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Dovrei scrivere del matrimonio di Arianna e Giordano e lo farò prossimamente con dovizia di dettagli e rassegna stampa, ma poiché ogni evento funesto oscura immediatamente qualsiasi lieto avvenimento,eccomi a raccontarvi del mio pomeriggio di domenica…al lago di Martignano.
Odio i laghi con tutta me stessa.
Mi fa schifo l’idea del lago che non è altro che una pozza enorme con sotto delle turbine che aspettano solo di aspirarti mentre nuoti , odio l’odore del lago, la pesantezza dell’acqua che si avvicina al peso specifico del petrolio, il colore terroso, i gamberi di lago e tutti i pesci, (sono convinta che mentre nuoti nel marrone c’è una carpa di 181 chili a un centimetro da te, ma tu non la vedi) , odio la calma piatta del lago e soprattutto odio la melma mista a capelli e merda che hai sotto i piedi.
Questa è una mia fobia che non so come si chiami, ma sono convinta che Nino lo scoprirà: impazzisco se nell’acqua tocco con i piedi qualcosa di strano cioè qualunque cosa che non sia sabbia bianca.
Le alghe, i sassi, il terriccio, qualunque cosa mi fa venire una crisi isterica.
Nel lago siccome manco galleggi, sei destinato a rimanere avviluppato fra le alghe e i capelli di quelli morti lì prima di te e mentre ti dimeni vieni prima mangiato da una carpa e poi risucchiato da una pompa.
Perciò mi chiedo : ma con tutti i bei posti che ci sono al mondo ma chi gliel’ha fatto fare a George Clooney di comprarsi la villa sul Lago di Como?
Mah…comunque non è questo il punto, lo è solo in parte.
Domenica era un caldo così assurdo che pur di stare un po’ all’aria aperta propongo io stessa il lago ad Attilio e Cesare.
Perché direte voi, perchè Cesare (che li odia più di me), ne aveva sperimentato uno carino, trasparente, con l’erba, gli alberi e un allevamento di Terranova poco lontano.
Allettata dall’idea di farmi strattonare per i capelli da un cane di 2 tonnellate ogni volta che mi dirigo verso l’acqua, col buon Attilio (che odia i laghi) ci avviamo verso Martignano.
Compriamo giornali per 15 euro e via sulla Cassia Bis.
Arriviamo verso l’una, e, in effetti il posto è carino, c’è tanta erba, l’agriturismo vicino dove si può mangiare, il barrettino ben fornito di insalate e macedonie (sì okay quando sono andata a mangiare io erano già finite, ma quella è la maledizione e non ci posso fare niente!) insomma una situazione fattibile.
Dato il caldo indecente, tento un’incursione in acqua con le infradito. Nonostante l’impossibilità di nuotare con le infradito qualunque cosa pur di non toccare terra.
Solo che le ciabatte hanno fatto ventosa con la merda sottostante e si sono incollate al fondo costringendomi a nuotare come una marmotta moccolando in turco.
Okay niente bagno pazienza, tanto ero venuta per il sole.
Verso le 2 qualche nuvola si para all’orizzonte (notate come il lago,in quanto tondo, non possegga neanche un orizzonte) ma noi ignari continuiamo a leggere “ma guarda il cane di Totti ha salvato una ragazza, com’è che la Pierelli adesso fa la scrittrice? Ma sa scrivere? Questa nella foto è Martina Stella? Non ci credo Ricucci si sposa? Ma chi cazzo è Perrone? Bettarini con il tatuaggio sulle palle non si può guardare! Quanto odio Lapo Elkan….)
Pochi minuti dopo ecco le prime gocce, finito il sole : ore 14.01 e 7 euro di ingresso….
Nel momento in cui sarebbe stato opportuno correre verso l’agriturismo e fermarsi a mangiare o andare verso la macchina, mi chiama una tizia al telefono, e mi blocca per 10 minuti buoni.
In quei 10 minuti si scatena l’inferno e ci troviamo stipati sotto la tettoia di metallo del barrettino (un camioncino tipo quelli della porchetta) insieme ad altre 50 persone e bambini urlanti, ma non è tutto, eravamo anche sotto gli alberi! Te lo insegnano alle elementari che non si sta sotto gli alberi e vicino alle finestre con il temporale, è scritto anche nel Manuale delle Giovani Marmotte, lo sa anche Homer Simpson!
Comunque non avevamo alternativa, si scatena una tromba d’aria tale che non riuscivo a pensare altro che ai titoli di giornale: “Domenica al lago si trasforma in tragedia: fra le vittime anche una giovane scrittrice fiorentina ancora piacente”.
Nel mezzo del fortunale,vicino a 4 stallieri idioti che tracannavano prosecco dalla bottiglia urlando, decidiamo che è meglio morire annegati che fulminati e ci buttiamo a correre su per la scarpata con il vento contro e le secchiate d’acqua in faccia effetto Waterboarding di Guantanamo!
Ce la siamo vista bruttissima.
Arrivati all’agriturismo sotto la tettoia di mattoni, ci è preso uno sfinimento unico, sembravamo sul set di Lost.
Intirizziti, gelati dal vento, con tutta la roba bagnata,( con i giornali ci ho fatto delle maschere) entriamo nel ristorante dove il forno acceso per le pizze ci ha salvato la vita.
Ormai le 3 passate, ma a locale ancora pieno (vuoi per chi già c’era e per chi come noi è arrivato dopo), i proprietari hanno pensato bene, anziché di preparare delle merende, di chiudere la cucina, perché ormai sono le 3….
Quando il locale verrà comprato da dei cinesi (perché questa sarà la loro fine) arriverai alle 5 del mattino e potrai mangiare involtini primavera.
Siamo un paese destinato a soccombere.
Coi laghi ho chiuso.
Vostra Salt Lake Bosco