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FINITOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!
Ragazzi non ci posso credere, ce l’ho fatta, mi sono fatta un culo come un cappello da prete, ma stanotte alle 2 ora locale di Bagno a Ripoli ho consegnato il manoscritto!
Ora,la giovane donna caucasica, fiaccata dal poco sonno e dai neuroni specchio infranti, si è presa l’influenza e quando se non in prossimità del ponte?
Che culo amici!
Non c’ho il fisico.
Bene, rinfrancata da una notte di sonno più o meno normale (invece che a letto alle 3 e sveglia alle 6.30) e ritrovata la consueta verve, devo aggiornarvi su tutto quello che è successo negli ultimi giorni dalla mia partenza per Cuggiono e poi Biella.
Sono partita Venerdì armata di portatile (che pesa come un gatto di marmo di 5 anni!) e mi sono avviata alla stazione,con l’ansia che mi camminava accanto,calcolando febbrilmente ogni minuto in cui avrei potuto lavorare per riuscire a finire in tempo.
Una come me,che non fa un programma di lavoro nemmeno se la paghi, per la prima volta si è trovata faccia a faccia con la corsa contro il tempo, perciò mentre esternamente potevo sembrare una normale e ansiosa giovane donna caucasica, dentro ero la devastazione fatta persona e il mio pensiero tipo era quello del coniglio di Alice con l’orologio nel panciotto:“Sono in ritardo!sono in ritardo! Potrei lavorare 2 ore e 45 in treno, poi altri 20 minuti sul regionale,dopo cena se vado in bagno 15 minuti, poi al rinfresco dopo la presentazione, in albergo ovviamente fino alle 3 e poi dalle 6.45 alle 15.00 del giorno dopo con pausa (veloce) per colazione e pranzo, oddio sono in ritardo, poi in macchina da Cuggiono a Biella, e in albergo fino alle 7…”
Ero così concentrata che 2 o 3 volte mi sono guardata le gambe per assicurarmi di essermi messa i pantaloni.
Il mio treno era alle 15.14 e i buontemponi hanno pensato di scriverci accanto un divertente 50’ (di ritardo).
Mi sono cascate le braccia (e quindi il portatile)
Vado ad informarmi sulle possibili alternative e vedo che c’è un simpatico Cisalpino che parte 10 minuti dopo e che,anche se ci mette di più,arriva comunque prima di quello rotto.
Già perché l’Eurostar si era ROTTO come le palle di tutti quelli che spendono miliardi in biglietti treni per viaggiare come le mucche.
Naturalmente ho pensato di essere l’unica in tutta la stazione ad avere avuto quella originale idea, e ho telefonato al numero di Trenitalia ( che costa 100 euro al minuto) per farmi comodamente cambiare il biglietto da una efficiente signorina. Ma io mi dimentico sempre che non sono in Giappone e come nella migliore tradizione la signorina mi dice che (guarda caso) questo cambio non lo può fare, ma che alla biglietteria saranno felicissimi di aiutarmi!
Ha ha ha rido, certo mi offriranno anche il caffé!
Alla biglietteria credevo di essere di nuovo al concerto di Vasco tanta era la ressa e naturalmente non c’è uno sportello per i disgraziati che devono partire entro un nano secondo, sta al buon cuore di quelli davanti a te, ai turisti, e agli zingari decidere se e quando lasciarti passare.
Due furbette dietro di me,che volevano fare lo stesso cambio,hanno convinto due omoni a lasciarle passare davanti, (io mi sono opposta) e lottando sono riuscita ad arrivare allo sportello dove l’uomo mi ha detto che non poteva fare quel cambio.
Bella la tecnologia vero? Peccato che il povero utente rimane sempre impigliato fra le maglie della mancata comunicazione.
Mi scrive un’autorizzazione a mano sul biglietto tipo elementari: autorizzo la bambina a salire sul cisalpino, ma senza il posto prenotato.
NOCAZZOMAIODEVOSCRIVERE!
Vabbè una cosa per volta, mi chiuderò al cesso.
Mi scapicollo per salire sul Cisalpino e trovo un posto seduta davanti a un signore che,come me, aveva cambiato treno e che,come me,sperava nella buona sorte.
A Bologna mi sono dovuta alzare, a Modena mi sono riseduta, a Parma mi sono rialzata e a Milano sono scesa (mentre il signore davanti a me non l’ha disturbato nessuno tacci suoi) nei ritagli stavo in piedi a scrivere in corridoio appoggiata alle valige.
