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Ed ecco come promesso la seconda parte del mio racconto sul matrimonio della mia amica Mabel.
Vi avevo lasciati sul sagrato della chiesa a tirare riso (dal basso verso l’alto come ci aveva ben istruiti il fotografo) ,svuotare la borsa dagli 11 fazzoletti moccicosi e ricomporre un minimo il trucco.
Nel frattempo venivo tampinata da quel personaggio nominato non a caso lo “scompensato” che, dopo avermi mostrato le foto di me che piangevo a canna, mi informava che lo sposo stava curando il suo imminente divorzio e che anche lui nel 73 aveva abitato a Bagno a Ripoli e perciò dovevo considerarlo un segno del destino.
Dopo avermi dato il suo variopinto biglietto da visita (che ho appoggiato su un bidone della spazzatura col proposito di riprenderlo più tardi) mi ha giurato che alla cena non gli sarei sfuggita!
E dove vuoi che vada… he!
Dopo un po’ di foto di gruppo,ci dirigiamo verso un ristorante strafico chiamato “Il Battibecco” su nel Chianti, un posto dove mio padre per fare delle foto un giorno era caduto da un muretto (suppongo senza piegare le gambe) e si era rotto tutti e due i piedi.
Un prato bellissimo ricoperto di fiori e sempre il fantastico venticello che mi asciugava costantemente le ascelle (irritate).
Non eravamo tantissimi, solo i parenti stretti e quindi non c’è stata né ressa né casino e poi, da non sottovalutare, la presenza di un unico buonissimo neonato.
Aperitivo che già di per sé poteva essere un pranzo ( e questa frase l’ho poi ripetuta ad ogni portata) composto da : bocconcini di ananas e gamberetti, insalata di farro, bocconcini di melone ricoperti di prosciutto, frittini vari, una schiacciata da paura, prosecco a volontà e lì ci siamo tutti rilassati dopo l’emozione della mattina, dopo una mezz’oretta sono arrivati gli sposi e ci siamo seduti a tavola.
Grandi tavole decorate con composizioni di uva, mele e confetti al cappuccino, cocco e cioccolato, ma trovando solo quelli alle mandorle,li abbiamo dovuti assaggiare tutti ( trovo sempre una piccola compagnia di bulimici ovunque io vada!).
Dopo aver spazzolato i tre tipi di pane, sono arrivati : risotto ai fiori di zucca, garganelli al pesto di pistacchi, filetto di manzo con mousse di tartufo e patate novelle,tempura di gamberi con cipolle di Tropea e meno male che mi ero tenuta leggera con l’aperitivo.
Come vi dicevo non conosco la sensazione di sazietà e ogni volta è una specie di sfida col mio stomaco,vinco sempre,io riuscendo a dilatarlo come una zampogna.
La torta di nonna Papera era accompagnata da una bottiglia Magnum di Veuve Cliquot che ha quasi buttato giù il lucernario e subito dopo le foto.
Anziché le tipiche foto in piedi, ci hanno fatto fare una composizione alla “Beautiful” con la sposa e lo sposo seduti su un trono in pietra contornato da gelsomini e in secondo piano noi seduti di tre quarti, l’effetto era Mabel nella parte di Brooke, Fede nella parte di Ridge, il babbo Thorne e la mamma nella parte di Stephanie,poi altri nei ruoli secondari: la cattiva, il cornuto, l’impotente, il gay ecc…
Sono curiosissima di vederle.
Ma ecco arrivato il momento cruciale:mentre meditavo di mangiare ancora dei biscotti ripieni ( e si erano fatte le 6) mi chiamano per il lancio del bouquet.
Non ho niente contro il lancio del bouquet, ma non farei mai niente per andargli incontro, piuttosto mi potrei difendere da lui se mi fosse lanciato addosso con una certa violenza, ma è difficile che qualcuno te lo scagli addosso di spalle!
Dopo una serie di foto fatte a cerchio col fotografo sotto di noi, Mabel e io abbiamo fatto notare,da esperte,che non giova a nessuno sopra i 20 anni fare delle foto a faccia in giù, ma lui è stato irremovibile, e si è sdraiato per terra rischiando che la giovane nuora di Mabel in avanzato stato di gravidanza,gli rompesse le acque in faccia (se lo sarebbe comunque meritato visto che nelle foto sembrerò uno sharpei).
Affondando i tacchi nel pratino umido mi sono messa in posizione lancio del bouquet, sbilanciata e completamente fuori qualsiasi traiettoria, ma anche se mi fossi armata di buona volontà, non sarei mai riuscita a spuntarla contro la madre della sposa: scalza e a gomiti larghi dondolava a destra e sinistra esattamente come Buffon.
