome al Club Med i clienti venivano chiamati “G.M” (Gentili membri…non ridete vi prego) in pratica dovevi fare “contatto con i gentili membri!”
Una giornata tipo poteva essere questa:
Sveglia alle 6.30 (quando facevo la hostess nei ristoranti) e lavoro fino alle 10.00
Dalle 10.00 alle 11.00 conferenza informazione ai nuovi arrivati
Dalle 11.00 alle 13.00 Lavoravi in reception o andavi all’aeroporto o facevi qualche giochino del cazzo e comunque non tornavi in camera a dormire.
Dalle 13.00 alle 14.30 di nuovo al ristorante e poi prove dello spettacolo della sera.
Poi turno in reception e altri arrivi e partenze random.
Doccia veloce e alle 19.00 tutti a fare presenza al bar per il contatto (dove approfittavo per bermi 18 Kir! Dato che il contatto l’ho sempre odiato)
Alle 20.00 ristorante e dopo cena “piste de danse” dalle 21.00 alle 21.30 e cambiarsi per lo spettacolo .
Dopo lo spettacolo un’ora di segni demenziali, contatto clienti, prove per lo spettacolo della sera dopo e discoteca obbligatoria.
Tutto ciò per stagioni lunghe dai 6 mesi a un anno e attenzione SENZA UN GIORNO LIBERO!
La cosa che mi dà da pensare al momento in cui scrivo è che io avevo sì 25 anni,ma….il capo villaggio ne aveva 50!
Come cazzo facevano loro a fare sta vita già da 30 anni?
Cioè la giornata tipo si ripeteva all’infinito e guai a chi si lamentava, chi si ammalava era guardato con sospetto e diveniva oggetto di dileggio.
Dopo 3 settimane che vado a letto alle 3.00 nonostante mi alzi alle 11.00 di mattina, qualunque superficie liscia trovi, mi appoggio e mi addormento all’istante sognando in Technicolor.
Tavolo di ristorante, libro, tastiera, tazza del cesso qualunque cosa pur di chiudere gli occhi.
Colui che mi “succede” si fa le prossime 3 settimane compreso Natale!
Stasera si parla di Donne.
Se si parlava di letti ero finita.
Ieri sera dovevo registrare un’intervista per Rai News
Dopo dovevo venire di corsa qui a Radio 2 per la diretta quindi,mettici la stanchezza, mettici l’ansia e tutto il resto, l’idea di fare due cose insieme che mi richiedevano concentrazione non mi sorrideva più di tanto.
Sebbene mi renda conto che per la maggior parte della gente essere truccata, pettinata, intervistata e infine andare a condurre una trasmissione in diretta è motivo di gasamento totale, delirio narcisistico con punte istrioniche e martellìo costante ad amici e parenti con costante richiesta di feedback, ecco io invece no, ho sempre l’ansia da prestazione e finché non ho finito e tutto è andato più che bene non mi posso rilassare.
Perciò poi non dormo fino alle 5.
Sono fatta così non ci posso fare niente.
Serata bigia pioggia e umido e il mio taxi che mi aspetta “a” Via Asiago per portarmi a Saxa Rubra.
Arrivo alle 20.45 e lo vedo, mi siedo e lui, Thomas Milian ne “er Mondezza” mi fa : “Che ce la sa lei la strada pè Salsa Rubbra?”
Sì e merenghe…
“No guardi io sono di Firenze la strada proprio non la so”
“Ah…perché è la mia prima sera..”
Ma proprio a me Maremma Cane!
In quel momento telefona l’ organizzatrice di Rai News, Martina
“Tutto bene? Sei sul taxi?”
“Ehm sì…però il tassista…non sa la strada”
“Ah ok passamelo gliela spiego”
Thomas prende il mio cellulare e si produce in una serie di “aha…mmm..sì…ah..”
Riattacca.
“Me sembra d’aveccapito”
Scusi sa ma “mi sembra” non mi basta, ho veramente i minuti contati, mi può accompagnare a un altro taxi per favore?”
