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Il matrimonio del secolo, in confronto Lady Diana e Grace Kelly si sono sposate in comune a Roccacannuccia!
Lacrime,abbracci, risate e cibo si sono mischiati costantemente durante tutto il giorno, soprattutto il cibo che mi ha pesantemente sfiancata, essendo incapace di dire di no …eccetto al sesso com’è noto (mi chiedo quando la smetterò con questo tormentone!!)
Cominciamo dall’inizio, venerdì mi ero comprata un prodotto deodorante,la cui immagine sulla confezione era quella di due ascelle con attaccati 2 rubinetti.
Scritto in carattere ARIAL BLACK corpo 72 la frase: NON APPLICATE IL PRODOTTO SU PELLE IRRITATA, come ben sapete ero fresca di ceretta, ma com’è consueto per me far finta che le cose siano come voglio io, ho finto di non avere le ascelle irritate e me ne sono applicata una generosa quantità.
Vengo svegliata alle 5 del mattino da un dolore lancinante tipo ferro rovente sotto l’ascella sinistra e pur di non svegliarmi, il mio cervello mi fa sognare di essere Jeanne de la Motte e di venire marchiata a fuoco con la “V” di voleuse per aver truffato Maria Antonietta (avete visto tutti quella puntata di Lady Oscar?).
Ho capito che è importante attenersi alle avvertenze e modalità d’uso. Avevo le ascelle croccanti, ma ho dovuto applicare strati di gentalyn per poter chiudere le braccia.
La “mise” che ho poi scelto è stata questa qui.
Avendo fatto la foto all’alba non ero così sveglia da fare un buon autoscatto e quindi non si vede la balza color caffé che rende l’abito molto più elegante di com’era prima e il coprispalla ha fatto il resto.
Nei capelli tirati,per creare l’effetto cerbiatto giapponese,ho una farfalla verde che mi ha regalato Viviana (a proposito è tornata?).
Arrivata da Mabel, c’era quella atmosfera tipicamente euforica dei preparativi,dove aleggia in realtà un’agitazione isterica incredibile e se una si azzarda a piangere scatena la reazione a catena, quindi per fare le vaghe abbiamo cominciato tutte a complimentarci a vicenda sulle reciproche “mise”.
Sembrava in tutto e per tutto il set di un film:, una giornata di sole perfetta,con un leggero venticello fresco, la casa bellissima bianca con le colonne e la scala che scende giù nel salone pieno di fiori freschi, gigli,e rose, il boxer che di solito ti salta addosso e ti sbava la faccia,già alla pensione per cani, il papà e la moglie del papà perfettamente padroni della situazione,riuscivano a gestire campanelli, telefonate e la macchinetta del caffé che la donna di servizio non riusciva a far funzionare, fotografi, parrucchieri e truccatrici, ovunque e la Mabel scalza con uno scamiciatino di lino bianco già truccata e pettinata a metà con un caffé in mano.
Aspettavo solo di sentire “CIAK SI GIRA!”
Giunta alla chiesa ho cominciato ad agitarmi tantissimo, avevo le mani gelate e continuavo a ripetere (a causa della mia demenza senile) “dov’è che mi devo sedere?” e le pazienti Wedding planner rispondevano : “Lì, su quella sedia”, (non c’era modo di sbagliarsi).
Poi ho cominciato a lottare con il “corsage” la cui definizione su Wikipedia è la seguente:
Die Corsage ist ein den weiblichen Oberkörper eng umschließendes, ärmel- und trägerloses Kleidungsstück.
Insomma un bouquet di tre rose che noi testimoni avevamo legate attorno al polso con un nastro e che prima era troppo largo e poi troppo stretto e siccome avevo chiesto a Giuditta (l’altra testimone) di sistemarmelo almeno 7 volte, ho deciso di fare da sola coi denti….
Lo sposo era proprio bello, ha perso,da che lo conosco almeno 4 taglie, perché, si sa, quando un uomo decide di mettersi a dieta, lo fa davvero.
Era tutto emozionato ,orgoglioso e fiero l’aspettava davanti all’altare e quando lei è entrata, accompagnata dal papà, con la marcia nuziale di Mendelson gli si sono riempiti gli occhi di lacrime.
