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Sabato scorso sfogliavo distrattamente La Repubblica e ancora più distrattamente l’inserto “Almanacco dei libri” constatando che in classifica ci sono sempre gli stessi da quella che mi sembra un’eternità.
Seduti l’uno accanto all’altra,in una moderna versione di Casa Vianello, me ne uscivo con frasi del tipo: “Ntz’ (quel verso scocciato che a volte è descritto come “far schioccare la lingua” ma che di fatto non lo è e che solitamente precede “ufff..”) che palle sto paese di merda, ma mi spieghi perché sono sempre i soliti 2 in cima alle classifiche? Che rottura di coglioni non se ne può più!”
E sfogliavo con una certa stizza le pagine quando mi cade (letteralmente) l’occhio sulla pagina centrale dell’inserto sotto la voce “Dediche”la mia dedica al mio fidanzato: “Ad Attilio un uomo fra gli uomini”.
M’è venuto un colpo!
E soprattutto è venuto a lui…
Alle 19.30 di un prefestivo,abbiamo setacciato tutte le edicole del circondario perché, avevo deciso, ne volevo 2 copie una nel caso mi si bagnasse, l’altra nel caso perisse accidentalmente in un incendio.
Mai sono stata tanto orgogliosa.
Purtroppo la mia conoscenza di photoshop è pari a quella della fisica quantistica (chiedete pure a La Mura) perciò sono riuscita a scannerizzarlo, ma non ad ingrandirlo, peccato perché volevo che lo vedeste bene.
Me ne sono tornata alla Virgin oggi e ho notato con rammarico che le cose non sono cambiate, anzi sono sempre peggio.
La tizia con cui ho fatto lezione ci ha fatto fare degli esercizi che non devono essere scritti neanche nel Bignami dell’Isef (quello con cui si è diplomata) anche un cieco si sarebbe reso conto della pericolosità (se non altro per gli specchi visto che è l’unica cosa che hanno a cuore)
L’esercizio consisteva nell’ usare un peso tipo “martello per lancio del peso”, piegarsi in avanti e tirarlo su velocemente, segretamente speravo che a qualcuno scappasse di mano ( ma non a me) e frantumasse lo specchio,oppure che a qualcuno si bloccasse la schiena (ma non a me) oppure che a qualcuno scappasse il peso, frantumasse lo specchio e di rimbalzo colpisse in faccia qualcuno (ma non me) allora avrei potuto finalmente sollevare i moti e rendermene portavoce tipo suffragetta con cuffia e bandiera francese e gridare “à la Bastille!”.
Oggi non è successo, ma nutro buone speranze per il futuro.
Per il resto l’ambiente era tetro e inutile come sempre, ho notato che alla reception l’unica cosa che fanno alla perfezione è pronunciare cinguettando la frase:“Per favore un assistente in reception, grazie” il che me la dice sulle basi su cui sono state selezionate.
Gurb il gatto altresì detto Pierre Curie per via delle sue doti di scienziato, non capisce che stare appiccicato ad una stufa a 98.000 gradi uccide e infatti ha un occhio che gli piange giorno e notte,ma non sente ragioni Lui deve stare lì.
Per distrarlo gli ho comprato un altro “amicoinfinito” (come lo chiama lui che ci gira intorno in eterno) il tiragraffi com’è chiamato nel resto del mondo, ma lui è stato irremovibile vuole l’altro che non serve più a un cazzo tanto è sbucciato.
Ma si sa …chi trova un amico trova un tesoro!
Vostra proverbosco