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Devo dire che le tendine che ho comprato all’ Ikea per le finestre del polmone d’acciaio fanno un figurone!
Che due palle ragazzi sono 10 giorni che tossisco come il vecchietto del Far West che mastica tabacco e sputa nella sputacchiera.
Ieri sera ho accompagnato alla stazione l’amato bene e ho pensato di comprare una scatola di Bentelan (come mia madre mi aveva ripetuto 24 volte) alla farmacia, dato che le scorte erano finite.
Entro e mi dirigo verso il farmacista che al collo aveva appeso il cartello : Sì sono io il più stronzo!
Non chiedetemi perché,ma se in macchina devo scegliere in quale fila mettermi per esempio a un casello,state pur certi che sceglierò la più lenta e la stessa cosa mi succede alle casse del supermercato, al momento che mi accodo devono cambiare la carta degli scontrini o il direttore viene a prendere i soldi.
O c’è una rapina.
Dunque mi avvicino al “Piùstronzo” e non ero neanche vestita troppo male, sì vabbè avevo il toni color carta da zucchero che voi ben conoscete perché è quello degli straordinari, però ero decorosa per essere una giovane donna caucasica ancora piacente, insomma non sono andata a chiedere una dose di metadone sbavando,anche perché me l’avrebbe data senza fare una piega.
Aiuto quanto divago stasera.
Chiedo una scatola di Bentelan (che è quella pasticchina piccola piccola che ti permette di non morire durante un attacco di asma) e lui dice che senza ricetta non me la può dare.
Ma non in quel modo che sottintende “non glielo potrei dare, ma considerato il rischio e se poi l’ha già usato….vabbè per questa volta…. ma mi porti la ricetta!” no no in quel modo che sottintende una goduria pazzesca,a sottolineare il fatto di avere il coltello dalla parte del manico,atteggiamento che io definisco “il ruggito del coniglio”.
“Se vuole può andare dalla guardia medica”
Ero così stanca e in difficoltà che avrei pagato per avere un attacco proprio lì, ma so che non mi avrebbe dato nulla lo stesso anche se mi fossi messa a rotolarmi sul pavimento.
“Eh no la un c’ha la riscetta!”
E io ho spiegato che avevo finito la scatola, che non volevo saltare la dose, e che avrei dovuto andare a Strada in Chianti per farmi fare la ricetta, ma la risposta è stata “se le è di maggior disagio saltare la dose che andare dalla guardia medica faccia lei”.
Le risposte erano molteplici, le mie preferite erano:
a) Mi chiami il direttore (ho sempre sognato di farlo, ma temo sempre che mi rispondano “sono io il direttore”)
b) Lei non sa chi sono io (ma poi dovrei confessare che neanch’io so chi sono e peggiorerei le cose)
c) Il maggior disagio me lo sta causando la sua idiozia,si merita solo turni di notte
d) Salto del bancone (ma non sapevo dove fosse il Bentelan ed ero disarmata)
e) Se mi sento male lei sarà considerato il diretto responsabile
Me ne sono venuta via biascicando una qualche frase ad effetto che non ha sortito nessun effetto.
Ecco perché mi piacciono le sceneggiature e i romanzi: nessuna frase cade nell’oblio.
Stasera dopo aver passato un’altra giornata di merda a pantofolaie in casa e tossire, ho deciso di andare in palestra dopo quella che ai miei bicipiti è sembrata una vita e sono caduta sulla lezione del Sergente Camaiani che era in una forma strepitosa (botox?).
Le sue migliori uscite sono state: “Quei pesini da un chilo ridalli alla Barbie” e “Faremo stretching su un pezzo triste di Celine Dion perché lei soffre come me”.
Ma la più bella in assoluto l’ha detta a una tipa che se stava andando un quarto d’ora,prima senza rimettere a posto i 4 pesi, il bilancere, lo step e il tappetino.
L’ha richiamata dal corridoio e le ha detto semplicemente : “Mi dispiace, ma non puoi lasciarmi così”
Che suonava un po’ come “Nessuno può mettere Baby in un angolo”.
Lei è tornata e ha rimesso a posto tutto.
Spero che la forza sia di nuovo con me.
Vostra Boscolan