Il tutto con un tono il più neutro possibile data la situazione.
Ma la risposta è stata….
“Nun se fida proprio eh?”
“Non è questione di fiducia, in un altro momento avremmo potuto fare anche tutto il giro di Roma, ma stasera no abbia pazienza, mi lasci a un collega”.
Mi ha praticamente sequestrata!!!
Ha cominciato a vagare random per Prati e poi Trastevere, Martina ha richiamato e lui ha avuto il coraggio di chiedere “Mò sto a ponte Antani, che giro a destra o a sinistra?”
Martina che gli urla di mettermi su un altro taxi, io ho l’ansia a 9000, lui comincia a lampeggiare ai taxi fermi.
“Ma non può chiamare qualcuno con la radio trasmittente?”
“No”
“Ma cazzo, allora senta lo chiamo io con il cellulare”
Continuavamo a vagare ha quasi speronato un altro taxi urlandogli dal finestrino “Chessaidov’è Salsarubbra?”
Mi sono quasi buttata di sotto per raggiungere dei taxi amici che mi portassero a destinazione.
No, non l’ho pagato.
Che belli i vostri messaggi la sera in diretta continuate sempre così stasera SCHERZI!!
A proposito vi ricordate la presentazione sabato 8 vero?
La ripeto per sicurezza
SABATO 8 DICEMBRE ALLE ORE 17.00
Sala Turchese
ALLA FIERA PIU’ LIBRI PIU’ LIBERI
PALAZZO DEI CONGRESSI DI ROMA
ALLE ORE 17 NELLA SALA CORALLO PRESENTO IL LIBRO
101 modi per riconoscere il Principe Azzurro
(senza dover baciare tutti i rospi)
Accorrete numerosi
Vostra Bosco driver
Scusate si può parlare un po’ di Grey’s Anatomy adesso?
Ooooooh sono 6 mesi che mi tengo tutto dentro,ho BISOGNO di parlarne e finalmente la terza serie è finita!
Perciò adesso mi perdoni chi non l’ha mai visto, ma questo post sarà interamente dedicato alla mia serie medical preferita in assoluto,che ha spodestato nel mio cuore niente di meno che E.R.
Vorrei riprendere dalla puntata 15,quella del disastro del traghetto per un paio di incongruenze che vorrei discutere con voi.
La nostra Meredith Grey non se la passa troppo bene dopo che sua madre (la donna più stronza del mondo) le ha detto,in un guizzo di lucidità dell’Alzheimer,“tu sei ordinaria”,per poi ripiombare nell’oblio, (la mamma era il più famoso primario dell’ospedale).
Dunque,converrete con me,che la povera Meredith,che già non è un fulmine, ha visto tempi migliori.
Non dimenticate che siamo a Seattle:
“Seattle è’ la città più importante dello Stato di Washington. Per la sua posizione strategica sulla costa del Pacifico (tra il Puget Sound, un braccio di Oceano che entra nella costa, e il Lago di Washington) e per il porto, è il crocevia di una rete di comunicazioni che collega il nord-ovest non solo con il resto dell’America, ma anche con l’Alaska e l’Asia.
Pionieri e cercatori d’oro cominciarono a insediarsi nella zona dopo il 1850: fiorente erano il commercio delle pelli, l’industria del legname e la pesca. Quando nel 1865 diventò città, Seattle volle gelosamente conservare il suo originario spirito indiano e prese il nome dal Capo Sealth, della tribù degli Suquamish. Oggi ha 650 mila abitanti, un milione e mezzo considerando anche l’hinterland. La popolazione è per il 10% afroamericana, per l’11% asiatica, per il 3,6% ispanica. C’è anche un 1,42% di indiani. §Seattle è gemellata con Perugia dal maggio 1993.”
Quindi per quanto si dica che l’inverno è mite sempre sul Pacifico stiamo e a giudicare dalla condensa degli aliti e i giubbotti che hanno la butto lì…Febbraio?
