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Stamattina accendo la tele sul TG5 delle 8 (per quelli che credono che dormo fino alle 3 del pomeriggio,poi indosso la mia vestaglia rosa fucsia e porto fuori i miei barboni giganti Sperling & Kupfler a fare massaggi shiatsu!) e trasecolo (adoro parole come trasecolo!) alla notizia dell’arresto di MAMMA EBE!!!
Un’icona fondamentale degli anni 80 che avevo dimenticato di menzionare nel mio famoso post dedicato appunto agli anni d’oro!
Per quelli nati intorno all’84 (anno del suo arresto,dell’uscita dell’album Purple Rain dell’artista che un tempo potevamo chiamare Prince e che oggi non sa nemmeno lui come cazzo chiamarsi, della vittoria della coppa delle coppe della Juve e dell’uscita di Terminator) copio incollo una breve sintesi dei fatti:
“Mamma Ebe diventa improvvisamente un personaggio pubblico nell'aprile del 1984, quando viene arrestata per la prima volta: l'ordine di cattura parla di associazione per delinquere, truffa, sequestro di persona, abbandono dei malati ed esercizio abusi della professione medica. Reati commessi nella duplice veste di santona e di imprenditrice, alla testa di un vero è proprio impero finanziario. L'ordine religioso da lei fondato (e mai riconosciuto dalla Chiesa), la "Pia Unione di Gesù misericordioso" gestiva una quindicina di istituti in tutta Italia, e aveva la sua "casa madre" a San Baronto, in provincia di Pistoia. Il processo iniziò a giugno: fu una lingua processione di testimonianze, che portarono alla luce un mondo fatto di fanatismo religioso, di presunte guarigioni miracolose, di ragazzi trasformati in schiavi con la promessa di una ordinazione sacerdotale, di ragazze costrette a lavorare 20 ore al giorno dopo essere diventate "suore" di Mamma Ebe. Nelle cronache di quei giorni prese forma anche il personaggio della santona, dotata di grande carisma, finta vergine, affamata di sesso e di denaro, un guardaroba da regina, con trenta pellicce, un miliardo in gioielli, un panfilo, macchine di ogni cilindrata. Un processo lampo al termine del quale arrivò la condanna, pesante, a 10 anni di reclusione. Un anno e mezzo dopo inizia il processo d'appello si conclude con un'altra condanna. Ma la pena viene quasi dimezzata: 6 anni, con la concessione degli arresti domiciliari.
Nel marzo dell'87 un'altra condanna, questa volta ad 8 mesi di reclusione per associazione a delinquere.
Il terzo arresto arriva nel novembre del 1988. Alle accuse di sempre si è aggiunta quella di somministrazione di stupefacenti. Nonostante le due condanne precedenti, infatti, la donna non aveva mai rinunciato alla sua attività di guaritrice, che da sola le procurava circa cinque milioni al giorno. Attività che esercitava somministrando ai suoi pazienti e fedeli intrugli a base di erbe e psicofarmaci.”
Non sono riuscita a trovare gli articoli dell’epoca purtroppo, ma di una cosa sono certa, è stata la prima volta che ho sentito l’espressione “circonvenzione d’incapace” infatti, la sedicente maga se la faceva con un pischello che aveva completamente soggiogato e che pendeva totalmente dalle sue (grandi) labbra!.
Questa era la foto che preferivo in veste di “viziosa padrona”!
Pare che abbiamo fatto un film sulla sua vita con la Sandrelli.
Ovviamente dopo i domiciliari lei ha tranquillamente continuato a fare il suo, esattamente come sua sorella Wanna Marchi, ma la domanda che mi sorge spontanea è:
Oggi....comprereste un’auto da questa donna?
Vostra circospetta Bosco