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Davvero pensavate che la spesa di € 117 per ritirare il computer aggiustato, avrebbe significato anche “tornata a casa e riattaccato la spina tutto funzionava perfettamente”?
It’s just an illusion… Cantavano gli Imagination!
Forse in un mondo perfetto… nella realtà invece, quando i due simpatici tecnici mi hanno detto in coro: “Adesso funziona benissimo, vai a casa riattacca il modem, clicca qui e naviga” io sapevo perfettamente che non avrebbe funzionato un cazzo, non chiedetemi perché, ma questa è una prerogativa tutta italiana:quando compri qualcosa di autoconfigurante o qualcosa definito “di semplice utilizzo” ( un telefonino, un computer, la vaschetta per il ghiaccio o la zanzariera) state pur certi che ci vorrà sempre un tecnico specializzato impegnatissimo per installarla, e lui vi dirà che vi manca un pezzo, un cavetto o una presa shuko che va ordinato all’assistenza dall’altra parte del mondo e prima di chiedervi 100 euro a nero vi confiderà che “quei cosi non funzionano mai e chi ve li ha venduti lo sapeva benissimo…”
Una volta tornata a casa, con quella sensazione di sfiducia strisciante e verificato che il mio scetticismo era più che fondato, l’ho comunque presa con grandissima filosofia, pensando che, finché mi funziona il telefono, se qualcuno mi vuole parlare un modo lo trova, così ho semplicemente smesso di cercare di leggere la posta girando come una disperata per internet point di 5 continenti o scroccando connessioni wi fi.
Perciò se qualcuno se la prende perché mi sono persa i suoi messaggi chiedo venia, considerate anche che di 4 caselle di posta conosco la password di 2 sole e finché non mi ridanno outlook…
Giovedì scorso sono stata alla presentazione del libro di Enrico Vanzina “La commedia all’italiana” edito da Newton e Compton, in cui racconta una lunga e nostalgica serie di aneddoti vissuti in prima persona da lui e dal fratello dai favolosi anni 50 in poi.
Bellissima presentazione al circolo Aniene con personaggi mitici come Gigi Proietti, Carlo Verdone e Aurelio De Laurentis per dirne qualcuno.
Hanno tutti raccontato curiosità legate a quell’Italia che non c’è più e credetemi, a me è venuta una nostalgia, sarà che mio nonno somigliava ad Alberto Sordi!
Insomma, l’aver vissuto un periodo storico in cui tutto era da inventare, dove i divi erano veramente divi, dove i bravi attori erano veramente bravi e soprattutto quando non c’era l’ipocrisia di stò “politically correct” che ci condiziona in tutto quello che facciamo e diciamo, (per non parlare della percezione del pericolo, della semplicità della vita, delle pesche che avevano un altro sapore!) io la considero una fortuna pazzesca.
E mai come adesso una teledipendente come me è felice della fine dei programmi di palinsesto, così la mattina posso vedermi Fabrizi, De Sica e De Filippo. Tiè!
…E spero anch’io di fare una presentazione come quella un giorno…
Il week end invece è stato all’insegna dello yoga, ho convinto la mia dolce metà (che l’unico allungamento che fa è quello verso il telecomando-pacchetto di sigarette) a seguirmi, dato che tanto,lo yoga,lo facevamo alle comode 8 di mattina mentre lui dormiva della grossa.
Le 8 di mattina è un’ottima ora per fare yoga se non fosse che durante la notte subisco una specie di fusione di tutte le vertebre insieme che si trasformano in “Tommaso la scopa ficcanaso”, quindi hai voglia di massacrarmi di posizioni,il risultato è sempre quello di un tizio a cui hanno appena tolto il busto.
Le altre coppie erano quasi tutte molto più spirituali di noi, ma come sempre succede, 2 amici della gotta ne attirano sempre altri e infatti la prima sera insieme a Camilla e Andrea (lei mia compagna di yoga) abbiamo dato un ‘occhiata al menù fisso e subito ci siamo gettati a capofitto su tutto il resto, soprattutto il vino!
E la mattina sveglia alle 7.58…
E poi domenica tornando a casa, il diluvio universale.
Vabbè, per essere Novembre non ci possiamo lamentare!
Vostra Christmas Bosco