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Quanto fa schifo il primo giorno di ora legale? Che passi tutta la giornata a rincorrere quell’ora persa e ti svegli che è comunque già tardi?
In più qui a Roma c’è questa luce lattiginosa fastidiosissima, e siccome ho problemi con la luce forte come i figli spiritati di Nicole Kidman in “The Othersâ€, sono costretta all’occhiale nero in casa, il che mi rende sempre di più (per citare Attilio) “l’ eccentrica signora del settimo pianoâ€
Che sembra il titolo di una miniserie tedesca in onda su Rai 2.
Quindi, ricapitolando: ciclo, (credo di essere al sedicesimo giorno ormai e menomale che ai vegetariani dura meno!), tempo di merda, luce abbacinante, ora legale, giramento di coglioni sparso qua e là , varie ed eventuali.
Ieri mattina all’alba sono andata al workshop di Yoga con Lino Miele in persona, “motivo per cui non me lo sarei perso nemmeno ingessataâ€.
Lino Miele è il maestro assoluto dell’ Astanga Yoga in Italia e qui a Roma c’è la sua scuola, solo che lui gira sempre il mondo e quando è in Italia è una specie di apparizione, la gente lo tocca come fosse un santo sperando che gli si apra un chakra!
Lezione alle 7 di mattina, fortunatamente al mio turno eravamo pochi, così ho potuto importunarlo nella speranza di carpire pillole di saggezza,al fine di superare quella che è diventata la mia vera ossessione da quasi un anno a questa parte, per cui vado a letto con un unico pensiero in testa: come fare il salto da dietro a davanti.
Se avete guardato il video è quel delicato passaggio delle gambe fra le braccia dalla posizione tecnicamente detta “Adho Mukha Shvanasana (o più conosciuta come “il caneâ€) a seduti a terra.
Tutta la serie di acrobazie nel mezzo da Cirque du soleil la si può solo contemplare con bava alla bocca.
Ecco, vederglielo fare accanto a me, con l’unico spostamento d’aria di un battito di ciglia (anziché col rumore del tappetino che si strappa tipo tavolo da biliardo) è stato fra l’estasi mistica e il “dov’è un muro che lo voglio abbattere a capate?â€
Divino.
Stamani ci siamo svegliati con un rumore tipo bombardamento,per capire che era la tettoia di plastica ondulata che sbatteva per via del vento.
Ho dovuto improvvisare una soluzione alla Mac Gyver infilando una penna attaccata a uno spago in un buco della tettoia e poi fissarlo alla ringhiera, il tutto con il sottofondo di musica da Circo con Attilio, vestito da domatore, che gridava nel megafono: “Venghino venghino siori, per la prima volta tenteremo il pericolosissimo numero della tettoia ad un’altezza di 30 metri senza rete….â€
Poi è stata la volta del suo numero preferito “trova la connessioneâ€: si sposta velocissimo per tutta la casa con il computer in mano, pattinando con le ciabatte,per passare da una connessione all’altra.
Aaaah le gioie della convivenza!
Ieri sera abbiamo avuto una conversazione surreale:
Attilio: “A chi l’hai dedicato l’amore non fa per me?â€
Io: “A teâ€
Attilio: “No, a me hai dedicato i 101 modi, ti chiedo a chi hai dedicato l’amore non fa per meâ€
Io: “Appunto “A teâ€
Attilio: “Nooo, il primo a chi ha un sogno, il secondo a tuo fratello, il quarto a me, il quinto a chi ha deciso di voltare pagina e il terzo?â€
Io: “…A teâ€
E via così, sembrava lo sketch di Rain Man di Gianni e Pinotto:
“Chi è il giocatore che gioca in prima base?â€
“Chi!â€
“Il giocatore che gioca in prima base!â€
“Chi!â€
Ma la più bella è stata quando è tornato da fare la spesa con una confezione di “Orzo Pupoâ€.
Ha aperto il coperchio e ha cantato “Su di noi nemmeno una nuvola…su di noi l’amore è una favola†poi l’ha richiusa, l’ha riaperta e : “Firenze Santa Maria Novella è festa….†poi apriva e chiudeva “Ge …ge…Gelato al cioccolato…â€
Ora vi lascio,devo far saltare i barboncini nel cerchio di fuoco.
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Vostra Moira Bosco
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