Meredith incappa in una combinazione astrale di una sfigatissima,perchè decisamente quella mattina lei doveva rimanere a letto.
Trova una bambina rimasta sola (che all’inizio sembra autistica o sordomuta invece è solo una stronzetta) e con lei per mano soccorre un deficiente un po’ troppo vicino al bordo.
Ve la faccio breve, il tizio che sente troppo male le da un spinta e lei vola giù nelle SCURE ACQUE DELL’OCEANO PACIFICO!
La bambina che fa? Piange? Va a chiamare aiuto? Macchè gira il culo e va via.
Ma il tizio che l’ha spinta non è morto come sarebbe più logico, sta lì a tremare e non dice niente.La nostra amica cade nell’acqua e dopo pochi secondi ritorna a galla, ma siccome si è rotta le palle di soffrire, pensa bene di lasciarsi cadere giù, più che un suicidio,una non volontà di reagire.
Ora,se voi prendete un qualunque numero della Settimana Enigmistica,vedrete in ogni barzelletta con un aspirante suicida su un ponte noterete che ha una pietra legata attorno al collo, perché quando senti di affogare,per quanto tu sia motivato a morire, c’è una cosa chiamata “istinto di conservazione” che non dipende certo dalla tua volontà.
Ma sorvolerò.
Passano quelle che secondo me sono 2 ore,finché il buon Derek Sheperd,l’uomo che l’ama e che qualunque cosa farebbe per lei, vede il suo giubbotto con badge addosso al tizio che l’ha spinta di sotto (che se la caverà, ma non dice di aver buttato di sotto una ragazza!)
Derek trova la bambina,le chiede dove sia Meredith e lei indica l’acqua.
Ora voi mettetevi nei panni di uno che cerca la sua donna e non sa dove sia finita e una bambina antipatica vi indichi vagamente l’Oceano Pacifico, che fareste voi?
Come minimo prendereste la bambina per i piedi e la spenzolereste a testa all’ingiù finché non parla (e parlerebbe o se parlerebbe!) ma poi penso che chiamereste aiuto no?
Beh lui si tuffa e a quell’ora si presuppone che la trovi mentre sta pescando le aragoste sul fondo!
La salva! Non chiedetemi come,ma si vede che la porta in braccio sul molo.
Lei è blu.
In ambulanza le praticano un massaggio cardiaco a turno nell’ordine:
Derek Shepard, il Capo che è grande come Mastro Lindo e la Dott.ssa Bailey.
Voi sapete, e il Dottor La Mura potrà confermare,che quando ti praticano un massaggio cardiaco per 5 ore fanno di te del fois gras, non hai più neanche una costola intatta.
Ma...non lei, non Meredith Grey,che al momento in cui vi parlo è passata a miglior vita, e tutti propongono metodi alternativi per salvarla tanto per ripulirsi la coscienza da quello che le hanno detto in passato:
Scariche elettriche come se piovesse, lavaggio peritoneale caldo, lavaggio della vescica con fluidi caldi e toracotomia, mentre nelle vene le hanno già iniettato dosi da elefante di epinafrina, atropina,paraflu e Caffé sport Borghetti.
Bene,la nostra eroina si risveglia nell'aldilà in un posto di merda: il pronto soccorso, con una luce al neon e insieme a lui ci sono Danny Duquette (l’ex fidanzato di Izzie morto per un trapianto cardiaco andato male) e il protagonista di “Ultime dal cielo”.
Se devo morire voglio svegliarmi in un’osteria con dei prosciutti appesi sopra di me e bottiglie di Sassicaia tutt’intorno insieme a pane e formaggio non in un posto freddo con la luce brutta e con gente che non conosco!
Nel frattempo la madre muore davvero, le due si incontrano nell’aldilà e la perdona: “sei tutto tranne che ordinaria”, la nostra amica lotta per sopravvivere e finalmente reagisce e quando decidono di staccare le macchine, Cristina li obbliga ad insistere ancora e lei torna in vita.
