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 Paola ha scoperchiato il vaso di Pandora col suo post e tutti vi siete scatenati dicendo la vostra in fatto d'amore, sofferenza, legittimo incazzamento, sogni,desideri, paure e mutande.
Intanto vi ringrazio per farlo in questo spazio.
Mi sento di dire solo questo:
 Non ci sono ricette buone per tutti, quello che è fondamentale ed è la cosa più difficile da fare, è riuscire a vivere una vita non dominata dai sensi di colpa che ci sono stati inculcati dai nostri genitori.
Se fate un salto indietro con la mente,a prima di cominciare a percepire quel fottuto "ovosodo", vi renderete conto che c'è stato un momento di grazia in cui ci trovavamo in uno spazio felice in cui non dominava il dolore dell'abbandono.
In cui tutto sarebbe stato possibile, in cui eravamo completamente in contatto con la nostra parte emotiva più sana e pura.
Poi a un certo punto è arrivato il caos: un divorzio, un affetto che se ne va, un dolore improvviso, una delusione , un tradimento ( e badate bene non sto parlando di uomini o donne; un tradimento o un dolore ce lo può aver dato chiunque ci abbia ingannato in un modo o nell'altro, un amico, un insegnante, un genitore)
Da quel momento la nostra vita non è stata più la stessa.
Da quel momento ha preso il sopravvento una forza misteriosa e autodistruttiva che si è impadronita dei nostri pensieri e,strisciando, ha cominciato a manipolare la nostra vita.
Si è camuffata da "uomini disonesti" da "donne stronze" da "colleghi stupidi" "amici traditori".
Ma il problema non è fuori, il problema è dentro di noi che continuiamo a far sì che le nostre vite siano dominate dalle voci dei genitori che,anche con le migliori intenzioni,ci hanno inculcato che per noi sarà difficile, che il mondo è cattivo, che abbiamo solo doveri, che non siamo bravi abbastanza e che alla nostra età loro tiravano avanti le famiglie.
In poche parole ci è stato precluso un sano amore per noi stessi perchè non siamo stati amati in modo sano, sereno e naturale.
Non possiamo fare altro perciò che ricercare tutta la vita quelle persone che ci fanno sentire inadeguate, inadatte e un pò sbagliate ancora e ancora e ancora.
Scusate il Bignamino della psicolanalisi, ma ho passato una vita condizionata da tutto questo e vi giuro che veramente vorrei essere rimborsata.
L'amore,quello vero, è quello che ti far star bene e non ti fa sentire in colpa e impariamo ad amare solo quando siamo completamente capaci di stare dritti da soli.
Senza caricare l'altro di aspettative :
"Ho bisogno di te perchè ti amo" e non "ti amo perchè ho bisogno di te."
Un lutto,dopo un ragionevole periodo di tempo deve essere digerito, se così non è, forse è un bisogno non sano di colmare quel vuoto siderale che abbiamo dentro e che cerchiamo di placare con qualunque tipo di stimolo esterno.
Volersi bene è la cosa più difficile in assoluto, imparare a dire NO CAZZO QUESTO MI FA STAR MALE specialmente per noi donne a volte è un'impresa titanica.
Ci vuole tempo, a volte tanto tempo, ci vuole un aiuto esterno, e molta pazienza e tolleranza verso noi stessi.
Perchè la vita è una sola.
Vi abbraccio forte
Fede