Sembrava una fata, con questo vestito meraviglioso, un corpetto intrecciato sul davanti con intarsi dorati e la gonna a sirena, il velo appuntato sui capelli con una tiara (aveva la tiara!!)
Fra l’altro il padre di Mabel aveva avuto questa idea innovativa :
“Facciamo che io ti accompagno all’altare e simbolicamente ti affido a Federico”
“Papà guarda che è sempre stato così”
“Ah davvero? Infatti mi sembrava una buona idea!”
Si sono seduti sulle sedie di velluto, la cantante ha intonato l’Ave Maria di Schubert e mi sono vista passare 30 anni di vita davanti.
Ho cercato di immaginare quanto debba essere bello amare ed essere amati così tanto e in un modo così intenso e totalizzante, perché vi giuro che quei due si amano come matti e questa cosa si leggeva negli occhi dei single di sola andata come me e di ritorno come molti altri.
Abbiamo comunque resistito abbastanza bene al primo giro di lacrime e siamo rimasti tutti incantati a guardare lei bella come una fata.
Iniziata la cerimonia e le letture, piccolo scivolone quando Don Andrea ha detto : “adesso c’è la lettura del salmo responsoriale”
Salmo che?! Mabel ha guardato me che, coraggiosamente, ho immediatamente guardato in terra lasciando Giuditta a sbrigarsela da sola, fortuna che siamo stati salvati in corner dallo slancio di qualcuno che aveva capito cosa fosse un salmo e che lo ha letto al posto nostro.
Il momento cruciale è arrivato con la promessa:
Federico,che aveva ripassato tutta la notte la frase per potergliela dire guardandola negli occhi
(considerando che è un avvocato e perciò piuttosto abituato a ricordarsi le cose a mente) comincia : Io, Federico, accolgo te, Mabel, come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre…
…e qui, comincia a commuoversi davvero e va in palla, ed è stata una fortuna, perché anziché leggere parole, per quanto profonde e sincere,ma pur sempre lette, l’ha guardata negli occhi ed è andato “a braccio”!!
In lacrime le ha detto “ti amo da morire, ti amerò sempre, tutta la vita” e glielo ha detto con una dolcezza e un tono e un sorriso come dire “Ma hai capito o no che tutto questo lo faccio perché ho scelto te e voglio che tu sia la mia compagna per tutta la vita, che ho quasi 50 anni e ti conosco da quando sei nata e che ne abbiamo passate di tutti i colori, e che tu hai fatto di me un uomo migliore e senza di te sono perso?” il tutto detto con un sorriso così meravigliosamente sincero che ha scatenato la famosa reazione a catena di cui sopra:
Parte la Bosco seguita da Giuditta, dalla madre della sposa, la zia della sposa, la sorella della sposa, la cognata della sposa, il fratello, le amiche…
Si scatena il diluvio universale, mi metto a piangere a singhiozzoni che non si capiva più che mi stesse succedendo, la Mabel mi guardava e io giù a piangere ancora di più,hanno cominciato a farmi foto perché sembravo un caso disperato!
La Giuditta a un certo punto mi ha detto “Prova a immaginarti Don Andrea nudo” e per un attimo ha funzionato, poi ho ricominciato.
Quando è arrivato “ il segno di pace” tutti ci siamo puliti le mani moccicose sul vestito.
Ragazzi,io e Mabel eravamo alle elementari insieme e ne abbiamo passate di tutti i colori, per me è come se si fosse sposata una sorella siamese per certi versi!
E’ quell’ Elisabetta di Cercasi amore disperatamente per intendersi.
All’uscita ecco che mi si avvicina un tizio che mi dice di avermi fotografata in lacrime e mi mostra la foto, fin lì tutto bene, ma non immagino minimamente che lui decida che è “il destino che ci ha fatti incontrare” e non mi molla più!
Non è venuto a pranzo, ma …alla cena c’era eccome e mi ha mandato 3 persone fra cui la sposa a ripetermi la stessa cosa “è lei, è lei!”
Poi ho saputo dal tavolo delle psicologhe che il tizio in questione era soprannominato “lo scompensato”…
Ti pareva!
Qui finisce la prima parte, domani vi racconto di cosa sono stata capace di ingurgitare tipo criceto bulimico a pranzo e a cena e come io abbia schivato ben 2 bouquets!