Riassumendo:
2 ore nell’acqua gelata, 50 minuti di massaggio cardiaco con defibrillatore, altre ore senza riprendere conoscenza e litri di soluzioni varie nelle vene, encefalogramma ed elettrocardiogramma piatti e quando si sveglia...
STA MEGLIO DI PRIMA!!!!
Salto dello squalo.
Nella puntata dopo,suo padre,che non se l’è mai filata tutta la vita (al contrario della seconda moglie e l’altra figlia Lexie) la prende a labbrate davanti a tutti,considerandola responsabile della morte della suddetta moglie (ricoverata per singhiozzo!) e disconoscendola per sempre.
Che culo amisci.
Un’altra cosa che mi infastidisce da morire è che Izzie,che ha conosciuto l’amore della sua vita: un uomo stupendo, dolce, generoso, che si è così fidato di lei da farle staccare il filo che lo collegava alla macchina che lo teneva in vita,per avere la precedenza per un trapianto di cuore, le lascia un assegno di 8 milioni di dollari e che anche dall’aldilà pensa a lei ecco lui viene sostituito con un colpo di spugna da quel fessacchiotto di George O’Malley.
Non riesco a spiegarmelo.
Altra cosa fastidiosa è lo Spin off Private Practice con la Dott.ssa Addison Montgomery Sheperd: lei va in Florida a lavorare in una clinica con: il Giudice Amy ,l’ex fidanzato razzista di Will,più un altro uscito da Beautiful e sono tutti arrapati!
E ora passiamo alle cose che ho adorato:
1) I voti del Dottor Burke a Christina:
“Cristina....ti potrei promettere...di sostenerti e curarti.Ti potrei promettere di esserci nella salute e nella malattia. Potrei dire...finché morte non ci separi,ma non lo farò. Queste promesse sono per le coppie ottimiste, piene di speranze, e non sono qui, nel giorno del mio matrimonio ottimista o pieno di speranza.
Non sono un ottimista,non sono uno che spera.
Sono sicuro.Deciso.Lo so. Sono un uomo di cuore…li separo e li rimetto insieme, li tengo fra le mie mani.
Sono un uomo di cuore.
Quindi sono sicuro di questo...Sei la mia compagna..la mia amante... la mia migliore amica.
Il mio cuore - il mio cuore batte per te.E in questo giorno, il giorno del nostro matrimonio, ti prometto questo...
ti prometto di adagiare il mio cuore,sulle palme delle tue mani.
Ti prometto... me stesso.”
2) Adele,che aspettava un bambino dal capo
3) Le parole di Derek Sheperd a Meredith:
D: Meredith...io ti amo.Non vedi? non capisci? Sei l'amore della mia vita. Non posso lasciarti. Ma sei tu che mi lasci di continuo. Ti allontani quando vuoi,torni quando vuoi.Non gli altri, non i tuoi amici, tu lasci me.Quindi ti chiedo...se non vedi un futuro per noi, se non ti senti coinvolta...per favore...per favore chiudila qui, perché io non posso.Io sono coinvolto.
Toglimi da questa situazione miserabile
M: Io...Io nn posso. Io..Io, Cristina sta per sposarsi. Devo andare ad assicurarmi che lei si sposi.
D:Meredith...
M: Devo davvero andare ad assicurarmi che lei percorra la navata.
Da ciò si evince che l’incontro con la morte non ha fatto capire un cazzo alla nostra protagonista!E come dice Ale Phibbi “ In Giuppy Anatomy (dalla doppiatrice Giuppy Izzo che doppia tutte!!) tutti cambiano tranne lei.
E il finale con Christina che piange a casa sua che vi ordino di vedere in lingua originale qui e piangere con me ogni volta!
Gli sceneggiatori fanno bene a scioperare e meritano veramente un aumento di stipendio perché è solo grazie a loro che possiamo continuare a sognare!!
Ora mi sento meglio per la quarta …posso anche aspettare.
P.S
Tommy siamo tutti con te.
La tua nonna è andata a raggiungere il paradiso dei nonni e ti protegge da lassù.
Vostra Bosco Anatomy