Dopo aver spaccato un setto nasale e due incisivi alle malcapitate vicine,si è aggiudicata l’ambito bouquet di rose bianche e rosse.
Fiuuu fuori uno.
Tornata a casa per una rapida doccia,una pennica di 20 minuti e un bicchierone di bicarbonato, mi sono rivestita e sono andata alla mega cena a casa del papà di Mabel, una villa da mille e una notte,nascosta nel verde allestita dallo stesso catering del film “Vi presento Joe Black”.
Gazebo bianchi ( gazebi me lo segna errore, si riferirà mica al cantante?) e tendoni che facevano da cornice a bellissime tavole tonde apparecchiate con decine di calici e posate d’argento, sedie ricoperte di tessuto bianco e centro tavola (o centri tavole?) in ferro battuto con fiori e candele bianche.
Camerieri che ti volavano intorno con vassoi di cipolle fritte, salvia, formaggio e bigné al tartufo che io continuavo ad ingurgitare per inerzia e senza più nessunissima forza di volontà, invidiando quelli che mi dicevano che a pranzo avevano mangiato solo un’insalatina.
Incontro Simona Pucci,mia compagna dell’asilo che non vedevo da una vita.
Dopo una rapida occhiata capisco che, no, il tempo non è passato, dateci delle penne bic e delle palline di carta e ce le sputeremo addosso a mo’ di cerbottana anche adesso.
Avevo, nel frattempo, dimenticato del mio appuntamento col destino, che però non aveva affatto dimenticato me, infatti comincio a sentirmi chiamare insistentemente da “Scompy” (Federica Federica Federica ripeteva ossessivamente la sorella scema di Bella Figheira, per chi ha visto quella puntata dei promessi sposi) che dice:”vediamo se siamo al tavolo insieme” risposta “ma anche no!”, infatti non c’eravamo, ma ogni volta che qualcuno al mio tavolo si alzava, hop, arrivava lui a farmi delle domande tipo : “ma sei golosa? ti piacciono i fiori? dove abitavi prima?” Che mi sembravano un po’ le domande dei 3 giorni!
Se mi chiedeva vuoi più bene alla mamma o al papà gli staccavo un orecchio!
Due,i primi seduti a tavola: triangoli di grano saraceno ai pomodori pachino e mozzarella e trofie alla cinta senese con salvia fritta e lamponi che ho,all’inizio rifiutato, ma subito dopo richiesto a un altro cameriere per la vergogna!
A seguire: buffet di carne e verdura alla griglia,pollo, agnello, bistecca, farro, panzanelle, sformati vari, burrata e pomodori, gazpacho, il buffet di pane con schiacciate, panini, grissini.
Infine la torta costruita sul momento a forma di cuore con crema chantilly, fragole e lamponi,
e a seguire buffet di gelato, tartufi al cocco e cioccolato.
Ho mangiato tutto.
Quando stavo per morire implorando la lavanda gastrica, mi richiamano per il secondo lancio del bouquet.
Non ce la potevo fare. Ho cominciato a dire che ero sposata,ma NESSUNO mi ha creduta.
Perché? Mi dicevano “Sieeee ven via, vai a pigliare ì buhè oggiù!”
Mentre mi alzo Mabel mi dice che c’è qualcuno che è molto interessato a me, io le rispondo che da lei non me lo sarei mai aspettato! Lei mi risponde che era una specie di test e che se le dicevo che “Scompy” mi interessava mi avrebbe fatta ricoverare.
E’ una psicologa, è abituata a mentire!
Poi arriva un’altra ragazza che mi dice la stessa cosa “sai,lui dice che sei te” Ma sei te per che cosa? Quella giusta per dargli i farmaci? Via lasciatemi misurare il colesterolo in pace!
Lui in quel momento arriva e dice “balliamo?” e io “no, devo prendere il bouquet!”
Vado sulla pista e vedo che manca la Simona Pucci, mi rifiuto di cominciare senza di lei e la faccio chiamare al microfono tipo supermercato.
Arriva dicendomi “brutta stronza” fra i denti e si ripete la stessa scena del mattino, il bouquet cade nelle mani di una giovane che si lancia a pesce.
Io e la Simona Pucci principescamente abbiamo fatto un braccio a ombrello simultaneo,sicuramente immortalato dal fotografo.
Apertura delle danze degli sposi stremati,ma bellissimi e ancora in grado di ballare
e per la Bosco è stato il momento di prendere la strada di casa.
Sulla porta ha incontrato il suo promesso sposo “Scompy” che ha chiesto un passaggio che gli è stato rifiutato.
Gli sposi adesso sono qui:
http://www.costacrociere.it/B2C/I/Shopping/Ships/SE/Default.htm