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Eccomi qui appena rientrata dall’ ennesima cena fuori.
Abitando in un bed and breakfast dove la padrona di casa mi ha subito detto “La colazione te la fai al bar tanto ce ne stanno un sacco qui intorno”… è ovvio che anche il “dinner” me lo devo procacciare da sola.
Da che sono qui, ho perlustrato col mio fidanzato, tutti i ristoranti medi del quartiere Prati, il problema è che si passa dalle 5 stelle a “L’insalata ricca”: il franchise tenuto da cingalesi che non costa poi tanto meno.
Ogni tanto sollevo il mio fidanzato dall’ incarico di venire con me a cena tutte le sere, perché è illogicamente troppo caro, ma vi garantisco che, dopo 2 settimane, non solo ho preso 3 chili ( e ho incaricato Attilio di lasciarmi se ne prendo altri 3), ma ho il fegato a pezzi.
Stasera,ultima sera romana fino a lunedì prossimo, (nel week end torno a casa e mangerò omogeneizzati e succo di limone) avevamo pensato a qualcosa di veloce e semplice, magari un vinanio per un bicchiere di vino crostone e “rìzzati” come si dice a Firenze.
Dovendo comunque spostarci a piedi per evitare di entrare nei gironi infernali dei Lungoteveri,ci è venuto in mente un posto chiamato “La nuova Fiorentina”,dove presumibilmente si doveva mangiare toscano.
Sì lo so direte voi, è come andare a New York e mangiare gli spaghetti all’Alfredo, ma seguite il mio ragionamento: al ristorante toscano vuoi non trovare dei buoni affettati e formaggi con un buon vinello e un cameriere simpaticone che scherza con te dicendo “Ahhhh ma lei è di Firenze…la coca cola calda…!”…20 € e via.
Si entra e rimaniamo un po’ basiti dal tipo di locale tipicamente a cavallo fra il 78 e l’81, con le sciure con quelle cofane incredibili, i “taier” con i bottoni d’oro e (per citare Riccardo Rossi) il rossetto sui denti.
15 camerieri antichissimi con quelle giacche “beigeolene” vecchio stile che ci guardano come fossimo un attaccapanni (Attilio) e il portaombrelli (io).
Ci fanno sedere a un tavolo e ci danno il menù che, costatiamo essere incredibilmente turistico,(10 piatti base,tradotti in inglese tipo :carciofi alla Giudia 1 pezzo diventava “artichokes in Jewish stile”), seconda cosa un filetto 23 €.
Mmmmm troppo tardi per alzarsi e fuggire, optiamo per affettati misti, un primo lui, un secondo io e 2 contorni.
Il cameriere segna tutto senza neanche guardarci mai in faccia una volta, nel frattempo il locale si riempie in maniera assurda, entrano tutti,compresi il mio editore la moglie e i nipoti, Giuliano Ferrara e Mieli, e un sacco di gente più o meno famosa già vista.
La domanda: perché cazzo vengono qui?
Semplice,perché agli habituées basta poter dire “andiamollà no? Ci sta coso che un tavolo ce lo trova sempre!”
E quando entrano “coso” li riconosce, li fa sentire importanti e gli da “il solito tavolo”.
Noi no, noi non eravamo nessuno e perciò ci hanno portato tutto in 17 minuti che alle 9 e mezzo già avevamo finito e puntavano il nostro tavolo come aquile.
Prezzo dell’operazione € 96.
Poteva andare peggio.
Stasera parleremo di cucina.
Con Vissani
HDL Bosco