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Oddio ragazzi, manca poco morivo a leggere i 171 post in cui avete dato il meglio di voi: lite fra Mauro e Barbara, ritorno di Fabrizio dis.ad (enoidi), gara a chi preferisce chi, e resoconto dettagliatissimo di Valerio, Romana e Lella.
A me non resta che pubblicare le foto.
Naturalmente avrete tutti notato una cosa: sono viva, (per questo un pò mi pavoneggio), ma fatemi andare per gradi:
ieri arrivo alla Galleria Colonna e ricevo un messaggino da Valerio che dice: "se Lella non continuasse a cedere saremmo già arrivati", seguito da : "sono vestito da monaco Tibetano e sono all'ingresso a fare un mosaico di polvere colorata" (ce n'erano davvero, lui poteva benissimo essere fra loro, sono andata a verificare di persona)
Nel frattempo arriva la relatrice che mi dice (scusate la rima) "dunque le domande che ti farò sono più o meno queste: quanto c'è di autobiografico nei tuoi libri,perchè odi gli uomini e come ci si sente ad essere considerata la Bridget Jones italiana (questo veramente c'era scritto nella brochure della presentazione).
annamobbene.
Da quando faccio le presentazioni e saranno più o meno 3 anni, ogni volta c'è qualcuno che mi dice "peccato che c'era poca gente, ma sai a quest'ora..." e questo a qualunque ora io abbia mai fatto una presentazione, ma siccome il peggio è stato a Pescara l'anno scorso dove eravamo io la relatrice e la bottiglia di prosecco, anche 4 sedie piene mi mettono già allegria!!
Le sedie piene erano quelle di Lella e un tizio con una maglietta bianca,che subito mi hanno guardata e hanno cominciato a schiaffeggiarsi l'ascellabudino giusto per mettermi a mio agio.
Le professoresse hanno decisamente movimentato la serata aprendo un forum dal titolo innamoramentoamoree sesso (con tacito consiglio di scrivere molto più di sesso che di amore) e il tizio con la maglietta fucsia e il viso sfregiato era estremamente interessato ai disturbi ossessivo compulsivi tanto da chiedermi una diagnosi.
Alla fine il tizio con la maglietta bianca (che era sicuramente venuto col tizio con la maglietta fucsia) ha ben ripetuto il mio indirizzo scandendo esattamente numero civico e quartiere (non il percorso perchè è incapace di arrivarci).
Eccoci arrivati alla fine della presentazione, baci e abbracci usciamo a salutare l'editore che, confermo, essere belloccio e mentre sono lì ecco di nuovo il tizio con la maglietta bianca insieme a Lella che mi dice "senti noi andiamoa farci una canna" in quelmomento è passato Fassino.
Il tutto unito ai monaci tibetani e il loro mosaico ha creato un quadretto piuttosto surreale.
Partiti per andare al Ristorante di Lella, la Terrazza Barberini, io e lei ci guardiamo prima negli occhi e poi nei piedi e in un attimo capiamo che non possiamo camminare 2 ore sui sanpietrini del cazzo, mentre Valerio con le sue infradito era perfettamente a suo agio.
Ripensandoci, io e Lella non avremmo camminato neanche con un paio di Nike. Ci fa proprio schifo camminare e abbiamo preso l'autobus.
2 fermate, ma proprio perchè Valerio ha assicurato che non potevano essercene di fronte alla sua macchina!
Al ristorante ci raggiungono Attilio e Andrea protagonisti di un mio precedente cortometraggio dal titolo "I sei gradi di separazione o del perchè il mondo è uno sputo"
Lella mi ha regalato il mitico ciddì di Grey's Anatomy, ma siccome ancora non ha finito di vederlo, non ho potuto ancora parlarne.
Attilio lo ha visto per fortuna, ne parlerò con lui.
