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O meglio: ho veramente rotto i coglioni per andare a cena in quel ristorante spagnolo,che non convinceva minimamente Attilio,ragion per cui mi sono sentita in dovere di insistere ancora di più per andarci.
Arriviamo prima noi 2 e ci mettono in un tavolino da 2 nonostante aspettassimo una terza persona.
Il responsabile (anzi “il padrone” come lo chiamava la cameriera) una mezza sega vestito come Danny De Vito ne “I Gemelli” ma antipatico come uno qualunque del Grande Fratello, dopo averci fatto aspettare apposta una vita prendendo ordinazioni a tutti i tavoli meno che al nostro (perché avevamo aggiunto un altro tavolo) finalmente arriva da noi.
Vi ricordate la storia della maledizione che incombe su di me per cui in qualunque ristorante io vada quello che ordino io o non c’è o fa schifo o è sbagliato? Ecco stavolta ho battuto tutti i record.
Ordino qualche tapas per poter assaggiare tutti qualcosa e chiedo i 3 piatti che costituiscono il cardine della cucina spagnola: polpo alla gallega, frittata di patate e prosciutto serrano, (N.B. non sufflè con uovo di quaglia omozigote o pesce spada spinato da Alain Ducasse in persona…).
De Vito biascica con un tono scocciato che tutto quello che ho chiesto non c’è giustificando con affermazioni del tipo “non è la stagione delle patate, i polpi erano finiti e il prosciutto non si affetta con questo caldo! e ci obbliga a prendere altri piatti insistendo sul fatto che quello che avevamo scelto era poca roba (cazzo 15 euro ogni piatto se le porzioni sono piccole vuol dire che sei un ladro no?).
Roba dozzinale unta e bisunta oltre che cara, sarà mia cura comunicare a chi me lo richiede il nome del locale.
Si vede che mi era montata l’incazzatura,fatto sta che vado in bagno e quando esco,girando l’angolo, dimentico l’indice nello stipite e me lo chiudo nella porta.
Non vi dico che male, non ve lo posso dire a parole, non qui, forse con dei disegni o un supporto mp3. (Sarà mia cura comunicare a chi me lo richiede tutte le bestemmie che ho tirato)
Il resto della cena l’ho trascorso con una mano in un piatto di ghiaccio.
Incazzata col mondo.
Se fossi stata chessò…Sophie Kinsella,che sicuramente avrà un’assicurazione sulle mani di 40 milioni di sterline, stipulata dai Lloyd di Londra, adesso vi starei facendo scrivere da un amanuense di cortesia prestatomi per l’occasione (magari Moccia!)
Scherzo eh? Si fa per ridere ovviamente!
Per l’angolo della serva, donne normali come me ammirate queste foto.
Finalmente la prova che per entrare in una taglia 38 non devi mangiare una mazza, ma che se ti ingozzi di Magnum Temptation qualche chilo lo prendi e va pure bene così!
http://magazine.libero.it/gossip/generali/ne8416.phtml
Vostra gold finger Bosco