Arrivata a Cuggiono, la mia amica Lidia che organizzava la serata, mi aveva prenotato un albergo mitico,che vi prego di vedere qui: www.damariuccia.it alzando le casse a manetta! (Salvatelo fra i preferiti sarà fondamentale per la vostra vita d’ora in poi)
Dopo cena ho fatto la presentazione che è stata molto bella, e intima e con un sacco di gente carina che è venuta l’anno scorso e, nonostante il mio stato alterato di coscienza, dove l’emisfero destro pensava al libro da scrivere e quello sinistro a cosa dire,sono riuscita ad arrivare in fondo.
Da Mariuccia, sono stata accolta da un canemarrone che si appostava,come un trabocchetto vivente, in ogni posto dove potevi inciampare, soprattutto sotto le scale.
Nottata al solito in bianco e l’indomani un autista mi è venuto a prendere per portarmi a Biella.
Mi sono seduta dietro e ho subito aperto il portatile per continuare il lavoro matto e disperatissimo e dopo circa 20 metri, ho sentito che stavo per vomitarmi addosso.
Ma come fanno gli uomini in carriera che lavorano sempre sui mezzi se io svengo in aereo e vomito in macchina?
Sono stata da cani, tanto che,quando sono arrivata all’albergo,ho dimenticato il computer su una sedia e me ne sono andata in camera. Quando me ne sono accorta dopo 10 minuti buoni (che ho passato in bagno a rimettere l’anima), ho fatto per uscire,ma la porta non si apriva perché non avevo inserito la carta magnetica,quindi ho cominciato a smadonnare tirando con tutte le forze rimaste : “Apriti porta di merda, mavvaffanculo, e dai e apritiiii cazzooooo”
La porta si spalanca e vedo davanti a me la ragazza della reception col mio portatile in mano che mi guarda con la fronte aggrottata, me lo da e sparisce.
Dopo aver lavorato alacremente e finito il minibar, alle 9.30 iniziava la notte bianca in biblioteca: la maratona di lettura intervallata da interventi di coloro che avevano scelto i libri che finiva alle comode 3 del mattino.
La serata è andata benissimo,c’era un sacco di gente e tutti seduti per terra ad ascoltare questa attrice che leggeva (non la conoscevo ma è bravissima si chiama Veronica Rocco) brani
estratti dal Piccolo Principe, Calvino, Pavese, Virginia Woolf, Tolkien.
Con tutto quel ben di Dio mi sentivo tipo “trova l’errore” e vi confesso che quando ho dovuto parlare (microfono in mano e via,senza neanche uno straccio di domanda a cui appigliarmi) ho avuto un attimo di panico, ( Ehm….buoonasera…eee….grazie di a..vermi invitata….ehm) e poi San Fiorello (protettore degli animatori turistici) mi è venuto incontro insieme al delirio istrionico della personalità che mi hanno permesso di tener banco per un’oretta attingendo a piene mani dai soliti affaracci di famiglia.
Tornata in albergo e finito il mini bar ho continuato il lavoro benedicendo il cambio dell’ora.
L’indomani quando è tornato l’autista a prendermi,mi sono ben guardata dall’aprire il computer e mi sono seduta davanti, l’autista mi ha confermato che gli vomitano tutti sui tappetini.
Alla stazione di Santhià mi ha accolto lo sciopero regionale del treno.
Ma perché? Mi chiedo,fate uno sciopero di domenica quando lo devo prendere solo io?
L’autista commosso mi ha portata a Milano dove per tutto il tragitto abbiamo tentato di capire il funzionamento del navigatore satellitare muniti di: 2 manuali uno in tedesco e uno in latino, una calcolatrice col delta, una squadra, un righello,un compasso, un pendolino e dei dadi.
Tornata a Firenze domenica pomeriggio, indossata la tuta azzurra che cammina da sola,non mi sono più mossa dalla sedia dell’ Ikea,salvo per darle dei colpi con una scarpa per rinfilare la zampa che usciva.
Ora ho finito e ho la febbre.
Grazie di cuore per avermi fatto sentire la vostra presenza, (in alcuni casi angosciante,come Simona che ha continuato a ricordarmi per e-mail e sms quante ore minuti e secondi mi separassero dalla scadenza!) e di avermi dato coraggio e motivazione.
Sembra il discorso di ringraziamento ai Grammy Award!
Ora faccio un po’ di lavatrici, cambio la lettiera (i gatti mi hanno messo la loro cassetta sul cuscino con un biglietto che diceva “O cacaci te qui dentro!” e ci risentiamo per la telecronaca dell’Isola domani sera.
Dicono che la Ventura va sull’Isola (con un costume rosso?)
Vostra rediviva Bosco