Le cazzate che sono volate sono state al solito imbarazzanti:
Ecco ad esempio io e Valerio nella classica crisi da ridarella :
Stavamo immaginando la squadra di baseball femminile dell'Afghanistan.
Tutte col casco e la mazza sotto il burqa.
Ecco Attilio e Andrea, Andrea ha raccontato per l'ottava volta a richiesta per me (37 per Attilio) la storia di quando c'è stato il guasto in metropolitana.
Durante il viaggio frenata un botto pazzesco va via la luce e comincia a uscire il fumo,un uomo si fa prendere dal panico lancia il trolley nel vuoto e comincia a correre alla cieca.
 Una donna vede la scena, apre la bocca riempie i polmoni e comincia a urlare (come solo noi donne sappiamo fare) di lì a un minuto tutte le donne urlano impazzite, Andrea fa quello che ha sognato di fare da anni: tirare la leva di emergenza e aprire.
Un uomo orribile con la divisa della metropolitana viene avanti sbracciandosi gridando:
STADEGARMI- STADEGARMI E'NGUASTODEGNIGO!!
Poi entra nel gabbiotto e ripete la stessa cosa all'altoparlante con effetto gracchiante che, per i turisti giapponesi suonava come una specie di disco 45 giri suonato a 33 al contrario :UAUUUAAAUUAAAAAA
Ma la storia raccontata da lui è assssolutamente da farsela sotto, quindi se per Roma lo incontrate, io vi autorizzo a chiedergli di raccontarvi la storia del guasto nella metropolitana, vedrete che è molto disponibile e lo farà volentieri.
Magari allungategli un euro per il disturbo.
Un'altra storia che ci ha fatto morire è stato un suo commento all'orrido film della Bellucci "Irreversible" in cui l'attrice viene sodomizzata per 9 minuti.
Andrea ci ha informato che una donna non consenziente non la sodomizzi nemmeno con il DIDO'.
A questo punto io ero in debito d'ossigeno.
Valerio ha sempre con se del fluticasone propinato!
Questa è una splendida foto di Lalla sorridente
Noi 3 Valerio a sinistra e Lalla a destra (ha ha)
2 infelici della loro plastica facciale
E infine noi tutti, c'era anche un delizioso amico di Valerio (Luca) che non è stato nominato,ma c'era
Notate le comode scarpe di Lalla....
Oggi mi sono alzata alle 5 perchè l'editore di Ugly Betty mi passava a prendere alle 6 meno un quarto per andare a Fiumicino.
Siccome non hoi avuto tanto tempo per pensarci, non ero tantissimo terrorizzata all'idea della morte e dell'incidente aereo, però siccome Valerio aveva tanto insistito con "che mi lasci che mi lasci?" ho dovuto disporre qualcosa anche per lui e la lista era:
Il pennone di Gurb
I miei scheletri nell'armadio
La mia collezione di psicofarmaci
IÂ miei libri sulle diete
I miei ciddì masterizzati da me col rap francese
La pianta di peperoncino del vicino
Gli toccheranno una prossima volta.
Il volo è stato fantastico, il pilota era il Michelangelo del decollatterraggio, come se una manona ci avesse appoggiato delicatamente a Linate!
Termino con una cosa che mi ero riproposta di scrivere.
La mia amica Claudia ieri compiva gli anni.
Una volta mi ha raccontato che quando faceva la baby sitter, il bambino che guardava non era capace di chiamarla Claudia e la chiamava Cacchia.
Chiaramente questa cosa non le faceva piacere allora e figuriamoci adesso a 78 anni, ma non bisogna mai dirmi una cosa che non si vuole che io racconti tipo questa, infatti non resisto quando mi si proibisce una cosa che mi piace troppo, allora ieri quando il mio autobus è passato davanti al suo ufficio le ho telefonato e quando si è affacciata ha visto un'imbecille sul 33 con un cartello al finestrino con scritto AUGURI CACCHIA!!
Vi amo tutti senza preferenze!!!
Vostra gelatinosa Fede